Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.
NOTA STAMPA 04_06_2014Appello del Sindacato perché si mettano i contribuenti nella situazione di far fronte al proprio dovere. “I tempi ristretti, la grande confusione normativa, la mancanza di procedure adatte e testate per adempiere al pagamento e la poca informazione chiara e operativa fatta nei confronti dei cittadini, chiamano ad un atto di responsabilità il Governo e di conseguenza i Comuni nel prevedere per decreto una fase transitoria che contempli la necessità, nel caso in cui non optasse per posticipare il termine a luglio, di non applicare le sanzioni amministrative per eventuali ritardi nel pagamento fino a fine anno – ha ribadito Giacomo Vendrame -. Sia chiaro, non è una forma di indulgenza rispetto a chi non paga, tutt’altro, è prendere atto di un problema di gestione che sta così pesantemente gravando sui Comuni e un modo per agevolare l’esercizio del dovere fiscale da parte dei cittadini, così come previsto anche dall’articolo 3 dello Statuto del Contribuente”. In ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti. Legge 27.07.2000 n°212, G.U. 31.07.2000, art.3 comma2 Se vogliamo la semplificazione fiscale - conclude provocatoriamente Vendrame - bene, andiamo in quella direzione. I nostri Caaf servono a questo: a semplificare la vita dei cittadini-contribuenti”. Ufficio Stampa |
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