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Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.

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COMUNICATO STAMPA SPI  16_06_2014

Paolino Barbiero

Diritto sospeso d’ufficio per oltre 4mila trevigiani, per ripristinarlo serve l’autocertificazione. Esenzione sanitaria, SPI: “Colpite anche quelle permanenti”.
Paolino Barbiero: “I titolari dei certificato di esenzione che hanno ricevuto le lettere delle ULSS, per non perdere il diritto, si rechino quanto prima presso gli uffici competenti”.
L’ULSS tira dritto, anche coloro che erano in possesso dell’esenzione permanente al ticket sanitario devono certificare che il loro reddito familiare sia inferiore ai 36.151,98 euro annui.

Solo recandosi al Distretto di appartenenza verrà rilasciata loro una nuova certificazione valida fino al 31 marzo 2015”. Lo ha detto Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL Treviso, che, dopo la denuncia lanciata dal Sindacato dei Pensionati a fine maggio, informa gli oltre 4mila trevigiani interessati a rivolgersi quanto prima agli uffici dell’ULSS per compilare l’autocertificazione e non perdere il diritto precedentemente riconosciuto.

Le tre ULSS della provincia hanno revocato, a far data dal 1° giugno, il certificato di esenzione per condizione economica – ha spiegato il segretario generale SPI CGIL di Treviso – come già denunciato sono oltre 4mila i trevigiani che a causa di questa strumentale operazione, al solo scopo di contenere la spesa sanitaria, rischiano di vedersi revocare d’ufficio un diritto acquisito permanentemente. Per la stralarga maggioranza sono anziani ultrasessantacinquenni il cui reddito lordo del nucleo familiare, inferiore alla soglia stabilita per l’esenzione, non è minimamente cambiato da un anno a questa parte, in quanto il pensionato è titolare unicamente del reddito da pensione. Le lettere delle ULSS stanno arrivando – ha continuato Paolino Barbiero - e per ripristinare il diritto sospeso i titolari dei certificati 7R2 per reddito, 7R4 beneficiario di assegno sociale, 7R5 con pensione al minimo e 7RQ esente dal super ticket, devono dunque accertare nuovamente la ragione economica alla base dell’esenzione”.

Questa è una forma di burocrazia nemica – tuona Barbiero – cancellare un diritto d’ufficio non è sicuramente il modo giusto per portare avanti una seria battaglia contro gli evasori. I soggetti deputati a controllare non dovrebbero utilizzare tali stratagemmi, che pesano e s’abbattono sulla fascia debole della nostra società, ma piuttosto condurre verifiche puntuali allo scopo di scovare i furbetti della sanità. Il diritto all’esenzione sanitaria per gli anziani, per i disoccupati va garantito e tutelato – ha concluso Barbiero - non è tollerabile che per pochi debbano pagare tutti. Invitiamo tutti coloro che ritengono di dover mantenere e preservare il diritto all’esenzione di recarsi pressi gli uffici dell’ULSS competente o di inviare alla propria ULSS l’autocertificazione dei redditi, così come indicato nella lettera stessa”.

Ufficio Stampa

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