NOTA STAMPA CONGIUNTA 21_07_2014
Emergenza casa, attivare subito i nuovo strumenti a disposizione: 1
milione di euro per i morosi incolpevoli e allargamento dei comuni che possono applicare canoni più convenienti.
L'emergenza abitativa é ormai da allarme rosso nella Marca trevigiana,
bisogna attivare tutti gli strumenti possibili per sostenere le famiglie
in difficoltà.
In provincia di Treviso nel corso del 2013 abbiamo avuto circa 1200 sfratti quasi esclusivamente per morosità. Nel capoluogo ci sono oltre 100
sfratti esecutivi senza soluzione.
E le prospettive sono allarmanti con una crescita del 25% dei procedimenti esecutivi rispetto allo scorso anno.
I comuni della Marca hanno però due strumenti per tentare di tamponare le
emergenze e calmierare gli affitti grazie a un decreto del Governo di
questi giorni.
Finalmente, dopo mesi di ritardo il decreto attuativo sullo stanziamento
per la morosità incolpevole è entrato in vigore e per il Veneto é subito
disponibile 1 milione di euro.
Quindi, coloro i quali abbiano i requisiti per essere definiti “inquilini
morosi incolpevoli” abbiano cioè perso il lavoro perché licenziati, si
siano visti ridurre considerevolmente l’orario di lavoro, siano in cassa
integrazione, non si siano visti rinnovare il contratto di lavoro se
lavoratori atipici, abbiano dovuto cessare l’attività
libero-professionale, siano malati o appartengano ad un nucleo familiare
nel quale il decesso di un componente abbia determinato una consistente
riduzione del reddito (comma 2 art.2 , decreto 14 maggio 2014) possono
richiedere i contributi al sindaco e al contempo possono richiedere al
Prefetto di beneficiare della graduazione della esecuzione per gli sfratti
già in fase esecutiva.
Inoltre il Sunia e la Cgil segnalano che sono ora 16 i comuni della Marca
(Casale sul Sile, Castello di Godego, Follina, Loria, Moriago, Ponte di
Piave, Preganziol, Quinto di Treviso, Resana, San Biagio, San Pietro di
Feletto, Silea, Susegana,Treviso, Valdobbiadene, Zero Branco) che sono
stati inclusi tra quelli che possono attivare anche per il proprio
territorio i contratti di affitto concordati con la cedolare secca ridotta
al 10% che, risultando particolarmente favorevoli dal punto di vista
fiscale per i proprietari, possono portare anche a canoni concordati in
grado di venire incontro alle esigenze delle famiglie colpite dalla crisi
ed avere un effetto calmierante sui prezzi di mercato.
Nicola Atalmi segretaria provinciale Cgil
Alessandra Gava segretaria Sunia
|