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Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.

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COMUNICATO STAMPA SUNIA SPI  26_09_2014

Spi - Sunia

Sunia e Spi CGIL chiedono un preciso indirizzo e un sostegno da parte della Regione Veneto per affrontare l’emergenza abitativa sui territori.
Gava-Barbiero: “Esenzione dalla Tasi per inquilini e Ater”.
La segretaria provinciale SUNIA: “L’alienazione degli immobili aggrava il problema. Si mettano in campo politiche di valorizzazione degli alloggi che coinvolgano direttamente gli affittuari attraverso una scontistica del canone. Solo così si offre una risposta al crescente bisogno abitativo e si agisce positivamente sulla coesione sociale”.

Sunia e Spi Cgil hanno sottolineato fortemente la necessità che, aggirati i tecnicismi e le svariate e discordanti indicazioni a livello regionale, venga riconosciuta la vitale importanza degli alloggi di edilizia popolare. Una necessità questa che, soprattutto in questo drammatico momento, è l’unica e reale soluzione all’emergenza abitativa, sempre più crescente anche nel territorio della Marca.
L’alienazione non è la risposta al problema – sottolineano i segretari provinciali degli inquilini e dei pensionati della CGIL di Treviso – serve un’indirizzo preciso e un sostegno da parte della Regione, nonché la possibilità di consegnare gli alloggi da manutentare, provuomendo la valorizzazione del patrimonio attraverso interventi diretti da parte degli affittuari ai quali verrebbe scontato il canone d’affitto per i lavori portati a termine”. Questi sono i contributi avanzati da Sunia e SPI CGIL relativamente agli assetti istituzionali, fiscali e di governance del sistema di gestione dell’edilizia residenziale pubblica. Ciò anche alla luce degli elementi emersi nel corso del seminario organizzato da Federcasa Area NordEst sul tema alla presenza degli enti gestori del territorio nazionale e tenutosi nella giornata di mercoledì scorso all’Hotel Maggior Consiglio di via Terraglio.

“È indispensabile – hanno spiegato i segretari, Alessandra Gava e Paolino Barbiero - che gli alloggi popolari, ovvero quelli mirati a soddisfare un interesse generale contribuendo alla riduzione del disagio abitativo e agendo fattivamente per la coesione sociale, vengano sgravati da tassazioni vessatorie che tolgono agli enti gestori l’ossigeno sufficiente alla sopravvivenza degli stessi. In quest’ottica – precisano dal Sindacato - nei mesi scorsi le due sigle sindacali si sono mosse chiedendo al Comune di Treviso di riconoscere l’esenzione dalla Tasi non solo agli assegnatari ma all’Ater stesso. Il Sunia e lo Spi sollecitano, inoltre, una maggior attenzione non solo da parte delle Amministrazioni locali ma in particolare della regione Veneto”.
“L’assenza dell’assessore regionale ai lavori pubblici e all’edilizia abitativa della regione Veneto, Giorgetti, relativamente a tale questione – sottolineano Gava e Barbiero - costituisce non solo l’assenza stessa della politica nella gestione dell’emergenza abitativa ma segna un grave vuoto di indirizzo e supporto nei riguardi delle Ater”.

“Inoltre – continuano Gava e Barbiero - almeno l’1% del bilancio regionale dovrebbe essere utilizzato per il mantenimento e la costruzione degli alloggi pubblici. La dismissione del patrimonio edilizio pubblico e l’aumento dei canoni di locazione non possono e non devono essere considerati quali soluzioni adottabili per riportare in pari gli Enti con bilanci in rosso. Il piano di vendita straordinaria, contenuto nel decreto Lupi, è destinato, infatti, a non portare alcun reale vantaggio fiscale agli Enti e disegna un incerto futuro per gli assegnatari non in grado di acquistare gli alloggi. Un fatto – concludono i sindacalisti CGIL - che andrà ad accentuare le difficili condizioni delle famiglie meno abbienti e, al contempo, un aggravio delle spese a carico della comunità, dettato da un aumento della spesa sociale, nonché l’inasprirsi della già preoccupante tensione”.

“Per queste ragioni – finisce la Gava - è indispensabile che anche a Treviso si giunga presto ad un accordo con gli enti gestori affinché si possano assegnare anche le case da manutentare, permettendo agli inquilini di intraprendere le opere necessarie al riassetto degli alloggi consegnati e vedendosi risarcire le spese sostenute con uno sconto sull’affitto. Un processo che andrebbe così a valorizzare un patrimonio immobiliare altrimenti destinato ad un lento e progressivo declino”.

Ufficio Stampa

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