Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.
NOTA STAMPA FP 17_10_2014Il Sindacato critica la proposta di privatizzare il centro riabilitativo dell’Ulss 9. “Considerando che una delle maggiori criticità che si evidenziano nel panorama sanitario Veneto sta nella scarsa offerta e quindi nella forte mobilità passiva del settore riabilitativo – spiega il segretario generale della FP CGIL di Treviso – riteniamo importante potenziare l’offerta pubblica e investire su una struttura già oggi considerata d’eccellenza. Meglio ancora se il centro riabilitativo potesse vedere la partecipazione pubblica di più soggetti, come l’Azienda Sanitaria del Veneto Orientale, oltre che degli enti locali interessati, proprio per la valenza interterritoriale che assume anche nell’ambito della programmazione regionale. In tal modo, inoltre, l’acquisizione delle quote private non graverebbe esclusivamente sull’Ulss 9 che già oggi detiene il 70% del capitale”. “Scambiare poi le risorse incamerabili dall’eventuale completa privatizzazione della struttura, come alcuni esponenti della politica regionale oggi suggeriscono dopo aver avvallato oltre dieci anni fa il project financing, a supporto del progetto di rifacimento dell’ospedale Cà Foncello ci appare paradossale e allo stesso tempo contraddittorio, soprattutto quando si avrebbe dovuto esercitare allora un ruolo di pressione verso la Regione e verso il Ministero al fine di ottenere maggiori finanziamenti e non appesantire i bilanci dell’Ulss di Treviso.Non c’è nessun motivo – ha tuonato Ivan Bernini - perché laddove il pubblico è proprietario di “gioiellini” che funzionano e
che vengono considerati eccellenze dovrebbe disfarsene a favore del privato”. Ufficio stampa |
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