Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.
COMUNICATO STAMPA 09_12_2014Il Sindacato chiede l’apertura di un tavolo provinciale con i soggetti coinvolti. “Per quanto ci riguarda – sottolinea il segretario FP CGIL - ci siamo trovati con una situazione precaria che si è parzialmente risolta con l’accordo di programma tra Regione, Comune, Provincia, Istituto e Ulss 9. Enti che si sono fatti carico, a fronte di una sovraesposizione debitoria, del mantenimento di alcuni servizi e del riassorbimento di lavoratori e ospiti della struttura. Una situazione alla quale abbiamo dato risposta aprendo la mobilitazione poiché gli stipendi del personale in essere non venivano pagati. Dalla stipula dell’accordo a oggi si sono susseguiti diversi commissari regionali ma non vi è ancora nessuna chiarezza sul futuro dell’Istituto”. “Nonostante le sollecitazioni del Sindacato ad aprire un tavolo provinciale che mettesse assieme tutti i soggetti coinvolti, anche e soprattutto per capire quali scelte concrete si intendano operare e quale destino è riservato a lavoratori e ospiti, si continua a rinviare e a ipotizzare soluzioni attraverso le pagine dei quotidiani. Le ultime, quelle della settimana scorsa – ha precisato Ivan Bernini - dove si vocifera di presunte “cordate” private e di “uomini della provvidenza” pronti a evitare il fallimento dell’Istituto risanando un buco che intanto si allarga sempre più”. “Facendo parte di un servizio inserito nella rete di programmazione pubblica socio-sanitaria della Regione non è poca cosa sapere se rimarrà tale o se, invece, vi siano progetti con cambio di destinazione.Non è poca cosa capire – ribadisce Bernini - proprio a fronte della programmazione e dei relativi piani di riordino delle strutture ospedaliere e territoriali, se e quale sarà il servizio erogato dall’Istituto”. “Per queste ragioni se vi sono dei progetti concreti, dei masterplan, riteniamo sia opportuno convocare urgentemente tutte le parti per chiarire e cominciare a delineare con grande trasparenza i possibili scenari. Anche perché – ha concluso Bernini - tra questa ed altre situazioni è ormai evidente che più di qualche tassello della programmazione socio-sanitaria stia aprendo falle significative nella nostra Provincia, vuoti all’interno dei quali si potrebbero sviluppare appetiti di privati che hanno colto molto bene l’entità delle risorse che girano nel settore”. Ufficio Stampa |
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