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Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.

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NOTA STAMPA  09_02_2015

Giacomo Vendrame

Metalmeccanici i più numerosi, NIDiL la categoria più giovane, nell’area del capoluogo maggiori iscrizioni.
Adesione al Sindacato, CGIL: “72.600 iscritti nel 2014”.
Il segretario generale della CGIL di Treviso: Non siamo un’organizzazione di “vecchi” ma lo specchio della nostra società, gli under 35 rappresentano il 20% degli attivi.
Lo SPI è fondamentale componente del radicamento, anche tra le nuove generazioni, e motore di azione sindacale”.

72.609 questo è il numero degli iscritti alla CGIL di Treviso nel 2014. A un mese dalla conclusione dell’anno il Sindacato misura il radicamento e la propria capacità di essere punto di riferimento nel territorio trevigiano rilevando, per categoria e per fascia d’età, l’adesione all’Organizzazione.
Grande attrattore resta il Sindacato dei pensionati, che raccoglie 40.225 iscrizioni, delle quali 1.834 quelle nuove, segno questo della grande attività delle 22 Leghe SPI della Marca. Dei 32.384 lavoratori attivi, la categoria dei metalmeccanici FIOM CGIL, con 6.365 iscritti, è la prima della classe. Segue la categoria dei lavoratori edili e del legno FILLEA CGIL con 5.719 e la FILCAMS CGIL con 4.590, che raccoglie le iscrizioni tra gli operatori del commercio. Anche la FP CGIL conta un buon numero di adesioni, 3.485 tra gli operatori privati e pubblici. E con quasi un migliaio di iscritti, la categoria più piccola della confederazione trevigiana è la SLC che rappresenta i lavoratori della comunicazione.

Dando uno sguardo all’anagrafe del Sindacato, tra gli attivi, è la fascia di iscritti tra i 36 e i 55 anni che la fa da padrone con 21.274 iscritti nel 2014, mentre gli over 55 sono 4.723. Rilevante l’adesione anche tra le giovani generazioni: gli iscritti alla CGIL di Treviso con meno di 35 anni sono 6.387, circa il 20% dei lavoratori.
In relazione ai suoi 2.061 iscritti è il NIDiL CGIL la categoria più giovane con una percentuale di under 35 di quasi il 40%.
Come valore assoluto, invece, è la FILLEA CGIL che, con il 25% rispetto al totale complessivo della categoria, conta oltre 1.400 giovani.
Segue la FLAI CGIL con un 24% dei suoi iscritti. Con le più alte percentuali di adesione tra gli over 55, le categorie più “mature” dell’Organizzazione si confermano la FLC CGIL, la categoria dei lavoratori della scuola, con il 33,4% e la FP CGIL con il 25%. Queste due ultime categorie a causa del praticamente nullo turn over del settore, dettato dal blocco delle nuove assunzioni, non raggiungono neppure il 10% degli iscritti under 35. Per quanto riguarda poi lo SPI CGIL, più di metà delle adesioni, 21.084, rientrano nella fasce d’età 65-79 anni e altri 11.537 tra gli 80 e i 94. I “supernonni” della CGIL della provincia di Treviso, ovvero gli ultranovantacinquenni, sono 446.
Sul territorio della Marca il Sindacato raccoglie un maggior numero di adesioni nel comprensorio del capoluogo (38%), segue il coneglianese (17%), l’area castellana (14%) e di Montebelluna (13%), e per finire, il vittoriese (9%) e l’opitergino-mottense (9%).

Non siamo un Sindacato di “vecchi”, siamo lo specchio della società trevigiana – lo afferma provocatoriamente Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, sfatando il pregiudizio che l’Organizzazione non sia caratterizzata da una presenza di giovani lavoratori -. A livello provinciale rappresentiamo quasi 6.500 lavoratori under 35. Questo non è un dato da sottovalutare in questo di difficoltà di ingresso del mondo del lavoro – precisa il segretario generale – l’Organizzazione, attraverso le tutele e la contrattazione aziendale, purtroppo soprattutto difensiva, le tante battaglie nazionali e locali, e l’attività di servizio che svolgiamo sul territorio, è vicina a tutti i lavoratori.

La netta e positiva partecipazione alle iniziative e all’azione sindacale dello SPI, che rappresenta i pensionati, è un valore aggiunto e prezioso. Non sono solo la storia di quello che siamo – continua Giacomo Vendrame – portano con sé un bagaglio di esperienza e sapienza che, anche nei luoghi di lavoro, oggi rischia di andare perduto. Non rappresentano solo la storia della confederazione trevigiana ma, vicini e sensibili alle più ampie tematiche delle comunità e della cittadinanza, costituiscono un veicolo prezioso e fondamentale nell’interlocuzione con le Istituzioni locali e con le diverse componenti della nostra società”.
Questo è quello che siamo – conclude Vendrame – un mondo composito fondato sul lavoro e sui diritti, realtà territoriale che agisce dentro i mutamenti e gli stravolgimenti in atto, e li interpreta nel segno della salvaguardia e della qualità dell’occupazione, della coesione sociale, dei diritti e della legalità”.

Ufficio Stampa

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