COMUNICATO STAMPA FP CGIL 04_03_2015
Reparti specialistici invasi da pazienti di medicina generale, il Sindacato: “Situazione cronica”.
Boom di ricoveri, Bernini: “Gli ospedali scoppiano… ma non di salute”.
Il segretario generale della FP CGIL denuncia una situazione allo stremo, soprattutto per i
lavoratori, e punta il dito sulle responsabilità della Regione.
“Il boom di afflussi ai Pronto Soccorso della Marca e l’aumento dei ricoveri, in particolare per
tutte quelle patologie che interessano le aree mediche, stanno portando allo “stress”
organizzativo e gestionale le strutture ospedaliere del territorio”.
Ha denunciato Ivan Bernini,
segretario generale FP CGIL di Treviso – “l’offerta di salute non risponde più alla domanda”.
“Per garantire ricovero, assistenza e cura ai cittadini che si rivolgono alle strutture ospedaliere,
molti dei quali anziani, le Direzioni delle tre Ulss trevigiane stanno saturando i posti letto dei
reparti di degenza delle chirurgie e delle specialità con pazienti dell’area medica – spiega il
segretario generale FP CGIL di Treviso - con tutte le conseguenze che ne derivano per gli aspetti
organizzativi, di lavoro e di servizio offerto.
Per assicurare la prima domanda di salute, peraltro,
si sta spremendo oltre i limiti il personale medico, infermieristico e di supporto alle attività
sanitarie, che in una situazione ordinaria già precaria si sta facendo carico dell’emergenza
rientrando dai riposi, saltando ferie e con orari di lavoro ben oltre le 36 ore settimanali”.
“Presentata come condizione temporanea e contingente al boom influenzale, il problema si sta
disvelando per quello che è, ovvero strutturale – ha detto Ivan Bernini - a questo si aggiunga
che per tenere i conti a posto, dopo innumerevoli discussioni in sede di Conferenza Stato
Regioni, è previsto un ulteriore taglio dei fondi alla sanità, si parla di circa 4 miliardi, che
sconfessa il recente Patto per la Salute illustrato dal Ministro Lorenzin. I dati però ci
confermano che i tagli alla salute non hanno prodotto alcun risultato concreto sui conti pubblici
e che l’entità del debito continua a salire, mentre progressivamente si perdono fondamentali
servizi ai cittadini”.
“Dentro questo quadro che fine ha fatto la tanto decantata programmazione regionale? – si
domanda Bernini - a distanza di due anni nessuna struttura intermedia è stata attivata sul
territorio, nessun accordo è stato fatto con i medici di medicina generale, nessun intervento
riorganizzativo sta andando avanti. Detto in altri termini, gli annunci spot, che nulla hanno a che
vedere con la realtà dei fatti, restano lettera morta.
La Regione in materia ha una diretta
responsabilità – conclude Bernini - e non può più continuare ad attribuire al Governo Centrale le
colpe, che pure ne ha e non son poche, e deve attualizzare gli interventi per i quali è stato preso
un impegno, andando oltre alle resistenze lobbistiche e, in questo momento, guardando più ai
bisogni dei cittadini che alle grandi opere per compiacere i potentati”.
Ufficio Stampa
|