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Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.

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COMUNICATO STAMPA SPI CGIL  20_03_2015

Paolino Barbiero

Barbiero non molla: “La sospensione non è la risposta, la mobilitazione continua”
Uffici postali, SPI CGIL: “Ancora otto sit-in in calendario”.
Il segretario generale, Paolino Barbiero: “A oggi nessuna reale rassicurazione da Poste, non abbassiamo la guarda. L’obiettivo è un tavolo di concertazione tra amministratori, parti sociali e istituzioni che evidenzi i bisogni dei territori e sviluppi un piano industriale di rilancio dell’offerta in termini qualitativi e occupazionali”.

La sospensione non basta – tira dritto il segretario dei pensionati della CGIL di Treviso, Paolino Barbiero - la mobilitazione contro la chiusura dei 15 uffici postale del trevigiano continua. Abbiamo ancora in programma otto sit-in provincia e se la questione non verrà affrontata seriamente, nel rispetto dei cittadini e utenti di Poste, sedendoci tutti, amministratori, istituzioni e parti sociali, attorno a un tavolo di concertazione altre saranno le forme di protesta che porteremo avanti nel prossimo periodo”.

Suona da intimidazione la posizione del segretario generale dello SPI CGIL di Treviso che continua “anche il Sindacato “non abbassa la guardia (cit. Zaia)”, la mobilitazione deve continuare perché, sebbene la sospensione del provvedimento di chiusura degli uffici vada nella direzione giusta, a oggi non abbiamo nessuna rassicurazione che successivamente ci sia un effettivo mantenimento degli sportelli sul territorio e un rilancio degli stessi all’insegna della qualità attraverso un investimento sulle strutture e sul personale”.

L’opera di mobilitazione della cittadinanza e di sensibilizzazione e coinvolgimento delle istituzioni, primi i sindaci dei comuni coinvolti, ha dato un esito incoraggiante – aggiunge Paolino Barbiero – ma la sospensione non è il nostro obiettivo. Chiediamo a Poste un piano di rilancio industriale che elevi la qualità dei servizi in particolare quello del credito, tanto delicato in questa fase congiunturale. Molti uffici postali - ha spiega Barbiero – hanno subito negli anni un arretramento, che è stato la vera causa della mancata efficienza e redditività, e dunque della serrata. Infatti, chiusure settimanali ed eccessivo turn over del personale hanno impoverito i servizi e ostacolato il radicamento di Poste quale riferimento in alcune aree del territorio. Un errore – tuona Barbiero -. I 15 uffici postali, assieme a quelli concentrati nei grossi centri, coprono un potenziale bacino di utenza di oltre 120mila abitanti, 130mila con gli stranieri residenti. Solo la popolazione anziana, over 65, arriva a toccare i 41mila cittadini. Un dato che si traduce nell’erogazione di oltre 36mila pensioni”.

E infine conclude Barbiero “invitiamo chi si candida a governare il Veneto a partecipare alle nostre iniziative, così come hanno fatto i sindaci di tutti gli schieramenti politici, nel raccogliere il disagio della popolazione, in particolare quella anziana, che si sente sempre più abbandonata dalla politica e al margine degli interessi dell’economia locale”.

CALENDARIO SIT-IN DELLO SPI CGIL
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