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Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.

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COMUNICATO STAMPA SPI CGIL  02_04_2015

Paolino Barbiero

Affollato anche l’ultimo sit-in programmato dal Sindacato dei Pensionati della CGIL.
Da San Pietro di Barbozza partiranno oltre 500 firme raccolte.
Il segretario generale, Paolino Barbiero: “Le firme e la relativa documentazione raccolta dal parroco della comunità sono state già pesate all’ufficio postale e verranno proprio da lì inviate a istituzioni e ai vertici di Poste Italiane. Restando in attesa delle decisioni dei Sindaci siamo pronti ad avviare la fase 2 della mobilitazione, anche con toni più accesi”.

Si è conclusa con un affollato sit-in di fronte all’ufficio postale di San Pietro di Barbozza la prima fase della mobilitazione promossa e organizzata dallo SPI CGIL di Treviso contro la chiusura dei 15 sportelli di Poste della Marca.

Alla presenza del Sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, del Sindaco di Conegliano, Floriano Zambon, e del Segretario generale della CGIL di Treviso, Giacomo Vendrame, il parroco del paese, don Romeo, ha consegnato nelle mani di Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL, oltre 500 firme raccolte tra la comunità locale. “Il plico di firme con i relativi documenti dei firmatari – spiega il segretario SPI – è stato pesato oggi dal personale presente nell’ufficio e verrà proprio da quella sede inviato, al costo di 27 euro e 50 centesimi, al sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, al presidente di Poste Italiane, Luisa Todini, e all’ad Francesco Caio”.

Per intraprendere una nuova fase di mobilitazione attendiamo l’esito dell’incontro dei Sindaci all’Associazione dei Comuni della Marca fissato per la mattinata di domani, appuntamento che ratificherà anche il ricorso promosso dalle Amministrazioni comunali – ha continuato Paolino Barbiero -. Nel frattempo sollecitiamo l’apertura del tavolo di confronto con Poste. In caso non venissero rispettate le esigenze della popolazione, in particolare quella anziana, che chiede il mantenimento e il rilancio dell’offerta di servizi di qualità del territorio, la nostra azione di protesta si rafforzerà ulteriormente. Non ci facciamo certo abbindolare – conclude Paolino Barbiero – come corpi intermedi, e insieme agli amministratori, porteremo avanti in nostro compito di interpreti delle istanze locali e di promotori di sviluppo”.

In allegato le foto del sit-in di San Pietro di Barbozza.

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