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Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.

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NOTA STAMPA  08_04_2015

Incnedio Chiari&Forti

La CGIL allarmata del possibile ripetersi dei roghi nei tanti vuoti industriali.
Chiari e Forti, Vendrame: “Norme contro le speculazioni”.
Il segretario generale: “Servono regole chiare che nascano da un’assunzione generale di responsabilità da parte delle Istituzioni. La provocazione: applichiamo alle aree industriali in disuso le norme nazionali a deterrente degli incendi boschivi”.

Abbiamo sempre creduto che certi pessimi meccanismi illegali tutti italiani non appartenessero al nostro territorio, ci auguriamo di non scoprire che anche nel trevigiano vengano invece tristemente applicati. Per evitare speculazioni e ripristinare la legalità servono regole chiare e percorsi virtuosi che permettano di riqualificare i tanti vuoti industriali”. Questo, il giorno dopo il rogo che ha distrutto parte dello stabilimento abbandonato ex Chiari e Forti, è il messaggio che il segretario generale della CGIL di Treviso, Giacomo Vendrame, indirizza, chiaro e forte, alle Istituzioni locali e regionali “per affrontare quello che è un problema reale e sentito dalle nostre comunità”.

Gli spazi industriali abbandonati costellano pesantemente il nostro territorio provinciale costituendo un costo sociale ed economico rilevante – continua il segretario generale CGIL – dobbiamo evitare qualsiasi sorta di speculazione e di deriva verso l’illegalità. Per farlo è necessario identificare soluzioni e modalità per smaltire il vecchio e procedere con le riqualificazioni”. “Fatti come quello avvenuto ieri a Silea non sono tollerabili – tuona Giacomo Vendrame - visto l’innumerevole numero di edifici, capannoni e interi stabilimenti abbandonati nel nostro territorio è necessaria un’assunzione generale di responsabilità. È urgente che Sindaci e Regione predispongano un protocollo di intesa affinché, in attesa della riqualificazione, venga garantita la messa in sicurezza degli immobili, preservando così la sicurezza pubblica e l’ambiente dai possibili pericoli di inquinamento”.

Il deterrente. Per annullare possibili idee speculative – conclude in tono provocatorio Vendrame – una proposta potrebbe essere quella di applicare alle aree oggetto degli incendi le norme nazionali in vigore contro i roghi boschivi: successivamente al verificarsi degli incendi viene vietato il cambio di destinazione d’uso o facilitazioni urbanistiche”.

Ufficio stampa

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