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Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.

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COMUNICATO STAMPA FP CGIL  27_05_2015

Ivan Bernini

Appello del Sindacato ai candidati: “Riordino istituzionale al primo posto dell’agenda del nuovo governo regionale”.
Flash mob al Sant’Artemio, Bernini: “Non cali il silenzio su destino dei lavoratori”.
Il segretario generale FP CGIL di Treviso: “Stiamo andando verso il default della Provincia, servono decisioni concrete e risorse per mantenere in piedi servizi per il territorio e per garantire l’occupazione”.

“Noi le vediamo tutti i giorni le fila davanti al nostro centro per l’impiego di persone disperate che si rivolgono a noi perché non hanno più un lavoro.
Per questo pensiamo si debba smetterla di contrapporci agli altri lavoratori in un gioco al massacro e ci indigniamo verso coloro che per nascondere le proprie responsabilità le scaricano su chi lavora.
Il lavoro non è un privilegio e vorremmo che questo si comprendesse”. Lo hanno detto le RSU della Provincia di Treviso a margine del flash mob tenuto nel corso della giornata odierna al sant’Artemio.

Anche a Treviso si sono svolte iniziative per non far cadere nel silenzio le ricadute che i tagli sui servizi e sui posti di lavoro avranno sul futuro delle Province e del nostro territorio – afferma Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso -. Ci rivolgiamo anche a coloro che si candidano a governare la nostra Regione chiedendo loro impegno concreto nel mettere al primo ordine del giorno del nuovo governo regionale il tema del riordino delle funzioni e del riassetto istituzionale. Un impegno a garantire l’occupazione e le risorse necessarie a far funzionare i servizi per il territorio”. “La Provincia di Treviso – spiega Ivan Bernini - in assenza di provvedimenti regionali, e con la conferma dei tagli previsti nella Legge di stabilità, può reggere forse un altro anno.
Poi c’è il default. Una situazione di fallimento che, come sempre accade, non ricadrà su chi l’ha determinato ma su cittadini e lavoratori”.

Oggi abbiamo rinunciato alla pausa pranzo per manifestare – aggiungono le RSU - la paura di perdere il lavoro è tanta e con essa cresce la sfiducia, ma non ci rassegniamo. Auspichiamo che dopo il 31 maggio, chiunque vinca le elezioni, faccia responsabilmente quello che non si è voluto o potuto fare finora. Perché dopo la paura c’è la rabbia. E noi che lavoriamo dentro le istituzioni Pubbliche, quelle che dovrebbero attuare politiche per il lavoro, per la sicurezza, per il territorio, ne stiamo maturando tanta”.

In allegato una foto del flash mob.
provincia di TV, Flash Mob

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