Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.
COMUNICATO STAMPA 30_07_2015SPI CGIL - FNP CISL - UILP UIL A fronte del taglio di 160mila euro dei trasferimenti dallo stato centrale, le Organizzazioni sociali registrano e apprezzano lo sforzo dell’Amministrazione comunale di non intaccare i servizi erogati. Tale equilibrio dei conti è stato raggiunto grazie al contenimento dei costi del personale, per le forniture energetiche e di altro tipo. Infatti, oltre a rientrare nei parametri del Patto di Stabilità, anzi a possedere risorse per 2milioni di euro ma non poterle destinare, il Comune, secondo la contabilità dei fabbisogni standard si configurerebbe come virtuoso con un 28% in meno di spesa rispetto ai principi stabiliti dalla nuova normativa. Contenimento dei costi che nasce anche dalla gestione aggregata di funzioni e servizi che la Confederazione dei sette Comuni del montebellunese sta portando avanti.Un percorso – secondo i Sindacati – importante per gettare le basi di una più incisiva e seria riorganizzazione della governance territoriale. Sempre con i Comuni limitrofi Trevignano ha aderito non solo allo Sportello Donna e al Tavolo Rosa ma anche allo Sportello Uomini maltrattanti, “un segnale ed elemento significativo di parità – sottolineano le Parti Sociali – che va valorizzato e che dovrebbe presto diventare una buona pratica per tutto il territorio provinciale”. Grazie alla contrattazione sociale le Organizzazioni Sindacali, relativamente alla fiscalità locale, sollecitano i Comuni della Marca a rendere il quadro delle aliquote il più omogeneo possibile, secondo il principio dell’equità, e di esentare, visti la congiuntura economica e le difficoltà che incontrano i bilanci delle famiglie trevigiane, i redditi delle fasce più basse dall’addizionale comunale Irpef. All’Amministrazione di Trevignano, una delle 8 che nel 2014 hanno applicato il criterio di esenzione fino a 12mila euro annui (sono complessivamente 40 i Comuni della provincia ad aver applicato diverse fasce di esenzione), i Sindacati hanno rinnovato la richiesta di portare a 15mila euro la soglia, così saranno i contribuenti a trarre beneficio. Ricordano le Organizzazioni Sindacali che si parla di titolari di redditi da lavoro dipendente e da pensione in media tra i mille e i 1.150 euro lordi mensili.Lo scorso anno hanno goduto dell’esenzione 1.075 contribuenti per un risparmio pro capite di circa 35 euro e un mancato introito nelle casse comunali di 36.466 euro. Inoltre, le Sigle Sindacali chiedono un particolare impegno proprio relativamente alle forme di disagio sociale legato alla crisi economica e occupazionale, oltre che alle disabilità e ai bisogni della popolazione anziana. Per queste ragioni i Sindacati guardano con attenzione ai progetti sperimentali di orti sociali e di co-housing varati dall’Amministrazione Comunale in risposta al disagio abitativo e per l’autosostentamento. Infine, anche rispetto al riassetto del Sistema Sanitario nel territorio l’attenzione dei Sindacati e del Comune è massima e le parti convengono che sia prioritario raggiungere quanto prima l’integrazione e l’efficienza operativa dell’AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale) del montebellunese. Ufficio stampa |
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