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Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.

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COMUNICATO STAMPA FILCAMS CGIL - FISASCAT CISL di Treviso  31_07_2015

Filcams

Incontro in Provincia tra Sindacati e CIR S.c.r.l. per discutere il futuro di una decina di lavoratori.
Dipendenti della CIR a casa, difficile la ricollocazione.
Nadia Carniato (segretaria generale FILCAMS CGIL) e Patrizia Manca della FISASCAT CISL: “Le istituzioni, provinciale e regionale, hanno la responsabilità di identificare percorsi di riqualificazione”.

Sindacati e azienda cooperativa si sono incontrati nella giornata di oggi al Sant’Artemio. Sul tavolo con la Provincia di Treviso il destino di una decina di dipendenti della CIR s.c.r.l. di Lancenigo di Villorba che da domani si troveranno senza lavoro e drammaticamente anche senza ammortizzatori sociali.

Con domani, 31 luglio, ovvero al momento della dimissione decisa dalla Provincia di Treviso il servizio mensa svolto dalla società cooperativa cesserà. Non verrà infatti riproposta la gara d’aggiudicazione e la prospettiva è quella che da settembre il servizio che segue sia i dipendenti dell’Ente provinciale che gli istituti scolastici di Lancenigo di Villorba, a causa dei tagli e delle incertezze che pendono sul futuro del Sant’Artemio, non riparta. Questa conseguentemente anche alla rinuncia della società cooperativa di mantenere in piedi il servizio per un altro anno. Primi a soffrire di questa situazione le lavoratrici della CIR, una decina di donne sulla cinquantina di anni di età e dunque difficilmente riqualificabili e riassorbibili dal mercato del lavoro, per le quali è stata già aperta la procedura di mobilità. “Risulta impraticabile anche la possibilità di dirottare le lavoratrici su altri appalti della società cooperativa perché tutti fuori provincia – spiegano Nadia Carniato e Patrizia Manca – tre sono state le ricollocazioni, lì dove c’è stato un motivo personale per i dipendenti a trasferirsi vicino al luogo di lavoro, ma per gli altri il salario, visto il monte ore, non coprirebbe neppure il costo della trasferta”.

Parliamo di lavoratrici che dopo vent’anni di lavoro e di servizio per la CIR e per la Provincia – hanno precisato le sindacaliste – si ritrovano con in mano un pugno di mosche, poche centinaia di euro per ricompensarle di una vita professionale. E, vista la normativa vigente, senza neppure la possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga. Con l’incontro di oggi – aggiungono Carniato e Manca – l’azienda ha ribadito la non volontà di far uso degli ammortizzatori sociali e conferma la mobilità dei lavoratori. CIR promette di dare per i prossimi dodici mesi ai lavoratori la priorità qualora nuovi appalti, come quello per il servizio mensa all’Ospedale di San Donà e di Jesolo, dovessero essere aggiudicati dalla cooperativa. Offerta valida anche per sostituzioni per malattia, maternità e pensionamenti”.

Se la dismissione del centro cottura si fosse verificata in un altro momento storico dove non c’era il cambio istituzionale della Provincia, e dove ci fosse una Giunta Regionale che avesse risposto con responsabilità politica al futuro dei lavoratori dell’Ente e di tutto l’indotto, probabilmente la vicenda avrebbe avuto esiti diversi – dichiara Nadia Carniato Segr.Gen. FILACMS Cgil – Come organizzazioni sindacali non ci adegueremo mai a questo tipo di dinamiche, pertanto chiediamo che anche la politica abbia parte attiva nel risolvere questo tipo di situazioni.”

La politica deve aiutarci soprattutto a creare delle efficienti politiche di riqualificazione, perché questo è il vero problema – conclude Patrizia Manca FISASCAT Cisl – Il punto è riuscire a trovare delle nuove opportunità per queste persone che perdono il posto di lavoro e che solo costruendo una nuova professionalità potranno essere successivamente ricollocate.”

Uffici stampa

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