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Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
"La Regione non dispone ancora di un Piano regionale delle cave e si affida ad una legge dei primi anni Ottanta per regolamentare l'attività di questo settore. + necessario invece stabilire le modalità di programmazione sull'escavazione per garantire un corretto utilizzo del territorio sotto il profilo ambientale e geologico".
Questo l'appello del segretario generale Cgil Treviso, Paolino Barbiero, del responsabile Cgil Conegliano e Quartiere del Piave, Ottaviano Bellotto, e del responsabile Cgil Montebelluna, Maria Grazia Salogni. La provincia di Treviso è, in Veneto, quella con il più alto indice di escavazione, proseguono i sindacalisti, in queste ultime settimane e mesi abbiamo assistito alla presentazione di alcuni progetti Piruea nei comuni di Nervesa della Battaglia e di Mareno di Piave.
La Giunta regionale ha autorizzato ulteriori escavazioni nelle cave di Bidasio (Comune di Nervesa della Battaglia). A queste decisioni vanno aggiunte le escavazioni già previste nel comune di Mareno (zona Campagnola), nel comune di Santa Lucia di Piave (località Bissa storta) e in quello di Cordignano (località Palù), oltre agli ipotizzati ampliamenti delle cave di Montebelluna. Le escavazioni di Santa Lucia e Mareno sono cave di prestito legate al completamento della A28".
In questo contesto la Cgil afferma di non essere pregiudizievolmente contraria alle attività di cava, né tantomeno di vivere questo problema in termini ideologici, poiché sono numerose le attività economiche e i lavoratori occupati in questi settori. + tuttavia politicamente preoccupante che una delle regioni più sviluppate d'Italia continui ad autorizzare nuove cave, nonché a potenziare quelle esistenti, con sistemi a macchia di leopardo senza un preciso piano di escavazione regionale, precisano i sindacalisti, il sistema di sviluppo fin qui perseguito si basava sulla logica dell'utilizzo senza limite delle risorse naturali.
La ghiaia non è bene inesauribile, il suo utilizzo va programmato ad usi specifici e specializzati. I numerosi operatori economici del settore presenti in questa provincia, per il prossimo futuro, devono investire in ricerca, nel campo del riciclaggio e nell'utilizzo dei materiali alternativi per le infrastrutture e altri interventi, come già avviene in termini considerevoli in altri paesi europei. Vanno altresì sviluppati e costruiti livelli di formazione e sistemi di contrattazione a livello aziendale finalizzati alla qualificazione delle professionalità e del lavoro anche attraverso la formazione permanente, per favorire in tal modo lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore e garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e di alto profilo professionale.
Il fatto che le forze politiche che governano Regione e Provincia non abbiano ancora istruito un piano sull'escavazione, limita alcune garanzie e le stesse modalità di trasparenza economica, oltre che la tutela delle politiche territoriali. Questo strumento (Prec) sarebbe fondamentale per limitare le pressioni di soggetti economici sul potere politico chiamato a garantire i giusti interessi della società e un corretto sviluppo sostenibile. D'altronde, in questo ambito, le indagini giudiziarie per le vicende di corruzione legate alle concessioni del passato sono ancora sotto gli occhi di tutti.
La Cgil rivendica quindi l'urgenza di un Piano regionale sull'escavazione che regolamenti l'attività superando le logiche del passato e quelle attuali.
"I soggetti economici che beneficiano di queste scelte dovranno tuttavia farsi carico anche dei riflessi di utilità sociali di cui l'intera comunità deve essere portatrice (non bastano opere pubbliche come campi sportivi o qualche piscina) concludono Barbiero, Bellotto e Salogni. La Cgil considera sproporzionate le concessioni autorizzate poiché incompatibili con un corretto sviluppo del territorio e il corretto uso delle risorse.
La mancanza di una progettualità politica capace di affrontare e gestire correttamente le dinamiche dello sviluppo nell'ambito del rispetto del territorio e delle risorse ambientali, determina poi condivisibili proteste espresse da numerosi cittadini. Al fine di garantire una corretta gestione del problema, noi ci impegneremo a far sì che venga stabilito un nuovo Piano regionale sull'escavazione e chiediamo di limitare le concessioni, nell'ambito di un più ampio monitoraggio delle opportunità di utilizzo di ghiaia (come suggerito anche da alcuni sindaci) per il reperimento di materiale inerte anche presso altri siti maggiormente deputati a tale scopo senza necessità di ulteriori escavazioni".
"Se si andrà al Tessari bis con una convergenza programmatica di tutto il "parlamentino" il sindacato deve rimanere in giunta". Commenta così Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil di Treviso, le manovre politiche di questi giorni per la formazione del nuovo governo dell'Ente di piazza Borsa.
La presenza del sindacato nella giunta della Camera di commercio è di fondamentale rilevanza.
Per questo la Cgil, unitamente a Cisl e Uil ritiene utile un incontro con il presidente uscente e neo-canditato, Federico Tessari, per verificare le condizioni della continuità e della presenza del sindacato in giunta, aggiunge Barbiero. Non solo per il ruolo che l'organizzazione sindacale riveste quale attore sociale nel territorio ma, soprattutto, per mettere in atto quei percorsi di ripresa e ricollocazione che sono già stati tracciati all'interno del Piano strategico della Provincia di Treviso.
Se si arriverà alla rielezione di Tessari, il nuovo governo avrà una continuità e quindi potrà puntare, senza ulteriori rodaggi, su quella combinazione di fattori in grado di arginare la crisi dell'artigianato e dell'industria e affrontare preventivamente possibili segnali di ricaduta.
Oltre alla caduta occupazionale che si è verificata nel manifatturiero, prosegue il segretario generale della Cgil di Treviso, occorre prestare attenzione infatti a scricchiolii sospetti che provengono da altri settori del commercio, del terziario, del turismo e dell'edilizia.
Non si pu= negare, infatti, che vi sia una preoccupante contrazione nella capacità di spesa dei cittadini con conseguente decremento del volume d'affari. Questo ha portato ad un aumento dei rapporti di lavoro precari e alla crisi.
Di fronte a questo scenario il sindacato chiede alla Camera di commercio, conclude Paolino Barbiero, di sostenere con forza fattori quali l'utilizzo nelle aziende della rete informatica, il marketing globale, gli investimenti sul prodotto e sul processo di produzione, la formazione professionale in entrata per i giovani, la riqualificazione professionale per le persone destinate a essere inserite in altre attività per effetto della crisi in atto e di favorire, infine, le aggregazioni tra aziende, a cominciare dai distretti.
Fattori utili a consolidare la tenuta occupazionale ed a accrescere sia le condizioni di lavoro che le retribuzioni. In questo contesto, il sindacato vuole continuare a svolgere un ruolo di rappresentanza per sostenere con forza il mondo del lavoro".
CGIL TREVISO Segreteria ProvincialeCAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 | Risali la pagina |