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Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
Ricerca dell'Ufficio Studi della Cgil provinciale: dal 1 gennaio 2004 al 31 maggio 2006 sono state 371 le procedure di mobilità che hanno interessato 4.217 lavoratori.
Grandi e medie imprese, in 30 mesi hanno licenziato in 273.
Difficoltà soprattutto per manifatturiero e tessile, abbigliamento, calzaturiero. Congiuntura non positiva anche per il commercio.
Il segretario provinciale Barbiero: "Siamo schiacciati su produzioni ad alta intensità di lavoro e bassa innovazione, rischiamo di arrivare impreparati alla ripresa. L'industria recupera produttività contraendo l'occupazione, emerge con forza la necessità di vera riqualificazione".
LE PROCEDURE. Ad oggi il totale è di 371. Dopo le 144 procedure di mobilità del 2004 si è registrata una leggera flessione (134) nel 2005, ma il dato dei primi sei mesi del 2006 non è positivo: le 96 procedure di licenziamento inducono infatti a ritenere che la soglia dell'ano precedente verrà ampiamente superata.
NUMERO DI LAVORATORI. I licenziati in questi 30 mesi sono stati 4.217. Nei primi sei mesi del 2006 il numero di espulsi dalle imprese di dimensione medio grande (713) è leggermente inferiore alla metà del totale dell'anno passato, quando si registrarono 1.800 posti di lavoro persi. Nel 2004 i licenziamenti avevano interessato 1.704 persone.
I SETTORI. A soffrire maggiormente continua ad essere il tessile,abbigliamento, calzaturiero, che ha perduto in due anni e mezzo 1.487 posti (625 nel 2004, 698 nel 2005). Da gennaio a maggio 2006 i licenziamenti sono stati 164. In difficoltà è anche il metalmeccanico (-1.329 lavoratori in 30 mesi), con un picco di licenziamenti nel 2005 (539, contro i 513 del 2004) e una dinamica che, nei primi sei mesi del 2006 (277 licenziamenti) sembra accelerare la flessione rispetto all'anno scorso. Seguono il legno,arredocement,i (673), la gomma plastica (404), l'agroindustria (197), grafica e cartotecnica (110) e il commercio e terziario (92). La performance peggiore in questi primi sei mesi del 2006 è del metalmeccanico (277).
LE AREE. La flessione maggiore, in termini di numeri di posti di lavoro, viene registrata dall'area di Montebelluna, dove in 30 mesi sono finiti in mobilità 1.258 persone. Per quanto riguarda le procedure il record negativo è invece quello di Treviso, con 113.
LE AZIENDE. Nella lista delle aziende che hanno licenziato sono comprese anche le imprese che nel frattempo avevano chiesto e ottenuto la cassa integrazione e che hanno incentivato l'uscita dal posto di lavoro, mentre per altre i procedimenti di mobilità sono coincisi con la chiusura della attività, in alcuni casi acquistate e riavviate da altri con parziale recupero del bacino occupazionale.
Tra le aziende che hanno attinto maggiormente allo strumento della mobilità in questi 30 mesi si segnalano: la Nervesa Moda Uomo (186 licenziati), la De Longhi (135 licenziamenti), la Benetton (complessivamente 97), la Sogefi Filtration (metalmeccanico, 98 licenziati), l'Irca spa (metalmeccanico, 98 licenziati), la Filatura Monti (75 licenziati), la Coverco (metalmeccanico, 72).
Nel corso del 2005 i licenziamenti maggiori hanno riguardato l'Isca (metalmeccanico, 51 posti persi), l'Irca (Metalmeccanico, 70 posti), la Nervesa Moda Uomo (164), la De Longhi (81), la Coverco (metalmeccanico, 56), la Vecoper (laterizi, 46). Da gennaio a maggio 2006 si segnalano le procedure della Elettrolux (38), Irca (19), Itaka (legno, 22), Becher (agroindustria, 38), Joint srl (metalmeccanico, 24), De Longhi (54), Benetton (24).
Il segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso annuncia la costituzione di un gruppo di lavoro che opererà un monitoraggio sistematico sui tempi delle visite.
Liste d'attesa, la Cgil pronta a far partire controlli a tappeto.
Verifiche a livello provinciale. Barbiero: "Dai risultati ricaveremo un documento da sottoporre ai vertici delle aziende sanitarie. Relativamente alla Usl 9 il problema esiste e si incrocia drammaticamente con l'esercizio della pratica privata a pagamento negli ospedali. Non sono i rilievi sul metodo di rilevazione a togliere dignità alle lamentele".
Lo ha detto oggi il segretario generale della camera del lavoro di Treviso Paolino Barbiero.
"Il problema delle liste d'attesa, l'inefficienza e i disservizi di cui sono oggetto i cittadini trevigiani - ha dichiarato il segretario generale della Cgil di Treviso - non verranno risolte con dichiarazioni di buone intenzioni; né è immaginabile ridimensionare la qualità, la quantità e la dignità delle lamentele, raccolte non solo dalla Cgil ma anche da altri organizzazioni ( senza contare le segnalazioni che giungono agli organi di stampa) ad un mero fatto di "appropriatezza metodologica" delle rilevazioni. Il problema c'è, è grave e si incrocia drammaticamente con la prassi dell'attività privata a pagamento all'interno dell'ospedale".
"Trovo poco utile, ha aggiunto Barbiero, la minaccia di spostare la discussione dall'ambito politico a quello giudiziario, per quanto nel caso della Usl 9, l'istituzione e i suoi vertici abbiano tutto il diritto di intraprendere qualunque azione, rispetto alla quale ci sentiamo tranquillissimi.
E' invece gravissimo il ventilato congelamento del tavolo di confronto, che è uno strumento che ha come obiettivo non quello di scrivere l'etichetta dei rapporti fra parti sociali e Usl, ma di essere un luogo di discussione che contribuisca a migliorare l'erogazione del servizio e che, attraverso le convergenze fra le parti, favorisca il giusto riconoscimento da parte della Regione sulle necessità di risorse utili all'adeguamento dei livelli occupazionali e alla riqualificazione continua del personale, considerata la virtuosità nella spesa delle Usl trevigiane".
Ufficio Stampa
Dura presa di posizione della Cgil sulla vicenda dei tagli ai Servizi per l'impiego..
"Sul lavoro la nuova Giunta ciurla nel manico".
Barbiero: "Eliminano quello che non gli interessa, cioè la questione lavoro".
"La vicenda dei tagli ai Servizi per l'impiego dice soltanto una cosa: sulle questioni del lavoro, della rioccupazione e della riqualificazione professionale, la nuova Giunta di centrodestra di via Cesare Battisti ciurla nel manico".
"Mentre nella Marca ci si riempie la bocca di valorizzazione delle risorse umane, la Provincia brucia professionalità importanti, ragazzi e ragazze che hanno svolto con competenza il loro lavoro, malgrado le difficoltà oggettive di un sistema provinciale penosamente disorganizzato. Questo personale doveva essere valorizzato e non mandato via in questo modo. Sarebbe interessante sapere quanto siano costate le celebrazioni mediatiche dell'ex presidente Zaia, comprese le faraoniche adunate per l'inattuato Piano Strategico, tutte spese per le quali oggi dobbiamo sacrificare l'importante settore che si occupa del mercato del lavoro".
"Come inizio di mandato, ha concluso Barbiero, non è davvero male".
Ufficio Stampa
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