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Comunicati Stampa

AGOSTO 2008

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO NIDIL    01_8_2008

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FIRMATO IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO PER IL SETTORE DELLA SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO TRA ALAI-CISL, CGIL-NIDIL, UIL-CPO e ASSOLAVORO

Il nuovo CCNL del lavoro in somministrazione, in vigore dal 24/07/2008, nel recepire quanto contenuto nell'intesa raggiunta il 16 maggio u.s., ha disciplinato in 47 articoli la nuova NORMATIVA dei rapporti di lavoro che, soprattutto in relazione al contratto a tempo indeterminato, innova in maniera significativa l'intero istituto della somministrazione di lavoro.

Incentivi al maggior uso del tempo indeterminato, basati in particolare sullo sviluppo delle professionalità attraverso l'accesso alla formazione anche con congedi retribuiti; l'avvio della previdenza integrativa e la forte qualificazione della bilateralità con ampliamento delle tutele esistenti, in particolare verso la maternità ed il sostegno al reddito; il rafforzamento delle procedure per la sicurezza; l'estensione delle relazioni sindacali come strumento di governo delle parti: sono alcuni degli elementi più significativi.
Una innovazione articolata segnata da un binomio: il rafforzamento della tutela del lavoro, dentro e fuori i luoghi di lavoro; il rafforzamento della qualità dell'impresa. Un binomio che le delegazioni trattanti, in un anno di confronto, hanno considerato inscindibile, in quanto base indispensabile per un rafforzamento complessivo del sistema.

Questo nella comune valutazione, non a caso posta al centro della premessa ad apertura del CCNL, che la flessibilità, quale strumento necessario per rispondere alle specifiche esigenze dell'impresa in un contesto di mercato globale, occorre sia sorretta da regole, contrattazione e tutele adeguate: senza tali elementi la flessibilità, infatti, da strumento di sostegno allo sviluppo e ai processi di qualità che esso richiede, si trasforma in competizione basata sul costo, sganciata dai processi di valorizzazione del lavoro e della qualità dell'impresa e fonte di mera precarietà.

Una strada impegnativa, ma che le parti ritengono priva di alternativa credibile e che si è consapevolmente scelto di adottare. Auspicando che i principi su cui si è costruita siano gli stessi principi a cui ispirare una coerente normativa ed i comportamenti dell'insieme delle imprese, ai fini della continuità di un cultura del lavoro in grado di contribuire efficacemente al rilancio più complessivo dello sviluppo.
ALAI CISL, NIDIL CGIL UIL CPO

link Per conoscere le principali novità del CCNL dei lavoratori in somministrazione seguire questo link.
link Per scaricare il testo completo del CCNL siglato tra NIDIL CGIL, ALAI-CISL, CPO-UIL ed Assolavoro è cliccare qui.

COMUNICATO STAMPA    05_8_2008

Paolino Barbiero

Malgrado gli emendamenti duro giudizio del segretario provinciale Barbiero Assegno sociale, la Cgil: "Assumono l'apartheid a criterio del welfare".
Ricerca dell'Ufficio Studi: a Treviso in 1.600 percepiscono il sostegno, il 10% è straniero. Ogni anno tra 50 e 60 nuove richieste, 5 o 6 quelle di residenti non italiani.
Il segretario: "Nei confronti dei migranti nuove regole di stampo discriminatorio. Gli abusi si combattono impedendo di aggirare la legge, non tagliando fuori una intera categoria di cittadini. Siamo preoccupati per la coesione sociale, politica di governo e di opposizione senza lungimiranza".

"Incapace di far rispettare le sue stesse regole, lo Stato italiano decide di assumere come norma una prassi discriminatoria, per nulla efficiente dal punto di vista dei risultati, ma molto redditizia per quanto riguarda la propaganda elettorale anti-stranieri".
Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil provinciale di Treviso, commentando i risultati di una ricerca realizzata dall'Ufficio Studi della Camera del Lavoro trevigiana e relativa ai percettori della prestazione assistenziale in provincia di Treviso.

Lo studio, realizzato utilizzando dati a disposizione dell'Inca, della banca dati anagrafica e del Caaf Cgil Nord Est, ha stimato in circa mille e seicento pensionati residenti nel trevigiano i percettori dell'assegno sociale, dal 1996 sostitutivo della pensione sociale, a cui hanno diritto i cittadini italiani, e fino ad oggi, anche gli stranieri con titoli alla residenza in Italia, che abbiano più di 65 anni e un reddito annuo lordo non superiore a 5.142,67 euro, ovvero 10.284 euro se coniugi. L'assegno è pari a 395,98 euro al mese. Lo studio della Cgil trevigiana evidenzia come l'88% dei beneficiari sia composto da persone con meno di 10 anni di contribuzione e solo il 12% ha più di 10 anni di versamenti utili alla formazione di una prestazione pensionistica. Questo, spiegano i responsabili della ricerca, a causa della forte diffusione, fino a 30 e 40 anni fa, di sommerso, lavoro familiare gratuito, lunghi periodi di disoccupazione e vasta elusione del versamento dei contributi pensionistici. Nello stock dei 1.600 mila beneficiari, la quota di cittadini stranieri (tra cui rifugiati politici), è meno del 10% del totale.

Secondo la rilevazione dell'Ufficio Studi della Cgil, ogni anno il numero dei nuovi richiedenti oscilla fra 50 e 60; fra questi gli stranieri non superano il 10%. Il costo complessivo aggiuntivo, per ogni nuovo anno, è compreso tra 257.387 e 308.864,4 euro. "Per quanto il governo abbia presentato emendamenti in apparenza risolutivi di alcune situazioni divenute incomprensibilmente ostative – ha detto Barbiero – la parte relativa agli stranieri, soprattutto se diamo una sguardo alla situazione reale in provincia di Treviso, è inaccettabile. Il giudizio della Cgil non può che essere fortemente negativo. Il tratto prevalente della norma è infatti quello di essere una colossale discriminazione a danni dei cittadini non italiani, di cui si dipinge una non veritiera vasta propensione alla frode. In realtà il problema è il sistema dei controlli, quindi non serve l'apartheid come criterio di selezione. Se lo Stato italiano, come è già successo per le pensioni di invalidità elargite allegramente e a piene mani come voto di scambio e regalia clientelare, non è in grado di effettuare controlli, si tratta di un problema di rispetto e applicazione del diritto; buttare via il bambino con l'acqua sporca è invece una stupidaggine. Perché che l'assegno sociale viene ritenuto, anche a livello europeo, un esempio di buona prassi in campo di welfare a sostegno alle persone in stato di povertà sostanziale".

"Peraltro, ha aggiunto il segretario generale della Camera del Lavoro trevigiana, i dati dimostrano ampiamente come, ad esempio a Treviso, i lavoratori migranti attivi siano nettamente più numerosi dei beneficiari non italiani dell'assegno sociale e quindi si dimostrino, da un punto di vista dell'equilibrio generale tra entrate e uscite, ampiamente in grado di "pagare" la prestazione sociale diretta agli ultra 65enni non italiani. Non c'è "furto" di risorse dal il contribuente italiano allo straniero. Sicuramente si devono affrontare e risolvere le situazioni che consentono, in taluni casi, di aggirare la norma; ma, per coerenza, uno Stato di diritto dovrebbe avere lo stesso rigore anche quando, proprio in materia di immigrazione, non si riesce a far applicare la legge e si causano delle violazioni di fatto molto gravi, dal rinnovo dei permessi di soggiorno al nodo dei ricongiungimenti familiari, questi ultimi previsti entro 90 giorni ma in Prefettura a Treviso ci sono oltre un migliaio di pratiche abbondantemente andate oltre il termine. Viene da chiedersi: è solo inadeguatezza della macchina burocratica o c'è per caso la volontà di aggirare le norme per rendere più aspra la condizione degli stranieri?".

"Siamo preoccupati per il futuro della coesione sociale, ha concluso Barbiero, e anche per questo atteggiamento di campagna elettorale permanente, in cui ci costringono ad occuparci della pagliuzza e non della trave. Non posso credere che un sistema produttivo come quello della Marca, composto da oltre 90 mila imprese e in cui sono occupati quasi 400 mila addetti, non sia in grado di farsi carico di un briciolo di solidarietà verso i più poveri, senza dover ricorrere a criteri discriminatori dal sapore segregazionista. E non possiamo tacere della mancanza di lungimiranza da parte delle forze politiche, di governo ma anche di opposizione, che rincorrendo il consenso sul terreno delle peggiori pulsioni, si disinteressano degli investimenti strutturali in campo sociale per l'integrazione, ovvero di tutto quanto contribuisce in maniera decisiva a promuovere il massimo rispetto della legalità".

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA    08_8_2008

Paolino Barbiero

Barbiero a commento dell'analisi compiuta dall'Ufficio Studi della Cgil di Treviso sulle crisi aziendali attualmente in essere nel trevigiano.
Un settembre di incertezze attende lavoratori e pensionati della Marca. Il segretario generale della CGIL: "In provincia di Treviso le attuali crisi aziendali fanno già presagire un autunno difficile sotto il profilo occupazionale ed economico. Pertanto è indispensabile e utile che la Provincia attraverso il piano strategico apra al più presto un confronto con tutte le categorie economiche e le organizzazioni sindacali".

"Dopo l'estate esploderà l'allarme posti di lavoro. La mappa delle vertenze occupazionali, che si dovranno gestire nel breve periodo, evidenzia con chiarezza come le attuali situazioni di crisi siano trasversali a tutti i settori produttivi e coinvolgono sia la grande che la piccola e media impresa e anche l'artigianato."

Lo ha detto Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil provinciale di Treviso.
Nel settore metalmeccanico di particolare rilevanza sotto il profilo della tenuta occupazionale vi è la richiesta della cassa integrazione straordinaria per 300 dipendenti da parte dell'Electrolux e della cassa integrazione ordinaria per altri due mesi a rotazione per 80 dipendenti della Berco. A questo si deve aggiungere la situazione di crisi finanziaria per le aziende Alessio e Somec che occupano complessivamente oltre 200 lavoratori e sono in attesa di nuovi assetti societari per evitare la chiusura totale degli stabilimenti. Per quanto concerne il settore tessile chimico oltre ai 58 esuberi alla Tecnica, si registra l'avvio della cig straordinaria da parte della Effetre, per 25 lavoratori; mentre alla Killerloop non si stanno stabilizzando circa 80 lavoratori assunti con contratto a termine, in alcune aziende della gomma plastica si è prolungato il periodo feriale, in alcuni casi anche anticipando le riduzioni di orario lavoro che si maturano nel 2009.

Nel settore alimentare, da segnalare la mancata conferma per 47 contratti a termine alla San Benedetto e l'avvio della cig straordinaria a settembre per i 52 dipendenti della Colussi. Mentre il settore lattiero-caseario risente del calo dei consumi e della scarsa propensione alla crescita dimensionale delle aziende del comparto.
Situazione di difficoltà anche per le aziende del terziario, dove i primi segnali si sono avuti con la crisi del supermercato Panorama e Dogal, e delle aziende della distribuzione di high tech (Unieuro), a cui si deve aggiungere la crisi finanziaria di Bozzola, gruppo di 250 dipendenti operante nel settore della distribuzione all'ingrosso di prodotti termoidraulici, con punti vendita in tutto il Veneto, con il conseguente rischio di perdita del posto di lavoro per gli oltre 30 dipendenti occupati a Treviso. Senza dimenticare le continue chiusure di piccoli negozi ormai impossibilitati a reggere il confronto con il dilagare dei centri commerciali.

"La difficoltà di tenuta occupazionale del terziario, ha continuato Barbiero , è un fattore di estrema rilevanza, per il venir meno di un bacino in grado di assorbire almeno una parte degli esuberi del manifatturiero, com'è successo in questi ultimi anni. E la perdita di occasioni di lavoro nel settore interesserà soprattutto giovani e donne."
Relativamente al settore edile, appare evidente come la bolla del mattone stia per scoppiare anche nella nostra provincia.
Afferma Barbiero: "Anche a Treviso l'incremento dei tassi di interesse non solo ha determinato l'impossibilità per molte famiglie di pagare le rate del mutuo, costringendole a vendere, ma ha anche frenato l'acquisto di nuovi immobili. A questo punto all'aumento dell'offerta immobiliare si sta contrapponendo una riduzione della domanda con gravi ripercussioni anche nell'indotto a partire dal comparto dell'arredamento dove si sta riscontrando una difficoltà produttiva ed economica in una serie di aziende del legno di media dimensione che operano prevalentemente nel mercato nazionale. Conseguentemente si riscontra una vera e propria selezione delle imprese, con un incremento della mortalità delle aziende edili, soprattutto di quelle guidate da imprenditori immigrati, ed un aumento dei fallimenti tra le stesse imprese del settore."

"Risulta palese la necessità di definire un nuovo modello di sviluppo, ha concluso Barbiero, poiché quello che ci preoccupa non è tanto un probabile aumento del tasso di disoccupazione nel nostro territorio che rimane comunque a livello fisiologico, quanto il tipo di occupazione che questo mercato del lavoro ci propone.
Un'occupazione caratterizzata da minori tutele e da paghe inferiori del 20% rispetto a quelle medie delle economie sviluppate e delle regioni del nord-est e nord-ovest d'Italia.
La provincia di Treviso ha bisogno invece di buona occupazione, in grado di garantire stabilità e maggiore potere d'acquisto, pertanto riteniamo indispensabile la ripresa di un confronto all'interno del piano strategico per gestire non solo la fase difensiva rispetto alla crisi che avremo di fronte, ma soprattutto per individuare e sostenere i percorsi necessari alla crescita qualitativa del sistema industriale trevigiano, delle professionalità e retribuzioni dei lavoratori."

COMUNICATO STAMPA    14_8_2008

Trasporto su gomma

Cgil Treviso su trasporto pubblico locale.
Barbiero: "Razionalizzare le aziende puntando a ricadute positive per utenti e lavoratori"
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Il segretario: "Il Presidente Muraro, con la proposta di fusione La Marca-Ctm, arriva tardi e senza un preventivo coinvolgimento delle categorie economiche, delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni locali e dei consumatori. Necessario un tavolo di discussione tra questi soggetti.
Comunque vadano le operazioni di razionalizzazione tra le società di trasporto trevigiane è fondamentale che si ottengano garanzie per investimenti e nuove opere infrastrutturali, in modo tale da portare vantaggi effettivi ad utenti e personale delle aziende".

"Dalle operazioni di fusione tra le società di trasporto pubblico su gomma della Marca devono prima di tutto derivare vantaggi per i consumatori e per il personale che lavora nelle aziende. La ricaduta su questi soggetti deve essere positiva, invece si corre il rischio di avere aumenti dei biglietti e tagli del personale e che, come spesso accade, alla fine si scarichi ogni tipo di operazione politica sui lavoratori e sull'utenza finale, in prevalenza formata da studenti, pensionati e pendolari.

Le economie di scala derivanti dalla razionalizzazione dei trasporti si devono tradurre in una diminuzione del prezzo dei biglietti e su un miglioramento del servizio pubblico sul territorio. La rete viaria urbana della Marca deve essere rimodulata rispetto alle trasformazioni economiche e sociali avvenute negli ultimi 10 anni, favorendo i collegamenti con la rete ferroviaria e con le zone industriali e residenziali. Ottimizzando le corse e ampliando le linee si andrebbe incontro alle famiglie che sempre più, a causa del caro-benzina, necessitano di mezzi alternativi ed economici per muoversi ogni giorno. Inoltre i processi di fusione dovrebbero fornire la possibilità di aprire nuove opportunità occupazionali e di valorizzare le retribuzioni di chi già opera nelle diverse società". Lo ha detto Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil provinciale di Treviso.

"Non è importante, ha concluso Barbiero, se nello scontro sui trasporti pubblici alla fine prevarrà la linea Muraro o meno. La cosa fondamentale sarà l'effetto che questi accordi politici avranno materialmente sui trevigiani. Noi non tifiamo per una parte o per l'altra, ma chiediamo ai politici di vagliare con attenzione tutte le possibili ipotesi perché alla fine si ottenga il miglior risultato possibile per gli utenti.
Per far questo è necessario coinvolgere nel processo decisionale anche i diversi attori del piano strategico provinciale, e cioè i rappresentanti delle categorie economiche, delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni locali e dei consumatori. La voce che dovrà avere maggior peso in capitolo dovrà proprio essere quella dei consumatori, di chi usa i mezzi ogni giorno, poiché questi sono i veri azionisti delle società, visto che con l'acquisto dei biglietti e il pagamento delle tasse vanno a ripianare i bilanci delle aziende.

COMUNICATO STAMPA    27_8_2008

Parlamento Italiano

INTERVENTO UNITARIO SEGRETERIA PROVINCIALE E DELLA FUNZIONE PUBBLICA CGIL TREVISO
La Segreteria Provinciale della Funzione Pubblica CGIL e la Confederazione CGIL di Treviso sentono il dovere di intervenire nel merito dei contenuti dell'articolo, pubblicato in data odierna nell'edizione locale trevigiana del Gazzettino di Treviso, con titolo "In piazza contro i fannulloni", rinvenendo in esso contenuti inesatti e giudizi fortemente lesivi della dignità di milioni di lavoratori pubblici.

L'imprenditore che ha rilasciato i giudizi riportati nel testo dell'articolo evidentemente non ha mai sfogliato un contratto di lavoro di un qualsiasi comparto pubblico.
Peccato, perché se lo avesse fatto avrebbe scoperto che fin dal 1957 è previsto il licenziamento del pubblico dipendente cosiddetto "fannullone", strumento che si può e si deve utilizzare nel momento in cui si accerti una grave mancanza da parte del dipendente. La CGIL ha sempre fortemente aderito alla lotta all'assenteismo, come peraltro molte nostre iniziative svolte in passato lo stanno a dimostrare. Ma ciò che appare più avvilente è la gravità di alcune affermazioni generiche sull'orario di lavoro che lo stesso dice concludersi alle ore 14.

Viene legittimamente da chiedersi: questo signore è davvero certo che un ospedale, un asilo nido, una casa di riposo o un'agenzia fiscale chiudano alle 14.00? Forse non avrà mai avuto bisogno di questi pubblici servizi, potendosi rivolgere a quelli privati e a pagamento. Ma altri evidentemente non li conosce proprio!
Molti cittadini invece, aldilà dei loro giudizi sulla qualità del lavoro pubblico, queste cose le sanno bene perché la loro è un'esperienza diretta e quotidiana, così come sanno che da decenni tutti gli uffici pubblici sono aperti anche in fasce orarie pomeridiane ed in molti casi anche il sabato mattina, come ad esempio gli uffici postali.

Tuttavia, non vogliamo credere che l'imprenditore intervistato ignori il fatto che poliziotti, infermieri, vigili del fuoco, medici, operatori addetti all'assistenza e tante altre categorie di dipendenti pubblici, lavorino in turni articolati sulle 24 ore.

Se non lo sa, sarebbe bene si informasse prima di dare notizie del tutto prive di fondamento e di proferire in maniera gratuita vere e proprie offese a quei lavoratori che, come tutti, devono conciliare il tempo di lavoro con quello di vita. Anche perché coi massicci tagli al personale ed alle risorse economiche destinate ai servizi pubblici, contenuti nella finanziaria per il prossimo anno, questi settori saranno sempre più a corto di personale e di mezzi, a partire dalla riduzione del numero dei posti letto negli ospedali, per proseguire con il taglio alle cure odontoiatriche per le persone indigenti, al personale ed alle strutture che nel complesso determineranno per i cittadini tempi di attesa più lunghi di quelli che già sono.

A noi risulta, invece, che vi sia una certa situazione di comodo da parte dell'imprenditoria nel ricevere risorse economiche dal tanto criticato settore pubblico quando si trovano in difficoltà, attivando gli ammortizzatori sociali per i dipendenti in esubero. In questo caso, il pubblico è un bene.

Invece di fomentare campagne di disinformazione e di attacco verso tre milioni e mezzo di lavoratori, provi a spiegare tutte queste cose ai suoi operai che intende portare in piazza e che non tutti, pensiamo, possano permettersi di pagare scuole e servizi sanitari privati a caro prezzo. E visto che ha così tanto a cuore la condizione dei suoi operai, che si adoperasse per farli lavorare nel rispetto delle norme sulla sicurezza con orari compatibili con la loro dignità e con la loro salute, in primo luogo rinnovando i contratti scaduti da tempo.

Ma su questo siamo scettici, poiché in realtà si ha il fondato sospetto che l'obiettivo dell'intervista sia quello di imporre una forte accelerazione al progetto di dividere i lavoratori pubblici da quelli privati, nel timore che le prossime mobilitazioni autunnali contro l'intera manovra finanziaria, che colpirà indistintamente tutti i lavoratori dipendenti, possano coinvolgere tutto il mondo del lavoro.

Non dobbiamo permettere che, attraverso la demolizione della dignità dei lavoratori pubblici, si abbatta lo stato sociale e i servizi pubblici. Al contrario, bisogna investire nella pubblica amministrazione per garantire una migliore fruibilità ed efficienza dei servizi, dei quali fanno cospicuo uso anche le aziende. Per queste ragioni, come Funzione Pubblica riteniamo doveroso mettere in guardia i lettori sulle conseguenze derivanti da queste campagne strumentali e denigratorie poiché sono a rischio i diritti di tutti i cittadini.

Questo è quanto hanno affermato i lavoratori pubblici durante la manifestazione dello scorso 1 agosto in Piazza dei Signori e questo è quello che continueremo a dire per far sì che tutti i cittadini, a prescindere dal loro reddito, possano accedere a servizi pubblici sempre più efficienti ed in grado di rispondere a qualsiasi loro bisogno. In piazza dovremmo scendere tutti, - conclude il Segretario generale CGIL di Treviso - ma contro qualsiasi forma di irregolarità nel lavoro, dall'assenteismo, alla mancanza di sicurezza, allo sfruttamento, al lavoro nero, all'evasione fiscale.

Il Segretario Generale Camera del Lavoro CGIL Treviso Paolino Barbiero
Il Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL Treviso Assunta Motta

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina