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Comunicati Stampa

MARZO 2009

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO STAMPA  3_3_2009

Paolino Barbiero

Allarme Cgil: Cigo e Cigs vicine al record negativo da 20 anni a questa parte.
Cassa integrazione verso i 3 milioni di ore. E per la produzione industriale trevigiana ora è concreto il rischio della paralisi.
Picchiata delle assunzioni: -35% per i contratti a tempo indeterminato, -20% per quelli a tempo determinato, -15% nell’apprendistato.
Barbiero: "La decisione del governo di non sostenere economicamente i disoccupati innescherà una bomba sociale a orologeria".
"Non ci sono risorse per i disoccupati oggi, ma si investiranno grandi cifre per l’acquisto dalla Francia di tecnologia oramai obsoleta per centrali nucleari che, al meglio, saranno pronte fra 20 anni. Il Governo ha indubbiamente delle strane priorità; e mentre l’esecutivo sta con le mani in mano, in questa provincia ci avviamo ai 3 milioni di ore di cassa integrazione".

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, che lancia l'allarme sul blocco della produzione nella Marca. "3 milioni di ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria – ha spiegato Barbiero - rappresenterebbero il record negativo da 20 anni a questa parte e sarebbero il segnale non equivoco del fatto che la produzione industriale, in questa provincia, sta completando la fase di rallentamento e si avvicina a grandi passi alla paralisi".

"La prospettiva – ha proseguito il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso – è quella di una impennata delle chiusure e dei licenziamenti. L'annuncio del premier, secondo cui il governo non farà nulla per il sostegno economico dei disoccupati, è l’innesco di una vera e propria bomba sociale a orologeria. Quando Berlusconi si arrampica sui parametri di Maastricht per giustificare l’inattività della sua maggioranza e del suo esecutivo sul fronte della riforma degli ammortizzatori sociali in realtà non fa che rendere evidente il fatto che più che a un allargamento in senso maggiormente inclusivo del welfare sul lavoro si pensa ad aumentare la platea di disperati che, pur di sopravvivere, saranno disponibili ad accettare occupazione a condizioni e a stipendi sempre peggiori".

"Alla crescita esponenziale della cassa integrazione – ha aggiunto Barbiero – corrisponde peraltro una picchiata delle assunzioni: - 35% per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato, - 20% per i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato e - 15% nell’apprendistato".
"Sappiamo – conclude il segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso - che sono in calo anche i contratti più flessibili, ma grazie alla decisione del governo di rendere invisibile questa area del mercato del lavoro non abbiamo indicazioni precise su quello che sta succedendo. Soprattutto non abbiano numeri certi riferiti alla flessione dell’occupazione tra i precari".

Ufficio Stampa

COMUNICATO   5_3_2009

Stesso sangue, stessi diritti

Nella mattinata di sabato 7 marzo 2009, all’Hotel Continental, la Cgil di Treviso riporterà all’attenzione dell’opinione pubblica trevigiana sulla campagna nazionale “Io ci sto: Stesso sangue, stessi diritti”, in favore di una società capace di vivere la multiculturalità e la multietnicità.
Lo facciamo per dire che, nella sua grande maggioranza, la provincia di Treviso non è terra di razzismo, malgrado l'immagine che diamo all'esterno, sia a livello nazionale che internazionale, lasci invece troppo spesso intendere che qui non solo cova ma arde il fuoco della xenofobia.

Il rischio che avvertiamo, e rispetto cui riteniamo che il tessuto sociale, economico e politico debba prodigarsi per una efficace prevenzione, è che la crisi economica in atto renda più acuta una certa, volgare, campagna contro gli stranieri, percepiti come pericolo e come ricettacolo di tutto quanto vi sia di brutto e negativo nelle società di oggi.

E’ per questo che abbiamo voluto la partecipazione dei rappresentanti istituzionali, soprattutto dei sindaci. Da cui per ora, purtroppo, è arrivato anche silenzio. Un silenzio che personalmente considero un segnale non positivo, un silenzio tanto imbarazzato quanto è delicata la questione stranieri considerata dal punto di vista elettorale.

Non ci si libera dal rischio di una diffusione del preconcetto xenofobo, anticamera del razzismo, se non si rimette al centro il concetto di persona, indipendentemente dalla sua nazionalità, dal colore della pelle, dall’origine etnica e credo religioso.
Né si può combattere le pulsioni della politica xenofoba, oggi impegnata ad agitare la guerra tra lavoratori in tempi di crisi, senza ammettere che è immorale, ingiusto e inumano che lo straniero venga considerato solo nella misura in cui lavora nelle nostre fabbriche, mentre lo si percepisce come un fastidio quando, come ogni essere umano, vive l’esistenza normale di una persona come le altre al di fuori dalla fabbrica. Compresi i suoi bisogni e diritti sociali.

Assistiamo, in maniera sotterranea ma non per questo meno pericoloso, allo sviluppo di fenomeni di discriminazione sostanziale: le classi separate per i bambini delle elementari, le prestazioni sociali che alcuni Comuni vorrebbero erogate solo agli italiani, la disoccupazione di lungo periodo che diventa, per lo straniero, rischio di espulsione e quindi sradicamento suo e della famiglia dalla società in cui si sono inseriti e che oramai sentono essere la “loro comunità”.
Dimenticando quanto queste persone abbiano dato e stia dando alla società italiana, a quella veneta e a quella trevigiana: il loro contributo per l’assistenza dei nostri anziani, il loro lavoro nelle nostre aziende, le tasse che pagano, i contributi al servizio sanitario nazionale, i contributi previdenziali che, in questa fase, pagano le pensioni degli italiani.

In tempi di crisi, ce lo dice anche il caso dei lavoratori italiani in Inghilterra, è facile cogliere nello straniero, nel "foresto", il corpo estraneo da eliminare nell’illusione che questo possa risolvere qualche cosa. L’ansia, la paura e la disperazione sono pessime consigliere.
“Stesso sangue stessi diritti” non è però una campagna politica; segna piuttosto il bisogno di responsabilità solidarietà e umanità. Il concetto dello stesso sangue, anche Treviso, vuole essere un appello: ai cittadini, alle istituzioni, alla politica, all’economia, affinché il tema dell’immigrazione e dell’integrazione non sia una faccenda di numeri e flussi da incastrare dentro al ai grafici del Pil, ma una faccenda che riguarda uomini e donne.

Non cose, ma persone. Non solo fattori della produzione che vorremmo trasparenti finito l’orario di lavoro, non solo un problema di ordine pubblico da risolvere con una ipocrita apartheid.

Paolino Barbiero

COMUNICATO STAMPA  6_3_2009

Paolino Barbiero

Domani, sabato 7 marzo 2009 ore 10.00, all’Hotel Continental, la Cgil di Treviso promuove l’incontro "Io ci sto", all’interno della campagna nazionale ‘Stesso sangue, stessi diritti’.
Cgil, un incontro per parlare di immigrazione, cittadinanza e lavoro.
Barbiero: “Gli stranieri residenti nel territorio contribuiscono per il 15% al Pil provinciale, questa non è solo una ricchezza in termini economici ma è soprattutto una ricchezza culturale e sociale”.

Per dire no al razzismo e smantellare gli stereotipi e i pregiudizi che gravano sugli immigrati.
Per valorizzare le rivendicazioni di eguaglianza nel campo dei diritti civili e di cittadinanza, in quello del lavoro, del welfare e dei diritti sociali, e migliorare il livello d’integrazione anche nel nostro territorio.”
Ha dichiarato il Segretario provinciale della Cgil di Treviso, Paolino Barbiero, invitando tutte le parti sociali, economiche e le istituzioni locali a partecipare all’incontro.
L’invito è stato esteso a tutti i 95 sindaci della Marca.

Il rischio che avvertiamo è che la grave crisi economica in atto acutizzi drammaticamente quella brutale campagna diffamatoria contro gli stranieri che risiedono nel nostro territorio, percepiti sempre più come un pericolo. – Ha denunciato il Segretario provinciale Cgil Treviso – Dimentichiamo quanto queste persone stiano dando alla nostra società, soprattutto a quella veneta e trevigiana, non solo per l’assistenza dei nostri anziani, di manodopera nelle nostre aziende, ma soprattutto in termini di tasse versate all’erario (95milioni e mezzo di Irpef, ai quali si sommano i 35 e mezzo di Irap, e gli 11 e mezzo delle Addizionali regionale e comunale), di contributi al servizio sanitario nazionale, di contributi previdenziali che, in questa fase, pagano le nostre pensioni (301 milioni versati all’Inps a titolo di Fondo pensione e 56 milioni per altre prestazioni più 18 milioni e mezzo versati all’Inail).
In un momento delicato come questo non possiamo sottovalutare la ricchezza prodotta dagli immigrati: il gettito derivante dal reddito dei lavoratori stranieri residenti nel territorio corrisponde infatti al 15% del Pil della provincia di Treviso.”

Ma ricordiamoci – ha concluso Barbiero – che ‘Stesso sangue, stessi diritti’ non è una campagna politica ma vuole essere, anche a Treviso, un appello ai cittadini, alle istituzioni, alla politica, all’economia, affinché il tema dell’integrazione non sia una faccenda solo di numeri e flussi, ma di uomini e donne.”
Nel corso dell’incontro verranno presentati i dati elaborati dalla Camera del Lavoro relativamente al gettito derivante dal reddito dei lavoratori stranieri in provincia di Treviso.

Paolino Barbiero

ASSEMBLEA PROVINCIALE QUADRI E DELEGATI DELLA CGIL DI TREVISO   

Assemblea

Per uscire dalla crisi valorizzando il lavoro.
Per consultare e far votare i lavoratori.
Per cambiare l’accordo sottoscritto da CISL e UIL.
Per partecipare alla GRANDE MANIFESTAZIONE di Sabato 4 Aprile 2009 a Roma.

Partecipa: MEGALE AGOSTINO, Segretario CGIL Nazionale

GIOVEDI' 12 MARZO 2009
dalle ore 9.00 alle ore 13.30 presso BHR HOTEL Via Postumia Castellana, 2 Quinto di Treviso (Tv) tel. 0422 3730

link Per scaricare il volantino seguire questo link.

COMUNICATO  19_03_2009

Insegna farmacia

Dare pubblicità ai nomi dei furbetti del ticket non è demagogia e non è neppure un esercizio di giustizialismo populista.
Risponde piuttosto ad un’esigenza di trasparenza, verità e giustizia.
Mi auguro, come ci auguriamo tutti, che la Guardia di Finanza e l’Uls 7 concludano rapidamente le verifiche. E che si accerti se quanto apparso sui giornali sia esattamente quello che è realmente avvenuto.
Ha ragione Alessandro Russello quando scrive che ogni giorno i media non esitano a fare nomi e cognomi di ladri di biciclette, di spacciatori, di clandestini. Allora perché, chiedo io, non si dovrebbe fare lo stesso con i furbetti del ticket, anziché concedere loro di insabbiarsi nell’oblio che questa colossale truffa ai danni della collettività non può tollerare?

La Sanità pubblica è finanziata dalle tasse che pagano i cittadini in ragione del reddito dichiarato, ricordando che 80% del gettito di questo Stato proviene dal lavoro dipendente e dai pensionati, mentre solo il 20% delle entrate fiscali ha come origine i redditi dichiarati dalle partita Iva, siano essi imprenditori o liberi professionisti. Con il dubbio, considerati gli elevatissimi livelli di evasione fiscale in Italia, che quelle dichiarazioni non sempre corrispondano al vero.

Se lo scandalo dei ticket sarà confermato, aggiungeremo un'altra tessera al triste mosaico dell’evasione: chi ha il vizio di non pagare le tasse si permette anche il lusso di aggirare l’obbligo, sociale e morale, di compartecipare alla spesa sanitaria.
E, come in questo caso, arriva a farlo persino fingendosi povero, sfuggendo così ad una chiamata al sostegno dei costi della sanità che negli ultimi dieci anni è notevolmente aumentata. Perché è aumentata? Soprattutto in ragione del fatto che prestazioni costano e i conti non tornano. Ma non è vero che la sanità pubblica costa tanto perché è inefficiente: il caso di Pieve di Soligo ci dice anche che la sanità pubblica non ha i conti a posto perché qualcuno non paga.

Vi è poi un altro profilo della vicenda.
Quando si parla di episodi di malasanità si pensa che questi si verifichino prevalentemente al centro-sud d’Italia, salvo poi dimenticarsi degli scandali nelle cliniche della Lombardia, dei soldi che finiscono in altri conti correnti trafugati alle Usl e adesso delle autocertificazioni false per l’esenzione del pagamento del ticket. Tutte faccende "nostrane".

Il problema, si badi bene, non risiede soltanto nei mancati controlli ma si incarna anche nelle piaghe, morali e sociali, della furbizia, dell'avidità, tratti antropologici di una classe di ladri di futuro – il futuro di tutti - che cancellano ogni spazio residuo per valori antichi, si dirà conservatori: l’onestà, la solidarietà, l’etica sociale e la moralità economica e fiscale.
Per questo i Ministri Brunetta e Sacconi farebbero bene, invece di dare sfogo alla loro personalissima (e dettata da animosità personali) crociata contro la Cgil e indicare come fannulloni le persone sbagliate, a concentrarsi contro i burocrati dello Stato incapaci, ad esempio, di gestire la sanità pubblica nonostante i loro lauti stipendi.
Burocrati di Stato troppo spesso di nomina politica (della politica che vince, ovviamente) che invece di rappresentare i guardiani della legalità si rendono complici del furto di classe dei ricchi evasori a danno dei poveri onesti.

Paolino Barbiero, Segretario generale Cgil provinciale Treviso

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina