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Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
Allarme Cgil: Cigo e Cigs vicine al record negativo da 20 anni a questa parte.
Cassa integrazione verso i 3 milioni di ore. E per la produzione industriale trevigiana ora è concreto il rischio della paralisi.
Picchiata delle assunzioni: -35% per i contratti a tempo indeterminato, -20% per quelli a tempo determinato, -15% nell’apprendistato.
Barbiero: "La decisione del governo di non sostenere economicamente i disoccupati innescherà una bomba sociale a orologeria".
"Non ci sono risorse per i disoccupati oggi, ma si investiranno grandi cifre per l’acquisto dalla Francia di tecnologia oramai obsoleta per centrali nucleari che, al meglio, saranno pronte fra 20 anni. Il Governo ha indubbiamente delle strane priorità; e mentre l’esecutivo sta con le mani in mano, in questa provincia ci avviamo ai 3 milioni di ore di cassa integrazione".
"La prospettiva – ha proseguito il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso – è quella di una impennata delle chiusure e dei licenziamenti. L'annuncio del premier, secondo cui il governo non farà nulla per il sostegno economico dei disoccupati, è l’innesco di una vera e propria bomba sociale a orologeria. Quando Berlusconi si arrampica sui parametri di Maastricht per giustificare l’inattività della sua maggioranza e del suo esecutivo sul fronte della riforma degli ammortizzatori sociali in realtà non fa che rendere evidente il fatto che più che a un allargamento in senso maggiormente inclusivo del welfare sul lavoro si pensa ad aumentare la platea di disperati che, pur di sopravvivere, saranno disponibili ad accettare occupazione a condizioni e a stipendi sempre peggiori".
"Alla crescita esponenziale della cassa integrazione – ha aggiunto Barbiero – corrisponde peraltro una picchiata delle assunzioni: - 35% per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato, - 20% per i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato e - 15% nell’apprendistato".Ufficio Stampa
Nella mattinata di sabato 7 marzo 2009, all’Hotel Continental, la Cgil di Treviso riporterà all’attenzione dell’opinione pubblica trevigiana sulla campagna nazionale “Io ci sto: Stesso sangue, stessi diritti”, in favore di una società capace di vivere la multiculturalità e la multietnicità.
Lo facciamo per dire che, nella sua grande maggioranza, la provincia di Treviso non è terra di razzismo, malgrado l'immagine che diamo all'esterno, sia a livello nazionale che internazionale, lasci invece troppo spesso intendere che qui non solo cova ma arde il fuoco della xenofobia.
E’ per questo che abbiamo voluto la partecipazione dei rappresentanti istituzionali, soprattutto dei sindaci. Da cui per ora, purtroppo, è arrivato anche silenzio. Un silenzio che personalmente considero un segnale non positivo, un silenzio tanto imbarazzato quanto è delicata la questione stranieri considerata dal punto di vista elettorale.
Non ci si libera dal rischio di una diffusione del preconcetto xenofobo, anticamera del razzismo, se non si rimette al centro il concetto di persona, indipendentemente dalla sua nazionalità, dal colore della pelle, dall’origine etnica e credo religioso.Assistiamo, in maniera sotterranea ma non per questo meno pericoloso, allo sviluppo di fenomeni di discriminazione sostanziale: le classi separate per i bambini delle elementari, le prestazioni sociali che alcuni Comuni vorrebbero erogate solo agli italiani, la disoccupazione di lungo periodo che diventa, per lo straniero, rischio di espulsione e quindi sradicamento suo e della famiglia dalla società in cui si sono inseriti e che oramai sentono essere la “loro comunità”.
Dimenticando quanto queste persone abbiano dato e stia dando alla società italiana, a quella veneta e a quella trevigiana: il loro contributo per l’assistenza dei nostri anziani, il loro lavoro nelle nostre aziende, le tasse che pagano, i contributi al servizio sanitario nazionale, i contributi previdenziali che, in questa fase, pagano le pensioni degli italiani.
Non cose, ma persone. Non solo fattori della produzione che vorremmo trasparenti finito l’orario di lavoro, non solo un problema di ordine pubblico da risolvere con una ipocrita apartheid.
Paolino Barbiero
Domani, sabato 7 marzo 2009 ore 10.00, all’Hotel Continental, la Cgil di Treviso promuove l’incontro "Io ci sto", all’interno della campagna nazionale ‘Stesso sangue, stessi diritti’.
Cgil, un incontro per parlare di immigrazione, cittadinanza e lavoro.
Barbiero: “Gli stranieri residenti nel territorio contribuiscono per il 15% al Pil provinciale, questa non è solo una ricchezza in termini economici ma è soprattutto una ricchezza culturale e sociale”.
“Il rischio che avvertiamo è che la grave crisi economica in atto acutizzi drammaticamente quella brutale campagna diffamatoria contro gli stranieri che risiedono nel nostro territorio, percepiti sempre più come un pericolo. – Ha denunciato il Segretario provinciale Cgil Treviso – Dimentichiamo quanto queste persone stiano dando alla nostra società, soprattutto a quella veneta e trevigiana, non solo per l’assistenza dei nostri anziani, di manodopera nelle nostre aziende, ma soprattutto in termini di tasse versate all’erario (95milioni e mezzo di Irpef, ai quali si sommano i 35 e mezzo di Irap, e gli 11 e mezzo delle Addizionali regionale e comunale), di contributi al servizio sanitario nazionale, di contributi previdenziali che, in questa fase, pagano le nostre pensioni (301 milioni versati all’Inps a titolo di Fondo pensione e 56 milioni per altre prestazioni più 18 milioni e mezzo versati all’Inail).
In un momento delicato come questo non possiamo sottovalutare la ricchezza prodotta dagli immigrati: il gettito derivante dal reddito dei lavoratori stranieri residenti nel territorio corrisponde infatti al 15% del Pil della provincia di Treviso.”
Paolino Barbiero
Per uscire dalla crisi valorizzando il lavoro.
Per consultare e far votare i lavoratori.
Per cambiare l’accordo sottoscritto da CISL e UIL.
Per partecipare alla GRANDE MANIFESTAZIONE di Sabato 4 Aprile 2009 a Roma.
GIOVEDI' 12 MARZO 2009
dalle ore 9.00 alle ore 13.30 presso BHR HOTEL
Via Postumia Castellana, 2 Quinto di Treviso (Tv) tel. 0422 3730
Per scaricare il volantino seguire questo link.
Dare pubblicità ai nomi dei furbetti del ticket non è demagogia e non è neppure un esercizio di giustizialismo populista.
Risponde piuttosto ad un’esigenza di trasparenza, verità e giustizia.
Mi auguro, come ci auguriamo tutti, che la Guardia di Finanza e l’Uls 7 concludano rapidamente le verifiche. E che si accerti se quanto apparso sui giornali sia esattamente quello che è realmente avvenuto.
Ha ragione Alessandro Russello quando scrive che ogni giorno i media non esitano a fare nomi e cognomi di ladri di biciclette, di spacciatori, di clandestini. Allora perché, chiedo io, non si dovrebbe fare lo stesso con i furbetti del ticket, anziché concedere loro di insabbiarsi nell’oblio che questa colossale truffa ai danni della collettività non può tollerare?
Se lo scandalo dei ticket sarà confermato, aggiungeremo un'altra tessera al triste mosaico dell’evasione: chi ha il vizio di non pagare le tasse si permette anche il lusso di aggirare l’obbligo, sociale e morale, di compartecipare alla spesa sanitaria.
E, come in questo caso, arriva a farlo persino fingendosi povero, sfuggendo così ad una chiamata al sostegno dei costi della sanità che negli ultimi dieci anni è notevolmente aumentata. Perché è aumentata? Soprattutto in ragione del fatto che prestazioni costano e i conti non tornano. Ma non è vero che la sanità pubblica costa tanto perché è inefficiente: il caso di Pieve di Soligo ci dice anche che la sanità pubblica non ha i conti a posto perché qualcuno non paga.
Il problema, si badi bene, non risiede soltanto nei mancati controlli ma si incarna anche nelle piaghe, morali e sociali, della furbizia, dell'avidità, tratti antropologici di una classe di ladri di futuro – il futuro di tutti - che cancellano ogni spazio residuo per valori antichi, si dirà conservatori: l’onestà, la solidarietà, l’etica sociale e la moralità economica e fiscale.
Per questo i Ministri Brunetta e Sacconi farebbero bene, invece di dare sfogo alla loro personalissima (e dettata da animosità personali) crociata contro la Cgil e indicare come fannulloni le persone sbagliate, a concentrarsi contro i burocrati dello Stato incapaci, ad esempio, di gestire la sanità pubblica nonostante i loro lauti stipendi.
Burocrati di Stato troppo spesso di nomina politica (della politica che vince, ovviamente) che invece di rappresentare i guardiani della legalità si rendono complici del furto di classe dei ricchi evasori a danno dei poveri onesti.
Paolino Barbiero, Segretario generale Cgil provinciale Treviso
CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 | Risali la pagina |