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Comunicati Stampa

SETTEMBRE 2009

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

LETTERA AL DIRETTORE  04_9_2009

Libertà di stampa

Gentile direttore,
la Federazione Nazionale della Stampa e il sindacato italiano dei giornalisti hanno indetto per il prossimo 19 settembre 2009 a Roma una manifestazione in difesa della libertà di stampa, che anche io penso sia gravemente minacciata dagli atteggiamenti, dalle azioni e le prese di posizione del Presidente del Consiglio.

Le dimissioni del direttore di “Avvenire” Dino Boffo, a cui va la mia solidarietà di fronte alla volgarità dell’attacco di cui è stato fatto oggetto, sono solo un episodio di quella che è la guerra a colpi di intimidazioni che Silvio Berlusconi ha deciso di attuare contro la libera espressione in questo Paese.
L’obiettivo, chiaramente, è quello di modificare lo scenario: da un mondo dei media in cui vige la libera e responsabile diffusione delle informazioni e delle opinioni alla stampa in ciclostilato, in stile sovietico o più italianamente da ventennio fascista.

COMUNICATO STAMPA  16_9_2009

Andamento economico

“Partecipazione agli utili, parlarne ora è una fuga dalla realtà”. Barbiero : “Nodo da affrontare, ma le priorità ora sono altre”.
Il segretario: “Prima bisogna creare le condizione perché le imprese tornino a fare profitti, operando con vere azioni anticicliche, a salvaguardia del patrimonio di impresa e dei posti di lavoro. Siamo pronti al confronto costruttivo, senza dimenticare che la questione salariale ha però soprattutto a che fare soprattutto con la qualità della produzione”

“Surreale, una fuga dalla realtà, pensare adesso alla partecipazione agli utili per i dipendenti, in una fase in cui l’impresa di utili non ne fa, anzi i conti sono largamente in rosso. Il dibattito sulla riforma della contrattazione è una cosa seria, ma quella proposta non batte il ritmo dell’attualità economica. Oggi serve misurarsi urgentemente su manovre anticicliche finalizzate alla difesa del tessuto produttivo e dei lavoratori, una task force di intelligenza politica per battere la recessione, creare presupposti di nuova crescita e, soprattutto, che impedisca che i costi della ristrutturazione economica vengano pagati largamente dai lavoratori dal lavoro dipendente e da quello precario”.

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil provinciale di Treviso, commentando i contenuti della proposta di legge che ha come oggetto nuove regole di rapporto tra impresa e dipendenti, tra cui anche la partecipazione agli utili.
“Tutto quello che serve a migliorare la condizione salariale va preso in considerazione – ha detto Barbiero – così come è interessante, forse addirittura necessario, un ragionamento sui rapporti fra datori di lavoro e dipendenti e su un nuovo modo di essere del capitalismo moderno. Detto questo, attenzione ai rischi di aleatorietà che potrebbero pesare sul salario: ad esempio se il management sbaglia scelte, se un certo prodotto non funziona sul mercato per ragioni che prescindono dalla produttività del lavoro, come si ammortizza il danno salariale dei dipendenti di quella impresa?”

“E’ una questione complessa. Io non mi tiro indietro, la sfida è stimolante e la posta in gioco alta. Ma parlare oggi di queste cose, in piena recessione, con le aziende stritolate da un lato dalla crisi dei mercati, dall’altro dalla stretta del credito, mi sembra una fuga dalla realtà”. “E non può sfuggire – ha aggiunto Barbiero – il fatto che la questione salariale non riguarda solo l’organizzazione dell’impresa e i rapporti industriali, ma ha a che fare anche con la qualità della produzione: se oggi i nostri stipendi sono bassi la ragione sta anche nella qualità dei nostri prodotti. Basse performance nel mercato comportano e necessitano bassi stipendi, in una logica di low cost salariale per recuperare livelli minimini di competitività e redditività. Piuttosto, si faccia un ragionamento di sistema sulla contrattazione di secondo livello, ponendosi l’obiettivo di diffonderla anche nella realtà più piccole, superando la contrattazione individuale fondata sulla concessione di superminimi”.

La priorità di oggi – ha concluso Barbiero – è uscire dalla crisi e farlo senza lasciarsi dietro le macerie. Quindici mesi di economia in panne ci consegneranno un 2010 in cui si rischiano nuove pulsioni alla riorganizzazione attraverso delocalizzazioni e che si caratterizzerà come stagione di difficili trattative per il rinnovo di gran parte dei contratti. Le energie del Governo, prima della partecipazione, andrebbero impiegate per creare le condizioni afinchè gli utili si tornino a fare”.

Ufficio Stampa

COMUNICATO  24_9_2009

Paolino Barbiero

Le parole hanno un peso, e la difesa del presidente Muraro rispetto alle polemiche suscitate dal suo uso disinvolto della lingua italiana, sono poco convincenti e appaiono una retromarcia arrivata fuori tempo massimo.
Dire che i meridionali sono sanguisughe e poi difendersi chiamando le critiche “banalizzazioni” fa apparire Muraro un presidente un po’ sprovveduto, poco consapevole del fatto che la sua carica istituzionale gli dovrebbe suggerire accortezza che non è solo una questione di delicatezza ma di contenuto e rispetto delle persone.

La banalizzazione è invece quella di proporre soluzioni fuori dalla realtà, come le gabbie salariali, peraltro congelate ai soli residenti “autoctoni” – cioè escludendo i meridionali che vivono da queste parti – e fare la solita prosopopea sullo stato sprecone, che premia il sud consumatore di risorse e fa pagare al nord produttivo.

Dal momento che il Governo di cui il partito di Muraro, la Lega, è molto più che semplice azionista, ha intrapreso una convinta, per quanto controversa, battaglia di riforme, dai tornelli di Brunetta al maestro unico per dirne qualcuna, cosa impedisce allo stesso esecutivo di esercitarsi anche nel taglio delle situazioni che a dire di Muraro sono parassitarie?
Il fatto è che la politica mostra oggi uno scarto impressionante fra quello che dichiara e quello che si può davvero fare con trasparenza ed etica. Perdendosi, come fa il presidente della Provincia, nel programma degli annunci, si finisce soprattutto con il creare divisioni sociali e fratture culturali, abdicando alla funzione di governare – cioè fare il bene comune – in favore di una rincorsa continua, ma fallimentare, al rafforzamento di un consenso elettorale deleterio, perché alla forza ottenuta con il voto non corrisponde poi l’attuazione concreta di iniziative politiche di contrasto alla crisi economica e di sostegno allo sviluppo.

Quindi le differenze tra nord e sud andrebbero esplorate con un po’ più di attenzione e rigore, se posso permettermi direi scientifico. Il confronto tra stipendio e costo della vita va rapportato al reddito familiare e ai depositi bancari che al Sud è più basso del Nord. I Contratti Nazionali al Sud spesso vengono elusi, i contratti aziendali sono quasi inesistenti, il mercato del lavoro del privato è esposto al controllo delle mafie, quello pubblico usato dalle forze politiche come voto di scambio senza nessun rapporto con l’efficienza e la qualità dei servizi per la popolazione. La risposta alle differenze del costo della vita tra Nord e Sud non è quella delle gabbie salariali, ma è il fare i Contratti Nazionali alla scadenza naturale recuperando l’inflazione reale e rendendo certa la contrattazione di secondo livello, che è già oggi, assieme ai superminimi, un elemento che differenzia le retribuzioni tra il Nord e il Sud Italia.

Con una crisi che nella Marca non ha ancora dispiegato tutta la sua negatività, Muraro può ben accontentarsi di sparate demagogiche e istituzionalmente sgrammaticate. L’altra strada, indubbiamente più complicata e meno remunerativa dal punto di vista del consenso a pronta cassa, sarebbe quella di mettere al lavoro le intelligenze e l’impegno dei soggetti di rappresentanza economica e sociale, con cui affrontare, senza fughe in avanti e senza creare fratture ideologiche, i nodi che dobbiamo sciogliere. C’è ancora tempo,anche se poco, per fare le scelte giuste. Di questo dovrebbe occuparsi il Governo, Lega compresa.

Paolino Barbiero, Segretario generale Cgil provinciale Treviso

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina