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Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
NUOVA QUESTURA, SEDE INAPPROPRIATA ALLA SUA FUNZIONE.
Silp Cgil: Sottodimensionati, a rischio la sicurezza.
Barbiero-Gagliardi: "Situazione drammatica. L?organico in servizio è in deficit di oltre 60 unità e la vigilanza della nuova sede porta via altri uomini dal controllo del territorio".
Location inappropriata e troppo costosa, soprattutto per le ricadute in termini di sicurezza sul territorio.
La nuova sede della Questura in Piazza delle Istituzioni, oggi pienamente operativa, impone un potenziamento dell?organico ad oggi drammaticamente sottodimensionato. Per questo compito di vigilanza, infatti, verranno sottratti poliziotti dalla quotidiana attività di intelligence a tutela del cittadino.
Questa grave situazione non può rimanere nel sottoscala, nascosta dalla magnificenza della nuova sede della Questura ? ha aggiunto Paolino Barbiero, segretario provinciale della Cgil di Treviso ? i trevigiani devono essere messi al corrente dei costi, non solo economici ai quali la nostra comunità sta andando incontro a causa delle scelte calate dall?alto e della mancanza di risorse per garantire la tranquillità e la sicurezza di tutti. Per questo riteniamo che le forze politiche che governano il Paese, la regione e la provincia si facciano protagonisti, al di là degli slogan elettorali e di propaganda, nel portare nel nostro territorio le risorse necessarie per aumentare gli organici in servizio e qualificare le strutture logistiche a disposizione.
Per il Sindacato - ha concluso la Gagliardi - è indispensabile denunciare la situazione che la Polizia sta vivendo. Chiediamo un?attenzione maggiore verso l?importante lavoro nel quale siamo impiegati, non solo in termini di mezzi a disposizione e di strutture adeguate allo svolgimento degli incarichi, ma in particolare in termini di unità operative.Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791
SCONTI SULLE BOLLETTE, INCONTRO SINDACATI-AATO.
Isee a 7.500 euro, Cgil: il 2011 sarà un banco di prova.
Barbiero: "L’Aato si è dimostrata disponibile a valutare l’aumento della soglia Isee a 12mila euro per le richieste di sconto sulla bolletta da pagare nel primo quadrimestre 2012.
Allargare il bacino dei beneficiari e aiutare il maggior numero di famiglie, mettendo a disposizione altri 50mila euro per incrementare la percentuale di bonus, resta la posizione e l’impegno delle parti sociali"
"Le domande di sconto da parte delle famiglie per quest’anno, quelle da inoltrare entro giugno 2011, dovranno, come deciso dai vertici dell’Aato, rispettare la soglia Isee dei 7.500 euro annui. A questo punto tra luglio e agosto riusciremo a determinare in che percentuale di sconto il fondo dei 200mila euro è stato proporzionalmente liquidato e se, come riteniamo, sarà il caso di incrementarlo di ulteriori 50mila euro per sostenere l’aiuto alle famiglie.
La posizione dei sindacati non è mutata – ha dichiarato Paolino Barbiero – l’Aato si è però dimostrata disponibile, non solo a un ulteriore incremento del fondo in aiuto agli utenti a basso reddito, ma a riprendere in considerazione l’innalzamento della soglia ai fini dello sconto sulle tariffe del primo quadrimestre del 2012, le cui domande devono pervenire alla società entro settembre di quest’anno. Successivamente i servizi sociali comunali, dopo aver verificato la correttezza della documentazione e il possesso dei requisiti, trasmetteranno ai gestori le domande entro il 30 novembre."
Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791
GIORNATA NAZIONALE DEL TESSERAMENTO.
I dati degli iscritti del 2010.
Cgil, 72mila iscritti al più forte sindacato della Marca.
Barbiero: "La Cgil provinciale cresce, lavoratori e pensionate credono nel Sindacato che con le sue categorie è rappresentativo del mondo del lavoro e nella sua interezza interprete delle dinamiche sociali che muovono la società trevigiana"
L’obiettivo prioritario della Cgil – ha spiegato Barbiero - è operare e agire per la realizzazione di una società fondata sui valori del lavoro. Il nostro sguardo concentrato sulla gente e su un territorio come quello della provincia di Treviso che nel corso di cento anni di storia dell’organizzazione è stato investito da grandi processi di trasformazione del mondo del lavoro che ne hanno fatto una delle capitali produttive del Paese e un laboratorio politico tra i più interessanti. L'impegno è di essere a disposizione dell'altro, mettere al centro la persona, e spesso al di là che essa sia iscritta o no all'organizzazione.
Ecco perché – ha continuato Barbiero - la partecipazione alla vita sociale delle donne e degli uomini della CGIL è forte e capillare nella Marca. Sono sempre dove si tratta di ristabilire il diritto al diritto. Questo è l'elemento che ci caratterizza e giustifica anche la struttura del Sindacato, articolato nelle categorie e nel Sistema Servizi. È un Sindacato, infatti, che oggi più che mai si modella in funzione delle esigenze del nostro territorio, che si identifica direttamente con i suoi iscritti e si relaziona forte con la tradizione locale.
ALCUNI DATI SUGLI ISCRITTI
Con oltre 43mila iscritti, il Sindacato dei pensionati, costantemente in crescita, rappresenta uno spaccato della nostra società, protesa sempre più all’invecchiamento della popolazione, ed è portatore di nuovi bisogni, sociali, economici e culturali.
Nel 2010 anche il numero degli attivi aumenta e oggi raggiunge i 28.719, e in particolare, coi suoi 5.950 iscritti, è la categoria dei metalmeccanici ad essere maggiormente rappresentata, seguita dagli edili e lavoratori del legno che contano 5.600 tesseramenti. In queste due categorie spiccano le adesioni degli stranieri, rispettivamente con 2.041 iscritti alla Fiom e, in sorpasso, 2.151 iscritti alla Fillea. In totale gli stranieri tesserati nel 2010 nella provincia di Treviso sono 6.564 e rappresentano quasi il 23% degli attivi.
Trasversalmente fra le categorie storiche dell’organizzazione, il mondo dell’artigianato è presente con 5.348 iscritti. E da quest’anno si è rinnovata, portavoce delle nuove realtà lavorative emergenti, l’ultima categoria nata anche per rilanciare il valore sociale del lavoro, specie tra i giovani, il Nidil (Sindacato per le Nuove Identità del Lavoro), che conta già 400 iscrizioni.
Un dato ancora: esistono tradizionalmente categorie maggiormente composte da donne e altre da uomini, come la Filt (Sindacato dei lavoratori dei trasporti) con l’89% di uomini, e la Flc (Sindacato dei Lavoratori della Conoscenza) che vede al 75,3% la componente femminile. Mentre sul totale dei lavoratori attivi le donne iscritte raggiungono quasi il 40% tra i pensionati c’è una sostanziale parità tra i generi. Infine, da gennaio a marzo 2011 sono state raccolte 2.134 nuove deleghe tra gli attivi, segnale rilevante per capire i nuovi fronti della crisi ben 446 della Filcams (Lavoratori del Commercio, Turismo e Servizi) e 543 tra i pensionati per un totale di 2.677 nuove iscrizioni, rispetto ai 9.109 realizzate nel corso del 2010.
LA CGIL NEI TERRITORI DI CONFINE
Inaugurazione nuova sede Cgil di Onè di Fonte.
Lunedì, 11 aprile 2011, ore 11.00
Nuova Sede Cgil, Piazza Onè, 18 – Onè di Fonte (Tv).
"Al confine con la provincia di Vicenza, nella fascia di Marca con la più alta incidenza di stranieri e il più elevato tasso di anzianità della popolazione, il Sindacato apre una nuova sede a Onè di Fonte".
Lo ha annunciato oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil di Treviso.
"Dunque sede di confine e di frontiera, ma non esclusa dal resto della nostra provincia, anzi".
Territorio questo – ha aggiunto Barbiero - che oggi è una delle realtà economiche e sociali più dinamiche della Marca, specchio delle situazioni e delle trasformazioni legate alla crisi produttiva e agli andamenti sociali che ci coinvolgono, prima di tutte l’immigrazione. Si registra difatti un indice da primato per il Comune di Fonte che conta il 20% di stranieri sul totale degli abitanti, seguito da Possagno con il 19,8%.
Per questa ragione – ha concluso Barbiero - si è deciso di trovare uno spazio più idoneo dove potranno meglio svolgersi le attività dello Spi Cgil, che qui conta 2.209 iscritti, quelle della Lega Spi di Fonte, e i servizi di assistenza individuale rivolti a tutti i cittadini e ai pensionati."
Ufficio Stampa - HoboCommunication
I DATI 2011: PRIMO TRIMESTRE GIÀ 2.193 ESPULSI E 1.232 IN CIGS NELLA MARCA.
Cgil: Mercato del lavoro 2011, un altro anno nero.
Barbiero: "L'onda lunga dello tsunami occupazionale trascina via il terziario e colpisce sempre più anche gli impiegati. I giovani trovano sempre meno occasioni d’impiego e per loro aumenta il rischio di una veloce espulsione dal mercato.
Il 2011 si è aperto con un numero di licenziamenti e mobilità, che conferma l'onda lunga dello tsunami che ha colpito il mercato del lavoro in questi ultimi due anni".
LICENZIAMENTI – Si rafforza il fronte complessivo delle fuoriuscite di altri 2.193 soggetti, di questi il 27% sono stranieri. Lo studio evidenzia inoltre il preoccupante trend che riguarda le imprese più grandi, in cui le procedure di mobilità hanno portato, nel trimestre in esame, altri 775 licenziamenti. Ma la crisi, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Cgil, profonda e strutturale, investe in provincia di Treviso, le piccole imprese. Da questa realtà, la più diffusa nel territorio, escono 1.418 lavoratori, il doppio rispetto ai licenziati dalle grandi imprese. Riprende a crescere anche la percentuale di personale amministrativo che perde l'occupazione: i licenziati restano, per la gran parte, soggetti occupati con mansioni operaie, ma gli impiegati espulsi, nei primi tre mesi dell’anno, sono stati il 36% del totale, confermando la crescita negativa del 2010, che testava la media al 28%. Resta sempre più alto, sia per quanto riguarda i lavoratori in mobilità con indennità che quelli senza indennità, il numero di uomini 63%.
I SETTORI – Per quanto riguarda le categorie coperte da ammortizzatori sociali, record negativo dei licenziamenti nel 2011 per il comparto metalmeccanico, che secondo lo studio è quello a soffrire di più, concentrando il 41% dei licenziamenti totali e confermando così il trend del 2010. Subito dopo viene il settore della chimica, tessile e abbigliamento, con il 20%, che precede, sorpassandolo rispetto alle medie del 2010, quello del legno-arredo e affini (cemento, laterizi) con il 17%. Inoltre, il dato significativo per quanto riguarda le categorie escluse dai veri ammortizzatori sociali è l’erosione occupazionale alla quale è oggi più che mai soggetto il terziario della Marca, che tocca il picco del 31% di fuoriuscite, seguito a breve distanza, con il 28% di posti di lavoro persi nel trimestre, dall’altro fondamentale settore impantanato negli ultimi due anni, quello dell’edilizia. Al terzo posto della drammatica classifica s’attesta il comparto della meccanica con il 19% di posti persi.DATO ANAGRAFICO - Se per quanto riguarda quella parte di licenziamenti coperti dagli ammortizzatori sociali solo il 5% dei licenziati sta al di sotto dei 30 anni, la percentuale spicca al 17% per le procedure di mobilità riguardanti le piccole imprese e l’artigianato.
CASSA INTEGRAZIONE – Raffrontando il numero delle imprese e dei lavoratori coinvolti nella cassa integrazione, dipendenti delle medie e grandi imprese del trevigiano, nei primi mesi del 2010 e 2011, si può verificare che sostanzialmente il numero dei soggetti resta stabile (1.287 lo scorso anno e 1.232 oggi) e che il numero delle imprese s’abbassa dalle 59 alle 48. Di queste però si registra una maggiore incidenza dei fallimenti, che tocca ben 12 aziende, distruggendo in proporzione più posti di lavoro. In tutto il 2010 le procedure di cassa integrazione straordinaria hanno coinvolto 186 imprese, le quali impiegavano 6.524 lavoratori dei quali ben 4.151 hanno effettuato un periodo di cassa integrazione, concluso il quale la stragrande maggioranza e messa in mobilità, ingrossando le fila dei disoccupati della Marca. Il trend della cassa integrazione continua in segno negativo: nei primi tre mesi del 2011 le procedure aperte sono 48, per un numero equivalente di imprese, che attualmente impiegano 1.761 lavoratori, dei quali 1.232 coinvolti dalla Cigs e rischiano la perdita del posto di lavoro.L'ANALISI - La fisionomia della cassa integrazione in questo primo trimestre del 2011, soprattutto l'evoluzione della cassa integrazione straordinaria e le dinamiche della cassa in deroga, lasciano presagire non solo un'onda lunga di licenziamenti rispetto al 2010, ma un vero e proprio intensificarsi delle fuoriuscite (da gennaio 2011 infatti sono già 1.418 i licenziati dalle piccole e 775 dalle grandi, di cui 592 immigrati, per un totale di già 2.193 soggetti), in un panorama segnato da due situazioni molto definite: la diminuzione delle della tenuta delle imprese del terziario, che non erano ancora state pesantemente coinvolte dalla crisi dei flussi occupazionali e dalla tendenza, in particolare per quanto riguarda i giovani, al di sotto dei trent’anni, ad una crescente difficoltà di trovare lavoro stabile e legittimo. Inoltre, in aggiunta alle cause, congiunturali e strutturali, di richiesta di cassa integrazione (per ristrutturazione, riorganizzazione, crisi di mercato e difficoltà finanziarie) crescono sempre più le occasione di cassa integrazione dovuti ai fallimenti.
"La crisi - ha concluso Barbiero – inizia a colpire anche quei settori che ne erano sostanzialmente immuni, come il terziario.
Aumenta così il numero di licenziati tra gli impiegati. La Marca arranca e l’occupazione cala inarrestabilmente e senza freno stravolgendo a tutti i livelli le attività economiche, reddito medio disponibile e struttura del mercato del lavoro, sempre più ripiegato sul precariato, troppo spesso anche quale formula di sfruttamento dei lavoratori, sia tra per chi entra nel mercato del lavoro sia per coloro che drammaticamente ne escono. Per questo diventa fondamentale dare vita al patto per lo sviluppo recentemente siglato con Unindustria Treviso e alle stesso tempo costruire con le categorie economiche che rappresentano gli artigiani, l’agricoltura, il terziario e la cooperazione, un Patto di portata provinciale che estenda le tutele ai lavoratori colpiti dalla crisi e sostenga una nuova idea di sviluppo in grado di creare occupazione stabile e consolidare un sistema produttivo, fatto di imprese in grado di reggere la competizione e affrontare i nuovi scenari economici dettati dalla globalizzazione."
Ufficio Stampa - HoboCommunication
CGIL: LA CREATIVITÀ, SCELTA STRATEGICA PER IL TERRITORIO.
La ricerca per il "bello" regge anche tra i brevetti depositati alla CCIAA di Treviso.
Barbiero: "Decisione non condivisa col consiglio camerale. Bloccare i finanziamenti al corso di design è un errore. Bisogna investire nella formazione e legarla al tessuto produttivo per attivare la ripresa della pmi della Marca".
"Questa è la provincia che della creatività, dell’estetica e del desing ha fatto la propria forza.
Un primato oggi a rischio anche a causa dell’indifferenza e della scarsa lungimiranza espressa proprio da quell'ente camerale, espressione del mondo imprenditoriale trevigiano, che dovrebbe preservarlo.
I livelli di eccellenza raggiunti dal corso, che lustro hanno dato anche al nostro ormai allo sbando polo universitario, dovrebbero essere il punto da cui partire per definire una strategia che leghi il mondo dell’istruzione con le strategie di ripresa produttiva nel territorio. Un’esperienza – ha dichiarato Barbiero - che non deve essere persa o abbandonata ma rappresenta una ricchezza e un potenziale creativo e imprenditoriale. Il dato dello studio sui brevetti conferma che è proprio la pmi quella che soffre maggiormente della crisi. Ma ancora una volta è proprio su questa realtà che i nostri imprenditori dovrebbero investire nell’affrontare la difficile congiuntura economica. E perché non ripartire dal settore della moda e del desing.
Per questa ragione – ha concluso Barbiero in veste di consigliere rappresentante delle sigle sindacali - il 29 aprile, nel corso della prossima seduta del consiglio camerale, si riprenda in considerazione la decisione anche con l’obiettivo di vagliare tutte le soluzioni e le eventuali coperture finanziarie al fine di evitare la chiusura dei corsi. In caso contrario staremo, come Sindacato, dalla parte degli studenti e degli insegnanti, ai quali chiediamo di non subire passivamente questa situazione ma di portare il 6 maggio in Piazza Borsa, in occasione dello sciopero generale, la voce della protesta e del disagio che stanno vivendo.Ufficio Stampa - HoboCommunication
DOPO 12 ANNI IL DPL ADEGUA IL MINIMO ORARIO PER GLI APPALTI DI MOVIMENTAZIONE MERCI.
Tariffa minima sulla logistica, Cgil: soglia di sicurezza.
Barbiero: “Un primo passo nella lotta contro le cooperative spurie e le infiltrazioni di criminalità organizzata anche nella nostra provincia.
Ora un percorso d’informazione e controlli verso regolamentazione e qualificazione del comparto”.
“Da qualche mese la Cgil di Treviso ha denunciato il pericolo d’infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività collegate alla movimentazione delle merci. Le forze dell’ordine – ha spiegato il vertice di via Dandolo - hanno cominciato una serie di verifiche congiunte sulle cooperative spurie, cioè quelle che non applicano i contratti nazionali, non pagano l’Inps, evadono, e chiudono l’attività mediamente ogni 12-18 mesi e rinascono con nuovi prestanome, mettendo sul lastrico i soci lavoratori prevalentemente migranti che oggi sono circa il 70% delle maestranze impiegate per il facchinaggio nei diversi settori dell’industria.
Sul fronte della lotta alle cooperative “spurie” stiamo intraprendendo un percorso basato sull’applicazione dell’art.29 della Legge Biagi che prevede la responsabilità in solido dell’impresa committente quando le cooperative non rispettano contratti e leggi. Così – ha aggiunto il segretario generale - anche nel settore della logistica l’impresa ha l’obbligo di controllare gli appalti partendo dalla tariffa oraria per la movimentazione delle merci e in tutti i passaggi organizzativi e contrattuali per svolgere l’attività assegnata con il pieno rispetto delle condizioni di lavoro.”
“La strada dell’emersione delle cooperative spurie è ancora tutta in salita – ha concluso Barbiero - ma la Cgil ritiene indispensabile continuare il percorso intrapreso informando le diverse realtà del settore, committenti e cooperative della Marca, al fine di rinegoziare e ricalibrare gli appalti, denunciando le illegalità ed estendendo il controllo anche alla cooperazione sociale e del pulimento per dare dignità alle migliaia di lavoratori facendo rispettare i contratti e mantenendo buone condizioni di lavoro.”
Ufficio Stampa - Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791
APPELLO DI BARBIERO AI PRECARI: “ADERITE ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 6 MAGGIO”
Nidil Cgil, 17mila contratti in somministrazione nel 2010.
Vendrame:“Bisogna guardare con occhio attento alla crescita dei contratti interinali. Non si possono nascondere dietro la facciata della flessibilità situazioni di sfruttamento e illegittime deroghe ai diritti dei lavoratori.
La precarietà non è solo condizione lavorativa, ma anche di vita”
IL DATO: Nella provincia di Treviso il totale delle missioni, così si definiscono i contratti attivati tramite agenzie interinali, avviate nel corso del 2010 sono state 16.630. In particolare i settori maggiormente coinvolti sono quelli del commercio al dettaglio, con 2.843 missioni avviate, il comparto dell’industria dei metalli (1.044), della gomma (1.196), alimentare (1.260) e altre industrie (2.029). Quasi 17mila contratti in somministrazione durati mediamente 2 mesi e 3 settimane ciascuno.
Bisogna sottolineare come per il commercio al dettaglio il numero di missioni avviate sia elevato, ma la durata del rapporto lavorativo sia decisamente breve: tre settimane a malapena. La più bassa dei settori presi in esame. La somministrazione registra invece missioni più durature nel settore dell’industria del legno e nell’industria elettrica, rispettivamente 4 mesi e 3 settimane per il primo e ben 6 mesi per il secondo. Se a livello nazionale la media di giornate sotto contratto per un lavoratore tramite agenzia è di 105 giorni, in provincia di Treviso siamo ben al di sotto, con 81 giornate lavorate.
risponde all’esigenza di flessibilità che richiedono le aziende, ma porta alla “deresponsabilizzazione” delle stesse, che scaricano sull’agenzia la gestione del personale. A sua volta la posizione intermedia ricoperta dalle agenzie consente loro di non dare risposte chiare e trasparenti ai lavoratori che spesso non riescono a far valere i propri diritti. Sottoinquadramento e in generale errori in busta paga sono alcuni esempi frequenti di irregolarità che spesso registriamo come sindacato e che i lavoratori atipici non riescono ad affrontare da soli. Da parte di questi lavoratori, infatti, la difficoltà a esercitare i diritti e la non piena consapevolezza degli stessi fa si che aumentino le situazioni di sfruttamento, gli abusi restino non sanzionati e le condizioni di lavoro non migliorino.”
“La Cgil di Treviso – ha aggiunto Paolino Barbiero - cerca di confrontarsi con le agenzie, spesso poco abituate alle relazioni con il sindacato, nel tentativo di tutelare i lavoratori interinali, mettere ordine in un mercato del lavoro caotico e frastagliato, e dare risposte che possano migliorare la situazione dei precari anche con l’obiettivo di stabilizzarli quanto prima. Condizione di lavoro che diventa, inevitabilmente, condizione di vita, senza garanzie e prospettive. Lavoro precario significa economia precaria e dunque Paese precario. Su questo una profonda riflessione da parte delle attuali classi dirigenti anche locali, Regione, Provincia, le parti sociali e Confindustria va avviata al più presto.TABELLA DEI DATI
Settore |
Missioni avviate |
Missioni cessate |
durata media missione |
Altri |
70 |
74 |
|
DG industria chimica |
121 |
114 |
3 mesi |
DC industria conciaria |
179 |
170 |
3 mesi e 2 settimane |
DI industria di trasformazione |
201 |
201 |
2 mesi e 2 settimane |
J intermediazione finanziaria |
229 |
185 |
4 mesi |
N sanita' e assistenza sociale |
259 |
247 |
1 mese e 3 settimane |
DM industria mezzi di trasporto |
270 |
270 |
4 mesi |
F costruzioni |
289 |
237 |
2 mesi e 1 settimana |
O servizi pubblici |
301 |
289 |
4 mesi |
DB industria tessile |
406 |
391 |
2 mesi e 3 settimane |
DE industria della carta |
433 |
408 |
2 mesi e 3 settimane |
G51 commercio all'ingrosso |
647 |
622 |
2 mesi e 2 settimane |
H alberghi e ristoranti |
681 |
673 |
1 mese |
DL industria elettrica |
687 |
611 |
6 mesi |
DK industria meccanica |
786 |
711 |
3 mesi e 3 settimane |
DD industria del legno |
863 |
846 |
4 mesi e 3 settimane |
K informatica e servizi alle imprese |
868 |
876 |
2 mesi e 2 settimane |
I trasporti |
889 |
904 |
1 mese e 3 settimane |
DJ industria dei metalli |
1095 |
1044 |
3 mesi e 1 settimana |
DH industria della gomma |
1224 |
1196 |
3 mesi |
DA industria alimentare |
1260 |
1242 |
2 mesi |
DN altre industrie |
2029 |
2139 |
4 mesi |
G52 commercio al dettaglio |
2843 |
2824 |
3 settimane |
Totale |
16630 |
16274 |
2 mesi e 3 settimane |
Ufficio Stampa - Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791
CGIL - CISL - UIL di TREVISO
PRIMO MAGGIO UNITARIO DEI SINDACATI DELLA MARCA
Un invito ai politici locali a sostenere lo sviluppo,
la buona occupazione e la coesione sociale.
Questa ‘Festa del Lavoro’ della provincia di Treviso intende ancora una volta sottolineare la comune volontà di mettere al primo posto i temi ed i problemi
del lavoro e dell’occupazione nel nostro territorio.
In comune ci sono i problemi e le preoccupazioni che i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati e i giovani vivono quotidianamente, ed ai quali, con senso di responsabilità, dobbiamo trovare soluzioni condivise. Oggi il lavoro è diventato più precario che flessibile, con pesanti ripercussioni per i giovani lavoratori, mortificati nelle speranze per il proprio futuro, nonchè per la tenuta del sistema previdenziale; per i lavoratori che, usciti dal mercato del lavoro, hanno bisogno di riqualificarsi e trovare nuova collocazione; per le donne, parte ancora debole del mondo del lavoro, alle quali garantire equità e rispetto; per i pensionati, che devono affrontare una realtà sempre più difficile (pensiamo alla non autosufficienza) con scarsi sostegni sociali ed economici; per gli stranieri che rischiano di restare ai margini della società e spesso della legalità.
Riaffermare il valore del lavoro significa allo stesso tempo difendere i diritti costituzionali."Il Lavoro – spiega Antonio Confortin, Segretario della Uil - è Libertà di scelta, di crescita civile e professionale; offre dignità individuale e fa emergere la parità tra le persone, equamente impegnate nella crescita e progresso della nostra comunità. Il Lavoro è Accoglienza, e sta alla base delle relazioni lavorative e professionali, con particolare riferimento a chi è venuto a lavorare nel nostro territorio da Paesi stranieri, persone alle quali troppo spesso si guarda con diffidenza, uomini e donne che onestamente vogliono riscattare la propria vita nel rispetto delle leggi dello Stato, che pagano tasse e contributi, che partecipano alla creazione del benessere collettivo".
"Il Lavoro – continua Paolino Barbiero, Segretario della Cgil - è portatore dei Valori di civiltà, di democrazia e di progresso, garantiti dalla nostra Carta Costituzionale, ma anche di valori politici, intesi come buona e corretta gestione delle relazioni comunitarie, dalla fabbrica, alla città, al territorio. Il Lavoro rappresenta l’Opportunità di condurre una vita buona, un percorso di realizzazione individuale e collettivo accessibile a tutti, a prescindere dall’appartenenza etnica e politica, dal credo, dal genere, dal sesso, dall’inabilità psichica e fisica. Un percorso di fatiche ma allo stesso tempo di serenità e sicurezza che oggi i nostri giovani rischiano di non poter più intraprendere"."Il Lavoro – conclude Franco Lorenzon, Segretario della Cisl - garantisce un Reddito, individuale e familiare, ma è soprattutto un bene pubblico che garantisce il futuro e la sicurezza sociale dei lavoratori e dei pensionati, senza il quale vengono a mancare i fondamenti di coesione e di sviluppo che hanno fatto della nostra realtà produttiva una delle prime in Europa e nel mondo. Il Lavoro è la base di quell’ Occupazione che con questa crisi è diminuita sul piano quantitativo ed è peggiorata sul piano qualitativo, e che occorre dunque garantire per un nuovo sviluppo della nostra realtà provinciale".
La partita si gioca sullo stesso campo: quello della tutela dei diritti dei lavoratori, della garanzia del posto di lavoro e della ripresa dell’occupazione nel territorio della Marca. E anche il richiamo all’impegno dei politici, in particolare di quelli locali, è il medesimo per ciascuno dei Sindacati trevigiani. Di fronte ai rappresentanti della politica locale i tre Sindacati Confederali trevigiani si esprimono con una sola voce: una voce che parla di lavoro e di lavoratori e del bisogno della gente trevigiana di ritrovare la serenità di un’occupazione non precaria ma capace di offrire dignità e benessere, oggi e domani.Festeggiare unitariamente la giornata del Primo maggio quest'anno significa anche continuare sulla strada dell'impegno che i Sindacati confederali stanno realizzando sul territorio con iniziative ed accordi condivisi con il mondo della produzione e del commercio e con quello delle istituzioni locali.
Treviso, 27 aprile 2010Segretari Generali CGIL - CISL - UIL
Paolino Barbiero – Franco Lorenzon – Antonio Confortin
Anche quest’anno la Festa del Lavoro della provincia di Treviso segna ancora una volta la necessità di lottare per mettere in primo piano le tematiche e le problematiche del lavoro.
Un Primo maggio che è anche un appuntamento, trasversale e unitario, insieme a Cisl e Uil, momento di festa, di intesa, ma anche di riflessione che non può prescindere dall’affrontare i problemi che hanno investito il sistema economico e il mondo del lavoro della Marca.
I punti di vista e gli approcci delle organizzazioni sindacali possono essere diversi, ma in una giornata come quella del 1° maggio c'è un collante unico, come unico è il punto di partenza per tutti: il Lavoro.
Lavoro per tutti, lavoro come dignità della persona e del cittadino, lavoro come valore democratico di sviluppo civile, sociale ed economica. In comune, infatti, ci sono i problemi e le preoccupazioni che i lavoratori e i pensionati vivono quotidianamente, e ai quali, con senso di responsabilità, dobbiamo trovare soluzioni condivise, sia riguardanti casi specifici del nostro tessuto economico e produttivo sia che, con occhio al futuro, costituiscano strategie fattive per tutto il territorio provinciale.
Festeggiare unitariamente la giornata del Primo maggio quest’anno significa anche continuare sulla strada dell’impegno che i Sindacati stanno dimostrando nell’investire e spendersi in progetti condivisi con il mondo degli industriali e delle istituzioni locali al fine di accelerare il processo di ripresa, rilanciare l’economia locale, puntare su professionalità e qualità dell’impiego, e garantire il posto al maggior numero di lavoratori.
Paolino Barbiero, Segretario generale CGIL di Treviso
CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 | Risali la pagina |