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Comunicati Stampa

MARZO 2012

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

NIDIL CGIL COMUNICATO STAMPA  04_03_2012

Vendrame Nidil

Dall’Ufficio Studi della CGIL di Treviso l’analisi sull’occupazione giovanile.
Assunzioni, Vendrame: “Solo l’8% a tempo indeterminato”.

Vendrame: “Pensare al precariato come condizione legata unicamente all’occupazione giovanile è un errore, contratti a termine e forme atipiche di assunzione investono ormai tutte le fasce d’età”
“Per quanto riguarda il mercato del lavoro, oltre alla disoccupazione giovanile che nella provincia di Treviso si attesta sopra al 20%, si può notare (vedi grafico) come il lavoro temporaneo e la grande flessibilità in entrata la facciano da padrone. Per ogni 100 assunzioni fatte nel corso del 2011, infatti, solo l’8% degli under 29 ha stipulato un contratto a tempo indeterminato”
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Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario generale NIDIL CGIL di Treviso, consegnando i numeri relativi all’occupazione giovanile e al precariato nella provincia elaborati dall’Ufficio Studi della CGIL.
“Per questa fascia d’età – ha spiegato Vendrame - la stragrande maggioranza delle assunzioni fatte nella Marca lo scorso anno è costituita da contratti a tempo determinato, pari al 38%, che vanno a sommarsi a quelli di apprendistato 12%, di somministrazione 17% e a chiamata 12%, determinando quella che si definisce generazione del precariato. A queste percentuali bisogna poi aggiungere un ulteriore 5 e 6 per cento che fanno riferimento, rispettivamente ai tirocini e ai cosiddetti contratti parasubordinati (in primis il contratto a progetto, ma anche le prestazioni di collaborazione occasionale). Un esercito di giovani lavoratori, poco meno di sessanta mila (57.853), che sebbene inseriti nel mercato del lavoro vedono la stabilità del rapporto di lavoro sempre più come un sogno irrealizzabile, vivendo di espedienti e di continui stop & go della loro vita professionale e non solo”.

Ampliando il raggio dell’indagine – ha continuato Vendrame - il fronte del precariato si allarga e coinvolge ormai anche altre fasce d’età, cala naturalmente ma mantenendo alte percentuali. Basti pensare in termini assoluti alla marea di contratti attivati nel 2011: ben 22.300 sono state le assunzioni tramite agenzia interinale, 7.600 quelle con contratto a progetto, dei quali fin troppi sono meri escamotage per evitare il pagamento dei contributi, e 1.700 assunzioni con contratto a prestazione occasionale – ha snocciolato il segretario - La precarietà si allarga a tutte le fasce di età: riconducibile alla crisi economica e occupazionale, questo dato è molto preoccupante perché mette in evidenza la difficile situazione di chi perdendo il posto di lavoro non riesce a trovare un’occupazione altrettanto solida sia sul fronte temporale che dei diritti”.

I lavoratori che si rivolgono alle agenzie interinali e che firmano contratti in somministrazione, che come si è visto è la formula che oggi va per la maggiore - ha precisato Vendrame – sono per il 37% giovani, ben il 30% ha tra i 30 e i 39 anni e il 28% ha tra i 40 e i 54 anni. Dei contratti a chiamata il 52% è svolto dai giovani, il 20% dagli Under 39 e il 19% dai quarantenni. Trasversalmente il 31% delle tre fasce d’età accede all’assunzione a tempo determinato, ma anche i contratti a progetto sono presenti quasi in egual misura tra le diverse fasce di età: rispettivamente 37% fino ai 29 anni, 28% fino ai 54 anni, per abbassarsi al 23% per gli ultracinquantenni. Ovviamente apprendistato e tirocinio restano, invece, appannaggio degli Under 29, rispettivamente con l’81 e il 99 per cento delle assunzioni”.

Per quanto riguarda la quota di giovani donne – ha continuato Vendrame - nel mercato del lavoro la tendenza è assumere a tempo indeterminato più gli uomini 59%, una sostanziale parità se si analizzano le assunzioni a tempo determinato, 52% le donne, e un accesso privilegiato, si fa per dire, alle forme di occupazione a intermittenza per le donne, come il contratto a chiamata, 55%”.

Qualcuno non pensi che la precarietà ci sia per effetto dell’art.18 – conclude Vendrame – la stragrande maggioranza dei contratti atipici viene utilizzata dal 95% di quelle aziende che in provincia di Treviso sono sotto i 15 dipendenti, a cui quindi non si applica l’art.18 dello Statuto dei lavoratori. Il problema è evidentemente un altro: ci devono essere regole che eliminano la “cattiva” flessibilità riducendo le forme contrattuali, regole chiare da far rispettare attraverso anche i necessari controlli, per fare in modo che il lavoro a tempo indeterminato costi meno rispetto alle forme a termine. Senza dimenticare che nella situazione attuale molti sono lasciati senza coperture nei periodi di non lavoro, quando invece gli ammortizzatori sociali vanno garantiti a tutti universalmente”.

I PUNTI
OCCUPATI:
Tasso di disoccupazione giovanile (Under 29) 20,3%
TEMPORANEI:
Ogni 100 assunti solo 8 accedono ad un contratto a tempo indeterminato
PRECARIATO:
32.900 sono i contratti atipici firmati nel 2011
LE DONNE:
Solo il 41% viene assunta a tempo indeterminato

IL GRAFICO
Grafico

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA  04_03_2012

Bernini

Rinnovo delle RSU Funzione Pubblica della Marca.
Pubblico impiego, Bernini: “Venite a votare CGIL”.

Barbiero: “Qualità dei servizi e tenuta occupazionale a rischio anche nel settore pubblico. In provincia sono migliaia i lavoratori sui quali gravano le drammatiche pessime decisioni di questo e del precedente Governo. I dipendenti pubblici rendano forte la propria rappresentanza per tutelare diritti, qualità del lavoro e dei servizi erogati”.

Con questo voto lavoratori e le lavoratrici sono chiamati alle urne per dare un giudizio sull’operato delle RSU, elette nelle liste della CGIL, che in questi tre anni si sono impegnate nel nostro territorio a contrastato le sbagliate politiche di un Governo che ha fatto pesare gli effetti della crisi economica e l’inefficienza della gestione della Pubblica Amministrazione sui lavoratori, pensionati e utenti. Ora è il momento di guardare avanti e, continuando a difendere i diritti dei lavoratori del pubblico impiego, sostenendo la necessità che alcuni servizi restino in mano pubblica, valorizzare al meglio l’offerta dei servizi erogati ai cittadini”.
Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, annunciando che nei giorni 5, 6, 7 marzo 2012 i dipendenti del pubblico impiego voteranno per eleggere democraticamente, tra le diverse liste, i loro rappresentanti sindacali all’interno dell’Ente nel quale sono occupati.

L’ex Ministro Brunetta – ha continuato Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso - ha cancellato le tutele sulla malattia, il part time, ha annullato le risorse per il Contratto Collettivo Nazionale e della contrattazione di Ente bloccando così i rinnovi economici e riducendo le retribuzioni dei lavoratori che invece si fanno carico dell’impennata del costo della vita. La CGIL si è mobilitata da sola per cambiare gli accordi separati che a distanza di anni evidenziano tutte le criticità che abbiamo sempre denunciato”.

Ridotte le tutele – ha proseguito Bernini - i diritti, la retribuzione, rotta la coesione tra lavoratori, dissipate le professionalità e le competenze, migliaia di precari espulsi invece di mandare a casa lo stuolo di consulenti, dirigenti e politici incapaci di rendere efficiente la Pubblica Amministrazione e usare le risorse senza sprechi e corruzione. A questi negativi provvedimenti ai danni dei lavoratori si aggiunge oggi la riforma delle Pensioni con l’innalzamento dell’anzianità oltre i 42 anni di contribuzione e della vecchiaia oltre i 67 anni di età”.

La CGIL continuerà a pretendere dal Governo Monti: sviluppo sostenibile e buona occupazione, equità fiscale e sociale, lotta all’evasione e all’illegalità, rispetto delle regole democratiche nel mondo del lavoro, rinnovo dei contratti nazionali e sblocco della contrattazione negli Enti, stabilizzazione dei lavoratori precari. Solo così – ha aggiunto Barbiero - si potrà garantire da una parte i diritti e le professionalità del pubblico impiego e dall’altra migliorare la qualità dei servizi pubblici erogati dallo Stato e dagli Enti sul territorio.

La CGIL, ancora una volta, in questa occasione di democrazia – ha concluso il leader della CGIL trevigiana - parla di diritti e di tutele, di salario, di condizioni di lavoro e di vita, di pensioni dignitose e di un futuro positivo per le nuove generazioni nel mercato del lavoro, pubblico e privato. La forza del Sindacato può crescere se tanti di questi lavoratori e lavoratrici andranno a votare la lista della FUNZIONE PUBBLICA CGIL e sceglieranno di esprimere la preferenza per i suoi candidati”.

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA  08_03_2012

Paolino Barbiero

I dati 2012. Nel primo bimestre persi 1.760 espulsi e 355 lavoratori in Cigs.
Mercato del lavoro 2012, Barbiero: “Un altro anno nero”.
Il segretario generale: “Tutte le categorie economiche s’impegnino nel mettere fine all’emorragia occupazione che non cessa e nel creare un nuovo sistema produttivo ispirato all’idea di sviluppo sostenibile, in grado di competere con le sfide di oggi e del prossimo futuro. Serve applicare subito la formula dei contratti di solidarietà per mettere a riparo reddito e consumi, e accelerare l’iter delle procedure concorsuali e fallimentari”

Il 2012 si è aperto con un numero di licenziamenti e mobilità, che conferma le più drammatiche stime sul fronte del mercato del lavoro.
Se quello appena trascorso è andato agli archivi come il terzo anno di una crisi che non cessa, con 7.243 espulsi dal posto di lavoro, mettendo insieme le procedure che riguardano la mobilità nelle imprese medie e grandi e quelle nelle piccole (quest'ultime caratterizzate dall'assenza di veri ammortizzatori sociali per chi perde il posto) il primo bimestre del 2012 non è più roseo. Il dato trasmesso dall'Ufficio Studi della Cgil di Treviso, che ha preso in esame le dinamiche del mercato del lavoro, analizza i dati relativi alle espulsioni di gennaio e febbraio suddividendoli per procedura (grandi e medie imprese, piccole e artigiane), per sesso, per tipologia di impiego, per nazionalità (italiani o stranieri) e per categoria di appartenenza. Inoltre, viene presentato il riepilogo delle casse integrazione straordinarie attivate nel corso dei primi due mesi del 2012.

LICENZIAMENTI – Si rafforza il fronte complessivo delle fuoriuscite di altri 1.760 soggetti, di questi 403 sono stranieri (il 23% del totale dei lavoratori interessati alla mobilità). Lo studio evidenzia il preoccupante trend che riguarda le imprese più grandi, in cui le procedure di mobilità hanno portato, nel bimestre in esame, altri 586 licenziamenti. La crisi, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Cgil, profonda e strutturale, investe in provincia di Treviso, com’è ormai ben noto, in particolare le piccole imprese. Da questa realtà, la più diffusa nel territorio, escono 1.174 lavoratori, il doppio rispetto ai licenziati di quelle di grandi dimensioni. Ormai costante anche la percentuale di personale amministrativo che perde il posto: i licenziati restano, per la gran parte, soggetti occupati con mansioni operaie, ma gli impiegati espulsi, nei primi due mesi dell’anno, si contano nel 31,4% per le pmi e del 25,4% per le grandi, confermando la crescita negativa del 2011.

I SETTORI – Per quanto riguarda le categorie coperte da ammortizzatori sociali, è già record negativo dei licenziamenti nel 2012 per il comparto tessile-abigliamento-calzaturiero, che secondo lo studio è quello a soffrire di più, concentrando il 37,54% dei licenziamenti totali e confermando così il lungo trend avviato nel 2011. Subito dopo viene il settore metalmeccanico, con il 20,1% (del totale Legge 223/91) per un numero di lavoratori pari a 118, ai quali si aggiungono i 234 della 236/93. Quello delle costruzioni (cemento, laterizi) è l’altro settore arenato nella crisi con ben 215 lavoratori fuoriusciti dalle pmi, dietro solo ai metalmeccanici per questa dimensione d’impresa. Inoltre, il dato significativo per quanto riguarda le categorie escluse dai veri ammortizzatori sociali è l’erosione occupazionale alla quale è oggi più che mai soggetto il terziario della Marca, che continua anche nel 2012 a perdere posti di lavoro con 190 fuoriuscite solo in questi primi due mesi. Seguito, nella drammatica classifica, con il 18,4% di posti di lavoro persi nel bimestre, un altro fondamentale comparto del territorio, quello del legno.

DATO ANAGRAFICO - Per quanto riguarda quella parte di licenziamenti coperti dagli ammortizzatori sociali solo il 3,4% dei licenziati sta al di sotto dei 30 anni, una percentuale bassa che spiccherebbe in positivo se non fosse da interpretare alla luce della totale assenza di nuove assunzioni di giovani o dall’uso inopportuno di contratti atipici offerti a costoro, e che escludono i nuovi lavoratori dalle tutele previste dai contratti collettivi. Resta sempre più alto, sia per quanto riguarda i lavoratori in mobilità con indennità che quelli senza indennità, il numero di uomini: rispettivamente 50,3% e 56,9%. Ma sono quasi il doppio degli uomini le donne lavoratrici interessate da procedure di mobilità Legge 223/91 per la fascia d’età che va dai 31 ai 40 anni. Sostanzialmente s’attesta per entrambi i sessi intorno al 18% per la fascia dai 41 ai 50 anni e in maniera preoccupante anche la fascia fino ai 60 anni.

CASSA INTEGRAZIONE – Raffrontando il numero delle imprese e dei lavoratori coinvolti nella cassa integrazione, dipendenti delle medie e grandi imprese del trevigiano, nei primi due mesi del 2012, si può verificare una sostanziale stabilità del numero dei soggetti coinvolti (208 a gennaio e 147 a febbraio). Ad oggi le procedure di cassa integrazione straordinaria hanno coinvolto 17 imprese, le quali impiegavano 534 lavoratori e che hanno richiesto un periodo di cassa integrazione per oltre la metà della loro forza lavoro, 355 dipendenti, concluso il quale la stragrande maggioranza è a rischio mobilità, andando così ad ingrossare le fila dei disoccupati della Marca.

L'ANALISI - La fisionomia del mercato del lavoro in questo primo bimestre del 2012, soprattutto l'evoluzione della cassa integrazione straordinaria e le dinamiche relative alla mobilità, lasciano presagire anche per l’anno in corso ma un vero e proprio intensificarsi delle fuoriuscite (da inizio gennaio infatti sono già 1.174 i licenziati dalle piccole e 586 dalle grandi, di cui 403 immigrati, per un totale di già 1.760 soggetti), in un panorama segnato da due situazioni molto definite: la diminuzione della tenuta delle imprese del terziario, che solo dallo scorso anno hanno iniziato ad essere coinvolte dalla crisi dei flussi occupazionali, e dalla tendenza, in particolare per quanto riguarda i giovani, al di sotto dei trent’anni, ad una crescente difficoltà di trovare lavoro stabile e legittimamente contrattualizzato. Inoltre, in aggiunta alle cause, congiunturali e strutturali, di richiesta di cassa integrazione (per ristrutturazione, riorganizzazione, crisi di mercato e difficoltà finanziarie) crescono sempre più le occasione di cassa integrazione che preannunciano imminenti fallimenti.
La crisi - ha detto il segretario della Camera del Lavoro di Treviso – inizia a colpire anche quei settori che ne erano sostanzialmente immuni, come il terziario, e si fa più devastante su quelli ormai definibili "tradizionali", come il comparto edile e quello tessile-abbigliamento-calzaturiero.
Segno questo di una drammatica flessione sia sui consumi sia nell’investimento delle famiglie trevigiane sull’abitazione, ovvero sul futuro. La Marca è bloccata, l’occupazione cala senza freno e coinvolge a tutti i livelli le attività economiche, il reddito medio disponibile e la struttura stessa del mercato del lavoro, sempre più ripiegato sul precariato e sulla contrattazione atipica, troppo spesso forma di sfruttamento sia per chi entra nel mercato del lavoro sia per coloro che drammaticamente ne escono. È indispensabile – ha continuato Barbiero - applicare nell’immediato la formula dei contratti di solidarietà per salvaguardare reddito medio e, di conseguenza, l’impatto della crisi sui consumi. Parimenti bisogna impegnarsi per abbreviare il complesso iter delle procedure concorsuali e fallimentari per le imprese. Anche questi tempi lunghi dettati dalla burocrazia contribuiscono, infatti, a ostacolare la ripresa, bruciando opportunità sul fronte del rinnovo produttivo e della ripresa occupazionale.

Inoltre, recano danni economici anche ai lavoratori, privi delle spettanze per mesi.
Dopo il Patto per lo sviluppo siglato lo scorso anno con Unindustria Treviso – ha concluso Barbiero - diventa ormai fondamentale che si estendano le tutele ai lavoratori colpiti dalla crisi e che tutte le categorie economiche sostengano una nuova idea di sviluppo in grado di creare occupazione stabile e consolidare un sistema produttivo sostenibile, fatto di imprese rinnovate in grado di reggere la competizione, fare il bene del territorio e affrontare i nuovi scenari economici dettati dalla globalizzazione”.

Ufficio Stampa - HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  12_03_2012

Elezioni RSU

Il risultato della consultazione soddisfacente.
Rsu pubblico impiego, la Cgil vince in quattro comparti su cinque.
Ridotto a 120 voti il gap con la Cisl, rispetto ai 940 del 2007.
Dalla scuola ancora dati solo parziali, ma la Flc è in vantaggio: 27,63%, contro il 22,54% della Uil Scuola.

E' più che positivo il bilancio per la Cgil dopo le elezioni delle Rsu nel comparto Pubblico svoltesi nei giorni scorsi. Il risultato vede infatti rafforzata la Funzione Pubblica Cgil, che balza dai 2.210 voti ottenuti nella precedente consultazione (nel 2007) ai 3.601 di oggi, portando lo svantaggio sulla Cisl da 940 a 120 voti.
Numeri che fanno dire a Ivan Bernini, segretario generale della Funzione Pubblica Cgil, che quello conseguito è " un risultato eccezionale, che ci vede ottenere il maggior consenso in importanti comparti della Pubblica Amministrazione come le Autonomie Locali, le Funzioni Centrali, e gli Enti Pubblici non Economici".

I dati definitivi indicano un successo delle liste Cgil negli enti locali (37,59% contro il 32,68% della Cisl), negli uffici ministeriali (30,65 contro il 28,35% della Cisl), nell'ambito degli enti pubblici non economici (42,44% contro il 22,09 della Cisl) e nelle agenzie (22,30 contro il 22,06 della Uil). La Funzione Pubblica Cgil rimane invece al secondo posto nella sanità, con il 25,76% contro il 36,20% della Cisl. "Si tratta comunque di un dato molto positivo - ha spiegato Bernini - dato che non solo ci confermiamo il secondo sindacato ma con un numero di voti in netto aumento, oltre 400 unità rispetto al 2007, grazie soprattutto alle affermazioni all’ULSS 9 di Treviso e con un balzo di oltre 5 punti percentuali nelle Ulss 8 di Asolo e 7 di Pieve di Soligo. Si tratta complessivamente di un riconoscimento alla nostra coerenza nel portare avanti una battaglia, per altro solitaria, contro le scelte sbagliate di un governo che si è accanito contro il mondo del lavoro tutto e in particolare contro i dipendenti pubblici grazie alla propaganda insultante del ministro Brunetta".

Nelle Autonomie Locali la FP CGIL vince in Provincia, in Comune a Treviso e nella gran parte delle maggiori amministrazioni comunali della Marca: a Castelfranco Veneto, Montebelluna, Mogliano Veneto, Oderzo, Villorba, Preganziol e Vedelago.
Conquistato inoltre il primo posto in Questura, al Tribunale, agli archivi notarili, all’INPS, all’INPDAP e alla Motorizzazione.
"Oltre alla soddisfazione per il risultato della consultazione - ha dichiarato Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso - credo sia importante sottolineare l’alta adesione al voto dei lavoratori, che conferma come la legge sulla Rappresentanza, presente oggi solo nel Pubblico Impiego, sia uno strumento di democrazia e partecipazione al quale i lavoratori non vogliono rinunciare, In particolare, le percentuali ottenute dalle liste confederali dimostrano come i lavoratori abbiano indirizzato la propria preferenza ai sindacati maggiormente rappresentativi, cioè Cgil, Cisl e Uil".

"Questa consultazione - ha concluso il segretario generale della Cgil provinciale - non è un punto di arrivo ma di partenza; una così rilevante rappresentanza interna del sindacato confederale rafforza soprattutto la nostra contrattazione sociale con i vari enti, finalizzata a rendere più efficiente e meno onerosa per i cittadini la macchina pubblica, valorizzare le professionalità e garantire così elevati standard nei livelli di erogazione dei servizi alla cittadinanza".
Solo lunedì arriveranno invece i dati definitivi sulla scuola. L'ultimo aggiornamento disponibile, relativo a 92 sedi scrutinate su 120, indica la Flc Cgil in vantaggio con il 27,63%, seguita dalla Uil Scuola con il 22,54%.

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA  13_03_2012

FLC

5-6-7 marzo 2012, rinnovo RSU Scuola.
CON IL 27,45% LA CGIL E’ IL PRIMO SINDACATO NELLA SCUOLA.
A poche giorni dalla chiusura dei seggi, abbiamo finalmente i risultati definitivi delle 119 scuole della Marca.
La FLC Cgil esce così dalle elezioni come il primo Sindacato nella provincia di Treviso, con il 27,45% dei voti validi, risultato incrementato di quasi 5 punti percentuali rispetto a quello delle precedenti consultazioni.

Lo ha detto oggi, Marta Viotto, della FLC CGIL SCUOLA, comunicando i risultati relativi al rinnovo delle RSU della Scuola.
Grande è stata la partecipazione – ha sottolineato la Viotto - ha votato oltre il 70% degli aventi diritto. Docenti e personale ATA riconoscono così grande valore alle RSU e alla contrattazione interna, fatta di regole condivise, di trasparenza, coerenza e partecipazione. Il voto conferma la netta opposizione dei lavoratori alla volontà del precedente Governo di limitare le prerogative della contrattazione mediante interventi legislativi e di abolire le RSU.

I lavoratori – ha aggiunto la Viotto - hanno riconosciuto fiducia, rappresentatività, valore professionale alle candidate e ai candidati della cgil e alle rappresentanze sindacali interne.
Sarà nostro impegno allora non disperdere questo prezioso capitale democratico di fiducia, per far diventare la scuola sempre più luogo di regole trasparenti e condivise, di partecipazione professionale, per una migliore realizzazione dell’offerta formativa e dei percorsi di istruzione e formazione per gli studenti. Queste elezioni – ha concluso la Viotto - rappresentano un segnale di inversione di tendenza e di volontà dei lavoratori di riprendere in mano, in prima persona, la lotta per il rinnovamento della scuola e della società”.

La FLC CGIL Scuola di Treviso, candidate e candidati ringraziano la categoria per il grande consenso espresso.

Ufficio Stampa

INVITO STAMPA  17_03_2012

Paolino Barbiero

Attivo dei Delegati Cgil
Avvio alla Settimana Nazionale Valore Sindacato

Lunedì 19 marzo 2012, ore 09:00-13:00
BHR Hotel, Via Castellana - Paese (Tv)
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In concomitanza con l’avvio della Settimana Nazionale Valore Sindacato, promossa dalla CGIL e in programma dal 19 al 15 marzo, si terrà lunedì prossimo, 19 marzo, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, l’attivo provinciale dei delegati Cgil della Marca trevigiana.

Una platea di 600 rappresentanti del Sindacato riunita a ridosso dell’imminente conclusione di quell’importante trattativa tra Governo e parti sociali che disegnerà il futuro del mondo del lavoro in Italia, tra crisi e possibili scenari di conflitto sociale.

Ad aprire l’incontro tra i quadri e i delegati di lavoratori e pensionati sarà il più giovane componente della segreteria provinciale CGIL, Giacomo Vendrame.
Il confronto, che verterà sulle iniziative a sostegno del lavoro e della crescita per l’equità sociale e fiscale, si articolerà poi in una serie di interventi su: riforma delle pensioni, riforma del mercato del lavoro, finanziaria e riforme fiscali, liberalizzazioni e privatizzazioni. Concluderà i lavori Paolino Barbiero, segretario generale della CGIL di Treviso.

L’attivo dei delegati è un momento importante della vita del Sindacato, dove si ritrovano i rappresentanti di tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici, e i pensionati del nostro territorio. Oggi, – ha detto Barbiero – in occasione della Settimana Valore Sindacato questa adunanza acquista un significato particolare: rappresenta l’unità e la crescita della CGIL della Marca, che oggi conta 72.539 tessere, tra le quali solo nel 2011 sono ben 10.295 nuove deleghe, soprattutto tra gli attivi (7.539).
L’Organizzazione cresce sia nel numero degli iscritti che nella quantità e qualità dei servizi erogati. Computo questo che verrà presentato nelle sue articolazioni nel prossimo Bilancio Sociale, e che valuta un totale complessivo di oltre 300mila persone passate per gli sportelli e gli uffici della CGIL”.

Data l’importanza dell’oggetto, la presenza della Vostra Testata sarà particolarmente gradita.

Ufficio Stampa, HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  20_03_2012

Valore Sindacato

Avvio alla Settimana Nazionale Valore Sindacato. In calendario quattro appuntamenti.
Attivo Cgil, presenti oltre 600 delegati sindacali.
Barbiero: “L’organizzazione cresce per iscritti e per competenze, ci proponiamo e ci radichiamo sul territorio, e così siamo meglio in grado di intervenire sulle scelte della politica”.

Si è tenuto oggi, lunedì 19 marzo 2012, al BHR Hotel di Paese l’attivo dei delegati e dei quadri della CGIL di Treviso. Una platea attenta composta da oltre 600 rappresentanti del Sindacato che ha anche dato il via alla Settimana Nazionale Valore Sindacato, promossa dalla CGIL e in programma dal 19 al 15 marzo.

Ad aprire l’incontro tra i quadri e i delegati di lavoratori e pensionati, Giacomo Vendrame, il più giovane componente della segreteria provinciale CGIL, che ha sinteticamente illustrato il momento storico, a ridosso delle conclusione di quell’importante trattativa tra Governo e parti sociali che disegnerà il futuro del mondo del lavoro in Italia, tra crisi e possibili scenari di conflitto sociale. L’attivo ha poi trattato temi importanti: il lavoro e la crescita, l’equità sociale e fiscale, la riforma delle pensioni, liberalizzazioni e privatizzazioni. Ha concluso i lavori Paolino Barbiero, segretario generale della CGIL di Treviso, facendo appello alla responsabilità della classe politica e dirigenziale del Paese e del nostro territorio, richiamando Governo e Parti sociali a lavorare, insieme, per il benessere di tutti, perché vi sia un accesso universale agli ammortizzatori sociali e una distribuzione più equa dei sacrifici. Perché si conduca una lotta più serrata all’evasione, all’elusione e alle forme di sfruttamento del lavoro così troppo diffuse anche nel nostro territorio, dove sono arrivate a infiltrarsi anche organizzazioni di stampo malavitoso.

L’attivo dei delegati è un momento importante della vita del Sindacato, dove si sono ritrovati i rappresentanti di tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici, e i pensionati trevigiani. Un’adunanza di esperienze che – ha detto Barbiero – acquista un significato particolare: rappresenta l’unità e la crescita della CGIL della Marca, che oggi conta 72.539 tessere, tra le quali solo nel 2011 sono ben 10.295 nuove deleghe, soprattutto tra gli attivi (7.539). L’Organizzazione cresce sia nel numero degli iscritti che nella quantità e qualità dei servizi erogati. Ma è stato anche il primo appuntamento della Settimana Valore Sindacato.
Settimana – ha spiegato Barbiero - che mira sì al proselitismo ma anche a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione del mercato del lavoro, delle pensioni, del welfare e delle scelte strategiche che coinvolgono tutti noi e il nostro territorio, come la pianificazione urbanistica e dei nuovi siti produttivi e commerciali”.

Seguiranno:
- mercoledì 21 marzo alle ore 20:30, presso il centro Don E. Bordignon di Castelfranco Veneto, l’incontro pubblico “Gli effetti delle manovre Berlusconi-Monti sui bilanci delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati”;
- venerdì 23 marzo alle ore 17:00 alla Camera del Lavoro di Treviso, l’appuntamento con i REDS (Rete degli Studenti) per parlare, al termine della proiezione del film Fahrenhait 451, del valore del Sindacato per gli studenti e i lavoratori;
- domenica 25 marzo dalle ore 10:00 alle ore 19:00, la sede della Camera del Lavoro di Motta di Livenza, in occasione della Festa dei Fiori, resterà aperta per promuovere la presenza della CGIL nel territorio.
Infine, al di fuori della Settimana Valore Sindacato ma profondamente legata all’azione di impulso, si terrà giovedì 29 marzo, dalle ore 16:00, presso l’Istituto Enologico Cerletti di Conegliano, l’incontro con le scuole superiori della zona Conegliano-Vittorio Veneto-Quartier del Piave, in programma la proiezione del film in memoria di Placido Rizzotto e un dibattito con gli studenti.

Ufficio Stampa, HoboCommunication

INVITO STAMPA  21_03_2012

Valore Sindacato

Per la Settimana Nazionale Valore Sindacato in programma dal 19 al 15 marzo 2012
Incontro pubblico
: "Gli effetti delle manovre Berlusconi-Monti sui bilanci delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati".
Mercoledì 21 marzo 2012, ore 20:30
Centro Don E. Bordignon - Castelfranco Veneto (Tv)

Dopo l’Attivo della CGIL tenuto ieri, lunedì 19 marzo 2012, al BHR Hotel di Paese, durante il quale Paolino Barbiero, segretario generale della CGIL di Treviso, davanti ad una platea di oltre 600 tra delegati e quadri, ha fatto appello alla responsabilità della classe politica e dirigenziale del Paese e del nostro territorio, richiamando Governo e Parti sociali a lavorare, insieme, per il benessere di tutti, perché vi sia un accesso universale agli ammortizzatori sociali e una distribuzione più equa dei sacrifici, perché si conduca una lotta più serrata all’evasione, all’elusione e alle forme di sfruttamento del lavoro così troppo diffuse anche nel nostro territorio, dove sono arrivate a infiltrarsi anche organizzazioni di stampo malavitoso, il secondo appuntamento della Settimana Nazionale Valore Sindacato, promossa dalla CGIL e in programma dal 19 al 15 marzo, è fissato, alla presenza del segretario generale per domani, mercoledì 21 marzo alle ore 20:30, presso il centro Don E. Bordignon di Castelfranco Veneto.

L'incontro pubblico, intitolato “Gli effetti delle manovre Berlusconi-Monti sui bilanci delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati”, mira a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione del mercato del lavoro e sulla riforma del sistema previdenziale, tra crisi e possibili scenari di conflitto sociale; sulla nuova fiscalità a carico delle famiglie; e sulle scelte strategiche che coinvolgono tutti noi e il nostro territorio.

Presentazione: Mario Bonato – Resp. Zona CGIL Castelfranco Veneto
Relazione sulla riforma del sistema previdenziale: Roger De Pieri – INCA CGIL Treviso
Intervento sull’IMU e Addizionali IRPEF Comunali e Regionale: Graziano Basso – CAAF CGIL Treviso
Conclusioni: Paolino Barbiero - Segretario Generale CGIL Treviso

Seguiranno gli appuntamenti di venerdì 23 marzo alle ore 17:00 alla Camera del Lavoro di Treviso, insieme ai REDS (Rete degli Studenti) per parlare, al termine della proiezione del film Fahrenhait 451, del valore del Sindacato per gli studenti e i lavoratori.
Domenica 25 marzo dalle ore 10:00 alle ore 19:00, la sede della Camera del Lavoro di Motta di Livenza, in occasione della Festa dei Fiori, resterà aperta per promuovere la presenza della CGIL nel territorio.
Infine, al di fuori della Settimana Valore Sindacato ma profondamente legata all’azione di impulso, si terrà giovedì 29 marzo, dalle ore 16:00, presso l’Istituto Enologico Cerletti di Conegliano, l’incontro con le scuole superiori della zona Conegliano-Vittorio Veneto-Quartier del Piave, in programma: la proiezione del film in memoria di Placido Rizzotto e un dibattito con gli studenti.

Ufficio Stampa, HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  23_03_2012

Paolino Barbiero

Sindacati e categorie economiche incontrano i partiti per parlare di Ikea e Barcon.
Ptcp, Barbiero: “No dell’UDC alle modifiche, ora gli altri”.
Barbiero: “La politica si fa abbagliare dai grandi progetti quando dovrebbe essere il motore del rinnovamento strategico verso uno sviluppo sostenibile e verso una vera ripresa dell’occupazione”.
“Chi governa non può farsi abbagliare da questi imponenti progetti ma deve, responsabilmente, tracciare la rotta per uno sviluppo sostenibile che non distrugga altro territorio e che porti nuova occupazione”.

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero dopo l’incontro tenuto ieri con Gianna Galzignato, coordinatrice provinciale dell’UDC.
Ha preso il via il giro di consultazioni tra i firmatari del documento e le segreterie provinciali dei partiti. Con l’UDC ieri e oggi con il segretario del PDL della Marca per affrontare la questione Ikea e Barcon, nodo rilevante sotto il profilo strategico, ambientale e occupazionale per i Sindacati e le categorie economiche, che vedono nel derogare al Ptcp “l’abdicare della politica di fronte a scelte strategiche per il futuro del territorio che mettono al primo posto gli affari dei privati e delle multinazionali ovviamente attenti a preservare innanzitutto i propri interessi, questa volta a scapito di quelli collettivi”. Ha detto il segretario generale della CGIL di Treviso.

Chi governa la smetta di essere miope e di inseguire chimere – ha continuato Barbiero - Sindacati e categorie economiche con il documento presentato poche settimane fa hanno espresso la loro posizione contraria all’ulteriore sfruttamento di terreno agricolo e alla cementificazione senza sosta, invece di imboccare la strada verso la riqualificazione delle aree dismesse o poco valorizzate, sia industriali che commerciali.
Proprio alle porte del capoluogo c’è un ampio perimetro che potrebbe essere riqualificato e rivivere la propria anima produttiva e dare a Ikea la possibilità d’insediarsi: l’ex area Chiari & Forti di Silea, che, inoltre, avrebbe modo di essere già facilmente collegata al casello di Treviso Sud. Lo stesso vale per il polo industriale progettato per Barcon che potrebbe trovare invece collocazione nelle aree dismesse della Fervet, della Zanussi o nel sito ex Indesit di Refrontolo, riportando occupazione in quelle zone già dedicate alla produzione”.

Perché è così che i nostri politici dovrebbero affrontare tale vicenda, particolarmente in questo momento di sobrietà: evitando qualsiasi tipo di spreco, e di territorio e di denaro pubblico. Costruire un nuovo casello autostradale, una strada o altre infrastrutture inopportune non favorisce uno sviluppo razionale e sostenibile, anzi, così facendo, si perpetuano quegli errori che hanno deturpato il nostro paesaggio e l’ambiente”. Oggi – ha sottolineato Barbiero - quello di cui abbiamo bisogno, e che chiediamo a chi ci governa e agli esponenti dei partiti, è una netta presa di posizione, chiara nei confronti dei cittadini. Chiediamo decisioni importanti e strategie per il futuro, progetti che solo le istituzioni possono concepire e realizzare per il bene collettivo”.

Coloro che si fanno abbagliare dalla promessa di crescita e posti di lavoro dovrebbe rivedere il ragionamento – ha spiegato Barbiero - non sono sicuramente i Sindacati a ostacolare operazioni che fanno crescere l’occupazione. Ma noi crediamo che in queste attuali vicende il saldo occupazionale resti invariato.
L’unico vantaggio che allora se ne potrebbe trarre è proprio l’avvio di una nuova politica del recupero del territorio e delle aree dismesse. Questo è sul tavolo di discussione tra parti sociali, categorie economiche e partiti, e ci aspettiamo delle risposte. Il primo incontro – ha concluso Barbiero – è avvenuto con la segretaria provinciale dell’UDC, Gianna Galzignato, che ha ribadito la contrarietà a modificare il Ptcp e la comunanza di visione con i firmatari del documento. Oggi l’appuntamento con Chies, segretario provinciale del PDL. Confidiamo che seguano presto anche i colloqui con PD e Lega e che possa nascere un progetto comune, da sviluppare anche nei confronti di questi grandi Gruppi che vogliono operare sul trevigiano”.

Ufficio Stampa, HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  28_03_2012

Placido Rizzotto

PLACIDO RIZZOTTO, SIMBOLO DI LEGALITA’
Giovedì 29 marzo 2012 alle 16 nell’aula magna dell’Istituto enologico proiezione del film sul vita del sindacalista e un dibattito in ricordo delle vittime di mafia e illegalità.

La Cgil di Treviso ricorda la figura di Placido Rizzotto. A oltre sessant’anni dalla morte e a pochi giorni dal riconoscimento dei funerali di Stato da parte del Consiglio dei Ministri, la Cgil di Treviso, sezione di Conegliano, intende ricordare la figura del sindacalista siciliano scomparso per mano mafiosa nel marzo del 1948.

Giovedì 29 marzo a cominciare dalle ore 16 nell’aula magna dell’Istituto Eneologico “Cerletti” di Conegliano sarà proiettato il film “Palcido Rizzotto”.
Alle ore 17,20 seguiranno gli interventi di Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil di Treviso, di Marco Bavosi, Presidente dell’Anpi di Conegliano, e di Emilio Viafora, Segretario Generale della Cgil del Veneto. Alle 18,30 si terra un brindisi con i partecipanti presso l’Enoteca Veneta nel campus della Scuola enologica.

"Ricordare la figura di Placido Rizzotto è importante anche qui, seppur lontani dalla sua Sicilia – ricorda Paolino Barbiero – Nel corso della sua breve ma intensa vita non ha solo combattuto contro lo sfruttamento dei lavori e le logiche mafiose del dopoguerra, ma anche, come partigiano, è stato uno dei protagonisti della lotta antifascista nel nostro Nordest".
Placido Rizzotto era nato a Corleone (PA) il due gennaio del 1914. Primo di sette figli restò orfano di madre quando era ancora bambino. Il padre fu arrestato, per un periodo, con l’accusa di far parte di un’ associazione mafiosa. Come primogenito abbandonò giovanissimo la scuola per occuparsi della numerosa famiglia. Durante l’ultima guerra prestò servizio nel regio esercito in Friuli sui monti della Carnia da prima come caporale, poi caporal maggiore e sergente.

Dopo l’8 settembre del 1943 si unì ai partigiani socialisti nelle Brigate Garibaldi combattendo contro i nazifascisti in Carnia e nella zona di Trieste.
Al termine delle ostilità, dopo la Liberazione, rientrò a Corleone ed iniziò la sua attività politica e sindacale.
Ricoprì l’incarico di presidente dei combattenti dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Palermo e quello della Camera del Lavoro di Corleone diventando dirigente di spicco dell’allora PSI (Partito Socialista Italiano) e della CGIL di Palermo e della Sicilia.
Nel primo dopo guerra la mafia siciliana, anche attraverso il sostegno politico di alcuni partiti filogovernativi dell’epoca e del movimento separatista siciliano, rappresenta e difende prevalentemente gli interessi dei grandi proprietari terrieri diventando, di fatto, l’organizzazione che ostacola e contrasta con ogni mezzo l’avanzare delle conquiste democratiche e civili dei lavoratori, dei contadine e dei braccianti siciliani.
E’ in questo contesto che si deve infatti inquadrare anche l’attentato del 1° maggio del 1947 di Portella delle Ginestre (11 morti e 27 feriti tra i manifestanti) e tanti altri agguati intimidatori a volte con conseguenze mortali che la mafia organizzò ed attuò contro rappresentanti del sindacato e della sinistra in quegli anni.

Le denuncie e le azioni contro la mafia che Placido Rizzotto mise in campo a Corleone gli attirarono l’odio di agrari, mafiosi e loro protettori politici.
Ieri come oggi chi si batte per la legalità , per i diritti e il lavoro, chi si schiera dalla parte degli ultimi, come fece Rizzotto, battendosi per l’occupazione delle terre incolte, per dare un contratto e un futuro a tanti braccianti, scatena l’ira della mafia.
Luciano Liggio con altri complici su ordine del boss mafioso dott. Michele Navarro uccide e fa sparire il corpo di Placido Rizzotto.
Era il dieci marzo del 1948. Sono gli anni in cui si fanno notare all’interno dell’organizzazione criminale gli uomini più pericolosi e sanguinari che opereranno successivamente come capi mafia in Sicilia : i corleonesi Luciano Liggio, Totò Riina, Bernardo Provenzano.
Le indagini sull’omicidio di Placido Rizzotto furono condotte dell’allora capitano dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa (anche lui molti anni dopo ammazzato dalla mafia).

All’assassinio del sindacalista assistette un giovane pastore del luogo che, avendo visto in faccia gli assassini, venne ucciso con un’iniezione letale dal boss Michele Navarro medico di Corleone. Le indagini portarono comunque all’arresto di due persone che ammisero di aver preso parte al rapimento di Rizzotto in concorso con Luciano Liggio e che ritrattarono poi in sede di giudizio le loro affermazioni.
Dalle testimonianze delle persone arrestate fu possibile ritrovare le tracce delle ultime ore di vita di Placido Rizzotto, ma non il corpo gettato dal Liggio in una foiba.
Solo dopo diverse traversie e riscontri negativi nel 2009 la Procura della Repubblica ha autorizzato il Commissariato di Polizia di Corleone a recuperare resti umani dal fondo della foiba di Rocca Busambra.I resti recuperati sono stati inviati al laboratorio della polizia scientifica di Roma.

La Procura ha pure autorizzato la riesumazione del cadavere di Carmelo Rizzotto, padre del sindacalista assassinato, deceduto nel 1967, da cui è stato prelevato il materiale organico necessario per effettuare un’attendibile comparazione del Dna.
E finalmente, lo scorso 9 marzo è arrivata la notizia sulla certezza del ritrovamento dei resti del sindacalista ucciso.
Il 16 marzo 2012 il Consiglio dei Ministri ha dato il parere favorevole a funerali di Stato per Placido Rizzotto.
Tanti anni sono passati da quell’uccisione e la storia purtroppo si è troppe volte ripetuta.La CGIL non può e non vuole dimenticare quanto è successo perché ricordando il sacrificio di Placido Rizzotto si tiene viva, nel presente della nostra quotidianità, la lotta contro la mafia, contro la criminalità organizzata, contro l’illegalità.E’ questo un impegno che deve coinvolgere ogni persona onesta e democratica in nome di Placido e di tutti i morti ammazzati dalla mafia.

Ufficio Stampa, HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  31_03_2012

Ascotrade

Risposta del segretario generale della Cgil provinciale
a Cisl e Uil.

"Accordo con Ascotrade, polemiche inutili e strumentali"
Barbiero: "La politica delle intese separate sono altre, ad esempio quelle con cui si è tentato di escludere la Cgil su questioni di fondamentale importanza per il lavoro"
"Nessuna attività di promozione di privati, ma un accordo che consente ai lavoratori e alle lavoratrici di considerare tariffe di vantaggio per l'erogazione dell'energia. Gli accordi separati, lo dico con chiarezza e nettezza a Cisl e Uil, sono altri. E a chi ha la memoria corta ricordo che sono stati fatti per escludere la Cgil su materia di grande rilevanza per il mondo del lavoro".

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, in risposta ad alcune note polemiche di Cisl e Uil sull'accordo con Asco Trade per tariffe di vantaggio relative ai servizi di erogazione di forme di energia.
"Lede la dignità del sindacato - ha detto Barbiero - chi in passato ha assecondato, pensando di trarne benefici del tutto particolari, i tentativi di dividere il fronte unitario dei lavoratori su questioni fondamentali relative alla qualità dell'occupazione e dei diritti del lavoro, ai contratti nazionali e alla rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro.

In una fase come questa, in cui le famiglie sono messe sotto pressione dall'aumento dei prezzi e delle tariffe, dall'aumento di tasse e imposte e più in generale dalla crisi, trovare formule positive e virtuose che consentano risparmi su voci di uscita significative mi pare una cosa positiva, tanto più che il nostro rapporto con Asco Trade non è un contratto di esclusiva, ma un servizio a disposizione di chi liberamente, a seguito delle liberalizzazioni, decide di optare per un nuovo gestore. E nulla vieta a Cisl e Uil di offrire lo stesso servizio, anche con altri gestori o per altre materie".
"Trovo - ha concluso il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso - che si tratti di atteggiamenti strumentali, che lasciano emergere un certo vecchio vizio al gusto della polemica con la Cgil.
Mi pare che questo sia un elemento ben più disturbante che accordi con società di servizi che mettono a disposizione tariffe vantaggiose per i lavoratori trevigiani".

Ufficio Stampa, HoboCommunication

LETTERA AL DIRETTORE  31_03_2012

Paolino Barbiero

Gentile direttore,
c'è una incompatibilità democratica tra gli evasori fiscali e le comunità in cui essi operano e alla quale sottraggono risorse e legalità
.
E l'incompatibilità si allarga a tutti coloro che, per spirito di corpo, di categoria o di classe, tendono se non a giustificare quantomeno a trovare"mille e una" ridicole e offensive - per il buon senso - giustificazioni.
Nel caso delle ultime due aziende finite nella rete dei controlli non parliamo di piccole irregolarità amministrative o di qualche migliaio di euro di nero creati, ma di oltre 100 milioni, tra ricavi nascosti al fisco ed evasione dell'Iva.

Di fronte alle dimensioni di questo caso, parlare di "Stato vorace" significa non solo portare la bandiera di un capitalismo vorace e autoritario, ma anche mettersi dalla parte di un vero pensiero eversivo.
Ha ragione il presidente di Unindustria Vardanega, di cui comprendo l'imbarazzo, nel dire che non si deve generalizzare, perché la colpa di qualcuno non può diventare una pena collettiva.
Resta il fatto che queste non sono che le punte di un iceberg da cui si comprende benissimo come si arrivi ai livelli di evasione che il nostro Paese registra ogni anno, risorse sottratte al bene comune che violano nella sostanza le regole dell'uguaglianza fiscale e che privano la società di strumenti fondamentali attraverso cui promuovere lo sviluppo, strutturare il welfare, dare fiato ai bilanci asfittici degli enti locali su cui il governo Berlusconi prima e quello Monti poi hanno appoggiato tutta la pressione del risanamento del bilancio dello Stato.

Non solo: l'evasione fiscale rappresenta anche una zavorra per la competitività complessiva perché crea situazioni di concorrenza sleale interna e così turba il normale e naturale corso del mercato, finendo per punire le aziende sane, quelle che non potendo e soprattutto non volendo contare sulle riserve illegali finiscono per essere travolte dagli sporcaccioni del fisco, che grazie al nero possono ottenere posizioni di rendita a cui non necessariamente corrisponde una qualità del prodotto, del processo o dell'occupazione.
Di fronte a questi fenomeni monta l'irritazione verso chi continua a pensare che il recupero della competitività del sistema Paese passi invece per la svalutazione della merce lavoro, che poi altro non è che la svalutazione umiliante della dignità dei lavoratori. La religione neoliberista per cui meno diritti e meno garanzie sostanziali, anche di fronte a fattispecie particolarmente delicate come quelle che fanno riferimento all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, si dimostri orpello ideologico che nulla ha a che fare con i veri problemi del sistemi produttivo ma che semmai usa le attuali difficoltà per smontare, un pezzo alla volta, l'apparato di politiche e garanzie sociali avanzate che l'Italia ha saputo darsi negli anni.

E' questo pensiero del "lasciar fare e lasciar passare" che costituisce anche fondamento concettuale all'evasione fiscale, cioè la pulsione di una parte della classe imprenditoriale a poter disporre a proprio piacimento di qualsiasi risorsa le venga a tiro, che si tratti di fatturato, di occupazione o agevolazioni fiscali.
Per chiedere sacrifici pesanti agli altri bisogna avere la coscienza a posto e saper dare l'esempio, magari evitando quelle cadute di stile che hanno caratterizzato le parole dell'ex presidente di Confindustria Marcegaglia che, gonfiandosi il petto di moralismo da quattro soldi, a proposito della difesa del diritto all'occupazione che l'articolo 18 rappresenta, parlava di garanzie ai fannulloni e ai ladri.
Categoria, quella dei ladri, che invece meriterebbe valutazioni di tutt'altro segno.

Paolino Barbiero, Segretario GeneraleCgil provincialeTreviso

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