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Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
Dall’Ufficio Studi della CGIL di Treviso l’analisi sull’occupazione giovanile.
Assunzioni, Vendrame: “Solo l’8% a tempo indeterminato”.
Vendrame: “Pensare al precariato come condizione legata unicamente all’occupazione giovanile è un errore,
contratti a termine e forme atipiche di assunzione investono ormai tutte le fasce d’età”
“Per quanto riguarda il mercato del lavoro, oltre alla disoccupazione giovanile che nella provincia di Treviso si attesta sopra al 20%, si può notare (vedi grafico) come il lavoro temporaneo e la grande flessibilità in entrata la facciano da padrone. Per ogni 100 assunzioni fatte nel corso del 2011, infatti, solo l’8% degli under 29 ha stipulato un contratto a tempo indeterminato”.
“Ampliando il raggio dell’indagine – ha continuato Vendrame - il fronte del precariato si allarga e coinvolge ormai anche altre fasce d’età, cala naturalmente ma mantenendo alte percentuali. Basti pensare in termini assoluti alla marea di contratti attivati nel 2011: ben 22.300 sono state le assunzioni tramite agenzia interinale, 7.600 quelle con contratto a progetto, dei quali fin troppi sono meri escamotage per evitare il pagamento dei contributi, e 1.700 assunzioni con contratto a prestazione occasionale – ha snocciolato il segretario - La precarietà si allarga a tutte le fasce di età: riconducibile alla crisi economica e occupazionale, questo dato è molto preoccupante perché mette in evidenza la difficile situazione di chi perdendo il posto di lavoro non riesce a trovare un’occupazione altrettanto solida sia sul fronte temporale che dei diritti”.
“I lavoratori che si rivolgono alle agenzie interinali e che firmano contratti in somministrazione, che come si è visto è la formula che oggi va per la maggiore - ha precisato Vendrame – sono per il 37% giovani, ben il 30% ha tra i 30 e i 39 anni e il 28% ha tra i 40 e i 54 anni. Dei contratti a chiamata il 52% è svolto dai giovani, il 20% dagli Under 39 e il 19% dai quarantenni. Trasversalmente il 31% delle tre fasce d’età accede all’assunzione a tempo determinato, ma anche i contratti a progetto sono presenti quasi in egual misura tra le diverse fasce di età: rispettivamente 37% fino ai 29 anni, 28% fino ai 54 anni, per abbassarsi al 23% per gli ultracinquantenni. Ovviamente apprendistato e tirocinio restano, invece, appannaggio degli Under 29, rispettivamente con l’81 e il 99 per cento delle assunzioni”.“Per quanto riguarda la quota di giovani donne – ha continuato Vendrame - nel mercato del lavoro la tendenza è assumere a tempo indeterminato più gli uomini 59%, una sostanziale parità se si analizzano le assunzioni a tempo determinato, 52% le donne, e un accesso privilegiato, si fa per dire, alle forme di occupazione a intermittenza per le donne, come il contratto a chiamata, 55%”.
“Qualcuno non pensi che la precarietà ci sia per effetto dell’art.18 – conclude Vendrame – la stragrande maggioranza dei contratti atipici viene utilizzata dal 95% di quelle aziende che in provincia di Treviso sono sotto i 15 dipendenti, a cui quindi non si applica l’art.18 dello Statuto dei lavoratori. Il problema è evidentemente un altro: ci devono essere regole che eliminano la “cattiva” flessibilità riducendo le forme contrattuali, regole chiare da far rispettare attraverso anche i necessari controlli, per fare in modo che il lavoro a tempo indeterminato costi meno rispetto alle forme a termine. Senza dimenticare che nella situazione attuale molti sono lasciati senza coperture nei periodi di non lavoro, quando invece gli ammortizzatori sociali vanno garantiti a tutti universalmente”.I PUNTI
OCCUPATI:
Tasso di disoccupazione giovanile (Under 29) 20,3%
TEMPORANEI:
Ogni 100 assunti solo 8 accedono ad un contratto a tempo indeterminato
PRECARIATO:
32.900 sono i contratti atipici firmati nel 2011
LE DONNE:
Solo il 41% viene assunta a tempo indeterminato
IL GRAFICO

Ufficio Stampa
Rinnovo delle RSU Funzione Pubblica della Marca.
Pubblico impiego, Bernini: “Venite a votare CGIL”.
Barbiero: “Qualità dei servizi e tenuta occupazionale a rischio anche nel settore pubblico.
In provincia sono migliaia i lavoratori sui quali gravano le drammatiche pessime decisioni di questo e del precedente Governo.
I dipendenti pubblici rendano forte la propria rappresentanza per tutelare diritti, qualità del lavoro e dei servizi erogati”.
“L’ex Ministro Brunetta – ha continuato Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso - ha cancellato le tutele sulla malattia, il part time, ha annullato le risorse per il Contratto Collettivo Nazionale e della contrattazione di Ente bloccando così i rinnovi economici e riducendo le retribuzioni dei lavoratori che invece si fanno carico dell’impennata del costo della vita. La CGIL si è mobilitata da sola per cambiare gli accordi separati che a distanza di anni evidenziano tutte le criticità che abbiamo sempre denunciato”.
“Ridotte le tutele – ha proseguito Bernini - i diritti, la retribuzione, rotta la coesione tra lavoratori, dissipate le professionalità e le competenze, migliaia di precari espulsi invece di mandare a casa lo stuolo di consulenti, dirigenti e politici incapaci di rendere efficiente la Pubblica Amministrazione e usare le risorse senza sprechi e corruzione. A questi negativi provvedimenti ai danni dei lavoratori si aggiunge oggi la riforma delle Pensioni con l’innalzamento dell’anzianità oltre i 42 anni di contribuzione e della vecchiaia oltre i 67 anni di età”.“La CGIL continuerà a pretendere dal Governo Monti: sviluppo sostenibile e buona occupazione, equità fiscale e sociale, lotta all’evasione e all’illegalità, rispetto delle regole democratiche nel mondo del lavoro, rinnovo dei contratti nazionali e sblocco della contrattazione negli Enti, stabilizzazione dei lavoratori precari. Solo così – ha aggiunto Barbiero - si potrà garantire da una parte i diritti e le professionalità del pubblico impiego e dall’altra migliorare la qualità dei servizi pubblici erogati dallo Stato e dagli Enti sul territorio.
“La CGIL, ancora una volta, in questa occasione di democrazia – ha concluso il leader della CGIL trevigiana - parla di diritti e di tutele, di salario, di condizioni di lavoro e di vita, di pensioni dignitose e di un futuro positivo per le nuove generazioni nel mercato del lavoro, pubblico e privato. La forza del Sindacato può crescere se tanti di questi lavoratori e lavoratrici andranno a votare la lista della FUNZIONE PUBBLICA CGIL e sceglieranno di esprimere la preferenza per i suoi candidati”.Ufficio Stampa
I dati 2012. Nel primo bimestre persi 1.760 espulsi e 355 lavoratori in Cigs.
Mercato del lavoro 2012, Barbiero: “Un altro anno nero”.
Il segretario generale: “Tutte le categorie economiche s’impegnino nel mettere fine all’emorragia occupazione che non cessa e nel creare un nuovo sistema produttivo ispirato all’idea di sviluppo sostenibile, in grado di competere con le sfide di oggi e del prossimo futuro. Serve applicare subito
la formula dei contratti di solidarietà per mettere a riparo reddito e consumi, e accelerare l’iter delle procedure concorsuali e fallimentari”
LICENZIAMENTI – Si rafforza il fronte complessivo delle fuoriuscite di altri 1.760 soggetti, di questi 403 sono stranieri (il 23% del totale dei lavoratori interessati alla mobilità). Lo studio evidenzia il preoccupante trend che riguarda le imprese più grandi, in cui le procedure di mobilità hanno portato, nel bimestre in esame, altri 586 licenziamenti. La crisi, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Cgil, profonda e strutturale, investe in provincia di Treviso, com’è ormai ben noto, in particolare le piccole imprese. Da questa realtà, la più diffusa nel territorio, escono 1.174 lavoratori, il doppio rispetto ai licenziati di quelle di grandi dimensioni. Ormai costante anche la percentuale di personale amministrativo che perde il posto: i licenziati restano, per la gran parte, soggetti occupati con mansioni operaie, ma gli impiegati espulsi, nei primi due mesi dell’anno, si contano nel 31,4% per le pmi e del 25,4% per le grandi, confermando la crescita negativa del 2011.
I SETTORI – Per quanto riguarda le categorie coperte da ammortizzatori sociali, è già record negativo dei licenziamenti nel 2012 per il comparto tessile-abigliamento-calzaturiero, che secondo lo studio è quello a soffrire di più, concentrando il 37,54% dei licenziamenti totali e confermando così il lungo trend avviato nel 2011. Subito dopo viene il settore metalmeccanico, con il 20,1% (del totale Legge 223/91) per un numero di lavoratori pari a 118, ai quali si aggiungono i 234 della 236/93. Quello delle costruzioni (cemento, laterizi) è l’altro settore arenato nella crisi con ben 215 lavoratori fuoriusciti dalle pmi, dietro solo ai metalmeccanici per questa dimensione d’impresa. Inoltre, il dato significativo per quanto riguarda le categorie escluse dai veri ammortizzatori sociali è l’erosione occupazionale alla quale è oggi più che mai soggetto il terziario della Marca, che continua anche nel 2012 a perdere posti di lavoro con 190 fuoriuscite solo in questi primi due mesi. Seguito, nella drammatica classifica, con il 18,4% di posti di lavoro persi nel bimestre, un altro fondamentale comparto del territorio, quello del legno.DATO ANAGRAFICO - Per quanto riguarda quella parte di licenziamenti coperti dagli ammortizzatori sociali solo il 3,4% dei licenziati sta al di sotto dei 30 anni, una percentuale bassa che spiccherebbe in positivo se non fosse da interpretare alla luce della totale assenza di nuove assunzioni di giovani o dall’uso inopportuno di contratti atipici offerti a costoro, e che escludono i nuovi lavoratori dalle tutele previste dai contratti collettivi. Resta sempre più alto, sia per quanto riguarda i lavoratori in mobilità con indennità che quelli senza indennità, il numero di uomini: rispettivamente 50,3% e 56,9%. Ma sono quasi il doppio degli uomini le donne lavoratrici interessate da procedure di mobilità Legge 223/91 per la fascia d’età che va dai 31 ai 40 anni. Sostanzialmente s’attesta per entrambi i sessi intorno al 18% per la fascia dai 41 ai 50 anni e in maniera preoccupante anche la fascia fino ai 60 anni.
CASSA INTEGRAZIONE – Raffrontando il numero delle imprese e dei lavoratori coinvolti nella cassa integrazione, dipendenti delle medie e grandi imprese del trevigiano, nei primi due mesi del 2012, si può verificare una sostanziale stabilità del numero dei soggetti coinvolti (208 a gennaio e 147 a febbraio). Ad oggi le procedure di cassa integrazione straordinaria hanno coinvolto 17 imprese, le quali impiegavano 534 lavoratori e che hanno richiesto un periodo di cassa integrazione per oltre la metà della loro forza lavoro, 355 dipendenti, concluso il quale la stragrande maggioranza è a rischio mobilità, andando così ad ingrossare le fila dei disoccupati della Marca.L'ANALISI - La fisionomia del mercato del lavoro in questo primo bimestre del 2012, soprattutto l'evoluzione della cassa integrazione straordinaria e le dinamiche relative alla mobilità, lasciano presagire anche per l’anno in corso ma un vero e proprio intensificarsi delle fuoriuscite (da inizio gennaio infatti sono già 1.174 i licenziati dalle piccole e 586 dalle grandi, di cui 403 immigrati, per un totale di già 1.760 soggetti), in un panorama segnato da due situazioni molto definite: la diminuzione della tenuta delle imprese del terziario, che solo dallo scorso anno hanno iniziato ad essere coinvolte dalla crisi dei flussi occupazionali, e dalla tendenza, in particolare per quanto riguarda i giovani, al di sotto dei trent’anni, ad una crescente difficoltà di trovare lavoro stabile e legittimamente contrattualizzato. Inoltre, in aggiunta alle cause, congiunturali e strutturali, di richiesta di cassa integrazione (per ristrutturazione, riorganizzazione, crisi di mercato e difficoltà finanziarie) crescono sempre più le occasione di cassa integrazione che preannunciano imminenti fallimenti.
“La crisi - ha detto il segretario della Camera del Lavoro di Treviso – inizia a colpire anche quei settori che ne erano sostanzialmente immuni, come il terziario, e si fa più devastante su quelli ormai definibili "tradizionali", come il comparto edile e quello tessile-abbigliamento-calzaturiero.
Segno questo di una drammatica flessione sia sui consumi sia nell’investimento delle famiglie trevigiane sull’abitazione, ovvero sul futuro. La Marca è bloccata, l’occupazione cala senza freno e coinvolge a tutti i livelli le attività economiche, il reddito medio disponibile e la struttura stessa del mercato del lavoro, sempre più ripiegato sul precariato e sulla contrattazione atipica, troppo spesso forma di sfruttamento sia per chi entra nel mercato del lavoro sia per coloro che drammaticamente ne escono. È indispensabile – ha continuato Barbiero - applicare nell’immediato la formula dei contratti di solidarietà per salvaguardare reddito medio e, di conseguenza, l’impatto della crisi sui consumi. Parimenti bisogna impegnarsi per abbreviare il complesso iter delle procedure concorsuali e fallimentari per le imprese. Anche questi tempi lunghi dettati dalla burocrazia contribuiscono, infatti, a ostacolare la ripresa, bruciando opportunità sul fronte del rinnovo produttivo e della ripresa occupazionale.
Ufficio Stampa - HoboCommunication
Il risultato della consultazione soddisfacente.
Rsu pubblico impiego, la Cgil vince in quattro comparti su cinque.
Ridotto a 120 voti il gap con la Cisl, rispetto ai 940 del 2007.
Dalla scuola ancora dati solo parziali,
ma la Flc è in vantaggio: 27,63%, contro il 22,54% della Uil Scuola.
I dati definitivi indicano un successo delle liste Cgil negli enti locali (37,59% contro il 32,68% della Cisl), negli uffici ministeriali (30,65 contro il 28,35% della Cisl), nell'ambito degli enti pubblici non economici (42,44% contro il 22,09 della Cisl) e nelle agenzie (22,30 contro il 22,06 della Uil). La Funzione Pubblica Cgil rimane invece al secondo posto nella sanità, con il 25,76% contro il 36,20% della Cisl. "Si tratta comunque di un dato molto positivo - ha spiegato Bernini - dato che non solo ci confermiamo il secondo sindacato ma con un numero di voti in netto aumento, oltre 400 unità rispetto al 2007, grazie soprattutto alle affermazioni all’ULSS 9 di Treviso e con un balzo di oltre 5 punti percentuali nelle Ulss 8 di Asolo e 7 di Pieve di Soligo. Si tratta complessivamente di un riconoscimento alla nostra coerenza nel portare avanti una battaglia, per altro solitaria, contro le scelte sbagliate di un governo che si è accanito contro il mondo del lavoro tutto e in particolare contro i dipendenti pubblici grazie alla propaganda insultante del ministro Brunetta".
Nelle Autonomie Locali la FP CGIL vince in Provincia, in Comune a Treviso e nella gran parte delle maggiori amministrazioni comunali della Marca: a Castelfranco Veneto, Montebelluna, Mogliano Veneto, Oderzo, Villorba, Preganziol e Vedelago."Questa consultazione - ha concluso il segretario generale della Cgil provinciale - non è un punto di arrivo ma di partenza; una così rilevante rappresentanza interna del sindacato confederale rafforza soprattutto la nostra contrattazione sociale con i vari enti, finalizzata a rendere più efficiente e meno onerosa per i cittadini la macchina pubblica, valorizzare le professionalità e garantire così elevati standard nei livelli di erogazione dei servizi alla cittadinanza".
Solo lunedì arriveranno invece i dati definitivi sulla scuola. L'ultimo aggiornamento disponibile, relativo a 92 sedi scrutinate su 120, indica la Flc Cgil in vantaggio con il 27,63%, seguita dalla Uil Scuola con il 22,54%.
Ufficio Stampa
5-6-7 marzo 2012, rinnovo RSU Scuola.
CON IL 27,45% LA CGIL E’ IL PRIMO SINDACATO NELLA SCUOLA.
A poche giorni dalla chiusura dei seggi, abbiamo finalmente i risultati definitivi delle 119 scuole della Marca.
La FLC Cgil esce così dalle elezioni come il primo Sindacato nella provincia di Treviso, con il 27,45% dei voti validi,
risultato incrementato di quasi 5 punti percentuali rispetto a quello delle precedenti consultazioni.
I lavoratori – ha aggiunto la Viotto - hanno riconosciuto fiducia, rappresentatività, valore professionale alle candidate e ai candidati della cgil e alle rappresentanze sindacali interne.
Sarà nostro impegno allora non disperdere questo prezioso capitale democratico di fiducia, per far diventare la scuola sempre più luogo di regole trasparenti e condivise, di partecipazione professionale, per una migliore realizzazione dell’offerta formativa e dei percorsi di istruzione e formazione per gli studenti. Queste elezioni – ha concluso la Viotto - rappresentano un segnale di inversione di tendenza e di volontà dei lavoratori di riprendere in mano, in prima persona, la lotta per il rinnovamento della scuola e della società”.
Ufficio Stampa
Attivo dei Delegati Cgil
Avvio alla Settimana Nazionale Valore Sindacato
Lunedì 19 marzo 2012, ore 09:00-13:00
BHR Hotel, Via Castellana - Paese (Tv).
In concomitanza con l’avvio della Settimana Nazionale Valore Sindacato, promossa dalla CGIL e in programma dal 19 al 15 marzo,
si terrà lunedì prossimo, 19 marzo, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, l’attivo provinciale dei delegati Cgil della Marca trevigiana.
Ad aprire l’incontro tra i quadri e i delegati di lavoratori e pensionati sarà il più giovane componente della segreteria provinciale CGIL, Giacomo Vendrame.
Il confronto, che verterà sulle iniziative a sostegno del lavoro e della crescita per l’equità sociale e fiscale, si articolerà poi in una serie di interventi su: riforma delle pensioni, riforma del mercato del lavoro, finanziaria e riforme fiscali, liberalizzazioni e privatizzazioni. Concluderà i lavori Paolino Barbiero, segretario generale della CGIL di Treviso.
Data l’importanza dell’oggetto, la presenza della Vostra Testata sarà particolarmente gradita.
Ufficio Stampa, HoboCommunication
Avvio alla Settimana Nazionale Valore Sindacato. In calendario quattro appuntamenti.
Attivo Cgil, presenti oltre 600 delegati sindacali.
Barbiero: “L’organizzazione cresce per iscritti e per competenze, ci proponiamo e ci radichiamo sul territorio,
e così siamo meglio in grado di intervenire sulle scelte della politica”.
Ad aprire l’incontro tra i quadri e i delegati di lavoratori e pensionati, Giacomo Vendrame, il più giovane componente della segreteria provinciale CGIL, che ha sinteticamente illustrato il momento storico, a ridosso delle conclusione di quell’importante trattativa tra Governo e parti sociali che disegnerà il futuro del mondo del lavoro in Italia, tra crisi e possibili scenari di conflitto sociale. L’attivo ha poi trattato temi importanti: il lavoro e la crescita, l’equità sociale e fiscale, la riforma delle pensioni, liberalizzazioni e privatizzazioni. Ha concluso i lavori Paolino Barbiero, segretario generale della CGIL di Treviso, facendo appello alla responsabilità della classe politica e dirigenziale del Paese e del nostro territorio, richiamando Governo e Parti sociali a lavorare, insieme, per il benessere di tutti, perché vi sia un accesso universale agli ammortizzatori sociali e una distribuzione più equa dei sacrifici. Perché si conduca una lotta più serrata all’evasione, all’elusione e alle forme di sfruttamento del lavoro così troppo diffuse anche nel nostro territorio, dove sono arrivate a infiltrarsi anche organizzazioni di stampo malavitoso.
“L’attivo dei delegati è un momento importante della vita del Sindacato, dove si sono ritrovati i rappresentanti di tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici, e i pensionati trevigiani. Un’adunanza di esperienze che – ha detto Barbiero – acquista un significato particolare: rappresenta l’unità e la crescita della CGIL della Marca, che oggi conta 72.539 tessere, tra le quali solo nel 2011 sono ben 10.295 nuove deleghe, soprattutto tra gli attivi (7.539). L’Organizzazione cresce sia nel numero degli iscritti che nella quantità e qualità dei servizi erogati. Ma è stato anche il primo appuntamento della Settimana Valore Sindacato.Seguiranno:
- mercoledì 21 marzo alle ore 20:30, presso il centro Don E. Bordignon di Castelfranco Veneto, l’incontro pubblico “Gli effetti delle manovre Berlusconi-Monti sui bilanci delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati”;
- venerdì 23 marzo alle ore 17:00 alla Camera del Lavoro di Treviso, l’appuntamento con i REDS (Rete degli Studenti) per parlare, al termine della proiezione del film Fahrenhait 451, del valore del Sindacato per gli studenti e i lavoratori;
- domenica 25 marzo dalle ore 10:00 alle ore 19:00, la sede della Camera del Lavoro di Motta di Livenza, in occasione della Festa dei Fiori, resterà aperta per promuovere la presenza della CGIL nel territorio.
Infine, al di fuori della Settimana Valore Sindacato ma profondamente legata all’azione di impulso, si terrà giovedì 29 marzo, dalle ore 16:00, presso l’Istituto Enologico Cerletti di Conegliano, l’incontro con le scuole superiori della zona Conegliano-Vittorio Veneto-Quartier del Piave, in programma la proiezione del film in memoria di Placido Rizzotto e un dibattito con gli studenti.
Ufficio Stampa, HoboCommunication
Per la Settimana Nazionale Valore Sindacato in programma dal 19 al 15 marzo 2012
Incontro pubblico: "Gli effetti delle manovre Berlusconi-Monti
sui bilanci delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati".
Mercoledì 21 marzo 2012, ore 20:30
Centro Don E. Bordignon -
Castelfranco Veneto (Tv)
L'incontro pubblico, intitolato “Gli effetti delle manovre Berlusconi-Monti sui bilanci delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati”, mira a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione del mercato del lavoro e sulla riforma del sistema previdenziale, tra crisi e possibili scenari di conflitto sociale; sulla nuova fiscalità a carico delle famiglie; e sulle scelte strategiche che coinvolgono tutti noi e il nostro territorio.
Presentazione: Mario Bonato – Resp. Zona CGIL Castelfranco VenetoSeguiranno gli appuntamenti di venerdì 23 marzo alle ore 17:00 alla Camera del Lavoro di Treviso, insieme ai REDS (Rete degli Studenti) per parlare, al termine della proiezione del film Fahrenhait 451, del valore del Sindacato per gli studenti e i lavoratori.
Domenica 25 marzo dalle ore 10:00 alle ore 19:00, la sede della Camera del Lavoro di Motta di Livenza, in occasione della Festa dei Fiori, resterà aperta per promuovere la presenza della CGIL nel territorio.
Infine, al di fuori della Settimana Valore Sindacato ma profondamente legata all’azione di impulso, si terrà giovedì 29 marzo, dalle ore 16:00, presso l’Istituto Enologico Cerletti di Conegliano, l’incontro con le scuole superiori della zona Conegliano-Vittorio Veneto-Quartier del Piave, in programma: la proiezione del film in memoria di Placido Rizzotto e un dibattito con gli studenti.
Ufficio Stampa, HoboCommunication
Sindacati e categorie economiche incontrano i partiti per parlare di Ikea e Barcon.
Ptcp, Barbiero: “No dell’UDC alle modifiche, ora gli altri”.
Barbiero: “La politica si fa abbagliare dai grandi progetti quando dovrebbe essere il motore del rinnovamento
strategico verso uno sviluppo sostenibile e verso una vera ripresa dell’occupazione”.
“Chi governa non può farsi abbagliare da questi imponenti progetti ma deve, responsabilmente, tracciare la rotta per uno sviluppo sostenibile che non distrugga altro territorio e che porti nuova occupazione”.
“Chi governa la smetta di essere miope e di inseguire chimere – ha continuato Barbiero - Sindacati e categorie economiche con il documento presentato poche settimane fa hanno espresso la loro posizione contraria all’ulteriore sfruttamento di terreno agricolo e alla cementificazione senza sosta, invece di imboccare la strada verso la riqualificazione delle aree dismesse o poco valorizzate, sia industriali che commerciali.
Proprio alle porte del capoluogo c’è un ampio perimetro che potrebbe essere riqualificato e rivivere la propria anima produttiva e dare a Ikea la possibilità d’insediarsi: l’ex area Chiari & Forti di Silea, che, inoltre, avrebbe modo di essere già facilmente collegata al casello di Treviso Sud. Lo stesso vale per il polo industriale progettato per Barcon che potrebbe trovare invece collocazione nelle aree dismesse della Fervet, della Zanussi o nel sito ex Indesit di Refrontolo, riportando occupazione in quelle zone già dedicate alla produzione”.
“Coloro che si fanno abbagliare dalla promessa di crescita e posti di lavoro dovrebbe rivedere il ragionamento – ha spiegato Barbiero - non sono sicuramente i Sindacati a ostacolare operazioni che fanno crescere l’occupazione. Ma noi crediamo che in queste attuali vicende il saldo occupazionale resti invariato.
L’unico vantaggio che allora se ne potrebbe trarre è proprio l’avvio di una nuova politica del recupero del territorio e delle aree dismesse. Questo è sul tavolo di discussione tra parti sociali, categorie economiche e partiti, e ci aspettiamo delle risposte. Il primo incontro – ha concluso Barbiero – è avvenuto con la segretaria provinciale dell’UDC, Gianna Galzignato, che ha ribadito la contrarietà a modificare il Ptcp e la comunanza di visione con i firmatari del documento. Oggi l’appuntamento con Chies, segretario provinciale del PDL. Confidiamo che seguano presto anche i colloqui con PD e Lega e che possa nascere un progetto comune, da sviluppare anche nei confronti di questi grandi Gruppi che vogliono operare sul trevigiano”.
Ufficio Stampa, HoboCommunication

PLACIDO RIZZOTTO, SIMBOLO DI LEGALITA’
Giovedì 29 marzo 2012 alle 16 nell’aula magna dell’Istituto enologico proiezione del film sul vita del sindacalista e un dibattito in ricordo delle vittime di mafia e illegalità.
La Cgil di Treviso ricorda la figura di Placido Rizzotto. A oltre sessant’anni dalla morte e a pochi giorni dal riconoscimento dei funerali di Stato da parte del Consiglio dei Ministri, la Cgil di Treviso, sezione di Conegliano, intende ricordare la figura del sindacalista siciliano scomparso per mano mafiosa nel marzo del 1948.
"Ricordare la figura di Placido Rizzotto è importante anche qui, seppur lontani dalla sua Sicilia – ricorda Paolino Barbiero – Nel corso della sua breve ma intensa vita non ha solo combattuto contro lo sfruttamento dei lavori e le logiche mafiose del dopoguerra, ma anche, come partigiano, è stato uno dei protagonisti della lotta antifascista nel nostro Nordest".
Placido Rizzotto era nato a Corleone (PA) il due gennaio del 1914. Primo di sette figli restò orfano di madre quando era ancora bambino. Il padre fu arrestato, per un periodo, con l’accusa di far parte di un’ associazione mafiosa. Come primogenito abbandonò giovanissimo la scuola per occuparsi della numerosa famiglia. Durante l’ultima guerra prestò servizio nel regio esercito in Friuli sui monti della Carnia da prima come caporale, poi caporal maggiore e sergente.
Le denuncie e le azioni contro la mafia che Placido Rizzotto mise in campo a Corleone gli attirarono l’odio di agrari, mafiosi e loro protettori politici.
Ieri come oggi chi si batte per la legalità , per i diritti e il lavoro, chi si schiera dalla parte degli ultimi, come fece Rizzotto, battendosi per l’occupazione delle terre incolte, per dare un contratto e un futuro a tanti braccianti, scatena l’ira della mafia.
Luciano Liggio con altri complici su ordine del boss mafioso dott. Michele Navarro uccide e fa sparire il corpo di Placido Rizzotto.
Era il dieci marzo del 1948. Sono gli anni in cui si fanno notare all’interno dell’organizzazione criminale gli uomini più pericolosi e sanguinari che opereranno successivamente come capi mafia in Sicilia : i corleonesi Luciano Liggio, Totò Riina, Bernardo Provenzano.
Le indagini sull’omicidio di Placido Rizzotto furono condotte dell’allora capitano dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa (anche lui molti anni dopo ammazzato dalla mafia).
La Procura ha pure autorizzato la riesumazione del cadavere di Carmelo Rizzotto, padre del sindacalista assassinato, deceduto nel 1967, da cui è stato prelevato il materiale organico necessario per effettuare un’attendibile comparazione del Dna.
E finalmente, lo scorso 9 marzo è arrivata la notizia sulla certezza del ritrovamento dei resti del sindacalista ucciso.
Il 16 marzo 2012 il Consiglio dei Ministri ha dato il parere favorevole a funerali di Stato per Placido Rizzotto.
Tanti anni sono passati da quell’uccisione e la storia purtroppo si è troppe volte ripetuta.La CGIL non può e non vuole dimenticare quanto è successo perché ricordando il sacrificio di Placido Rizzotto si tiene viva, nel presente della nostra quotidianità, la lotta contro la mafia, contro la criminalità organizzata, contro l’illegalità.E’ questo un impegno che deve coinvolgere ogni persona onesta e democratica in nome di Placido e di tutti i morti ammazzati dalla mafia.
Ufficio Stampa, HoboCommunication

Risposta del segretario generale della Cgil provinciale
a Cisl e Uil.
"Accordo con Ascotrade, polemiche inutili e strumentali"
Barbiero: "La politica delle intese separate sono altre, ad esempio quelle con cui si è tentato di escludere la Cgil su questioni di fondamentale importanza per il lavoro"
"Nessuna attività di promozione di privati, ma un accordo che consente ai lavoratori e alle lavoratrici di considerare tariffe di vantaggio per l'erogazione dell'energia. Gli accordi separati, lo dico con chiarezza e nettezza a Cisl e Uil, sono altri. E a chi ha la memoria corta ricordo che sono stati fatti per escludere la Cgil su materia di grande rilevanza per il mondo del lavoro".
In una fase come questa, in cui le famiglie sono messe sotto pressione dall'aumento dei prezzi e delle tariffe, dall'aumento di tasse e imposte e più in generale dalla crisi, trovare formule positive e virtuose che consentano risparmi su voci di uscita significative mi pare una cosa positiva, tanto più che il nostro rapporto con Asco Trade non è un contratto di esclusiva, ma un servizio a disposizione di chi liberamente, a seguito delle liberalizzazioni, decide di optare per un nuovo gestore. E nulla vieta a Cisl e Uil di offrire lo stesso servizio, anche con altri gestori o per altre materie".
"Trovo - ha concluso il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso - che si tratti di atteggiamenti strumentali, che lasciano emergere un certo vecchio vizio al gusto della polemica con la Cgil.
Mi pare che questo sia un elemento ben più disturbante che accordi con società di servizi che mettono a disposizione tariffe vantaggiose per i lavoratori trevigiani".
Ufficio Stampa, HoboCommunication

Gentile direttore,
c'è una incompatibilità democratica tra gli evasori fiscali e le comunità in cui essi operano e alla quale sottraggono risorse e legalità.
E l'incompatibilità si allarga a tutti coloro che, per spirito di corpo, di categoria o di classe, tendono se non a giustificare quantomeno a trovare"mille e una" ridicole e offensive - per il buon senso - giustificazioni.
Nel caso delle ultime due aziende finite nella rete dei controlli non parliamo di piccole irregolarità amministrative o di qualche migliaio di euro di nero creati, ma di oltre 100 milioni, tra ricavi nascosti al fisco ed evasione dell'Iva.
Non solo: l'evasione fiscale rappresenta anche una zavorra per la competitività complessiva perché crea situazioni di concorrenza sleale interna e così turba il normale e naturale corso del mercato, finendo per punire le aziende sane, quelle che non potendo e soprattutto non volendo contare sulle riserve illegali finiscono per essere travolte dagli sporcaccioni del fisco, che grazie al nero possono ottenere posizioni di rendita a cui non necessariamente corrisponde una qualità del prodotto, del processo o dell'occupazione.
Di fronte a questi fenomeni monta l'irritazione verso chi continua a pensare che il recupero della competitività del sistema Paese passi invece per la svalutazione della merce lavoro, che poi altro non è che la svalutazione umiliante della dignità dei lavoratori. La religione neoliberista per cui meno diritti e meno garanzie sostanziali, anche di fronte a fattispecie particolarmente delicate come quelle che fanno riferimento all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, si dimostri orpello ideologico che nulla ha a che fare con i veri problemi del sistemi produttivo ma che semmai usa le attuali difficoltà per smontare, un pezzo alla volta, l'apparato di politiche e garanzie sociali avanzate che l'Italia ha saputo darsi negli anni.
Paolino Barbiero, Segretario GeneraleCgil provincialeTreviso
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