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Comunicati Stampa

AGOSTO 2012

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO STAMPA  01_08_2012

Rifiuti

CGIL allarmata per il breve periodo di presentazione delle domande di sgravio sulla TIA.
Tassa rifiuti, Barbiero: “Così arriveranno meno domande”.

Barbiero: “Il Comune, attraverso la sua municipalizzata, dica l’entità del fondo di solidarietà e come vuole distribuire le agevolazioni. Sono circa un migliaio i trevigiani che potrebbero beneficiare degli sconti sulla TIA 2012, ma il tempo a disposizione per presentare la domanda e la scarsa comunicazione rischiano di abbassare drasticamente questo numero”.

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della CGIL di Treviso.
"Seppur l’iniziativa dell’Amministrazione comunale trovi il sostegno del Sindacato la scadenza fissata al 30 settembre prossimo e la mancanza di conoscenza del valore dello sconto, infatti, secondo il segretario generale rischiano di costituire un ostacolo alle richieste per le agevolazioni delle utenze domestiche. “I CAAF dei Sindacati, con la chiusura estiva, non avranno il tempo utile per rilasciare il certificato ISEE necessario per accedere allo sgravio non ancora indicato della terza e quarta rata – dice Barbiero - e neppure gli uffici della Treviso Servizi avranno modo di far fronte alle richieste”.

Abbiamo capito le fasce di reddito complessivo annuo sulla base delle quali assegnare l’agevolazione – ha aggiunto Barbiero - ma non ci è ancora stata comunicata l’entità esatta del fondo di solidarietà che rispetto alla delibera del Comune di Treviso la società dei servizi di igiene ambientale mette a disposizione e in che modalità verrà ripartito tra gli aventi diritto.
Chiediamo, allora, al Comune di Treviso e alla sua società in house di fare trasparenza su quest’ultimo aspetto, – ha continuato Barbiero – di fare una buona comunicazione sull’iniziativa e di posticipare la data di scadenza della richiesta, mettendo così i Caaf nelle condizioni di poter offrire questo importante servizio e i trevigiani di poter accedere allo sgravio sulla tassa rifiuti”.

“Inoltre – ha concluso Barbiero - alla luce della prossima fusione della municipalizzata in Contarina questo potrebbe rappresentare un punto di partenza positivo per allargare la platea dei beneficiari a livello provinciale”. Secondo stime fatte su altre multiutilities del territorio, infatti, sarebbero così ben oltre le 5mila le domande di sgravio avanzate dai cittadini della Marca.

Ufficio Stampa - HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  02_08_2012

Paolino Barbiero

Appello del Sindacato all’INPS: “Non si perda nessun lavoratore salvaguardato per mancanza d’informazione”.
Esodati, CGIL: “Salvaguardati 1.185, fenomeno ben più esteso”.

Paolino Barbiero: “Massima attenzione per gli esclusi dalla deroga. Si riveda la riforma allargando ulteriormente la platea dei beneficiari, anche alla luce degli accordi sindacali sottoscritti nel territorio a tutela dei lavoratori e che mettono le aziende nella condizione di ristrutturarsi per sopravvivere alla crisi”.

Con la pubblicazione del Decreto Ministeriale è iniziato il piano operativo dell’INPS finalizzato alla corretta predisposizione della lista dei 65.000 lavoratori e lavoratrici che potranno beneficiare delle deroghe previste dalla riforma pensionistica Fornero, ai quali si dovranno poi aggiungere altri 55.000 lavoratori non appena convertito in legge. Il piano prevede che l’INPS invierà una comunicazione a circa 60.000 potenziali beneficiari appartenenti ai lavoratori in mobilità ordinaria e lunga, a coloro che risultano a carico dei fondi di solidarietà di settore e a chi è autorizzato alla prosecuzione volontaria.
2012 salvaguardati Veneto Nella provincia di Treviso questi lavoratori “salvaguardati” sono ben 1.185, complessivamente l’1,8% su scala nazionale e il 20,4% a livello regionale. La Marca è così la prima provincia del Veneto per numero di esodati, che raggiungono i 5.784 lavoratori e che rappresentano l’8,8% su piano nazionale (vedi tabella).

Nei prossimi giorni, dunque, l’INPS darà avvio al piano operativo per definire i beneficiari delle deroghe, inizialmente attraverso la verifica dei requisiti (entro il 21 settembre) con invito ai potenziali beneficiari a controllare la propria posizione assicurativa e, in caso di inesattezze, ad attivarsi per la sua sistemazione contattando direttamente l’Istituto o facendosi assistere da un patronato; e successivamente certificando il diritto a pensione con l’invio agli interessati dell’esito della verifica (entro il 30 settembre).

NOTA TECNICA: CHI SONO I LAVORATORI SALVAGUARDATI?

Alle diverse categorie di lavoratori sono previste specifiche richieste per ottenere la deroga: i lavoratori in mobilità ordinaria devono perfezionare i previgenti requisiti per il pensionamento di anzianità o di vecchiaia nel periodo di fruizione dell’indennità di mobilità e ad accordo già sottoscritto aver cessato l’attività lavorativa al 4 dicembre 2011; anche i lavoratori in mobilità lunga devono aver cessato l’attività lavorativa al 4 dicembre 2011; i lavoratori posti a carico dei fondi di solidarietà di settore, sempre a quella data, devono essere titolari di una prestazione straordinaria (mentre i titolari di una prestazione straordinaria in una data successiva potranno rientrare tra i beneficiari se l’accesso alla prestazione risulta autorizzato dall’INPS ma in questo caso resteranno a carico dei fondi fino al compimento di 62 anni di età, invece per i lavoratori che non erano ancora a carico del fondo al 4 dicembre possono procedere all’autorizzazione da parte dell’INPS e alla permanenza nel fondo per ulteriori 2 anni, da 60 a 62 di età).

La platea degli autorizzati alla prosecuzione volontaria alla data del 4 dicembre viene drasticamente ridotta con l’introduzione di condizioni selettive. Infatti, gli interessati devono aver perfezionato i requisiti anagrafici e contributivi in modo da poter avere la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 6 dicembre 2013. I lavoratori dipendenti dovranno così maturare il requisito per la pensione di vecchiaia o di anzianità entro novembre 2012 e gli autonomi e quelli con contribuzione mista entro maggio 2012, avendo almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data del 6 dicembre 2011 e non aver ripreso l’attività lavorativa successivamente all’autorizzazione alla prosecuzione volontaria. Possono ottenere la deroga i dipendenti pubblici in corso di esonero dal servizio, se l’esonero è antecedente al 4 dicembre 2011, e i lavoratori in congedo per assistere i figli con disabilità, se risultano in congedo alla data del 31 ottobre 2011. Il perfezionamento del requisito contributivo per il pensionamento di anzianità, indipendentemente dall’età anagrafica, va adempiuto entro 24 mesi dalla data di inizio del congedo.

I lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro in ragione di accordi individuali o accordi collettivi entro il 31 dicembre 2011 e non hanno nessuna successiva rioccupazione in qualsiasi attività lavorativa, hanno diritto alla decorrenza della pensione entro 24 mesi dal 6 dicembre 2011. Tra i lavoratori ammessi a beneficiare della salvaguardia dei nuovi requisiti possono rientrare anche i soggetti che intendono avvalersi della deroga del 2010 che riguarda solo le finestre d’accesso per la pensione di vecchiaia e la pensione di anzianità e che riconosce ai beneficiari il diritto di accedere al pensionamento secondo il regime di decorrenza in vigore prima del 2011. I soggetti interessati alla cosiddetta “deroga dei 10.000” sono allora quei lavoratori posti in mobilità ordinaria e lunga sulla base di accordi stipulati entro il 30 aprile 2010 e i titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà (per lo più bancari) al 31 maggio 2010.

Infine, per quanto attiene ai lavoratori collocati in mobilità sia ordinaria che lunga (DL n.95/2012 “Spending Review”), i 55mila lavoratori che a livello nazionale si aggiungono ai 65mila già previsti dal decreto Fornero, il vincolo è che gli accordi relativi alla gestione delle eccedenze occupazionali mediante l’utilizzo di ammortizzatori sociali siano stati stipulati dalle imprese in sede governativa ed entro il 31 dicembre 2011 e fermo restando, per i lavoratori in mobilità ordinaria, che i requisiti di età e contribuzione siano maturati entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità. L’estensione della salvaguardia, pertanto, prescinde in questo caso dalla data di licenziamento o di inizio della mobilità (prima o dopo il 4 dicembre 2011) e parrebbe escludere i dipendenti di aziende che abbiano stipulato accordi a livello territoriale, interessati tuttavia dal decreto interministeriale sugli esodati.

COMMENTO DI PAOLINO BARBIERO
SEGRETARIO GENERALE CGIL TREVISO

“Stimare il numero degli esodati delle diverse categorie di lavoratori e soggetti ai diversi ammortizzatori sociali non è impresa facile. Il computo dell’INPS identifica le varie tipologie dei lavoratori che rientrano nella deroga di salvaguardia – ha precisato il segretario generale della CGIL di Treviso - ma non riesce a quantificare quanti lavoratori ne restano esclusi. Le risorse economiche messe a disposizione dovrebbero riuscire, infatti, a coprire il numero ufficialmente stimato di 1.185 lavoratori, ovvero quelli che rientrano nelle tipologie previste. Valore questo che sottostima di molto il fenomeno in un territorio come il nostro, dove gli accordi sindacali sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali si sono sempre fatti tutelando i lavoratori e permettendo alle aziende di ristrutturarsi per sopravvivere alla crisi e offrire domani una crescita dei livelli occupazionali, e dove la riforma Fornero ha degli effetti devastanti sia sul piano individuale, sociale che sul nostro tessuto produttivo. Migliaia di lavoratori – ha continuato Barbiero - che grazie agli accordi con l’impresa hanno rinunciato volontariamente al posto di lavoro usufruendo dello scivolo pensionistico si trovano oggi, imbrigliati tra le maglie di diverse leggi e provvedimenti che fissano date e impongono rigide selezioni, esclusi dalla casistica dei beneficiari e restando senza lavoro, senza reddito, senza ammortizzatori sociali e senza pensione. Ed altri tanti lavoratori che potrebbero utilizzare lo scivolo pensionistico liberando così posti di lavoro e alleggerendo i costi per le imprese non possono più farlo”.

“Si riveda la riforma per allargare il bacino dei salvaguardati tenendo presente la validità e l’importanza degli accordi sottoscritti in precedenza, dando maggiore rilevanza alla contrattazione territoriale, vicina ai lavoratori e alle imprese. Allo stesso tempo – ha aggiunto il segretario generale - facciamo appello all’INPS che attivi una comunicazione capillare e puntuale e metta così i soggetti interessati nella condizione di avanzare le richieste di pensionamento. I Patronati della CGIL – ha concluso Barbiero -sono pronti a ricevere tutti coloro che, usciti volontariamente o in mobilità per accordi sindacali, ritengano di avere i requisiti necessari per rientrare nella deroga, sia nel fornire informazioni che seguire i lavoratori nelle pratiche”.

Ufficio Stampa - HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  11_08_2012

Paolino Barbiero

Ogni mese espulsi dalla pmi in media 100 lavoratori in più rispetto al 2011.
Occupazione, Cgil: “Altri 5mila posti persi e Cigs in crescita”.

Il segretario generale: “Si allunga l’età lavorativa ma diminuiscono non solo le opportunità di trovare lavoro ma anche quelle di reintrodurre gli over 50 e 60 usciti dal mercato del lavoro. Urgente elaborare con le istituzioni e le parti economiche e sociali un Piano del lavoro territoriale, ridando vita anche al quasi defunto Piano Strategico della Provincia di Treviso”.

Boom di cigs, a luglio il picco con 562 lavoratori potenzialmente coinvolti. Confermate le dinamiche del 2011 anche per la mobilità che continua a crescere nei primi sette mesi dell’anno, interessando già ben 4.846 lavoratori. Questo è il quadro generale che emerge dal rilevamento dei dati sullo stato di crisi delle aziende in provincia operato dall’Osservatorio della Camera del Lavoro di Treviso. Il primo numero rilevante riguarda proprio il totale dei lavoratori interessati dalle procedure di mobilità che raggiungono quota 4.846, quasi 500 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di questi sono 1.492 gli espulsi dalla grande impresa ai sensi della legge 223/91 e oltre il doppio, ben 3.354, quelli espulsi dalla pmi (legge 236/93) e con ammortizzatori sociali ridotti. È proprio questa la massa critica dove si rileva la crescita maggiore rispetto al 2011, quando a luglio si contavano 2.643 espulsi. In media, dunque, dalla pmi sono 100 in più i lavoratori che mensilmente nel corso del 2012 hanno perso il posto di lavoro. E buona parte di questi appartiene alle categorie operarie.

PROFILO DEI LAVORATORI INTERESSATI ALLA MOBILITA’
MANSIONE - Sempre dalla pmi trevigiana crescono numericamente le uscite impiegatizie, passando dalle 880 dei primi sette mesi del 2011 alle 1.133 di fine luglio 2012. S’arrestano, invece, quelle relative alla grande impresa che scendono nello stesso lasso temporale da 583 a 473 colletti bianchi. Mentre la quota operaia della grande impresa resta speculare al 2011 con 1.019 lavoratori in mobilità da inizio anno, cresce, invece, di quasi 500 unità il saldo negativo nella pmi.
GENERE - È possibile notare come nel primo quadrimestre dell’anno sia cresciuta esponenzialmente la perdita occupazionale tra le lavoratrici della grande impresa: 45,33% sono le donne in mobilità rispetto al 33.03% dei primi quattro mesi del 2011. Complessivamente, ad oggi, con 1.982 iscritte alle liste di mobilità, rappresentano il 40,9% del totale delle uscite dal mercato del lavoro (legge 223/91 e legge 236/93), percentuale che cresce di quasi 4 punti rispetto allo stesso periodo del 2011. ANAGRAFE - Per quanto riguarda il dato anagrafico la fascia di età più colpita si conferma quella tra i 41 e i 50 anni nella grande impresa, con un 34,58%, e 31-40 anni nella pmi, con il 33,37% sul totale dei lavoratori in mobilità. IMMIGRATI - Resta invariata la percentuale delle uscite tra gli stranieri che si attesta al 24,6% su una media del 2011 pari al 25,71%.

PROFILO DELLA CRISI DELLE AZIENDE IN PROVINCIA DI TREVISO
DATO OCCUPAZIONALE - L’emorragia più forte si è sviluppata nel primo quadrimestre dell’anno e in particolare a gennaio, con complessivamente 1.163 uscite, delle quali 748 dalla pmi. L’altro picco è coinciso con marzo con un totale di 849 lavoratori in mobilità rispetto ai 450 di marzo 2011. I restanti mesi del 2012 hanno sostanzialmente confermato il trend negativo dello scorso anno. DATO TERRITORIALE - Le zone della Marca più colpite dalla crisi, al di là del capoluogo che ha visto bruciare in questi primi sette mesi 1.898 posti di lavoro, sono identificabili nei territori castellani (835 lavoratori in mobilità) e di Conegliano-Pieve di Soligo (877 lavoratori in mobilità). SETTORI - I settori a soffrire di più, con perdite occupazionali a due cifre, restano la metalmeccanica (26,68%), il comparto del legno (24,80%) e tessile-abbigliamento-calzaturiero (21,92%) per le grandi aziende; l’edilizia (19,77%), sempre la metalmeccanica (18,93%) e il commercio (17,35%) per le pmi.
CASSA INTEGRAZIONE - Infine, per quanto riguarda le procedure di cigs i primi sette mesi dell’anno si chiudono con un saldo di 72 aziende, equivalenti a 2.290 lavoratori potenzialmente interessati, e che alla fine delle coperture della cassa integrazione andrebbero a gonfiare ulteriormente le liste dei licenziati superando così la soglia dei 7mila licenziati, toccata a fine dell’intero 2011. A questo dato parziale, inoltre, vanno aggiunte le casse integrazione ordinarie (quadro questo difficilmente ricostruibile), quelle in deroga per l’artigianato, la cassa integrazione del settore edile e i contratti di solidarietà per un totale di quasi altri 5mila lavoratori coinvolti in forme di riduzione dell’orario di lavoro e dunque del salario percepito.

COMMENTO ALL’ANALISI DI PAOLINO BARBIERO, SEG. GEN. CGIL TREVISO
“La congiuntura economica continua ad essere negativa e le ricadute sui livelli occupazionali ci porteranno ben presto ad una disoccupazione oltre il 7%. Anche a causa delle recenti riforme del lavoro e del sistema pensionistico, che – ha precisato il segretario generale della CdLT - hanno allungato l’età lavorativa e accorciato gli scivoli pensionistici, aumenta la difficoltà a ricollocare non solo gli over 50 ma anche gli ultrasessantenni che, se fino a poco tempo fa potevano ancora godere di pensionamento anticipato, oggi si trovano drammaticamente senza lavoro e senza pensione e con scarse possibilità di essere riassorbiti nel mercato del lavoro”.
“E così – ha continuato Barbiero - oltre al fermo delle assunzioni dettato dalla crisi, posticipando il naturale turn over tra entrate e uscite, anche l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro diventa ulteriormente difficile. La disoccupazione si allargherà sempre più proprio tra queste fasce, annullando inoltre il fondamentale passaggio di competenze e di esperienza che da sempre caratterizza il nostro tessuto produttivo”. “Questi dati – ha concluso Barbiero - ci dicono allora che non si può più attendere e che le istituzioni, le categorie economiche e le parti sociali sono chiamate ad elaborare quanto prima, sul modello del Piano nazionale del lavoro pensato dalla CGIL, un piano per il lavoro a livello territoriale. E anche l’ormai dimenticato e snaturato Piano Strategico della Provincia debba ritrovare, in questo quadro di intenti, di impegni e di sforzi condivisi, la sua vocazione originale, raccogliendo le istanze del territorio, delle categorie economiche e dei lavoratori per aiutare l’economica trevigiana e l’occupazione”.

Ufficio Stampa - HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  16_08_2012

Barcon di Vedelago(Tv)

Paolino Barbiero: “Lo sviluppo futuro non si basa sul tatticismo della politica”.
Barcon, CGIL: “Colomberotto ha un già piano bis”.

Il segretario generale: “Prima che le aree dismesse diventino un costo per la società bisogna passare subito ad una fase di programmazione che le trasformi in qualcosa di nuovo e sostenibile”.

Basta con i tatticismi della politica. In gioco c’è lo sviluppo sostenibile del nostro territorio”. Questo il commento di Paolino Barbiero, segretario generale della CGIL di Treviso, relativamente alle divisioni politiche e alle notizie contrastanti in merito all’affaire Barcon.

Ci troviamo oggi di fronte al paradosso di una Lega che sembra spaccarsi inseguendo interessi di tipo elettorale, di fronte ad un presidente della Provincia che invia un fumoso documento di accoglimento delle istanze delle Associazioni di Categoria e delle Organizzazioni Sindacali – ha precisato il segretario generale CGIL– e, infine, leggiamo sui giornali (Italia Oggi) le dichiarazioni di Colomberotto in merito ad una nuova costruzione per il latte, in un altro punto di Barcon, e l’ampliamento della sede di Moriago per il macello. Se l’imprenditore ha già un piano bis per allargare il suo business e sa già benissimo come fare, oltretutto senza costruire casello e tangenziale, a questo punto non si capisce più a che gioco stiano giocando tutti questi soggetti”.

Lungimiranza e pragmatismo non nascono dalle spaccature, dai timori elettorali, o dagli opportunismi della politica. Prima che i grandi contenitori industriali della nostra provincia si svuotino definitivamente e rappresentino un costo insostenibile per la nostra società – ha dichiarato Barbiero - è indispensabile creare delle alternative valide, ripensando intere aree del territorio e tutti quei comparti produttivi che si stanno progressivamente destrutturalizzando. Insomma, invertire la tendenza e passare rapidamente dall’immobilismo e dal miope tatticismo politico ad una fase di programmazione territoriale e di progettazione, concreta e conveniente, che coinvolga i giovani architetti disoccupati e le nuove menti dell’urbanismo e della sociologia”.

Gli errore della Tremonti e della Tremonti Bis – ha continuato Barbiero - che hanno fatto proliferare a macchia di leopardo capannoni e aree industriali, forse potrebbero essere sanati nell’avviare nel trevigiano un percorso di sviluppo sostenibile, con l’impegno della Provincia e dei Comuni, che non possono continuare a basare i loro progetti urbanistici e di crescita su oneri di urbanizzazione derivanti da interventi una tantum offerti da questo o quell’imprenditore”.

Ufficio Stampa - HoboCommunication

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