![]() |
Questo menu' consente la consultazione dell'archivio dei comunicati stampa.
Alcuni documenti possono essere allegati in formato Acrobat Reader.
Se non si dispone del plug in cliccare qui:
Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
Barbiero-Vendrame: “Il territorio non è di un partito o di un candidato ma di tutti”.
PAT: CGIL, un’occasione per far prevalere il bene comune.
Il Sindacato chiede maggior tempo perché gli attori istituzionali del territorio diano ciascuna il loro contributo preciso sui nodi da affrontare
e che da lì si parta responsabilmente a stabilire punti saldi che valgano e vincolino qualsiasi amministrazione governerà la città dal 2013.
Ma quello che su cui pone l’attenzione il Sindacato in particolare è che “Non vi siano strumentalizzazioni politiche ed elettorali, né da parte di chi è al governo della città né da parte di chi si presta alla competizione elettorale del prossimo anno”. Per Paolino Barbiero e Giacomo Vendrame, firmatari del contributo al documento preliminare al PAT inoltrato ieri a Ca’ Sugana, “il territorio non è di una parte politica, o di questo o quello schieramento, o di questo o quel candidato; il territorio è di tutti e da questo principio base è necessario lavorare insieme ed elaborare idee condivise per arrivare ad una pianificazione sensata, razionale e lungimirante per Treviso e per chi vive in questa città, ma anche per rappresentare l’esperienza del capoluogo su scala provinciale”.
“Il PAT non è un ring per scazzottate tra partiti o terreno di campagna elettorale – hanno aggiunto i segretari – e anche le associazioni cittadine, ieri con la consegna delle loro specifiche indicazioni e con la prospettiva di fare sintesi lo hanno dimostrato. Ora vogliamo sapere l’idea strategica della politica. Vecchi, giovani, nuovi o esperti, l’importante sono non sono gli uomini ma i valori e i contenuti messi in campo, l’importante è che chi amministra e chi vuole amministrare abbia progetti precisi sui quali si apra un confronto responsabile”.“Si trovino dei punti fermi – puntualizzano i sindacalisti - dei capisaldi trasversali che vincolino i vincitori delle amministrative 2013, qualsiasi siano, per non fare e disfare o lasciare tutto com’è. Impegni concreti per un’azione strategica di largo respiro, questo chiede il Sindacato, pronto a esprimere concrete valutazioni e proposte sui temi importanti per Treviso: dagli spazi per la socialità, sia per i giovani, oggi più che mai senza punti riferimento, sia per gli anziani che chiedono tranquillità, sempre più spazi verdi organizzati per essere fruibili da tutti, infrastrutture per la mobilità sostenibile che decongestionino il centro storico e lo connettano meglio alle periferie, affrontare il nodo dell’aeroporto Canova perché sia perno di sviluppo sostenibile in modo armonioso col territorio, progettare i “vuoti urbani” considerando la crescente richiesta di cultura, tecnologia e turismo, come stanno facendo tutte le città avanzate pianificare e lavorare alla riconversione ecologica della città, anche attraverso la graduale pedonalizzazione del centro storico, realizzare un piano fognario e un risanamento idrogeologico delle acque”.
“Queste sono solo alcune priorità che i trevigiani, sfiancati dalle troppe questioni ancora irrisolte, vogliono che oggi vengano affrontate.Contributo al documento preliminare
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO del Comune di Treviso, di Paolino Barbiero e Giacomo Vendrame -
Segreteria Cgil Treviso:
scaricare da qui.
Ufficio Stampa - HoboCommunication
Vendrame: “Subito gli Stati Generali per un Piano Economico Sostenibile di ripresa”.
Vardanega, Cgil: “Troppo ottimista. Situazione complessa”.
Barbiero: “Nei prossimi mesi chiuderanno diverse aziende, piccole e grandi, si abbasseranno ulteriormente i livelli produttivi e occupazionali, anche a causa degli effetti della Spending Review che colpisce il pubblico impiego,
il terziario e le cooperative sociali. Per affrontare la situazione partiamo dagli accordi territoriali con industriali e artigiani”.
“La crisi piuttosto che essere alle nostre spalle è ormai una situazione generalizzata, come abbiamo detto dall’inizio è strutturale, tocca tutti i comparti produttivi e falcia i livelli occupazionali della provincia. Molte ditte, grandi e pmi, ormai stanno finendo di soffrire, ma non nel senso che intende Vardanega. Si configura, infatti, per molte di queste un’imminente chiusura dell’attività proprio nei prossimi mesi autunnali, e questo lo verifichiamo in particolare su tutta la filiera del settore edile, legno, metalmeccanico e abbigliamento-calzaturiero. Il processo di selezione continuerà, questo è innegabile – ha sottolineato Barbiero - non è pensabile ipotizzare però che in assenza di politiche di sviluppo quelle realtà che si salveranno riescano a essere traino all’economia locale e ad assorbire quote rilevanti di disoccupazione”.
“A complicare le cose – ha aggiunto Barbiero - gli effetti della Spending Review si stanno abbattendo sul pubblico impiego e sull’indotto che gira intorno a questa realtà, e che riguarda sia la parte servizi sia quella delle forniture di beni, dove i primi a farne le spese rischiano di essere centinaia di lavoratori e lavoratrici impegnati nella cooperazione sociale. Inoltre, nei prossimi tre anni si applicheranno le nuove norme della riforma degli ammortizzatori sociali e del sistema pensionistico: saranno dunque meno le coperture a tutela dei lavoratori e si allungherà la permanenza nel mondo del lavoro, toccando nel 2014 quota 43 anni di contribuzione o 66 anni di età. Sono fattori questi non si possono sottovalutare, relativamente alla tenuta sociale e al progettare la ripresa, che deve tradursi in opportunità per i giovani lavoratori e tutela per chi s’appresta al pensionamento”.“Per questa ragione – ha continuato Giacomo Vendrame, segretario Nidil e membro della segreteria generale della CGIL di Treviso – rinnoviamo l’invito lanciato nel corso dell’Attivo CGIL del 25 luglio scorso a costituire gli Stati Generali dell’economia della Marca. Mettere insieme Sindacati, categorie economiche, governence locale, multiutilities, istituti di credito, rompere gli schemi, affrontando contrapposizioni e contraddizioni, per definire un progetto di ricostruzione post-crisi, un piano economico sostenibile che parta dal censimento puntuale della realtà trevigiana e, mettendo a frutti i saperi delle diverse parti, avvii processi di riorganizzazione del welfare, delle aree industriali del territorio, delle filiere produttive, perché le nostre aziende recuperino competitività e offrano buona occupazione”.
“Inoltre – ha concluso Barbiero – è indispensabile dare quanto prima attuazione agli accordi territoriali stretti con Unindustria per incrementare i salari e con le associazioni artigiane e del commercio sul riassetto del territorio e la tenuta occupazionale di questi settori. Proprio per mantenere la coesione sociale e, per quanto possibile, avviare il processo di crescita e sviluppo”.Ufficio Stampa - HoboCommunication
CGIL per un piano del lavoro provinciale che coinvolga gli istituti di credito.
Panto, Barbiero: “Esempio di azienda da recuperare”.
Barbiero: “Le banche si facciano protagoniste delle politiche di rilancio e di messa in sicurezza dell'economia locale”.
"Quella di San Biagio - ha detto Barbiero - è una impresa il cui stato di grave difficoltà rappresenta una cartina al tornasole della situazione che riguarda molte medie aziende della nostra provincia. In un panorama all'insegna dell'abbattimento dei fatturati si avvia il circolo vizioso della diminuzione delle marginalità e l'aumento del debito, che è esattamente quello che sta mettendo alle corde la Panto. Ora il punto è molto semplice: si deve verificare quali siano le situazioni critiche che abbiano i fondamentali per essere recuperate e quali invece non possano che concludersi con procedure di chiusura e fallimentari. Come proprio nel caso della Panto la questione è cosa fare per le aziende in crisi ma recuperabili e se lo stesso management protagonista delle crisi industriali sia in effetti quello che poi riesca in questa fase a far transitare tali realtà verso il risanamento. In altre parole la possibilità di identificare, anche attraverso la collaborazione con gli istituti di credito, nuovi assetti aziendali che diano più garanzia di successo".
"In termini di proposta - ha proseguito il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso - l'azione da mettere in campo deve vedere protagonisti da un lato le associazioni di categoria, le istituzioni locali e il Sindacato e dall'altro le banche. Una volta operate valutazioni delle situazioni di debito è necessario trovare una via d'uscita dalla stretta creditizia con una vera contrattazione territoriale che veda le banche protagoniste delle politiche di rilancio e di messa in sicurezza dell'economia locale. Penso ad esempio ad un consorzio degli istituti di credito che, rispetto alle situazioni oggettivamente recuperabili, possano trovare, anche con l'utilizzo di strumenti pubblici di finanziamento, una modalità che consenta un più agevole accesso al credito anche grazie ad una distribuzione del rischio tra più banche. Banche nei cui consigli di amministrazione, è giusto ricordarlo, siedono proprio molti degli imprenditori della Provincia di Treviso"."Si parla di Panto ma non solo - ha puntualizzato Barbiero - e per questo il tema potrà essere introdotto durante l'assemblea presso l'azienda di San Biagio, alla quale sindacato e lavoratori hanno invitato i rappresentanti istituzionali del territorio, compresa la Regione Veneto, le associazioni di categoria e i creditori della Panto. Non vogliamo un appuntamento che sia l'ennesimo grido d'allarme sugli effetti di una possibile chiusura ma un appuntamento in cui, insieme con i lavoratori, si tracci la strada per una possibile via d'uscita".
Ufficio Stampa
La CGIL denuncia: l’origine dei problemi è l’esonero Ici prima casa di Berlusconi.
Imu, Vendrame: “Si considerino altri interventi”.
Vendrame: “Il Comune di Treviso avvii una riflessione di natura amministrativa identificando azioni di contenimento
della spesa, sinergie, accorpamenti e soprattutto una più efficace lotta all’evasione fiscale per far fronte ai problemi
di bilancio e assicurare servizi ai cittadini”.
“L’origine dei mali che ha messo in ginocchio le amministrazioni locali è la pessima scelta presa dall’allora Governo Berlusconi di esonerare il pagamento dell’Ici prima casa, ossia il maggior capitolo d’entrata per i Comuni e un importante partita anche per lo Stato Centrale – ha puntualizzato il segretario CGIL – è proprio a causa di quell’irresponsabile iniziativa di natura propagandistica che si è poi messa in azione la scure dei tagli ai trasferimenti, a mano di questo e di quel Governo e che ha ulteriormente aggravato lo stato delle cose. Di fronte a questa situazione, dopo due anni di manovre al ribasso, la riflessione dell’amministrazione comunale di Treviso in merito all’inasprimento dell’Imu seconda casa si ferma a valutazioni e preoccupazioni in merito alla prossima campagna elettorale”.
“La riflessione – sottolinea piccato Vendrame - dovrebbe invece prendere in esame altri possibili interventi amministrativi: nuove azioni per eliminare sprechi e costi superflui, innanzitutto quelli infruttiferi legati alla mala politica, attivare sempre più sinergie con i comuni limitrofi, accorpando servizi e ottimizzando la spesa, e portare avanti l’importante battaglia contro l’evasione fiscale che è causa di mancate risorse alle casse comunali e danni alla nostra economia, invece di aumentare ulteriormente la fiscalità a carico delle attività produttive, toccate anch’esse dall’aumento Imu”.“È responsabilità degli amministratori, e specialmente in questo momento di difficoltà, non pesare sui cittadini – ha aggiunto Vendrame – e questo non solo al fine di essere rieletti o restare dalla parte dei vincitori ma al fine di contribuire ad affrontare e superare la grave situazione che stiamo vivendo aprendo nuovi scenari nell’amministrazione cittadina”.
Ufficio Stampa
HoboCommunication
Direttivo SPI CGIL
Elezione del nuovo segretario generale dei pensionati
Martedì 25 settembre 2012, ore 09:30
Auditorium - Camera del Lavoro di Treviso, via Dandolo 8.
Ultimi giorni alla segreteria dello SPI di Treviso. Pierluigi Cacco, segretario provinciale dal 2004, già segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, concluderà il mandato di segretario del Sindacato dei Pensionati della CGIL, che conta nella provincia oltre 43mila iscritti,
nel corso del Direttivo provinciale che, martedì 25 settembre, eleggerà il suo successore.
Ufficio Stampa
HoboCommunication
Pubblichiamo due articoli tratti da il "Corriere del Veneto" e da "Il Gazzettino".
Le interviste delineano l'attività professionale del segretario Paolino Barbiero, a conclusione del suo mandato,
durante otto anni segnati da profonde trasformazioni economiche e sociali.
Corriere del Veneto, 23.9.2012: seguire questo link.
Il Gazzettino di Treviso, 23.9.2012: seguire questo link.
CGIL con ConfCommercio per la campagna
"NON TOGLIETECI LA DOMENICA".
Aperture domenicali, CGIL: “Ci vogliono regole condivise”.
Vendrame: “Liberalizzazioni inutili che determinano sfruttamento del lavoro, impoverimento delle relazioni sociali,
squilibrio della libera concorrenza a discapito dei piccoli negozi”.
“Unendoci alla protesta e all’iniziativa dei commercianti, chiediamo alle istituzioni, Comuni, Provincia e Regione, in attesa di una decisione da parte della Corte Costituzionale, di prendere reale coscienza del problema e, assieme alle parti sociali, di promuovere con forza decisioni responsabili in materia, perché ai lavoratori e imprenditori sia garantito il giorno in cui possono completamente dedicarsi alla vita privata e alla famiglia.
Per questo - ha sottolineato Vendrame - appoggiamo l’iniziativa della ConfCommercio di Treviso anche alla luce dell’accordo stretto con l’associazione dei commercianti nel 2011 in merito allo sviluppo ed il sostegno dell’economia commerciale, turistica e dei servizi in provincia, ribadendo il valore sociale del piccolo esercizio commerciale in centro città.
Siamo convinti, e i dati lo dimostrano, che le vendite della domenica non aumentano il fatturato perché si sostituiscono a quelle infrasettimanali, inoltre, il tenere aperto significa sopportare maggiori costi fissi con conseguenze negative per la concorrenza con un innegabile squilibrio a favore dei grandi negozi e le grandi catene”.
Ufficio Stampa
Per ulteriori informazioni
Hobocommunication - Tel 0422 582791
CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 | Risali la pagina |