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Comunicati Stampa

NOVEMBRE 2013

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO STAMPA  6_11_2013

Funzione Pubblica

Perché il lavoro non finisca in discarica.
Rapporto 2012 sui servizi pubblici locali nel Veneto.
Approfondimento sull’igiene urbana nella provincia di Treviso.

Giovedì 7 novembre 2013
ore 18:15
Auditorium della Camera del Lavoro
via Dandolo - Treviso.

Organizzato e promosso dalla FP CGIL di Treviso, l’incontro provocatoriamente intitolato Perché il Lavoro non finisca in discarica, in programmazione per giovedì 7 novembre alle ore 18:15 presso l’Auditorium di via Dandolo, prenderà il via dalla presentazione della ricerca di carattere regionale condotta dall’Ires Veneto, Istituto di Ricerche Economiche e Sociali, sull'igiene urbana, sulla raccolta differenziata, sulla necessità di avere un ambito territoriale ed un’unica regia.
Tutto questo in relazione al lavoro e alle situazione di criticità emerse, all’organico del ciclo produttivo e alle esternalizzazioni, all’organizzazione del servizio di igiene ambientale e urbana, alla qualità e al costo per l’utenza, ai modelli organizzativi e all’analisi economico-patrimoniale delle società. Seguirà, inoltre, un focus sul capoluogo della Marca: integrazione Treviso Servizi in Contarina e programma di attuazione.

Alla tavola rotonda, che allargherà il dibattito anche al tema del bacino unico provinciale e della città metropolitana, parteciperanno il Sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, i presidenti delle due società trevigiane Savno Servizi, Lorenzo Burgio, e Contarina SpA, Franco Zanata, e il coordinatore nazionale Igiene Ambientale Cgil, Massimo Cenciotti. Modera la discussione Elena Mattiuzzo.

L'iniziativa avvia anche il percorso verso le elezioni delle RSU, rappresentanti sindacali unitari, che si svolgeranno il 26 e il 27 novembre in tutte le aziende di igiene ambientale cha applicano il contratto nazionale del settore. Un appuntamento fondamentale per i lavoratori, specialmente per il delicato momento che sta vivendo il comparto: da una parte il contratto collettivo scaduto e che si preannuncia di difficile rinnovo e dall'altra è la prima volta che nel settore i rappresentanti sindacali vengono eletti direttamente dai lavoratori.

PROGRAMMA
Introduce
Marta Casarin, segretaria provinciale FP CGIL Treviso
Tavola rotonda
Giovanni Manildo, Sindaco di Treviso
Franco Zanata, presidente Contarina SpA
Lorenzo Burgio, presidente Savno Servizi
Massimo Cenciotti, coordinatore nazionale igiene ambientale CGIL
Coordina i lavori
Elena Mattiuzzo Conclude
Giacomo Vendrame, segretario generale Cgil Treviso

linkIn allegato la locandina.

Ufficio Stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791

COMUNICATO STAMPA  7_11_2013

Paolino Barbiero

Lo SPI CGIL di Treviso insorge contro i nuovi meccanismi di indicizzazione delle pensioni: “Pensionati trevigiani pronti alla mobilitazione”. Pensioni, persi in 5 anni fino a 2.305 euro.
Paolino Barbiero scrive ai parlamentari trevigiani: “Sul territorio e nelle sedi istituzionali lottiamo insieme per una grande operazione di giustizia sociale.

Dopo aver messo le mani nelle tasche dei pensionati trevigiani per 60.474.000 euro tra il 2012 e il 2013, con i nuovi meccanismi di indicizzazione previsti dalla Legge di Stabilità in discussione in Parlamento, il Governo mira a tagliare nei prossimi tre anni altri 15.091.791 euro di pensioni. Questo è il dato provinciale elaborato dal Dipartimento Contrattazione Sociale dello SPI per l’Ufficio Studi della CGIL di Treviso.

Sono 57mila gli assegni che vanno dai 1.500 euro ai 3mila euro lordi annui, non rivalutati dal 2012 e 2013 e parzialmente rivalutati fino al 2016. Sui cinque anni dall’entrata in vigore della nuova normativa sulle rivalutazioni il Dipartimento ha stimato per la fascia di reddito più bassa (sopra i 1.500 euro lordi mensili) una perdita monetaria accumulata pari a 838 euro all’anno netti, e per la fascia di reddito più alta (fino a 3mila euro lordi mensili) di 2.305 euro all’anno. Perdite secche mai più recuperabili: complessivamente con i nuovi meccanismi di indicizzazione della rivalutazione, a fine 2016 57mila pensionati trevigiani avranno perso per sempre 75.565.791 euro.

Ancora una volta – ha dichiarato il segretario generale dello Spi Cgil Paolino Barbiero – i pensionati vengono usati dal Governo come un bancomat. Con la legge di stabilità non solo si vanno a peggiorare le norme previste fino ad oggi ma viene completamente smantellato il sistema previdenziale così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Non staremo a guardare – ha continuato Barbiero – e con Fnp Cisl e Uilp Uil daremo battaglia in piazza e in tutte le sedi perché si cambi nel segno dell’equità”.

link Lettera aperta ai Parlamentari eletti in Provincia di Treviso

Ufficio Stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791

SPOT CAMPAGNA ELETTORALE  11_11_2013

Ambiente è futuro: facciamo squadra! VOTA FP Cgil Igiene Ambientale

DOCUMENTO DEL DIRETTIVO CGIL TREVISO  11_11_2013

Giacomo Vendrame

Documento conclusivo votato dal direttivo Cgil di Treviso il 28 Ottobre 2013.
La grave crisi economica e occupazionale che attanaglia il Paese, ha assunto livelli preoccupanti di disoccupazione giovanile, sostanzialmente al 30%, e di alti livelli di inoccupazione che potrebbero minare la coesione sociale.
La questione del lavoro e della crescita economica per il superamento della crisi dovrebbe essere al centro della discussione politica e dell’azione del Governo.

link Per leggere il testo completo cliccare qui.

4 ORE DI SCIOPERO  13_11_2013

Unitario

CGIL CISL UIL VENETO
CAMBIARE LA LEGGE DI STABILITA' 2014

Dagli sprechi e dalle rendite più risorse ai lavoratori e ai pensionati.
GIOVEDI 14 NOVEMBRE 2013
4 ORE DI SCIOPERO
dalle 9.30 CON PRESIDI TERRITORIALI

TREVISO – Piazza Borsa
ODERZO – Piazza Grande
MONTEBELLUNA – nei pressi del Municipio
Per l’organizzazione fare riferimento ai Capi Zona:
Oderzo/Costantini; Vittorio Veneto/Dottor; Conegliano/Bellotto; Castelfranco V.to/Zancanaro; Montebelluna/Carniel; Treviso/Centralino

link Volantino, fronte
link Volantino, retro

COMUNICATO STAMPA  15_11_2013

Unitario

Sciopero generale, alta l’adesione di lavoratori e pensionati.
Oltre un migliaio ai presidi nelle piazze di Treviso, Oderzo e Montebelluna. Cortei a Sernaglia e Susegana.
.
Treviso - Oltre un migliaio fra lavoratori e pensionati hanno partecipato questa mattina ai presidi organizzati da Cgil, Cisl e Uil Treviso nelle principali piazze di Treviso, Oderzo e Montebelluna e Sernaglia della Battaglia, dove è stato organizzato un presidio davanti all’azienda Nardi e un corteo fino al mercato cittadino.

Altre centinaia di lavoratori dell’Electrolux hanno incrociato le braccia e manifestato nel corso della mattinata in corteo a Susegana, lungo la Pontebbana, e al pomeriggio in azienda. Un presidio “diffuso”, quello che ha preso forma oggi in diversi angoli della provincia di Treviso in occasione dello sciopero generale di 4 ore proclamato per chiedere modifiche sostanziali alla Legge di stabilità. Alta l’adesione soprattutto nel pubblico impiego, nella scuola e nelle grandi aziende del metalmeccanico.
Per citare solo alcune realtà produttive l’adesione è stata pari all’85% circa in Berco e Electrolux, 65% in De Longhi, 60% in Ggp (ex Castelgarden), 80% in Sile, 60% alla Golfetto Sangatti, 65% in Climaveneta 90%, alla Breton e alla Rizzato 100%, un buon risultato secondo Cgil, Cisl e Uil. Oltre ai tre presidi nelle piazze di Treviso, Oderzo e Montebelluna, ci sono stati due cortei: uno lungo la Pontebbana, organizzato dai lavoratori dell’Electrolux, l’altro a Sernaglia della Battaglia, dove c’è stato prima un comizio di fronte alla Nardi, poi un corteo con volantinaggio fino al mercato.

Siamo soddisfatti - affermano i segretari generali della Cisl Belluno Treviso Franco Lorenzon, della Cgil di Treviso Giacomo Vendrame e della Uil Belluno Treviso Carlo Viel -, perché l’obiettivo di portare la protesta e l’informazione nelle piazze in maniera capillare è andato a buon fine grazie ai presidi territoriali e ai volantinaggi nelle diverse località della nostra provincia.
La Legge di stabilità presentata dal Governo non aiuta il Paese ad uscire dalla recessione. Quello che serve è una significativa riduzione delle tasse ai lavoratori, ai pensionati e alle imprese che creano buona occupazione: la legge di stabilità va cambiata per tornare a crescere”.

Molte le valutazioni e le proposte dei Sindacati al fine di migliorare la Legge di stabilità: aumentare le detrazioni per dipendenti e pensionati e mantenere le agevolazioni fiscali attualmente in vigore sul lavoro; detassare il salario di produttività per tutti; correggere gli elementi di iniquità della nuova tassazione sulla casa; potenziare la lotta all'evasione fiscale; rivalutare le pensioni.
Sul fronte della pubblica amministrazione, Cgil, Cisl e Uil chiedono di stabilizzare i precari, di rinnovare il contratto aziendale ai dipendenti pubblici, di tagliare drasticamente la spesa pubblica improduttiva e i costi della politica, di attivare la contrattazione di secondo livello per ridistribuire gli incrementi di produttività e ripristinare l'indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e il 2014.
Le risorse necessarie per ottenere questi risultati si possono recuperare attraverso l'obbligatorietà del costo standard per le amministrazioni centrali e locali, la riduzione del numero di società pubbliche e l'eliminazione degli enti inutili, la riduzione del numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi a tutti i livelli di governo, l'immediata riforma dello Stato con riorganizzazione degli enti e l'armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea.

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA SPI  18_11_2013

Cgil SPI

Contrattazione sociale, Mogliano si nega.
Pensionati pronti alla protesta.
Sindacato sul piede di guerra
: “I temi affrontati negli incontri tra le Organizzazioni sindacali e i Sindaci della Marca sono di grande interesse per le nostre comunità.
L’amministrazione non rispetta il ruolo di rappresentanza che rivestiamo e si isola dal territorio. “Se non sarà quanto prima fissato un incontro col Comune siamo pronti ad una mobilitazione dei pensionati”.

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso, amareggiato dalla mancata risposta dell’Amministrazione comunale di Mogliano rispetto alle ripetute richieste di dialogo e confronto sui temi della contrattazione sociale sul territorio avanzate dalle Organizzazioni Sindacali trevigiane.

Mentre si sta concludendo la tornata di incontri con tutti i Sindaci e Amministratori locali dei 95 Comuni della Marca ad oggi, dopo le ripetute richieste e l’interpellanza avanzata dai consiglieri comunali del PD di Mogliano, dall’Amministrazione non abbiamo ottenuto nessuna risposta.
Un atteggiamento desolante e irrispettoso del corpo sociale che rappresentiamo in qualità di Sindacati dei pensionati e una incomprensibile posizione isolazionista.
Tali incontri – ha spiegato Barbiero – hanno lo scopo di discutere e confrontarci su tematiche di grande interesse per le nostre collettività e di entrare nel merito della piattaforma di contrattazione sociale inviata ai Comuni a inizio anno. In questo periodo insieme ai Sindaci trevigiani, di ogni parte politica, abbiamo tentato di affrontare le problematiche attinenti all’equità, alla legalità, al tema abitativo, nonché alla gestione associata delle funzioni e delle unioni dei Comuni, alla pressione fiscale (Tares, IMU, loro trasformazioni successive, addizionale Irpef, ecc.), all’azioni di contrasto e di emersione dell’evasione e dell’elusione fiscale, alla copertura finanziaria per la spesa sociale e per il sostegno dei redditi deboli, agli indirizzi di crescita sostenibile da adottare sul territorio”.

Preso atto che l’Amministrazione Comunale di Mogliano Veneto, diversamente da altri Comuni della Marca Trevigiana, non ha proceduto ad attivare tali incontri siamo pronti a promuovere quanto prima un’iniziativa di protesta e una mobilitazione dei pensionati moglianesi e trevigiani”.

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA SPI  18_11_2013

Cgil SPI

Scarsa informazione e poco tempo a disposizione delle famiglie in difficoltà per adempiere alle complesse procedure di richiesta di contributo. Bando regionale in sostegno dei redditi bassi, lo SPI chiede la proroga.
Paolino Barbiero: “Ancora una volta la Regione Veneto anziché programmare gli interventi di sostegno alle situazioni di disagio sociale sceglie la via della lotteria fra i poveri, non assicurando a nessuno la certezza del diritto”.

Un contributo ad alta velocità” così Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso, ha definito il finanziamento stanziato dalla Regione Veneto a favore dei Comuni per affrontare le situazioni di disagio sociale.
Hanno ancora pochi giorni i singoli e i nuclei familiari con reddito ISEE fino ai 16mila euro per richiedere un aiuto al proprio Comune per far fronte a spese mediche e per l’acquisto di dispositivi medici; per il pagamento di bollette per la fornitura di acqua, luce e gas; e per tutte le altre necessità economiche individuate dai Comuni stessi per particolari condizioni di difficoltà.
Solo in questi ultimi giorni sono centinaia i cittadini venuti a bussare al Sindacato per ricevere informazioni – ha detto il segretario generale SPI di Treviso – A fronte della complessa procedura informatica e dell’imminente scadenza chiediamo alla Regione di prorogare la data di scadenza a fine gennaio”.

Secondo il bando, infatti, i richiedenti dovranno entro giovedì 21 novembre inviare la domanda via web seguendo le istruzioni che troveranno on line o potranno recarsi al Comune di residenza per essere assistiti nella compilazione. In ogni caso bisognerà recarsi al Comune con il numero identificativo della domanda e portare copia di tutta la documentazione necessaria.
“Se l’assessore Sernagiotto, come egli stesso afferma, intende con questo finanziamento rivolgere una particolare attenzione all’impoverimento delle nostre famiglie, sostenendo le amministrazioni comunali nel dare risposte efficaci e tempestive ai bisogni emergenti di chi vive in uno stato di necessità ed è oggi costretto a sacrificare spese indispensabili, ci risultano incomprensibili le ragioni per le quali tale bando, pari a 1.960.000 euro per un massimo di contributo fino a 2mila euro, non è stato dovutamente pubblicizzato e perché venga tenuto aperto solo per un così breve periodo.
Un tempo di appena un mese – ha sbottato Barbiero - che non permette neppure ai Comuni, specialmente quelli di piccole dimensioni, di organizzarsi, essendo, secondo il principio di sussidiarietà, i titolari dell'istruttoria per l'individuazione dei beneficiari”.

La grave situazione economica, comportando un forte aumento della disoccupazione e il conseguente crollo del reddito, ha fatto crescere in misura esponenziale le richieste di protezione sociale, sono infatti già centinaia i cittadini che ci hanno chiesto delucidazioni. Però, per le famiglie in difficoltà il raccogliere tutta la necessaria documentazione e la compilazione della domanda con procedura informatizzata non è cosa banale – ha spiegato Barbiero –. Se l’obiettivo è quello di raggiungere una platea di beneficiari la più ampia possibile bisogna allora concedere ai cittadini e ai Comuni più tempo”.

Ancora una volta la Regione Veneto anziché programmare gli interventi di sostegno alle situazioni di disagio sociale sceglie la via della lotteria fra i poveri, non assicurando a nessuno la certezza del diritto. Lo SPI CGIL – ha concluso Barbiero - a fronte di questo comportamento inaccettabile apre le sue strutture per consentire a tutti i cittadini di essere pienamente informati, si propone di verificare che tutti i Comuni della Marca abbiano attivato la procedura e chiede alla Regione la proroga fino a fine gennaio della data di scadenza del bando”.

Ufficio Stampa

LETTERA AL DIRETTORE  18_11_2013

Paolino Barbiero

Gent. direttore,
le scrivo per sottolineare quanto anche nel nostro territorio sia fondamentale che il dibattito politico relativo alla scelta del nuovo segretario nazionale del Partito Democratico sia vivo e ricco di punti di vista e proposte, pur diverse tra di loro, sulle candidature presentate e sulle rispettive mozioni.
Il PD trevigiano e i suoi iscritti, della prima e dell’ultima ora, che vivono in un contesto da sempre laboratorio di modelli economici, di trasformazioni sociali e attenti ai cambiamenti della governance locale, non possono mancare di riflettere sui programmi e sulle posizioni avanzate dai singoli candidati alla segreteria nazionale.

E anche i Sindacati, la CGIL, le varie anime della politica, e non solo, hanno il dovere di partecipare, contribuire, interpretare e trasmettere i messaggi profusi da tali posizioni, proprio perché le diverse candidature si misurano sui contenuti, anche al fine di trovare il giorno dopo il voto delle primarie un denominatore comune per affermare un’azione unitaria del Partito Democratico.

Per queste ragioni sento il dovere di esprimere apprezzamento e stima alla mozione “Per la rivoluzione della dignità” presentata da Gianni Cuperlo, che a mio giudizio ha meglio interpretato le angosce e le preoccupazioni dei pensionati, dei lavoratori e dei giovani e indica realisticamente le priorità di quella che dovrebbe essere un’azione di governo dal tratto riformista.
In particolare, per il rispetto dimostrato verso gli anziani, verso una generazione di pensionati che hanno lavorato tanto nella loro vita e che hanno versato fino all’ultima lira di contributi, quelli che non hanno privilegi e pensioni d’oro.
Anziani che vivono di ciò che si sono onestamente conquistati, che hanno combattuto ieri per un lavoro dignitoso e che oggi sono pronti a continuare a fare sacrifici, purché si possa investire sulla crescita e dare lavoro ai loro figli e nipoti. Non sono loro i ladri di questo Paese, non sono loro quelli che rubano il futuro ai giovani, non sono loro i colpevoli della crisi culturale, economica, sociale, finanziaria, occupazionale dell’Italia ma chi ha guidato il Paese alimentando il mal costume nella politica e nell’economia, la corruzione, le lobby di potere e i grandi e piccoli conflitti di interesse.

E fa bene Cuperlo a ricordare che occorre smetterla di tartassarli colpendo il potere d’acquisto del loro già basso reddito mentre sarebbe ora che la ricchezza venisse distribuita diversamente e con equità, anche difendendo le politiche socio-sanitarie e assistenziali e per i non autosufficienti. A ricordarsi degli esodati, vittime di una riforma sbagliata, dei lavoratori e lavoratrici che durante questa crisi che ammazza l’occupazione e la crescita, hanno la grande paura di perdere il lavoro a cinquant’anni e di non trovarne un altro. Sono vicino alle sue posizioni anche per ciò che sostiene a favore dei giovani che vedono solo rassegnazione davanti a loro, mentre hanno il diritto di costruirsi un futuro e di pretendere progetti per una concreta opportunità di trovare, qui e non altrove, la strada verso la realizzazione dei loro sogni che realizzandosi creano ricchezza nel territorio e nel Paese.

Infine, manifesto apertamente apprezzamento a Cuperlo per aver preso le difese del Sindacato italiano, per la sua storia, per ciò che è stato e continua ad essere, veicolo di aggregazione e di rappresentanza, dei valori della sinistra, che hanno caratterizzato le lotte per l’uguaglianza, la democrazia e i diritti di cittadinanza e nel lavoro. Punti saldi che si devono intrecciare con le nuove passioni per affrontare i tanti cambiamenti avvenuti e che verranno nella società di oggi. Non criticare e insultare ma innovare, cambiare per migliorare nel segno dell’equità, dell’onestà, della trasparenza e dell’etica politica. Questo è il messaggio che dovrebbe guidare chi si candida a rappresentare il maggiore partito di sinistra sia a livello nazionale che locale.

Paolino Barbiero
Segretario Generale SPI CGIL TREVISO

COMUNICATO STAMPA UNITARIO  18_11_2013

Unitario

Cgil Cisl e Uil ai parlamentari trevigiani: “Intervenite in difesa dell’occupazione e dell’impresa”.
Agevolazioni alle assunzioni, Sindacati e Artigiani contro lo stop.
“Si consuma una grave ingiustizia nei confronti dei lavoratori licenziati dalle pmi.
Se non si ripristinano gli incentivi s’innesca una bomba nel nostro tessuto produttivo”
“Contrari allo stop agli sgravi contributivi per assumere i licenziati”.

Questa è la posizioni unitaria di CGIL CISL e UIL provinciali che, insieme alle associazioni degli Artigiani della Marca chiedono, alla vigilia dell’iter di discussione alla Camera dei Deputati sul ripristino della legge 236/93, l’intervento dei parlamentari eletti nel territorio per convincere l’Esecutivo a fare retromarcia sull’argomento e per fermare l’azione avviata dall’Inps per i recupero delle agevolazioni di cui hanno beneficiato le aziende che hanno assunto lavoratori dalle liste di mobilità a seguito di licenziamento individuale.

Invece di aiutare le piccole e medie imprese trevigiane, quelle con meno di 15 dipendenti, schiacciate dalla crisi economica, dalla riduzione degli ordinativi e dalla mancanza di credito bancario, il Governo ha deciso di non ripristinare la dotazione finanziaria per coloro che decidono di assumere lavoratori licenziati iscritti alla cosiddetta piccola mobilità – hanno spiegato i segretari generali della CGIL di Treviso, Giacomo Vendrame, della CISL Belluno Treviso, Franco Lorenzon, e della UIL Belluno Treviso, Carlo Viel.
La Legge di Stabilità 2013 non si limita dunque a non prorogare la possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità per i lavoratori licenziati per giustificato motivo da aziende di piccole dimensioni ma, soprattutto, non ha rifinanziato gli incentivi a favore dei rapporti di lavoro riferiti a questi lavoratori. Per di più l’Inps sta chiedendo indietro alle imprese che nel corso del 2011 e 2012 hanno avuto il coraggio di assumere nuovi dipendenti, pescando nelle liste di mobilità dei Centri per l’Impiego, gli incentivi ricevuti (190 euro al mese per 12 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato e per un massimo di 6 mesi per le assunzioni a tempo determinato”.

Le preoccupanti dimensioni del problema assumono nella nostra regione l’ordine delle 56mila assunzioni, nella sola provincia di Treviso delle 10mila, effettuate nel biennio 2011-2012, e sulla maggior parte delle quali grava la cancellazione retroattiva degli sgravi. In totale – hanno precisato i Sindacati - l’importo delle agevolazioni di cui si chiede la restituzione supera, per le sole imprese trevigiane i 12 milioni di euro.
“Tale misura – affermano i tre segretari generali - oltre a determinare alle nostre imprese artigiane un danno economico, tanto maggiore quante più assunzioni effettuate entro il 31.12.2012, innesca una bomba in un tessuto produttivo già gravemente penalizzato dalla perdurante crisi. Inoltre, avrà gravi ripercussioni sull’occupazione in termini di reinserimento dei licenziati nel mercato del lavoro”.

Chiediamo pertanto ai parlamentari trevigiani di tutti gli schieramenti di evitare il consumarsi di un’ingiustizia nei confronti dei lavoratori usciti dalla piccola impresa artigiana, penalizzati rispetto agli iscritti alle liste di mobilità Legge 223/91 coperti dagli ammortizzatori sociali. E di contrastare provvedimenti come questo che rischia di alimentare ulteriormente il generale senso di incertezza tra la classe imprenditoriale trevigiana. Invece – concludono Vendrame, Lorenzon e Viel –vanno assolutamente trovati i fondi non solo per rifinanziare ma per rafforzare uno strumento che funzionava e che dovrebbe restare attivo almeno sino all’entrata in vigore di una riforma complessiva degli incentivi alle assunzioni”.

Ufficio Stampa

LETTERA AGLI AMMINISTRATORI  20_11_2013

Paolino Barbiero AI Sindaci
Agli Assessori al Sociale
Ai Consiglieri Comunali

Con pochissima pubblicità la Regione Veneto il 15 ottobre u.s. ha deliberato un finanziamento a favore dei Comuni per affrontare le “situazioni di disagio sociale” che in questo periodo sono particolarmente pesanti per tanti cittadini.
Il contributo può essere richiesto, da persone e nuclei familiari con reddito ISEE di 16.000,00 euro, per far fronte a spese mediche di qualsiasi tipo riguardanti il nucleo familiare, con esclusione degli interventi di chirurgia plastica non conseguenti a traumi e/o incidenti stradali o comunque non necessari per la cura di una specifica patologia; per l’acquisto di dispositivi medici; per il pagamento di bollette per la fornitura di acqua, luce e gas; per tutte le altre necessità economiche individuate dai Comuni per particolari condizioni di difficoltà.

I cittadini possono richiedere il contributo entro il termine perentorio delle ore 12:00 del 21 novembre 2013, compilando ed inviando richiesta via web ovvero potranno recarsi al Comune di residenza dove saranno assistiti nella compilazione della domanda. Se fatta richiesta via web, dovranno poi recarsi comunque al Comune di residenza con il numero identificativo della domanda ricevuto dalla procedura web e dovranno portare copia di tutta la documentazione che da titolo al contributo e previsti al paragrafo 4 del Bando.

Se con questo finanziamento l’intento è rivolgere una particolare attenzione all’impoverimento delle nostre famiglie, sostenendo le Amministrazioni Comunali nel dare risposte efficaci e tempestive ai bisogni emergenti di chi vive in uno stato di necessità ed è oggi costretto a sacrificare spese indispensabili, ci risultano incomprensibili le ragioni per le quali tale bando, pari a 1.960.000 euro per un massimo di contributo di 2mila euro, non è stato dovutamente pubblicizzato e perché venga tenuto aperto solo per un così breve periodo.
Un tempo di appena un mese che non permette neppure ai Comuni, specialmente quelli di piccole dimensioni, di organizzarsi, essendo, secondo il principio di sussidiarietà, i titolari dell'istruttoria per l'individuazione dei beneficiari. Comuni che ad oggi non hanno neppure le informazioni necessarie per procedere alle pratiche.

La grave situazione economica e il relativo aumento della disoccupazione, sommati al blocco della rivalutazione delle pensioni, ferme da tre anni, hanno determinato un drastico crollo del reddito, facendo crescere in misura esponenziale le richieste di protezione sociale. Infatti, sono già centinaia i cittadini che, messi al corrente dell’opportunità, anche grazie agli interventi del Sindacato sugli organi di informazione, si sono rivolti alle sedi della CGIL e dello SPI. Inoltre, per le famiglie in difficoltà il raccogliere la necessaria documentazione e la compilazione della domanda con procedura informatizzata non è cosa banale. Se l’obiettivo è quello di raggiungere una platea di beneficiari la più ampia possibile bisogna allora concedere ai cittadini e ai Comuni più tempo.

Per questa ragione, quali portatori delle istanze e degli interessi dei cittadini e della popolazione anziana trevigiana siamo a chiedere che le Amministrazioni e i Consigli Comunali si facciano promotori con la Regione Veneto della proroga fino a fine gennaio della data di scadenza del bando.
Da canto nostro ribadiamo la disponibilità delle nostre strutture per l'acquisizione dell'ISEE e per consentire a tutti i cittadini di essere pienamente informati. Sarà nostra cura verificare che tutti i Comuni della Marca abbiano attivato la procedura.

Paolino Barbiero
Segretario Generale SPI CGIL di Treviso

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  

No alla violenza sulle donne

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne Cgil Veneto organizza una Tavola Rotonda per promuovere il dibattito relativo al femminicidio e a tutte le forme di violenza di genere.
Vista l'importanza delle tematiche trattate, e che la sede scelta per questa iniziativa regionale è proprio Treviso, invitiamo tutta la struttura a partecipare.
Lunedì 25 novembre 2013
dalle ore 9.30 alle ore 13.30
presso l'Auditorium Cgil (Via Dandolo 8 - Treviso)

link Lettera di invito
link Flayer dell'iniziativa
link Piccolo contributo degli uomini Cgil Treviso

MANIFESTAZIONE UNITARIA A ROMA  

FLC

MANIFESTAZIONE UNITARIA NAZIONALE A ROMA
Sabato, 30 novembre 2013

Per partecipare prenota il tuo posto in treno
INFORMATI CON LA TUA ORGANIZZAZIONE SINDACALE
La manifestazione si svolgerà in due momenti, con un presidio in piazza Monte Citorio alle ore 10.00 e con una riunione al teatro Quirino dove sono stati invitati a intervenire anche i responsabili scuola delle forze politiche presenti in Parlamento, ai quali è stata inviata una lettera che illustra le ragioni della mobilitazione.

link Il volantino
link La locandina

COMUNICATO FLC  25_11_2013

FLC

SPECIALIZZAZIONE SOSTEGNO
CORSO DI PREPARAZIONE ALLE PROVE DI ACCESSO

(DM 30 settembre 2011)
L’Associazione Professionale Proteo Fare Sapere, Regionale Veneto, in collaborazione con FLC CGIL di Padova, a supporto dei docenti precari già abilitati, organizza un corso di preparazione alle prove di accesso. Il corso, per evidenti ragioni organizzative, è unico e rivolto ai docenti di tutti gli ordini di scuola e intende fornire ai candidati elementi utili per lo studio e per il superamento del test preliminare e della prova scritta. Gli argomenti delle lezioni sono tratti dall'allegato “C” al dm 30 settembre 2011.

link Per leggere il testo completo seguire questo link.

COMUNICATI STAMPA CGIL TREVISO

LETTERA AL DIRETTORE  25_11_2013

Ivan Bernini - FP

Gentile Direttore,
appare incredibilmente strumentale vedere che, sia a livello nazionale sia locale, gli stessi politici e partiti che per tanti anni hanno inserito nei propri programmi elettorali e urlato a gran voce che le “Province andavano abolite” oggi facciano vistosi passi indietro arrivando addirittura ad accusare il Sindacato, che non sta in Parlamento, non legifera e non ha potere decisionale, di atteggiamenti filogovernativi e di complicità con l’azione del ministro Delrio.

Queste le critiche per aver firmato, in modo responsabile, un protocollo con Governo, Regioni e Comuni che nei suoi principi salvaguardia occupazione, salario e diritti dei lavoratori interessati ai processi di riordino. Principi accolti in questi giorni in un emendamento da parte della Camera e inserito nel DDL Delrio.

Netti su questa infondata accusa il M5S che metteva in testa al proprio programma proprio l’abolizione delle Province, come facevano PDL e Lega con il loro fallito tentativo di federalismo, SEL che parlava di superamento delle Province, e il PD di riordino dell’Ente con funzioni proprie e funzioni delegate.
E se la memoria non m’inganna anche Bersani fu attaccato dal Sindaco di Firenze che insisteva per un’abolizione senza se e senza ma.

Non posso dimenticare che quando i Sindacati, CGIL in testa, anche sul nostro territorio hanno denunciato i tagli della spending review versione Monti, l’impoverimento dei salari a causa dei mancati rinnovi del contratto, l’alto rischio di perdere il posto per i lavoratori precari e al contrario sottolineavano la necessità di rilanciare un piano occupazionale a fronte dei continui blocchi, di un disegno organico nei processi di riforma istituzionale di riordino dello Stato e degli Enti territoriali, del rispetto dell’accordo firmato nel maggio 2012 da parti sociali, Governo, Regioni, Province e Comuni, non un solo Sindaco della Marca, ad esclusione di quello di Maserada, non il presidente della Provincia di Treviso, nessun amministratore locale è sceso in piazza, nonostante invitati, a manifestare al nostro fianco nel luglio 2012.

Dov’erano allora e dove sono oggi quando insistentemente il Sindacato Confederale ancora propone un riordino delle Istituzioni che guardi ai servizi, alle funzioni, ai bisogni del cittadino, alla tutela dei lavoratori e non solo alle casse pubbliche. Dal 2008 ad oggi abbiamo denunciato inascoltati il rischio di declino che la crisi portava con sé in assenza di interventi strutturali che vi ponessero freno; e proprio per questo ci siamo presi degli allarmisti, dei disfattisti, e perfino dei terroristi.

Ed è paradossale vedere in queste ore coloro che ritenevano la Costituzione Repubblica una “Costituzione bolscevica”, e che hanno cercato di manometterla fin dai suoi principi fondanti, ergersi a strenui difensori della Carta.
Perseverare su questa strada significa creare ulteriori danni a spese delle istituzioni, dei cittadini, dei lavoratori del pubblico impiego. Ci vuole responsabilità sia quando si è alla guida del Paese e del territorio sia quando si sta all’opposizione. Noi la responsabilità ce la prendiamo tutta, spesso anche per gli altri.

Per questo abbiamo manifestato la nostra contrarietà in questi anni e oggi sottoscriviamo un’intesa che salvaguardia lavoratori, salario e diritti. Per questo siamo disponibili a fare una campagna vera di mobilitazione e sostegno per rilanciare l’occupazione nelle Pubbliche Amministrazioni, per modificare la norma “stabilizza precari” che nulla fa se non creare altre insicurezze, e per avviare processi che riducano la spesa intermedia degli Enti, un costo ormai quasi pari quello per il personale.
Saranno d’ora in poi questi amministratori e politici locali più disponibili al dialogo e alla collaborazione o continueranno sulla strada dell’incoerenza a seminare paure e con i loro spot elettorali a cercare facile consenso grattando alle pance dei cittadini?

Ivan Bernin
Segretario Generale FP CGIL di Treviso

COMUNICATO STAMPA UNITARIO  28_11_2013

Unitario

Allarme dei Sindacati: Sezione Lavoro al collasso. L’inefficienza della giustizia si scarica sugli Uffici Vertenze.
Cause del lavoro, quattro anni per la prima udienza.

I segretari generali: “Grave danno ai lavoratori ai quali non viene riconosciuta la certezza del diritto in tempi accettabili. E la situazione peggiorerà ulteriormente nel 2014”.

TREVISO – I Sindacati Confederali lanciano l’allarme: “Dei tre giudici del lavoro a ruolo nel 2011 fra due mesi ne resterà solo uno”. CGIL, CISL e UIL di Treviso denunciano una situazione che definiscono “al collasso”.
Rispetto alla crescita esponenziale delle cause del lavoro, anche a causa delle criticità e dei fenomeni legati al mercato occupazionale emersi in questi anni di crisi, la Sezione Lavoro del Tribunale di Treviso si trova con un organico ridotto all’osso. Infatti, se già l’assenza di uno dei tre giudici a ruolo nel 2011, e mai sostituto, ha creato enormi problemi e ritardi, tant’è che le cause in capo a questo giudice non sono ancora state riassegnate e dopo oltre due anni restano ancora ferme, la mole di lavoro per i due giudici rimasti è notevolmente aumentata, facendo trascorrere un tempo anche di quattro anni prima che le parti abbiano la possibilità di comparire in udienza la prima volta. Inoltre, il primo febbraio 2014 uno dei due giudici rimasti lascerà il ruolo a Treviso.

Tale carenza di organico e l’allungarsi fuori controllo dei tempi delle cause crea una totale e inaccettabile mancanza della certezza del diritto in materia di lavoro – hanno precisato i segretari generali di CGIL Treviso, Giacomo Vendrame, di CISL Belluno Treviso, Franco Lorenzon, e di UIL Belluno Treviso, Carlo Viel -. Per i lavoratori e per le aziende della provincia di Treviso la situazione che si è venuta a creare, e che senza un ripristino di tutti e tre i giudici andrà ulteriormente a peggiorare nel 2014, è causa di gravi disagi. Il non riconoscere il diritto in un momento difficile e di emergenza sociale, quale quello che stiamo vivendo, rappresenta, infatti, un danno economico e civile enorme”.

Una situazione questahanno continuato i segretari generaliche si sfoga, inoltre, sugli Uffici Vertenze dei Sindacati, costretti a ricoprire sempre più il ruolo di parafulmine delle inefficienze e delle lungaggini della giustizia, non solo relativamente al quantitativo di lavoro, in particolare legato agli innumerevoli fallimenti, recupero crediti e altre tipologie di contenzioso. E anche l’idea di spostare l’organico dal fronte civile - hanno concluso Vendrame, Lorenzon e Viel – non è una soluzione fattibile alla luce dell’intasamento in cui verte anche questa Sezione del Tribunale di Treviso”.

Ufficio stampa

COMUNICATO STAMPA   30_11_2013

Giacomo Vendrame

La CGIL provinciale per un dialogo paritario sulla fusione dei Comuni, Vendrame: “Non accettiamo attacchi all’autonomia del Sindacato".
Vendrame risponde a Bellio, “Anche questo è il ruolo delle OOSS”.
Il segretario generale: “Bisogna pensare agli interessi generali di lavoratori, pensionati, cittadini e di tutte quelle persone che sono state colpite dalla crisi, crisi che ha un’origine anche di carattere istituzionale”.

Punti di vista diversi sì, anche critiche, quello che non possiamo accettare sono attacchi all’autonomia all’azione del Sindacato”. Durissimo Giacomo Vendrame, segretario generale CGIL di Treviso, che non digerisce le parole del nuovo coordinatore del PD di Villorba, Enrico Bellio, in relazione al ruolo e alle competenze delle Organizzazioni Sindacali in ambiti che riguardano l’amministrazione del territorio.

“Bellio non sa di cosa sta parlando – attacca Vendrame – quotidianamente ci impegnamo, come Sindacato, nel dare risposte a lavoratori, pensionati, cittadini, persone colpite dalla crisi economica e occupazionale.
Quali corpi intermedi siamo portatori di istanze e di interessi generali che non si fermano ai confini di Villorba ma che abbracciano tutto il territorio provinciale fino a quello nazionale.
Parte di questa crisi, quella che colpisce i giovani, i lavoratori, le donne, gli anziani residenti nel Comune di Villorba ha un’origine di carattere istituzionale – ha sottolineato Vendrame – per questa ragione siamo non solo interessati ma abbiamo un disegno sull’argomento, come dimostrano le posizioni prese dalla CGIL, sia a livello nazionale, regionale e provinciale.

Crediamo fortemente che interventi strutturali sugli assetti istituzionali e di governance locale possano produrre nel medio lungo periodo economie di scala e positivi effetti di contenimento se non addirittura di riduzione dell’imposizione fiscale per i cittadini e per le imprese. E questo, inoltre, a fronte di migliori servizi erogati dai Comuni e in generale dalla Pubblica Amministrazione.
Quella PA dove operano altri lavoratori, la quale tutela è sempre parte delle nostre competenze, e che in quest’importante progetto di ammodernamento e di semplificazione di certo non ci dimentichiamo”.

Riformare la PA perseguendo il miglioramento della macchina amministrativaha aggiunto Vendrame – è anche l’obiettivo di diversi documenti sottoscritti con Confartigianato, il quale presidente forse si sta fermando a guardare il dito e non vede la luna – incalza Vendrame -.
A differenza delle stime e dell’analisi elaborata del Centro Studi della CGIL provinciale su bilanci, spesa in conto capitale, fiscalità locale, numeri alla mano, quelle di Pozza sono cifre tutte da verificare e che non mettono sull’altro piatto della bilancia i risvolti positivi delle fusioni in termini di imposizione tributaria, di qualità dei servizi e proprio di semplificazione amministrativa e burocratica.
In altre parole bisogna valutare complessivamente costi e benefici dei vari scenari e soprattutto ragionare su quanto ci costa l’immobilismo che abbiamo finora vissuto, talvolta complici anche le Istituzioni”.

“Continuiamo – conclude Vendrame – ad essere aperti al dialogo e al confronto con tutte le parti, ma quando questo è paritario e democratico e porti ad una sintesi costruttiva”.

Ufficio stampa

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina