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Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
La posizione della CGIL provinciale di Treviso contro il pagamento della differenza dell’IMU.
Caos IMU, Vendrame: “Scelte confuse, a pagare sempre i cittadini”.
Il segretario generale: “Mancanza totale di certezze, di rapporto Stato territorio e di equità.
In materia fiscale si guida alla cieca in una giungla sempre più fitta. Colpiti lavoratori, pensionati e famiglie”.
“Ad oggi non c'è ancora un testo, e così l'incertezza non si dirada ma aumenta - tuona il segretario generale della CGIL di Treviso – il Governo ha cancellato la seconda rata Imu ma non per tutti i contribuenti, alcuni infatti secondo il comunicato stampa dell’ultimo CdM saranno chiamati a pagare la differenza tra l'aliquota base e l'aumento deliberato dal Comune di residenza.
Ciò significa che qualora il Comune abbia deliberato per il 2013 un’aliquota superiore, per il contribuente il beneficio è limitato fino al 4‰.
Quest’ultimo è, infatti, tenuto al versamento entro il metà gennaio 2014 del 50% della differenza di imposta calcolata con l’aliquota deliberata e con quella base. Si parla di conguaglio entro il 16 gennaio ma – ha obiettato Vendrame - per i Comuni che hanno aumentato l'aliquota standard è una cosa complicatissima”.
Ufficio stampa
Ente Provincia di Treviso
Le lavoratrici e i lavoratori della Provincia di Treviso riuniti in assemblea, nell’esprimere la propria
preoccupazione in merito all'attuale fase di incertezza rispetto al progetto di riforma del sistema delle
Autonomie Locali, ritengono il protocollo siglato dalle organizzazioni sindacali, Governo, Conferenza
delle regioni e Anci un primo passo importante per costruire un riordino partecipato, dalle lavoratrici e
dai lavoratori, del processo di riorganizzazione, come già ribadito nei documenti predisposti e votati
nelle assemblee RSU del Veneto.
Per leggere il testo completo seguire questo link.
La CGIL di Treviso alle categorie economiche: “Attiviamo gli accordi sottoscritti e rafforziamo i controlli”.
Vendrame: “La legalità è la via per uscire dalla crisi”.
Il segretario generale: “La congiuntura economica inasprisce e diffonde i fenomeni di sfruttamento del lavoro determinando un sistema economico parallelo ancora più fragile.
Costruiamo insieme un nuovo modello produttivo che si fondi sull’onestà, di tutti”.
“A questi fenomeni il Sindacato ha da sempre dedicato massima attenzione e spesso sono stati denunciati soprattutto nella dimensione e diffusione riscontrata e che ha determinato la creazione di un sistema economico e produttivo parallelo basato sull’illegalità, coinvolgendo imprese, imprenditori e lavoratori in un circolo tanto vizioso quanto fragile, complice della debolezza stessa del sistema nell’affrontare la crisi” ha affermato il segretario generale della CGIL di Treviso.<7p>
“Non possiamo nasconderci dietro un dito – ha continuato Vendrame – non accettabili neppure atteggiamenti di “presunta verginità” rispetto a chiare responsabilità del passato: dalle piccole alle grandi realtà del territorio, in molti sono stati complici di un meccanismo perverso e che oggi nelle sacche della crisi si inasprisce, spesso a spese dei dipendenti costretti a sottostare a forme di sfruttamento pur di non perdere il posto di lavoro.
La cultura dell’evasione e della furbizia troppo tollerata anche in anni recenti, non si supera con una dichiarazione o puntando il dito sui soggetti deboli del sistema. Il principio di legalità non è un interruttore che si attiva e fa luce su anni e anni di buio, va ricostituito con atteggiamenti quotidiani e coraggiosi, diversi rispetto al passato”.
“L’illegalità è un problema per tutti – ha sottolineato Vendrame - se vogliamo ricostruire un sistema economico, produttivo e occupazionale vincente, dobbiamo rimboccarci le maniche e risalire la china, tutti insieme, istituzioni, imprese e lavoratori; non avere paura di uscire allo scoperto ma abbandonare questo approccio perverso al mercato del lavoro e alla produzione, e costruire la cultura della legalità, del merito e delle competenze, dell’onestà, della capacità imprenditoriale.
Solo questo percorso ci farà uscire dalla crisi rafforzati – ha concluso Vendrame – avviamo da subito, in attivazione anche degli accordi sottoscritti tra Parti Sociali e Associazioni di Categoria, una fase di controlli in collaborazione con gli organismi competenti al fine di far emergere l’utilizzo scorretto degli ammortizzatori sociali e colpire chi danneggia la collettività”.
Ufficio stampa
La CGIL di Treviso: “Perché tanto accanimento sulla fusione di Villorba e Povegliano?”
Vendrame a Pozza: “Usciamo dal nanismo con i macroComuni”.
Il segretario generale: “Gli Amministratori della Marca non hanno avuto linee guida per orientarsi
sul terreno delle aggregazione e delle fusioni. Fanno scelte coraggiose che vanno supportate”.
“Bisogna superare il nanismo amministrativo e il campanilismo politico – ha continuato Vendrame – le aggregazioni e le fusioni hanno anche le scopo di creare delle omogeneità tra macroaree della Marca, eliminare differenze a livello fiscale e di gestione del territorio che ostacolano la crescita”.
“Ha ragione Pozza quando afferma che due Comuni non bastano – continua sarcastico Vendrame – ma le altre Amministrazioni non hanno ancora avuto il coraggio di intraprendere questa strada. Mi chiedo perché invece di incaponirsi contro la fusione Pozza non si spenda per convincere i nostri amministratori locali ad avviare processi di fusione e aggregazione in tempi rapidi. Sono diverse le Amministrazioni della Marca, infatti, che guardano con favore e interesse a questo processo – ha concluso Vendrame – non capisco perché tanto accanimento su Villorba e Povegliano”.Ufficio stampa
SABATO 14 DICEMBRE 2013
MANIFESTAZIONE REGIONALE
A MESTRE in Piazzetta Coin dalle 10.00 alle 12.30
Dagli sprechi e dalla tassazione delle rendite
più risorse ai lavoratori e ai pensionati.
LA LEGGE DI STABILITA' DEVE CAMBIARE
La Legge di Stabilità presentata dal Governo non dà risposte ai lavoratori, penalizza i pensionati,
conferma la sottrazione ai lavoratori pubblici della contrattazione, non dà soluzioni agli esodati, lascia
nell’incertezza Cassa Integrazione Guadagni e mobilità in deroga e Contratti di solidarietà.
Per scaricare il volantino seguire questo link.
Giovedì 12 dicembre alle ore 18:00, con la collaborazione del Comune di Montebelluna, la presentazione alla Biblioteca di Largo X Martiri
CENT'ANNI FA IL PRIMO SCIOPERO DELLA MARCA.
I volti e le storie dei lavoratori del Canapificio dell’allora Crocetta Trevigiana raccontati nel volume di Livio Fantina edito CGIL e Istresco.
Quando si parla di sciopero ci vengono in mente le grandi manifestazioni di piazza, i lavoratori in tuta blu, le bandiere
delle organizzazioni sindacali e i lunghi cortei, ma non è sempre stato così.
“Ogni volta che vedo la foto dello sciopero di Crocetta del 1913 resto affascinato e allo stesso tempo provo una forte emozione nell’osservare il numero di persone, la posa, la chiarezza dell’immagine nella sua complessità, la dignità e la rivalsa che emerge dai volti delle persone, tra le quali molte donne e bambini. È un frammento di storia vissuta che sembra parlarci in modi diversi: le “urla” e i canti della mobilitazione di massa, le voci sommesse di ognuno di loro, il silenzio del momento importante, tutti vestiti a festa per celebrare l’unione, la solidarietà, la forza della classe lavoratrice. Così commenta Giacomo Vendrame, trentaquattrenne segretario della Camera del Lavoro di Treviso, la foto simbolo dello sciopero di Crocetta dalla quale il volume di Fantina per Istresco e CGIL prende ispirazione.
“Il riportare alla luce questa foto, le vicende delle maestranze dello stabilimento di Crocetta, e in particolare quella mobilitazione che durò venti giorni e segnò la storia sindacale del nostro territorio, in un dialogo tra passato e presente, aggiunge valore a ciò che siamo e a ciò che facciamo oggi. La pubblicazione – continua il segretario generale della CGIL di Treviso - ci racconta, infatti, il 1913, ma l’occhio che attraversa quell’immagine, il nostro occhio, è puntato cent’anni più avanti, a chi vive tutte le difficoltà del mondo del lavoro del 2013. Il lavoro nuovamente al centro della sofferenza del nostro Paese. In questo parallelismo, quello che è accaduto allora e di quello che stiamo passando oggi, ci vedo un momento di riflessione importante e di ricerca delle fondamentali risposte alle sfide che dobbiamo affrontare come organizzazione sindacale e come soggetto di rappresentanza sociale”.“L’origine dello sciopero del ‘13 furono i bassi salari, gli orari insostenibili, le insicure e insalubri condizioni di lavoro, la gestione arbitraria e padronale della cassa malattia. Salario, diritti, equità – spiega Giacomo Vendrame - argomenti dell’azione sindacale che si sostanziano nell’ininterrotto lavoro di rivendicazione, di mediazione, di mobilitazione all’interno di un equilibrio dinamico per definizione tra interessi contrapposti, tra lavoratori e paroni. Una mobilitazione collettiva, la prima nella nostra terra ma di carattere nazionale, uno sciopero che potremmo definire vittorioso. Insomma, questa foto parla di lavoratori, di sindacato, parla a ognuno di noi. Perché il profondo significato, forse non immediato, ma potente, gioca sul paradosso di un’immagine fissa priva di movimento ma che racconta l’azione, l’attivismo nel sul divenire. Abbiamo deciso di mobilitarci per migliorare la nostra condizione, non potendo più accettare quello che succede. Lo facciamo con dignità e convinzione, per raggiungere un risultato concreto. Lo facciamo organizzati in un sindacato, perché dobbiamo attrezzarci per contare di più, per difenderci meglio. È la storia di questa e di tutte le lotte sindacali, è la nostra storia”.
“Quest’immagine – aggiunge Vendrame - arriva diretta al punto, senza mediazioni concettuali.“In una fase di disorientamento e di scarsa affezione rispetto ad azioni di carattere politico – conclude Vendrame - troviamo la discussione nel merito non solo necessaria, ma anche indispensabile per capire in che direzione dobbiamo andare, come sindacato e come lavoratori. “Noi abbiamo fatto la nostra parte, e voi?” Questa, attraverso le espressioni di un’umanità raccolta e compassata, è una provocazione rivolta a tutti, ciascuno con la propria responsabilità, compresi i giovani che a volte si limitano solo a un generico “malumore” senza sforzarsi di costruire concrete alternative”.
Per scaricare la locandina seguire questo link.
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Ufficio stampa
Il Sindacato attacca la Regione: “Nuove incertezze e ancora sprechi a danno dei cittadini”.
Stop alla fusione Villorba-Povegliano, CGIL: “Giochi di potere”.
Il segretario generale, Giacomo Vendrame: “Tappata la bocca ai cittadini. Questa è la Lega delle lotte intestine e degli interessi di parte. Basta una cenerentola della politica per bloccare un processo reale di ammodernamento e semplificazione amministrativa.
Intervenga Zaia convocando la commissione regionale in sessione straordinaria”.
“Questa è la Lega delle autonomie e dei popoli, al di fuori dei meccanismi della più bassa politica… direi di no, questa è la lega delle lotte intestine, degli sprechi, degli interessi di parte e di partito – attacca Giacomo Vendrame – la Lega “di palazzo” che di fatto distrugge il lungo lavoro progettuale e trasversale fatto finora, tappando la bocca ai cittadini di Villorba e di Povegliano che non potranno così esprimersi sulla fusione dei propri Comuni e dunque sulla gestione stessa del territorio”.
“C’era in piedi un processo reale – ha sottolineato Vendrame – fatto di posizioni diverse e che portava democraticamente alla scelta referendaria, stando dentro i tempi per l’eventuale rinnovo amministrativo e il primo voto nel Comune unico. Ma siamo alle solite, ai soliti giochi di potere ai quali i leghisti ci hanno ormai abituati da tanto troppo tempo. Sono bastate le pressioni di qualche esponente di spicco, di qualche cenerentola della politica, a bloccare il tutto, alla faccia dei percorsi intrapresi dagli amministratori del suo stesso partito e, soprattutto, dei cittadini che non solo non potranno decidere per se stessi ma continueranno a pagare due sindaci, due giunte, due consigli comunali, due apparati amministrativi e non godranno ancora di tutti quei vantaggi messi in campo dallo Stato centrale per i Comuni che si fondono, tra i quali lo sforamento del Patto di Stabilità, tanto odiato dagli amministratori leghisti”.“E per fortuna – ha concluso Vendrame - che lo stesso Zaia non più di due settimana fa ha dichiarato che è necessario arrivare a 150 Comuni nella nostra regione, perché è questa la dimensione numerica che, attraverso il piano di riordino territoriale, porterà ad avere un sistema gestionale complessivo degli enti locali efficaci, di cui beneficeranno i cittadini. Se Zaia non interverrà subito convocando in sessione straordinaria la commissione regionale di questi ambiziosi progetti rimarrà solo aria fritta e altrettanta amarezza per gli sforzi già fatti”.
Ufficio stampa
CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 | Risali la pagina |