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Comunicati Stampa

FEBBRAIO 2013

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO STAMPA  07_02_2013

Paolino Barbiero

Una circolare dell'Istituto conferma i diritti stabiliti da una norma di 20 anni fa.
Pensioni, retromarcia Inps sui 15 anni: "salvi" duemila trevigiani.
Non cambiano i requisiti per le pensioni di vecchiaia di chi, al 31 dicembre del 1992, aveva maturato 15 anni di contribuzione.
Paolino Barbiero: "Salvaguardata, grazie alla mobilitazione dello Spi Cgil, la situazione di tanti e soprattutto donne, stagionali, precarie o con occupazioni discontinue".
Poi una critica ai tecnici: "Anche da Monti atteggiamenti elettoralistici, il dietrofront sui diritti acquisiti e le nuove norme che ampliano la platea di pensioni rivalutabili hanno il sapore di mosse acchiappa-voti".

"Una vasta mobilitazione dello Spi Cgil, che nella sola provincia di Treviso aveva raccolto oltre 3.700 firme, ha permesso di salvaguardare i diritti di tanti pensionati, soprattutto di molte donne pensionate, a vedersi riconosciuti i diritti maturati nel 1992 e che una circolare dell'Inps dello scorso anno aveva pregiudicato in maniera sostanziale".

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale dello Spi-Cgil di Treviso, annunciando che una circolare INPS stabilisce il mantenimento del diritto ad accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contribuzione se maturati nel 1992, così come previsto dal decreto legislativo 503/92.
La vicenda è relativa ai requisiti minimi per la pensione, fissato in 15 anni di contribuzione maturati al 1992, previsto da una normativa nazionale dello stesso anno e i cui beneficiari sono i lavoratori e le lavoratrici che avevano raggiunto i 15 anni di contributi al 31 dicembre del '92 e coloro che erano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria prima di quella data.
Una situazione che, in provincia di Treviso, riguarda, secondo le stime dello Spi, almeno duemila persone, di cui 1.800 donne.

"Nella sostanza - ha spiegato Barbiero - la circolare dell'Inps emessa nel 2012 precisava che il diritto alla pensione di vecchiaia si conseguiva solo con lo scadere di 20 anni di contribuzione. Una interpretazione, nei fatti accolta se non proprio voluta dal governo Monti, che abbiamo immediatamente contestato perché colpiva in maniera particolare le lavoratrici e i lavoratori che avevano cessato l'attività, gli stagionali e i precari e che, in un certo senso, avrebbero fatto la fine degli esodati".

"Con circolare Inps datata 1 Febbraio 2013 - ha proseguito il segretario provinciale dello Spi-Cgil - l'Inps ha rovesciato la situazione. Sottolineando come dalle parti sociali sono venute sollecitazioni ad un chiarimento - in realtà il sindacato ha immediatamente contestato l'interpretazione più restrittiva dando vita ad una ampia mobilitazione - la circolare stabilisce che un approfondimento della materia porta alla conclusione che l'entrata in vigore della cosiddetta riforma Fornero non intacca il requisito dei 15 anni di contribuzione al dicembre del 1992, in quanto si tratta di disposizione non espressamente abrogata dalla nuova legge del 2011".

Il requisito dei 15 anni di contribuzione continuerà a funzionare quindi per:
- i lavoratori che al 31 dicembre 1992 hanno maturato i requisiti di assicurazione e di contribuzione previsti dalla normativa previgente (15 anni di contribuzione);
- i lavoratori ammessi alla prosecuzione volontaria in data anteriore al 31 dicembre 1992.
Per poter usufruire di tale deroga è necessario che la decorrenza dell’autorizzazione alla prosecuzione volontaria si collochi entro la data del 26 dicembre 1992.

Non è invece richiesto che l’assicurato ammesso alla prosecuzione volontaria abbia anche effettuato versamenti anteriormente alla predetta data. "Come nel caso della recente disposizione sulle rivalutazioni delle pensioni che dal limite di 1.450 euro lordi, dopo 13 mesi di discussioni sulla mancanza di risorse per il welfare, è stata riportata al tetto di circa 3 mila euro mensili. In altre parole, ancora una volta il governo Monti ha deciso di fare chiarezza solo alla fine della legislatura e solo dopo la decisa discesa in campo del Sindacato.

Ho l'impressione - ha continuato Barbiero - che gli intenti, come proprio per le rivalutazioni, siano chiaramente elettoralistici e finalizzati alla conquista di consenso, tanto più che, facendo l'esempio del provvedimento sulle rivalutazioni, tutto è rimandato al 2014.
Insomma aria fritta, non vogliamo che anche questa resti l’ennesima promessa elettorale ma sia uno tra i primi provvedimenti del nuovo Governo, e che si attivi da subito la rivalutazione già dal 2013".

"Malgrado la sbandierata sobria serietà dei tecnici - ha concluso Barbiero - siamo ai soliti metodi di campagna elettorale: un atteggiamento che lo Spi Cgil non può esimersi dal far rilevare ai propri iscritti e criticare con forza, mettendone in luce le contraddizioni. Metodi e temi da illusionisti della politica che rendono il dibattito uno stillicidio di promesse e assicurazioni che forse attirano voti ma che non puntano con serietà, responsabilità e visione riformista a risolvere i veri bisogni del mondo del lavoro e dei pensionati".

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA  11_02_2013

Giacomo Vendrame

Nella Marca rallentano le assunzioni dei lavoratori iscritti alla mobilità a causa della mancata proroga delle agevolazioni contributive. A gennaio altri 416 posti persi nella piccola impresa. Bloccati gli incentivi per l’occupazione, scoperti oltre 5mila.
Il segretario generale della CGIL di Treviso: “Si configura un disincentivo alle assunzioni che discrimina alcuni lavoratori in disoccupazione. Non prorogando le agevolazioni contributive per chi assume i lavoratori usciti dalle pmi si tolgono le già labili opportunità di occupazione, con risvolti drammatici per le prospettive dei tanti disoccupati”.

La Legge di Stabilità non prevede la proroga della normativa che sanciva la possibilità di iscriversi alle liste di mobilità da parte di quei lavoratori licenziati oggetto della Legge 236/93, né rinnova la norma che consentiva alle aziende che avessero assunto tali lavoratori di godere di speciali incentivi di contenimento degli oneri previdenziali”.
Lo ha riferito oggi Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, preoccupato per le ricadute di tali disposizioni sul territorio e denunciando quella che definisce “una triste e dolorosa vicenda che fa distinzione tra disoccupati con l’incentivo all’assunzione e disoccupati senza, con la percezione dei vari soggetti di essere davanti ad un’ingiustizia”.

A causa della mancata proroga delle già ridottissime forme di ammortizzazione sociale previste dalla 236/93, ovvero in caso di licenziamento individuale per giustificato motivo da parte di imprese con meno di 15 dipendenti, restano potenzialmente scoperti in provincia di Treviso gran parte dei 5.286 lavoratori che, solo nel corso del 2012, hanno perso il posto, e che ad oggi non hanno più trovato un riposizionamento. A questi si aggiungono dal primo dell’anno altre 416 fuoriuscite dalle piccole realtà produttive trevigiane; mentre, in questo primo mese del 2013 sono 329 i licenziamenti rientranti nella Legge 223/91.
Senza il rifinanziamento degli sgravi contributivi l’Inps non erogherà per l’anno in corso gli incentivi previdenziali alle aziende che assumono oggi i lavoratori iscritti alla liste di mobilità della 236/93 negli anni precedenti. Inoltre, anche in caso di rinnovo o trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di lavoratori “pescati” in passato dalle liste della 236/93 non è previsto il relativo incentivo.

“Con la nuova normativa, varata a dicembre dal Governo Monti, già diverse aziende del nostro territorio che hanno in forza lavoratori assunti dalle liste della 236/93 non stanno, infatti, rinnovando né trasformando i rapporti di lavoro in scadenza, temendo di non poter più avere diritto alle agevolazioni che miravano a contenere il costo del lavoro riducendo gli oneri previdenziali nella misura prevista per gli apprendisti – ha spiegato il segretario generale della CGIL - agevolazioni che restano in vigore solo in caso di assunzione di quei lavoratori che provengono da aziende che hanno effettuato le procedure di mobilità ai sensi della Legge 223/91 (nella Marca 2.085 lavoratori dei 7.371 iscritti al 31 dicembre 2012)”. “Per questa ragione – ha detto Vendrame - chiediamo un atto interpretativo che preveda per il 2013 la proroga sia dell’iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati da aziende con meno di 15 dipendenti, sai la concessione degli sgravi contributivi per le aziende che assumono tale categoria di lavoratori nel corso dell’anno. Se non si provvederà subito al ripristino delle misure della 236 non rifinanziate si determinerà un ulteriore aggravamento della crisi del mercato del lavoro – ha aggiunto Vendrame - creando ulteriori problemi ai disoccupati che non percepiscono alcun sostegno al reddito, e penalizzando quelle imprese disponibili ad assumere anche in un momento così difficile”. “Queste disposizioni – ha concluso Vendrame – sono il frutto dell’estenuante ed esasperata politica del rigore operata dal Governo Monti, priva di incentivi allo sviluppo e a dare ossigeno alle nostre imprese, e disinteressata alla tenuta del mercato del lavoro, che vogliamo ricordare è fatto di persone e non solo di numeri”.

Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni, Hobocommunication Tel 349.0824848

LETTERA AL DIRETTORE  14_02_2013

Paolino Barbiero

Gentile Direttore,
il Sindacato dei Pensionati della Marca vuole indicare la via giusta verso il rinnovamento: quella dell’alternanza di governo, del buon senso e non della contestazione fine a se stessa.
Questa è l’occasione da non perdere per eliminare gli errori commessi dal centrodestra, dai governi Bossi-Berlusconi e dai tecnici di Monti.
L’obiettivo comune deve essere ridare voce ai cittadini e alla fascia debole della società bisogna, far vincere la legalità sul malaffare e sulla corruzione, sull’evasione fiscale e sullo sfruttamento del lavoro.

Come Sindacato dei Pensionati chiediamo buona occupazione per i nostri giovani e tutela per i tanti over 60 che a causa della crisi economica rischiano il posto e di uscire dal mercato del lavoro solo pochi anni prima del pensionamento.
Chi governerà dopo il 25 febbraio avrà il dovere di rimettere in piedi il Paese e correggere le negatività introdotte nel corso dell’ultima legislatura, sia sul piano dell’economia che dei diritti di lavoratori, pensionati e cittadini. In particolare, si dovrà subito procedere alla rivalutazione delle pensioni fino ai 3mila euro lordi mensili, che nella nostra provincia rappresentano il 92% degli assegni erogati dagli istituti previdenziali, allargare la no tax area, portandola dai 7.500 euro ai 10mila euro annui, porre un tetto alle pensioni d’oro, ovvero sopra i 5mila euro, dando così un forte segnale etico, di civiltà e solidarietà.

Inoltre, chiediamo a chi si candida di assicurare qualità e accessibilità della Sanità Pubblica, trovando le risorse necessarie alla diminuzione della compartecipazione alla spesa per i redditi più bassi, anche attraverso i processi di aggregazione tra gli Enti territoriali ed intervenendo radicalmente sulle sacche di inefficienza e sui costi della politica locale, che ancora troppo pesano sui bilanci della Pubblica Amministrazione. Ma allo stesso tempo investire sulla classe dirigente e sul lavoro, premiando i tanti imprenditori onesti e capaci, quelli che non chiedono gli interventi della politica, e che le tasse le pagano regolarmente.

Sul territorio trevigiano lo SPI, infatti, continuerà a lottare, anche insieme ai politici che sostengono queste nostre posizioni, per il risanamento e il rilancio anche del tessuto produttivo e per la sostenibilità ambientale e sociale della nostra economia, per sostenere le fasce deboli della società sul fronte del contenimento di bollette e tariffe.
L’Attivo SPI CGIL Treviso, in programma il 21 febbraio al BHR di Quinto, ha proprio l’obiettivo di porre tali questioni a candidati ed esponenti locali della coalizione di centrosinistra. A loro, in modo diretto, evidenzieremo chiaramente i problemi dei pensionati e delle loro famiglie, perché se ne facciano carico, senza dimenticanze, nel corso di tutto il loro mandato, con lealtà nei confronti della coalizione per la quale sono candidati e verso gli elettori che li sostengono e a loro daranno fiducia.

Ci auguriamo che fallito il berlusconismo e il federalismo di facciata, la logica del padrone e quella militarista, il rigore esasperato e il sindacalismo condiscendente, contrastando il personalismo e l’antipolitica, si apra una nuova primavera della Politica italiana. Noi crediamo che si possa veramente inaugurare questa stagione di rinascita, civile e culturale, economica e sociale. E lo si possa fare solo attraverso la democrazia e l’alternanza di governo. “La CGIL ti indica la via giusta” si legge su un vecchio manifesto del ’53; nulla di più vero: oggi questa via noi con forza la suggeriamo ai nostri iscritti, ai lavoratori, ai pensionati e a tutti i trevigiani.

Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL Treviso

COMUNICATO STAMPA  20_02_2013

SPI Treviso

Attivo dei Delegati Leghe SPI CGIL della provincia di Treviso
con Carla Cantone
Giovedì 21 febbraio 2013
dalle ore 09:00 alle ore 13:00
BHR Hotel - Quinto di Treviso (TV)

La profonda crisi economica e sociale che sta colpendo il nostro territorio e che sta peggiorando significativamente le condizioni di vita dei cittadini, si ripercuote anche sulla popolazione anziana e pensionata, la cui situazione si fa ogni giorno più drammatica”. Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL Treviso, invitando i candidati del centrosinistra trevigiano, i Sindaci e i Direttori delle ULSS della Marca, a partecipare all’Attivo dei Delegati SPI CGIL di Treviso di giovedì 21 febbraio dalle ore 9:00, al BHR Hotel di Quinto di Treviso. All’iniziativa organizzata e promossa dalla segreteria di Treviso, in vista dell’appuntamento elettorale di fine febbraio, prenderanno parte oltre 600 delegati delle Leghe SPI. Sarà presente Carla Cantone, segretaria generale SPI CGIL nazionale.

Le politiche fin qui adottate per contrastare la crisi hanno ulteriormente penalizzato i pensionati, con il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumento delle tasse, delle imposte e dei prezzi di beni, servizi e tariffe, i tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni e Comuni. I bisogni della popolazione anziana – ha continuato il segretario SPI CGIL - che pure rappresenta circa il 25% della popolazione trevigiana, sono stati sostanzialmente ignorati dall’agenda politica, sia per quanto riguarda la progressiva perdita di potere d’acquisto, sia per quanto riguarda la pressione fiscale, sia per quanto riguarda i servizi sanitari e sociali.

Noi siamo convinti che nessun cambiamento positivo sarà possibile ignorando questa fascia della nostra società – ha aggiunto Barbiero - che rappresentano una vera risorsa per l’intera collettività, ma che hanno anche necessita di politiche e di tutele mirate. Come Sindacato dei Pensionati oggi ci rivolgiamo a chi si è candidato a guidare il Paese e ai rappresentanti delle principali forze di centrosinistra, per svolgere un’azione di sensibilizzazione sulle specificità della condizione anziana e per presentare le nostre proposte, con le quali chiediamo al futuro Governo e al futuro Parlamento interventi concreti a sostegno dei pensionati: da una nuova politica fiscale a misure per tutelare il potere d’acquisto delle pensioni, dal rilancio del welfare pubblico a un piano articolato a favore delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie.

Per questa ragione abbiamo voluto invitare alla nostra assemblea anche i primi cittadini dei 95 Comuni della Marca e chi opera nel sistema socio sanitario della provincia, i direttori delle ULSS 7 8 e 9, chiedendo loro di ascoltare le proposte avanzate dalla CGIL nazionale con il Piano del Lavoro. Oltre ai temi sul modello di sviluppo e le politiche economiche e industriali per favorire una crescita sostenibile parleremo, infatti, di welfare-state pubblico e privato – ha concluso Barbiero – ma anche di riorganizzazione dei livelli di governance locale, di territorio ambiente infrastrutture e energie rinnovabili”.

Relazione introduttiva di Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL Treviso
La parola a Carla Cantone, segretaria generale SPI CGIL nazionale
Interventi dei Delegati.

In allegato la locandinae la lettera ai Sindaci e ai Direttori delle ULSS trevigiane. Data l’importanza dell’oggetto,la presenza della Vostra Testata sarà particolarmente gradita
link La locandina
link La lettera ai Sindaci e ai Direttori delle ULSS trevigiane

Ufficio Stampa - HoboCommunication

ASSEMBLEA GENERALE DELLA CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO 20_02_2013

Assemblea

Venerdì 15 febbraio 2013, dalle ore 09:00 al BHR Hotel, Quinto di Treviso (TV) si è svolta l'Assemblea Generale della Camera del Lavoro di Treviso.
Nella pagina Iniziative 2013 sono pubblicati i materiali dei relatori.

COMUNICATO STAMPA  28_02_2013

Paolino Barbiero

Barbiero commenta il risultato elettorale dei grillini: “Sono il primo partito, hanno il dovere di stare in maggioranza, governare e trovare percorsi programmatici condivisi”.
Elezioni 2013: Barbiero “Bersani dialoghi con M5S”.
Paolino Barbiero: “Ai partiti è arrivato un segnale forte. Ora, con senso di responsabilità per i propri elettori, anche da Grillo venga una proposta per la formazione di un Governo”

"Se questa è la rivoluzione, il movimento di Grillo si assuma la responsabilità di far fruttare i voti che ha conquistato contribuendo ad una proposta di governo". Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario provinciale dello Spi Cgil di Treviso, secondo il quale "il fatto che un elettore su quattro abbia votato per il Movimento 5 Stelle è un segnale politico di assoluta rilevanza, che deve aprire una profonda riflessione in ambo gli schieramenti".

Ora si tratta di capire che cosa voglia fare Grillo di quel tesoretto di voti – continua Barbiero - dire di stare in Parlamento per controllare gli altri non basta, serve, dopo la protesta che ha gli fatto fare il pieno nelle urne, la proposta. La delicata situazione impone, infatti, maturità politica e senso di responsabilità nei confronti del Paese e degli elettori. Il primo partito - ha proseguito Barbiero – non può stare fuori dai giochi, in particolar modo se una sua iniziativa dovesse consentire la creazione di un Governo, ovviamente frutto di un confronto programmatico".

"A Bersani spetta il compito di ragionare con i grillini. Ha il dovere e la responsabilità di farlo, di aprire almeno sui punti del loro programma che coincidono con quelli del centrosinistra. È evidente che un dialogo è necessario. Poi dirà Grillo - ha concluso Barbiero - se è disponibile a mettere al primo posto gli interessi del Paese oppure no. Io credo che quello che l'elettorato del M5S si aspetta è di incidere sulle scelte, non solo quello di buttare giù i muri della casa. I due più forti partiti italiani hanno l'obbligo di provarci, intervenendo subito sulle problematiche del lavoro e a tutela delle fasce deboli della società, soprattutto per i milioni di pensionati italiani".

Ufficio Stampa

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina