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Comunicati Stampa

MAGGIO 2013

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

INTERVENTO DEL SEGRETARIO DELLO SPI CGIL  03_05_2013

Paolino Barbiero

Una celebrazione del Primo Maggio che veda insieme, non solo idealmente ma fisicamente, il sindacato e le associazioni datoriali non è solo la rappresentazione dell'estremo momento di difficoltà dell'economia e del lavoro riconosciuto come tale da entrambe le parti della dialettica industriale, ma costituisce un fatto straordinariamente nuovo.

E come tutti i fatti nuovi apre la strada a nuove opportunità, le stesse che, si spera, possano venire anche dall'azione dell'inedita compagine di governo che sta per insediarsi dal quale attendiamo subito una risposta sui temi urgenti: sciogliere il nodo esodati, il finanziamento alla cassa integrazione, l'adeguamento necessario da subito delle pensioni medio basse, la riduzione del cuneo fiscale e un maggiore reddito per i lavoratori Un fatto nuovo a Treviso lo abbiamo già visto: il patto territoriale di sviluppo e i protocolli di intesa tra associazioni datoriali locali e sindacato rappresentano infatti una vera innovazione delle relazioni industriali se si pensa a quanto sia importante portare la contrattazione di secondo livello anche nelle imprese in cui non sono presenti le organizzazioni dei lavoratori.

Si tratta di un fatto nuovo e importante perché riempie di contenuti "positivi" - quelli della contrattazione decentrata con tutte le sue specificità - lì dove l'assenza di rappresentanza creava un vuoto che nuoce alla qualità contrattuale. Ed è una tale novità da essere stata assunta anche, in questi giorni, in un accordo nazionale fra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria.
La contingenza economica all'insegna di una gravissima recessione ha diminuito il livello di dialettica tra la parte datoriale e quella dei lavoratori e messo in evidenza il bisogno comune di tutto il mondo del lavoro di nuove politiche espansive, di sviluppo, di sostegno al sistema delle imprese, di qualità reddittuale per i lavoratori. Questo è il motivo che, più di qualsiasi altro, spinge azienda e sindacati a stare, il Primo Maggio, dalla stessa parte della barricata con una piattaforma di richieste e di rivendicazioni che sostanzialmente appare la stessa.

Si tratta di un'occasione da non perdere per aprire un confronto a tutto campo tra le parti: è vero che vi sono responsabilità di singole imprese per molte situazioni di crisi occupazionale che ci troviamo ad affrontare, così come forse il sindacato deve riconoscere le sue di responsabilità, rispetto alla capacità di comprendere i mutamenti della struttura produttiva e quindi ad aggiornare il paniere di proposte e soluzioni per garantire la qualità dell'occupazione. Ma detto questo, la sintonia tra associazioni di rappresentanza di interessi dialetticamente contrapposti ma che si ritrovano nel comune valore del lavoro sono lo spiraglio che ci si apre per una riforma che non sia tanto e solo normativa ma soprattutto morale e valoriale del mercato, del mercato del lavoro, del modo stesso di fare impresa. Se da un lato è giusto chiedere al governo politiche propulsive, dall'altro il riconoscimento comune del valore lavoro può permettere di ritrovare i contenuti etici dell'economia: i doveri, tra cui anche quelli fiscali; e poi la responsabilità sociale dell'impresa e il senso stesso dell'economia reale grazie al quale sarà possibile rivedere i profitti reinvestiti nei settori produttivi e non più dirottati nella finanza e nelle rendite.

Il Primo Maggio del 2013 è insomma una tappa verso una nuova stagione di relazioni e dialettica industriale e di collaborazione: partendo dai bisogni dell'oggi, compreso anche quello di dare piena attuazione al nostro patto territoriale, si può costruire la migliore economia di domani. Quella che dia un senso agli articoli della costituzione che parlano di Repubblica fondata sul lavoro e di dignità della persona del lavoratore attraverso una retribuzione adeguata. Tutte cose che solo la ripresa di una economia sana, basata su valori che non siano soltanto quelli del profitto anche a scapito dell'occupazione, può favorire.

Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil Provinciale

Treviso

COMUNICATO STAMPA  06_05_2013

Nuova sede a Ponte di Piave

Opitergino-mottense, il Sindacato potenzia le attività.
La Cgil nei territori, inaugurata la sede di Ponte di Piave.

Il segretario generale: “Impegno costante per dare risposte ad un territorio che soffre la crisi più di altri. 700 i lavoratori espulsi nel 2012”.
Una sede sindacale attiva nel territorio rafforza il profilo delle articolazioni democratiche, arricchisce le possibilità di dialogo sociale con le istituzioni e la politica al fine di ricercare le soluzioni più adeguate alle necessità delle nostre comunità”.

Lo ha detto Giacomo Vendrame, segretario generale della Cgil di Treviso, inaugurando sabato 4 maggio 2013 la nuova Sede della Cgil di Ponte di Piave.

La Cgil, anche nell’area dell’Opitergino, vuole presidiare il territorio e potenziare la propria attività, già notevolmente aumentata negli ultimi anni portando l’Organizzazione e il Caaf a intensificare i rispettivi servizi di pari passo con il crescere della richiesta da parte dell’utenza. Territorio questo – ha aggiunto Vendrame - che oggi è una delle realtà economiche e sociali più a soffrire gli effetti della congiuntura economica, specchio delle situazioni e delle trasformazioni legate alla crisi produttiva e agli andamenti sociali che ci coinvolgono, prima di tutte la forte disoccupazione.
Si registra complessivamente, tra lavoratori coperti da ammortizzatori sociali e quelli senza tutele individuali, un totale di quasi 700 licenziamenti nel corso del 2012; di questi 200 sono stranieri residenti. Inoltre, solo nei primi mesi dell’anno, altri 60 lavoratori sono usciti dal mercato del lavoro.

Con questa consapevolezza – ha concluso Vendrame – la Cgil di Treviso si articola nel territorio per partecipare alla costruzione di un futuro che dia risposte a vecchie e nuove problematiche, avendo sempre come riferimento il lavoro, la solidarietà, la giustizia, i diritti e la coesione sociale”.

All’inaugurazione sono intervenuti:
Giacomo Vendrame, Segretario Generale Cgil Treviso;
Pierluigi Cacco, Amministratore Delegato Servizi Treviso Caaf Cgil;
Ugo Costantini, Responsabile di Zona Opitergino-Mottense;
Roberto Zanchetta, Sindaco di Ponte di Piave.

Ufficio Stampa, HoboCommunication

COMUNICATO STAMPA  1_05_2013

Nicola Atalmi

Cambio in segreteria confederale, Atalmi subentra a Mattiuzzo.
È stato approvato giovedì 9 maggio, con 48 voti su 60, l’ingresso di Nicola Atalmi in Segreteria Confederale della CGIL di Treviso
.
Laureato in sociologia del lavoro, autore di diverse pubblicazioni sul modello di sviluppo del Nordest, Atalmi si è occupato dal 2000 al 2004 di formazione per la CGIL regionale del Veneto nel campo dell'apprendistato, dell'artigianato e del reinserimento sociale e lavorativo di donne vittime della tratta.

Da un anno, dopo aver concluso il suo impegno politico che l’ha visto consigliere regionale fino al 2010 e sedere a palazzo dei Trecento fino al 2012, era tornato ad occuparsi di formazione sindacale per la CGIL di Treviso.
Subentra all’ex Fiom Mauro Mattiuzzo, che conclude il mandato di otto anni in Segreteria Confederale.
L’impegno per Mattiuzzo, al quale vanno i più sinceri ringraziamenti da parte del segretario generale della CGIL di Treviso, Giacomo Vendrame, continuerà in altri settori dell’Organizzazione trevigiana.

Ufficio Stampa.
Per ulteriori informazioni Hobocommunication Tel 0422 582791

COMUNICATO STAMPA  15_05_2013

Paolino Barbiero

Appello dello SPI CGIL ai Primi Cittadini: “Coinvolgeteci nella predisposizione dei bilanci”.
Addizionale Irpef: la Babele dei Comuni della Marca.

Il Segretario generale: “I pensionati trevigiani impegnati nella contrattazione denunciano le troppe disparità tra i Comuni della provincia e chiedono di intervenire nelle scelte così da uniformare le aliquote, stabilire una reale progressività dell’imposta e una soglia di esenzione di 15mila euro valida per tutti i trevigiani”.
“È indispensabile elaborare un quadro di progressività dell’addizionale comunale Irpef valido per tutti i Comuni della Marca, in grado di ripristinare l’equità e tutelare i redditi più bassi”. Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale dello Sindacato dei Pensionati della CGIL di Treviso, commentando i dati elaborati da Mario Bonato del Dipartimento Contrattazione Sociale dello SPI per l’Ufficio Studi della CGIL provinciale.

IL DATO COMPLESSIVO
Dai dati, che raffrontano per tutti i 95 Comuni trevigiani le aliquote dell’addizionale comunale Irpef dal 2007 al 2012, emergono sostanziali differenza tra le scelte della Amministrazioni Comunali. In provincia i versamenti Irpef totali passano da 41.114.751 euro del 2007 ai 52.366.069 euro pagati nel 2011. Storicamente l’aumento più significativo si è registrato nel 2008 con un più 25,62%, raggiungendo poi, nel 2011, una differenza pari a 11.251.318 euro (il 27,37% in più rispetto al 2007) e che, sebbene non sia ancora quantificabile il gettito complessivo, nel 2012 è previsto un ulteriore aumento a carico dei contribuenti.
In particolare, per il periodo 2007-2011, superano di gran lunga l’asticella della media provinciale di incremento dell’imposta comunale: Casale sul Sile +76,21%, Casier +39,58%, Castelfranco Veneto +79,69%, Conegliano +48,01%, Maserada sul Piave +52,19%, Montebelluna +68,39%, Santa Lucia di Piave +43, Vedelago +116,02% e Villorba +100%. All’interno di questa classifica – sottolinea il responsabile del Dipartimento – entrano ben 3 Comuni di grandi dimensioni, con un gettito pari a 9.650.000 euro nell’ultimo anno di rilevamento e una differenza di 3.650.000 euro rispetto all’addizionale pagata nel 2007.

ANALISI STORICA DELLE ALIQUOTE IRPEF 2010/12 E IL 2013
Nel 2010 i Comuni della provincia di Treviso applicavano l’addizionale comunale all’Irpef con preferenza alle aliquote mediane: 25 Comuni lo 0,4% e 26 lo 0,5%. Solo 5 Comuni non applicavano l’addizionale, 19 si posizionavano tra lo 0,1 e lo 0,30%, e un solo Comune applicava lo 0,45%. Per le aliquote più pesanti, dallo 0,6% in su risultava una minoranza di comuni: 6 lo 0,6%, 5 lo 0,7% e 8 Comuni per il valore massimo dello 0,8%.
Nel 2011 con lo sblocco parziale del divieto di aumentare l’addizionale (consentito solo ai Comuni con aliquota sotto lo 0,4 e per un aumento massimo di 2 punti) un consistente numero di Comuni trevigiani, ben 30, ha optato per l’aliquota mediana dello 0,4%, di questi 5 hanno alzato le aliquote.
Nel 2012 i Comuni, oltre che avere la possibilità di aumentarla fino allo 0,8% hanno anche potuto articolare l’aliquota per scaglioni di reddito.
Di quest’ultima possibilità hanno fruito solo 15 dei 95 Comuni della Marca, con notevolissime differenze sull’applicazione dell’aliquota rispetto alla fascia di reddito e relativamente all’esenzione, che per gli 11 Comuni che l’hanno adottata va dai 7.500 euro di San Biagio di Callalta ai 15mila euro di Tarzo, per una media di esenzione che si aggira sugli 8mila euro. Mentre i Comuni di Fonte, Fregona e Nervesa non hanno applicato l’addizionale altri hanno scelto l’aliquota più pesante, passando così dagli 8 ai 14 quelli con lo 0,8%.
Per il 2013, ad oggi hanno agito sull’aliquota 21 Amministrazioni Comunali, 9 delle quali hanno deciso per mantenere l’aliquota unica (già 4 allo 0,8%), e 12 hanno scelto l’articolazione per scaglioni, che per quest’anno parte dai 7mila euro di Paese, con aliquota unica dello 0,5%, e arriva ai 20mila di Tarzo, con aliquota differenziata.

CONCLUSIONI DEL SEGRETARIO GENERALE SPI CGIL DI TREVISO
“In questo scenario l’azione negoziale del Sindacato può contribuire nel merito delle articolazioni per scaglioni con proposte concrete che mirino a contenere il peso della fiscalità locale, a ripristinare i tratti di equità dell’imposta, a tutelare le fasce più deboli, e attenuare o addirittura azzerare le grandi disparità tra Comuni della stessa area, distribuendo meglio la ricchezza sul territorio. Chiediamo ai nostri Amministratori locali, in qualità di stakeholder a diretto contatto con i problemi della cittadinanza, di essere coinvolti nelle scelte relative ai bilanci previsionali dei Comuni – ha dichiarato Paolino Barbiero - così da offrire loro il nostro contributo e l’esperienza concreta di anni di contrattazione sociale. Chiediamo la possibilità di proporre, a parità di gettito atteso, diverse modalità di tassare gli scaglioni di reddito, di uniformare le aliquote, applicandone di più favorevoli ai redditi più bassi, e arrivare all’esenzione totale per quelli fino ai 15mila euro annui. Inoltre, facciamo appello ai Primi Cittadini della Marca perché si vada oltre le diversità per avviare e rafforzare i processi di aggregazione tra i Comuni del territorio, al fine di fare massa critica e trovare le risorse da destinare ai servizi al cittadino e in particolare al sociale”.

Ufficio Stampa.
Per ulteriori informazioni Hobocommunication Tel 0422 582791

PRESIDIO DEI LAVORATORI DELLE IPAB  15_05_2013

Funzione Pubblica

Venerdì 17 maggio 2013 presidio dei lavoratori a Venezia.
Turnisti delle IPAB della Marca, stato di agitazione.
I segretari provinciali di Funzione Pubblica CGIL, Cisl FP, UILFPL di Treviso: “Vanificato il lavoro di due anni. Situazione iniqua, gravissima e insostenibile. Le tensioni politiche tra la Regione e i Presidenti della IPAB pesano sui dipendenti delle Case di Riposo”. Ci saranno anche i lavoratori turnisti delle Casa di riposo pubbliche trevigiane venerdì 17 maggio, dalle ore 12:30 di fronte alla sede del Consiglio Regionale Veneto.

Lo hanno detto i segretari provinciali trevigiani di Funzione Pubblica CGIL, Ivan Bernini, di Cisl FP, Fabio Zulian, e di UILFPL, Umberto Pinton, aderendo alla mobilitazione indetta dalle OOSS del Veneto per protestare contro il mancato riconoscimento delle festività infrasettimanali lavorate dal personale turnista.

Da ormai quattro anni le strutture non consentono più ai lavoratori turnisti delle case di riposo pubbliche di fruire di una pausa compensativa per le giornate lavorate durante le festività infrasettimanali, riconosciute generalmente fino al 2004. Questo significa – spiegano i segretari provinciali - che chi lavora in turno ha mediamente dai 7 agli 11 riposi in meno l’anno rispetto ai loro colleghi che lavorano in giornata, che nelle festività sono a casa, e che se sono chiamati a lavorare nelle festività fruiscono delle maggiorazioni e del recupero compensativo. Gravissima, inoltre, la posizione dei Presidenti di tutte le IPAB trevigiane che hanno messo in mora i lavoratori turnisti chiedendo loro il recupero delle somme percepite negli ultimi 10 anni, mediamente per un importo che va dai 1.200 ai 1.600 euro a lavoratore.

Dopo due anni di trattative tra Sindacati, Regione Veneto ed il Presidente delegato da tutte le IPAB del Veneto avevano trovato una soluzione tecnicamente esperibile al problema nel novembre scorso. Una soluzione – hanno sottolineato i segretari - definita dallo stesso Presidente IPAB del Veneto “di dignità per i lavoratori” e che prevedeva, intanto, la possibilità di fruire del recupero compensativo per coloro che avevano lavorato in quelle giornate e che doveva vedere ulteriori passaggi per risolvere la questione della messa in mora.

L’associazione di rappresentanza delle IPAB (Uripa) e i Presidenti hanno disconosciuto il lavoro fatto dal tavolo tecnico delegittimando anche il lavoro svolto dal loro stesso rappresentate, oltre che l’Assessore Regionale al Sociale Remo Sernagiotto. Così anche su questa questione i Presidenti delle IPAB dimostrano che intendono scaricare le frizioni con la Regione sui dipendenti pubblici – hanno aggiunto i rappresentanti delle OOSS – e anche laddove erano stati trovati accordi nelle singole strutture non li si vuole riconoscere e rispettare.
Per questo i rappresentanti della funzione pubblica di CGIL CISL UIL della Marca hanno aderito allo stato di agitazione del personale delle IPAB e parteciperanno al presidio di venerdì 17 maggio di fronte alla sede del Consiglio Regionale Veneto.

Ufficio Stampa.
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COMUNICATO STAMPA  17_05_2013

Giacomo Vendrame

1.632 domande di Cig in deroga, nei primi tre mesi del 2013, e 1,8 milioni di ore di Cigo.
Occupazione, Vendrame: “Trimestre nero per la Marca”.

Il segretario generale della CGIL di Treviso: “Le priorità sono rifinanziare gli ammortizzatori sociali per sostenere il reddito delle famiglie e realizzare serie politiche industriali di rilancio del sistema produttivo e dell’occupazione”.

Al 30 marzo 2013 delle 7.605 domande di Cassa Integrazione in deroga arrivate in Veneto il 21,46% proviene dalla provincia di Treviso, per un totale di 1.632 domande. La Marca è la seconda, dopo la provincia di Vicenza, per lavoratori coinvolti”. Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario generale CGIL di Treviso, riportando i dati relativamente alla Cig in deroga del primo trimestre 2013.

Sebbene bisogna ricordare che il trend dei tre mesi appena conclusi, alla luce dei cambiamenti avvenuti in termini di procedure, non può essere perfettamente confrontato con gli andamenti degli anni scorsiha sottolineato il segretario generale CGIL – è indubbio che le domande inoltrate alla Regione Veneto finora rappresentano un ulteriore traguardo negativo dall’inizio della crisi occupazionale.
Crisi che si conferma aver toccato in particolare il manifatturiero, il settore delle costruzioni e il commercio, sia all’ingrosso che al dettaglio. Nello specifico – ha continuato Vendrame - le domande arrivate dall’impresa artigiana hanno raggiunto nel trimestre gennaio-marzo quota 1.148, sono 349 quelle provenienti dal terziario e dagli studi professionali, altre 114 dall’industria e 21 dalle cooperative. Con quasi 76milioni di euro di fabbisogno e il 18,7% dei lavoratori interessati alla Cigd, su base regionale, la provincia di Treviso è, con quella di Padova e Vicenza, tra le più colpite”.

Numeri che confermano allora la necessità di rifinanziare la Cassa in deroga quale forma di salvaguardia del posto di lavoro e come risposta d’emergenza a sostegno del reddito dei quasi 8mila lavoratori trevigiani coinvolti fino a marzo – ha spiegato Vendrame - una platea probabilmente destinata a crescere nei prossimi mesi”. A questo già drammatico scenario s’aggiunge il dato relativo alla Cassa integrazione ordinaria: oltre 400 aziende e 7.200 lavoratori coinvolti – stima il Sindacato - per un totale di quasi 1,8milioni di ore autorizzate nella provincia di Treviso dall’inizio dell’anno fino ad oggi, con un’impennata di 670mila ore solo nell’ultimo mese”.

Non possiamo permetterci di rincorrere l’illusione di una crisi passeggera e di una rapida ripresa – ha commentato Vendrame - bisogna avere, invece, la consapevolezza di una disarmante continuità della difficile situazione e della sempre più indifferibile necessità di una azione straordinaria di salvaguardia e rilancio del sistema manifatturiero, industriale e artigiano. Cioè dobbiamo invertire la rotta e gettare le basi di seria politica industriale per con la creazione di buona occupazione”.
Per dare un segnale forte alla Regione Veneto e al Governo nazionale dell’urgenza di dare priorità al lavoro – ha concluso Vendrame – anche la CGIL di Treviso invita i lavoratori della Marca a partecipare alla manifestazione regionale indetta dalle OOSS il 1° giugno a Vicenza”.

Ufficio Stampa.
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ASSEMBLEA FUORI ORARIO DOCENTI PRECARI  21_05_2013

Docenti precari

La FLC/CGIL della provincia di Treviso ha convocato, ai sensi dell'art. 8 CCNL, un’assemblea provinciale fuori orario di servizio dei Docenti Precari.
Mercoledì 29 maggio, presso l’ ISIS “PALLADIO” di Treviso
ore 16.30/18.30 col seguente odg
:
1. Problematiche relative al reclutamento: aggiornamenti sul TFA speciale concorso ordinario (prova orale)
2. Campagna sul welfare: mini ASPI, diritti in moduli, le richieste della FLC in Parlamento.
3. L’attacco alla scuola pubblica: un dossier in numeri.

link Per scaricare il volantino seguire questo link.
link Per leggere la convocazione seguire questo link.

COMUNICATO STAMPA  21_05_2013

Cgil Cisl Uil

Incontro dei Sindacati confederali SPI, FNP e UILP con i candidati alla carica di Sindaco di Treviso.
“Pensionati e futuri Primi Cittadini a confronto”.

Dibattito pubblico giovedì 23 maggio 2013 alle 09:30
Piazza dei Signori – Treviso
Volantinaggio martedì 21 maggio 2013 al mercato.

Treviso - I rappresentanti dei Sindacati dei Pensionati della Marca hanno invitato i candidati alla carica di Sindaco del Comune di Treviso ad un dibattito pubblico programmato per giovedì 23 maggio dalle ore 9:30 alle ore 11:30 in piazza dei Signori a Treviso.

“Con questo appuntamento riteniamo importante affrontare i temi oggetto del confronto che il Sindacato confederale ha con l’attuale Amministrazione Comunale del capoluogo” spiegano SPI CGIL – FNP CISL – UILP UIL di Treviso.
Vogliamo portare a conoscenza dei candidati Sindaco la piattaforma elaborata dalle Organizzazioni Sindacali e le richieste che, come da prassi consolidata, vengono presentate e discusse in seno alla contrattazione sociale nei periodici confronti con gli Amministratori comunali, sia in merito alla destinazione delle risorse rispetto ai bisogni della cittadinanza, sia alle previsioni che il Comune intende adottare nel corso del 2013”.

“Inoltre – hanno precisato i segretari generali di SPI CGIL, Paolino Barbiero, di FNP CISL, Francesco Rorato, e di UILP UIL, Sergio Tonellato - in qualità di soggetti di rappresentanza sociale e di tutela dei diritti di cittadinanza, chiediamo a tutte le Amministrazioni della provincia il quadro completo delle scelte sui temi di fiscalità locale e di essere informati dell’andamento economico del Comune, e in particolare, sul bilancio consuntivo di parte corrente e in conto economico”.

Ecco perchéhanno aggiunto i rappresentanti dei sindacati dei Pensionati - mossi dall’idea di welfare pubblico e di sviluppo sostenibile che contribuisca al mantenimento della coesione sociale, i pensionati, che rappresentano il 32% di una popolazione, quella trevigiana, per un quarto composta da ultrasessantacinquenni, e per la maggior parte donne (61%), hanno chiesto di incontrare i candidati alla guida del Comune di Treviso per affrontare con loro i temi dell’equità fiscale relativamente all’addizionale Irpef pagata dai cittadini sui redditi dichiarati e che sfiora gli 8 milioni di euro dei circa 90 milioni di entrate comunali, rispetto ad una spesa sociale che si attesta agli 11 milioni; dell’IMU prima casa 2012, aumentata mediamente del 39% rispetto alla vecchia ICI, e costata ai contribuenti 32 milioni di euro in più; della dichiarazione ISEE per determinare le tariffe agevolate da applicare ai diversi servizi comunali; del recupero delle risorse attraverso una serrata lotta all’evasione fiscale; della trasparenza degli appalti pubblici; del sostegno e promozione delle politiche socio-sanitarie e assistenziali del Comune nell’ambito distrettuale, nel rapporto con le Ulss, le Case di Riposo e le associazioni di volontariato”.

Per promuovere l’iniziativa e invitare la cittadinanza a partecipare all’incontro con i futuri Primi Cittadini e consiglieri, i Sindacati dei Pensionati trevigiani hanno programmato per la mattina di martedì 21 maggio un volantinaggio al mercato cittadino.

Ufficio Stampa.
Per ulteriori informazioni Hobocommunication Tel 0422 582791

COMUNICATO STAMPA  21_05_2013

Paolino Barbiero

Giovedì 23 maggio alle ore 9:30 i Sindacati dei pensionati in piazza dei Signori con i candidati.
Gentilini si nega, Barbiero: “Ci ripensi, lo aspettiamo”.

Paolino Barbiero: “I candidati non voltino le spalle alla piazza.
Pensionati e cittadinanza hanno bisogno di risposte concrete e puntuali sui tanti temi che i Sindacati hanno messo in fila per fare chiarezza sul passato e sul futuro della nostra città.

Non è un appuntamento da salotto buono. Chiediamo ai candidati e a Gentilini risposte puntuali sui temi cari ai pensionati, che rappresentano oltre un quarto della popolazione trevigiana. Crediamo sia fondamentale il contributo di tutti e soprattutto di chi ha già e per così lungo tempo amministrato la città, e che si ricandida a continuare un percorso. Alla piazza non si può voltare le spalle, Gentilini ci ripensi”.

Questo il commento e l’appello lanciato da Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso dopo il rifiuto da parte del prosindaco Giancarlo Gentilini a prendere parte all’incontro pubblico di giovedì 23 maggio alle ore 9:30 in piazza dei Signori tra i Sindacati dei Pensionati e i candidati alla carica di Sindaco di Treviso.
In relazione alla contrattazione sociale che le Organizzazioni Sindacali svolgono con il Comune di Treviso – ha precisato il segretario SPI CGIL di Treviso - vogliamo sapere da colui che sarà il prossimo Primo Cittadino ma anche di chi diventerà consigliere comunale, da chi ha già guidato la città o ha seduto ai Trecento, quali scelte intenda operare in merito alla gestione della fiscalità locale, alle politiche sociali, ai servizi offerti alla cittadinanza e alle tariffe applicate dalle società partecipate agli utenti”.

Per offrire qualche incentivo a non sottrarsi all’incontro, bensì a partecipare per spiegare la propria posizione – ha aggiunto Barbiero – abbiamo già comunicato quali sono i temi, ma vogliamo puntualmente ribadire che il Sindacato metterà sotto la lente di ingrandimento alcune questioni fondamentali quali:
- l’IMU sulla prima casa, che rastrella il 40% in più di quanto i trevigiani versavano fino al 2007 per la vecchia ICI, ma che senza la quale non confluiranno oltre 6milioni di euro alle casse comunali;
- l’addizionale comunale IRPEF ad aliquota unica dello 0,60: un introito di circa 8milioni di euro che andrebbe proporzionalmente ricalibrato per meglio distribuire il carico fiscale sulle diverse fasce di reddito dei contribuenti e esentato per le più basse;
- il bilancio comunale con un avanzo 2011 gonfiato, a causa della sperimentazione del nuovo principio di competenza finanziaria che modifica i presupposti dell’impegno e dell’accertamento, di ben cinque volte rispetto all’avanzo di amministrazione dell’anno precedente, che rischia di farci trovare di fronte ad una situazione falsata e di mettere il Comune in default finanziario;
- gli effetti delle entrate complessive accertate nel quinquennio 2007-2011, passate da 111 a 90milioni di euro; la ricaduta di questo minor introito sul settore sociale soprattutto in merito alla spesa per ricoveri in istituti, trasferimenti all’Ulss per la gestione delle deleghe di residenzialità e per l’assistenza domiciliare (che conta una media mensile di 3.983 ore per 419 utenti, ovvero 9,5 ore ciascuno);
- la dotazione organica del Comune diminuita da 572 a 557 dipendenti a fronte della crescita delle consulenze esterne;
- il destino delle 12 società partecipate e in particolare dell’Actt, in relazione al bando di gara o all’affidamento in house del ruolo di riscossore tributi al posto di Equitalia; la tariffazione sui servizi erogati”.

Tanti i punti del dibattito – conclude Barbiero – crediamo, infatti, che su questi temi non solo i candidati debbano affrontare il confronto tra di loro ma anche direttamente con la cittadinanza, per quello che hanno fatto nei rispettivi ruoli e per quello che faranno una volta eletti.
Per questo chiediamo a Gentilini di non mancare l’appuntamento con la piazza, proprio con gli anziani e i pensionati”.

Ufficio Stampa.
Per ulteriori informazioni Hobocommunication Tel 0422 582791

COMUNICATO STAMPA  24_05_2013

Giacomo Vendrame

Sabato 25 maggio 2013, alle ore 11:30, l’intervento del segretario generale “Orientarsi tra precarietà e flessibilità”.
La CGIL alla Fiera Quattro Passi per parlare di lavoro
.
Giacomo Vendrame: “Un momento per riflettere sulle dinamiche dell’economia, sui nuovi processi produttivi e sulle difficoltà dell’occupazione, e un’occasione per dare informazioni ai lavoratori stessi”.

Anche la CGIL di Treviso sabato 25 maggio al Sant’Artemio (sede della Provincia di Treviso) per parlare di lavoro.
Dalle ore 10:30 all’Emporio della Sostenibilità (punto H) le “Finestre sul lavoro” alla Fiera Quattro Passi si apriranno in approfondimenti su diversi aspetti legati all’impiego, tra i quali alle ore 11:30 un momento dedicato a “Orientarsi tra precarietà e flessibilità” con Giacomo Vendrame, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso.
Incontro che si replicherà sabato 1° giugno alle ore 10:30 sempre all’Emporio della Sostenibilità.

“Il mondo del lavoro di oggi, la crisi del nostro sistema produttivo e occupazionale, i nuovi stili di vita e i settori emergenti sono temi sui quali è doveroso aprire una riflessione profonda al fine di identificare i problemi e trovare la strada verso un futuro fatto di sostenibilità ambientale, di qualità della vita, di sicurezza economica e sociale”. Ha dichiarato il segretario generale della CGIL di Treviso.

Le giornate della Fiera Quattro Passi vogliono sviluppare queste tematiche e rappresentano un momento di condivisione, di ricerca, di festa e di partecipazione alla quale la CGIL di Treviso è lieta di prendere attivamente parte non solo nel portare il proprio contributo di conoscenza – ha aggiunto Giacomo Vendrame - ma anche offrendo informazioni utili ai lavoratori presenti e ai tanti precari che si sentono disorientanti in un mondo del lavoro sempre più frammentato. Piace pensare ad un’assemblea aperta in cui si discute di lavoro, in cui il Sindacato parla di ciò che sa e che fa per aiutare i lavoratori in un momento così difficile”.

Ufficio Stampa.
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INFORMATIVA FP - FUNZIONE PUBBLICA  31_05_2013

Funzione Pubblica

GLI OCCUPATI NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI SONO CRESCIUTI?
In questi anni autorevoli esponenti del mondo politico, economico, accademico e dell’informazione hanno spesso insistito – e continuano a farlo - nell’affermazione che vi sarebbero troppi dipendenti pubblici nel nostro Paese e che in questi anni sono costantemente cresciuti. A questo proposito, per amor di verità, riportiamo i dati riscontrabili sul sito dell’ARAN (www.aranagenzia.it) che mostrano come gli occupati nel nostro Paese siano costantemente diminuiti nell’arco di 10 anni.

link Per leggere il testo completo seguire questo link.

COMUNICATO STAMPA  31_05_2013

Giacomo Vendrame

Cgil Cisl e Uil, 1° giugno 2013 a Vicenza. I dati della crisi occupazionale della Marca CGIL, manifestiamo per il lavoro.
La Regione dia risposte.

Giacomo Vendrame: “Rilanciare l’azione sindacale confederale anche a livello regionale per affrontare insieme i problemi nati dalla crisi e dalla mancanza di politiche di ripresa che sviluppino il sistema produttivo e mettano a riparo i redditi di lavoratori e pensionati”.

Con una rappresentanza di 1.500 trevigiani, che stanno diventando ancora di più in questi giorni, siamo pronti alla manifestazione indetta da Cgil Cisl e Uil del Veneto per dare priorità al lavoro, alle libertà sindacali e dare spinta all’azione unitaria di confronto per chiedere al Governo centrale e alle amministrazioni locali, a partire dalla Regione Veneto, impegni e provvedimenti per il lavoro e la crescita, e una maggiore attenzione alle politiche sociali”.
Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario provinciale della Cgil di Treviso, annunciando l’importante presenza della Cgil della Marca alla manifestazione veneta “Il Lavoro è il futuro”, che avrà luogo sabato 1° giugno in Piazza dei Signori a Vicenza.

La Cgil ha mobilitato i territori della Marca, invitando iscritti, lavoratori e pensionati a partecipare numerosi all’iniziativa.
La sola Cgil di Treviso ha predisposto 8 pullman in partenza dalla nostra provincia:
- dalla zona di Vittorio Veneto partenza alle ore 7:15 dal piazzale ex-coop di Vittorio Veneto, con fermata in zona industriale;
- dal coneglianese partenza alle ore 6:45 in località Stadio a Pieve di Soligo e successivamente fermata alle 7:15 a Conegliano sede Cgil;
- dall’Opitergino Mottense partenza alle ore 6:30 dalla sede Cgil di Motta di Livenza, fermata davanti alla stazione dei Treni di Oderzo e delle corriere di Ponte di Piave;
- da Montebelluna partenza alle ore 7:00 fronte stadio (davanti al negozio Beps);
- da Castelfranco partenza alle ore 7:00 alla sede Cgil;
- dalla zona di Treviso partenza ore 7:00 dal parcheggio Emisfero a Silea.
Ma molti trevigiani si sono organizzati con trasporto ferroviario e con mezzi propri. Il raduno è previsto alle ore 9:00 in Viale Roma. Il corteo sfilerà poi per le strade del centro storico sino a raggiungere piazza dei Signori dove, dalle 10.30, prenderanno la parola i rappresentanti dei lavoratori e dei pensionati.

Con questa iniziativa, non solo vogliamo rilanciare un'azione unitaria per rispondere ai problemi della crisi - ha dichiarato il segretario generale Cgil di Treviso - ma confrontarci con chi ci governa, a livello nazionale, regionale e locale.
I lavoratori e i pensionati anche nel trevigiano stanno pagando un duro prezzo a causa della crisi e dell’immobilità della politica”. Ha evidenziato Giacomo Vendrame nell'illustrare i dati della Provincia di Treviso sulla disoccupazione e Cig. “Dall'inizio della crisi – ha spiegato il segretario – sono andati persi 20mila posti di lavoro. Nel 2012, il saldo tra assunzioni e cessazioni è risultato negativo per 4.752 posizioni di lavoro dipendente. Ciò significa che la crisi si è ulteriormente inasprita. Sul fronte della cassa integrazione - ha poi aggiunto Vendrame - nei primi cinque mesi del 2013 sono state autorizzate 1milioni e 800mila ore, molte di più di quelle dello stesso periodo dello scorso anno quando erano 1milioni 300mila. Da non dimenticare, infine, gli oltre 10mila lavoratori, appartenenti soprattutto alla piccola impresa, che attendono il pagamento della cassa o della mobilità in deroga. Non va meglio la situazione di 100mila pensionati trevigiani che vivono con un reddito al di sotto dei mille euro lordi al mese.

Treviso, nonostante i dati poco confortanti descritti sopra, presenta dei punti di eccellenza, come ha ricordato Vendrame.
“La nostra provincia ha una produzione variegata, che coinvolge sia l'industria, l'artigianato e il terziario con grande vitalità ma che oggi deve rinnovarsi per affrontare le sfide dei mercati e della crisi. Tra i fattori di debolezza, invece, figurano: l'elevato costo del debito pubblico, l'evasione fiscale, la mancanza di fiducia tra cittadini e istituzioni, l'incremento della pressione fiscale, la riduzione dei prestiti da parte delle banche, la mancanza di politiche industriali. Ha continuato il segretario Cgil - per uscire dalla crisi bisogna puntare al rilancio del manifatturiero, all’integrazione tra industria e terziario, al turismo, alla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, all’innovazione e energie rinnovabili. In un momento di profonda trasformazione del sistema economico territoriale servono indirizzi chiari in termine di politiche di prospettiva per rigenerare il tessuto produttivo. Ed è questo l’impegno che chiediamo unitariamente alla Regione Veneto”.

Vendrame ha infine ricordato il tema della disoccupazione giovanile e femminile e della precarietà, per il quale “occorre trovare una soluzione condivisa tra sistema produttivo ed economico e sfera sociale”.
Altro tema caldo di cui si stanno occupando Cgil, Cisl e Uil è quello delle politiche sociali. Esso non comprende solo gli ammortizzatori sociali, ma anche l'ambito socio-sanitario, quello della non autosufficienza, dell'assistenza domiciliare e del contrasto alla povertà, tutti argomenti che richiedono il coinvolgimento delle amministrazioni locali per la tenuta del tessuto sociale.

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