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Comunicati Stampa

SETTEMBRE 2013

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO STAMPA  09_09_2013

Pace

Anche la Cgil testimonia il proprio sostegno per la pace e contro la guerra in Siria.
Domani la bandiera della pace sventolerà su tutte le sedi
.
Vendrame: "Un intervento armato unilaterale rischia di far deflagrare il medio oriente e le relazioni internazionali. Alla crisi in corso serve occorre dare una soluzione diplomatica".

"L'impegno della Cgil trevigiana in favore della pace sarà testimoniato dall'esposizione, in tutte le sedi della provincia , della bandiera della pace". Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario generale della Cgil provinciale di Treviso, annunciando che, come stabilito dalla segreteria nazionale della confederazione, domani 7 settembre tutte le sedi del sindacato esporranno la bandiera arcobaleno simbolo del movimento per la pace "contro l'ipotesi di una azione militare unilaterale in Siria, che - secondo Vendrame - rischia di produrre un terremoto militare non solo in tutto il delicato scenario medio-orientale, ma a livello globale".

"La condanna dell'uso di armi chimiche - ha detto Vendrame - deve essere netta qualsiasi sia la parte da cui è venuta. Si tratta di un crimine contro l'umanità che, una volta accertate la dinamica e le responsabilità grazie al lavoro degli ispettori delle Nazioni Unite, merita di essere oggetto di esame da parte del Tribuna Penale Internazionale. Ma è l'intera situazione della Siria a dover essere oggetto di una azione politica e non militare da parte della comunità internazionale, tenendo ben presente la complessità del quadro legato ad una guerra civile che contrappone da un lato un regime non democratico, dall'altro una opposizione frastagliata in cui sono chiare e accertate le infiltrazioni da parte di fazioni estremiste legate al terrorismo internazionale di matrice fondamentalista".

"Condividiamo - ha proseguito il segretario generale della Cgil di Treviso - l'autorevole monito del Pontefice che esorta tutti a promuovere soluzioni diplomatiche e di dialogo perché la pace è un dono prezioso".
"Siamo - ha concluso Vendrame - dalla parte di chi vede nella strada della diplomazia, applicata anche attraverso la giusta dose di pressione da parte della comunità internazionale, la strada maestra per riportare la risoluzione della vicenda siriana sul piano della politica e non dello scontro armato. Quanto all'episodio gravissimo legato all'uso di armi chimiche, il diritto internazionale ha strumenti validi e efficaci per intervenire, strumenti di gran lunga preferibili ad un intervento militare fuori dall'egida dell'Onu che, come dimostrato anche solo dall'esperienza irachena, non é destinato a produrre risultati postivi sul lungo periodo e che in invece rischia una destabilizzazione pericolosissima delle relazioni internazionali".

Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791

COMUNICATO FP CGIL  11_09_2013

Funzione Pubblica

SERVIZIO CONSULENZA ed ASSISTENZA LEGALE
Comunichiamo che a partire dal mese di ottobre sarà avviato un servizio di Consulenza Legale rivolto agli Iscritti alla Funzione Pubblica CGIL di Treviso, relativamente a temi che attengono al lavoro ed alle responsabilità contrattuali.
L’avvocato sarà presente presso la sede FP CGIL di via Dandolo 4 a Treviso, ogni secondo lunedì del mese dalle ore 15 alle ore 18, e riceverà previo appuntamento.

link Per ulteriori informazioni seguire questo link.

COMUNICATO STAMPA  15_09_2013

ANPI

CGIL e SPI di Treviso con l’ANPI contro “il serpeggiare della propaganda neonazista sul nostro territorio”.
Raduno di CasaPound, Barbiero: “Inquietante”.

I segretari generali: “Facciamo appello alle Istituzioni, alle forze politiche e alla società civile perché seguano iniziative che esaltino i valori democratici e di uguaglianza dei quali le nostre comunità locali sono da sempre portatrici”.

Bisogna sempre tenere alta la guardia della cultura civile contro il serpeggiare della propaganda neofascista che settant’anni dopo l’8 settembre 1943 vuole minare i valori della nostra democrazia”.
Con queste parole Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, condivide la posizione dell’ANPI nazionale e chiede alle istituzioni e alle forze politiche locali di contrastare ad ogni livello che avvengano iniziative di questa natura sul territorio trevigiano.

Da tempo, soprattutto nel Vittoriese e nel Quartier del Piave, si stanno diffondendo forme di propaganda inneggianti la cultura e l'ideologia nazi-fascista – continua Paolino Barbiero - lo stesso raduno organizzato a Revine Lago dall’associazione CasaPound, dichiaratamente “fascisti del terzo millennio”, non può essere considerato un caso privato, e ci inquieta non poco. Per questo chiediamo a coloro che ne sono responsabili di far rispettare la legalità”.
In questa fase difficile per la vita economica e sociale nonché dell’etica pubblica e della morale politica del nostro Paese, gruppi portatori di idee antidemocratiche, che la storia ha condannato come intollerabili, si stanno organizzando per screditare i valori e i contenuti civili della Costituzione nata dalla resistenza.
Quanto sta avvenendo non può allora essere sottovalutato – rimarca Barbiero - poiché con sempre maggior frequenza tali gruppi, che rappresentano l’esaltazione della peggior storia d’Italia e d’Europa, cercano di strumentalizzare le difficoltà che i cittadini vivono quotidianamente instillando il seme dell’intolleranza”.

La CGIL di Treviso – aggiunge il segretario generale Giacomo Vendrame - condanna ed esprime la propria disapprovazione verso chi punta a stravolgere non solo la storia ma le conquiste civili dell'Italia repubblicana. Movimenti come questi non dovrebbero trovare disponibilità alcuna in territori come i nostri, simbolo della lotta di liberazione”. “Come CGIL e Sindacato Pensionati parteciperemo a tutte le iniziative promosse dall'ANPI e – concludono Vendrame e Barbiero - invitiamo i Sindaci, le Istituzioni, le forze politiche e la società civile e democratica tutta a respingere queste provocazioni, promuovendo insieme, in alternativa a quanto sta avvenendo, forti iniziative di tipo politico-culturale che riconoscano ed esaltino i valori della resistenza e della nostra Costituzione e che promuovano la tolleranza, la giustizia sociale e l'uguaglianza tra le persone”.

Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791

COMUNICATO STAMPA  15_09_2013

Giacomo Vendrame

Allarme del Sindacato: impennata della disoccupazione della media e grande impresa trevigiana.
In 4 mesi persi altri mille posti di lavoro, 520 in più del 2012.

Giacomo Vendrame: “Non stiamo uscendo dal tunnel, il rischio è rimanere schiacciati. La crisi sta cancellando interi comparti produttivi. Bisogna subito intervenire con provvedimenti strutturali per ridurre il costo del lavoro, incentivare gli investimenti e rendere efficiente la PA per liberare risorse da riversare sull’economia locale”.

Il secondo quadrimestre del 2013 si chiude con altri 1.105 posti persi nella media e grande impresa. A rendere noto il numero delle fuoriuscite per il periodo maggio-agosto è il Centro Studi della CGIL di Treviso che nella periodica elaborazione dei dati sullo stato di crisi delle aziende in provincia di Treviso rileva per i primi 8 mesi dell’anno una perdita occupazione pari a 2.195 nuovi lavoratori interessati alla mobilità (Legge 223/91).
Rispetto al trend del 2012, quando nel secondo quadrimestre si registrava un sostanziale calo delle fuoriuscite dalle grandi imprese, che passavano dalle 1.081, da gennaio ad aprile, alle 594, da maggio ad agosto, nel 2013 non vi è stato rallentamento alcuno rispetto ai primi 4 mesi dell’anno: 1.090 nuove iscrizioni alle liste di mobilità da gennaio ad aprile e altre 1.105 fino a fine agosto. Da inizio anno dalle attività con oltre 15 dipendenti si contano complessivamente 520 fuoriuscite in più rispetto allo stesso periodo del 2012, quasi la totalità (511) concentrate nel quadrimestre appena concluso.

In linea con i dati dello scorso anno, di questi 2.195 nuovi disoccupati il 65,5% svolgeva mansioni operaie e il restante 34,5% impiegatizie. La perdita si registra maggiormente nei settori del legno-arredo, della metalmeccanica, dell’abbigliamento-calzaturiero, delle costruzioni e del commercio. Le aree geografiche della provincia a risentire di più della crisi della grande impresa si confermano l’interland del capoluogo (con 725 posti di lavoro persi), il coneglianese (518), il territorio castellano (338). La fascia d’età più toccata resta quella compresa tra i 41 e i 50 anni, con particolare attenzione all’aumento delle fuoriuscite per gli ultracinquantenni maschi che tocca il 22,57% del totale dei lavoratori licenziati. Complessivamente su cento posti di lavoro persi erano 63,5 quelli occupati dagli uomini e 36,5 quelli occupati dalle donne; 82 da italiani e 18 da stranieri.

Questo dato non solo conferma le dinamiche territoriali e anagrafiche legate alla crisi della media e grande impresa trevigiana, ma ci consegna la fotografia di una situazione in netto peggioramento – commenta Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso – sono, infatti, oltre 500 i posti di lavoro persi in più rispetto allo stesso periodo del 2012. La crisi allora non solo non sta cessando ma morde più che mai spazzando via interi comparti della nostra economia. E su questo fronte è finito e da non poco tempo il momento delle riflessioni e dell’attesa di “uscire dal tunnel”.
Se non ci si attiva subito, insieme, per far ripartire l’economia del nostro territorio, intercettando anche sul piano globale i nuovi bisogni e investendo quelle risorse finora tenute nascoste sotto il cuscino e rimettendole in circolo, il tunnel ci crollerà addosso.
E questo è il concetto che è stato anche ribadito nel documento congiunto siglato il 2 settembre scorso da Cgil, Cisl e Uil e Confindustria a livello nazionale – ha spiegato Vendrame - il mondo dell’impresa e del lavoro ha bisogno di provvedimenti urgenti e strutturali atti a ridurre il costo fiscale del lavoro, di mirati e consistenti incentivi per le imprese oneste che investono e innovano, di una visione strategica dell’apparato pubblico e amministrativo con una migliore gestione della spesa, in grado nel breve periodo di tradursi in nuove risorse per l’economia locale”.

Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791

SEGNALAZIONE  19_09_2013

Rassegna cinematografica

LABIRINTO FESTIVAL
3-6 ottobre 2013, Cà de Ricchi, Treviso.
AL LAVORO - Piccolo compendio cinematografico per un lavoratore felice.
L’associazione CINEFORUM LABIRINTO nasce nel luglio 2009 con la finalità di proporre una valida alternativa alle tradizionali fonti di informazione e cultura cinematografica nella città di Treviso.

link Per consultare il programma seguire questo link.

LETTERA AL DIRETTORE  20_09_2013

Giacomo Vendrame

Gentile Direttore,
viviamo in un Paese stremato non solo dalla crisi ma anche dall’inerzia di chi ci governa
.
Può sembrare la solita retorica ma quello che sta avvenendo in Parlamento e le sorti del Governo Letta appese ad un filo sono indubbiamente la fotografia di quanto le vicissitudini politiche e peggio individuali siano drasticamente scollegate dalla drammatica realtà della società italiana. E soprattutto nel nostro territorio veneto quello che oggi si ode dai palazzi della politica è solo un assordante silenzio.

Proprio nel momento in cui c’è più bisogno di iniziativa, di concretezza, di un rinnovato impegno e slancio per risollevare le sorti della nostra economia i nostri amministratori griffati del sole delle Alpi disertano dal loro ruolo di presunti rivoluzionari oltre che di responsabili gestori della cosa pubblica. Se di un forte cambiamento c’è bisogno è proprio questo il momento non solo per annunciarlo ma per provocarlo. I convinti sostenitori dell’autonomia locale e di quel federalismo naufragato con la “Concordia Berlusconi” dovrebbero avere la responsabilità di affrontare veramente le sfide del difficile momento storico.

Ripartire dal dialogo di merito con tutte le forze politiche sia a Roma che a Venezia per riportare sulla rotta della concretezza le scelte di governo. Non è un caso che proprio a Treviso solo pochi mesi fa rappresentanti dei lavoratori e degli imprenditori sono saliti fianco a fianco sul palco dei festeggiamenti per la celebrazione del Primo Maggio. Quel momento ha rappresentato l’unanimità di intenti per uscire dalla crisi ma allo stesso tempo da quel palco abbiamo, insieme, lanciato un appello al grande assente: la politica.

Quel richiamo, e ribadisco le cronache di quest’ultimo mese tutte concentrate sulle vicende giudiziarie di Berlusconi lo confermano, non è stato ascoltato e ci ritroviamo a settembre davanti a nuove chiusure di fabbriche, nuovi licenziamenti, ammortizzatori sociali in esaurimento, all’impoverimento generale delle famiglie e soprattutto della popolazione anziana, alla totale assenza di futuro per le giovani generazioni. In altre parole ci troviamo ancora una volta senza una vera cabina di regia, sia centrale che periferica, fatta di interlocutori responsabili e pragmatici.
In un disorientamento generale, anche chi, come la Cgil, ha le idee chiare si trova in mancanza di un interlocutore.
E tale mancanza fa del nostro progettare e lavorare insieme ad altri soggetti di rappresentanza un monologo ripetuto di fronte ad una platea di cittadini che, invece, si aspetterebbero di vedere un’azione, anche per poter applaudire o per fischiare. Non possiamo permettere che questo Paese diventi un teatro vuoto, che altri nel mondo ci rubino la scena e ci costringano a pagare il biglietto con un prezzo che loro decideranno di applicare.

E allora noi che viviamo in questo territorio ancora capace di creare ricchezza e innovazione, ancora fervido di modelli produttivi e di relazioni industriali non possiamo sottrarci dalla responsabilità di trovare la via del cambiamento, sia sotto il profilo economico sia sotto quello istituzionale, avviando nuovi percorsi di crescita e inedite forme di governance che liberino risorse e mettano in efficienza l’apparato pubblico.
Questo è ancora una volta quello che chiediamo ai nostri politici veneti e trevigiani, abbiate il coraggio di farvi sentire e di riprendere il dialogo con i corpi intermedi della nostra società, ascoltando il Sindacato che conosce bene le vere condizioni di vita dei lavoratori e pensionati in questa crisi, quello che sta vivendo il paese reale. Abbiate il coraggio di spiegare alla gente i reali vincoli economici e politici con cui dovete confrontarvi giornalmente. E allo stesso tempo abbiate il coraggio di ragionare di politiche, di cosa fare, e non solo di politici. Ovvero, infine, abbiate il coraggio di voltare pagina rispetto a vent’anni di berlusconismo.

GIOVENTU' BRUCIATA  20_09_2013

Nicola Atalmi

La stampa di questi giorni lancia l’ennesimo allarme sulla disoccupazione giovanile: per l’Istat la generazione under 35 avrebbe perso un milione di posti di lavoro.
Numeri impressionanti che ritroviamo anche a Treviso e nel Veneto.
Nella nostra regione, dove dall’inizio dell’anno si sono persi in totale 90.000 posti di lavoro, la disoccupazione giovanile (dai 15 ai 24 anni) è più che raddoppiata, passando dal 10.6% del 2004 al 23,7% dello scorso anno e prevede di chiudere il 2013 perfino peggio.

E i giovani che anche riescono a trovare un lavoro spesso lo trovano precario e mal retribuito.
Una società che non si allarma per una situazione così drammatica delle giovani generazioni è una società destinata alla decadenza.
Le solite sterili polemiche, solitamente interessate perché vengono da chi ha proposto sempre e solo la ricetta della precarietà e dei bassi salari, sui giovani che rifiuterebbero lavori troppo duri o mal pagati si scontrano con l’evidenza dei fatti che possiamo verificare quotidianamente presso i nostri uffici per l’impego, nelle tante agenzie interinali o tra le migliaia di stagisti che lavorano gratuitamente.

Mentre la politica si occupa di seppur importanti questioni fiscali o di ormai ridicole questioni penali personali di un anziano leader, stiamo bruciando una intera generazione che viene umiliata e messa all’angolo.
Serve un piano straordinario rivolto ai giovani per creare buona occupazione: utilizzando al meglio le risorse comunitarie, integrando maggiormente i percorsi scolastici e formativi con il mondo del lavoro, investendo per davvero sull’apprendistato seguendo le buone pratiche in tal senso che vengono dalla germania, sostenendo organicamente le occasioni di autoimprenditorialità dei giovani con facilitazioni per l’accesso al credito, con forme cooperative come il co-working o con incubatori di start-up.

Nicola Atalmi, Segreteria provinciale Cgil Treviso

COMUNICATO STAMPA  20_09_2013

Funzione Pubblica

Il Sindacato pronto alla mobilitazione di protesta.
Precari PA, illusione e delusione per oltre 500 trevigiani
.
Ivan Bernini: “Deluse le aspettative di centinaia di giovani precari: nessuna stabilizzazione ma un possibile percorso concorsuale per l'inserimento del personale con contratti a termine nell'ambito delle risorse già previste per le assunzioni e senza oneri aggiuntivi.
Ora ci faremo sentire”.

Sono bastati pochi giorni per verificare e comprendere che in realtà il provvedimento inopportunamente chiamato dal Governo “Stabilizzazione dei precari delle Pubbliche Amministrazioni” non corrisponde al suo significato letterale.
L’unica possibilità stabilita da quel provvedimento, ma che poi non è una novità per le Pubbliche Amministrazioni, sta nella proroga dei contratti a termine.
Nessuna stabilizzazione quindi, ma solo un possibile percorso concorsuale per l'inserimento negli uffici pubblici di parte del personale con contratti a termine nell'ambito delle risorse già previste per le assunzioni e senza oneri aggiuntivi. Tradotto nel concreto, considerando che la normativa in materia di assunzioni non si è sbloccata di una virgola, nel trevigiano le possibilità di dare una risposta occupazionale a questi lavoratori sono legate al lumicino”.

Questa è la valutazione che Ivan Bernini, segretario della Funzione Pubblica CGIL di Treviso dà del provvedimento di stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione varato a inizio settembre. “Per questa ragione il Sindacato organizzerà nei prossimi giorni un’assemblea con i lavoratori precari delle Pubbliche Amministrazioni non solo per raccogliere il loro disagio ma per provare a canalizzarlo verso iniziative concrete di sensibilizzazione l’opinione pubblica relativamente a un tema che riguarda tutti i cittadini”.
“L’affermazione «non ci saranno mai più contratti a termine che non siano eccezionali e temporanei» ha avuto l’effetto solo di creare aspettative in coloro che quotidianamente vivono un disagio reale, qual è l’assenza di prospettive di lavoro, di sicurezza di reddito, e dunque di progetti di vita. E che in provincia di Treviso si contano in 500 lavoratori.

Infatti – ha continuato il segretario provinciale - i contenuti del provvedimento sono ben altri, e l’ha ben sottolineato il Ministro della Funzione Pubblica a Cianciano Terme affermando che «sarebbe, in questo momento economico, un grave azzardo per il Paese». Il grave azzardo per il Paese, soprattutto in una fase economica e sociale come questa, è non creare le condizioni per favorire crescita ed occupazione insistendo solo su politiche di austerità che colpiscono duramente”.

Per renderlo ancor meglio comprensibile – ha spiegato Bernini - se non ci saranno modifiche al decreto in sede di conversione, significa che i lavoratori con contratti a termine continueranno ad essere utilizzati, senza garanzia di continuità del lavoro, non in via temporanea ed eccezionale ma strutturalmente, non solo non investendo ma mettendo a rischio la stessa funzionalità dei servizi.
E – ha concluso Bernini - stiamo parlando solo dei tempi determinati senza contare, perché nel decreto non si fa cenno alcuno, alle centinai di lavoratori trevigiani che lavorano nelle Pubbliche Amministrazioni con contratti a progetto, o con falsi rapporti libero professionali che in realtà nascondono lavoro dipendente, anch’essi illusi dall’effetto annuncio del Governo”.

Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791

COMUNICATO STAMPA  26_09_2013

Giacomo Vendrame

Vendrame scrive al Sindaco e ai consiglieri di Ponzano invitandoli a partecipare al processo di fusione con i Comuni di Villorba e Povegliano.
Ponzano, Vendrame: “Si vada verso il macrocomune”
.
Il segretario generale CGIL di Treviso: “C’è la necessità di ripensare il ruolo stesso e le funzioni dei Comuni partendo dal territorio di competenza e tentando di raggiungere quella dimensione che permetta di attuare economie di scala, miglioramenti organizzativi e di conseguenza di liberare risorse da destinare alle famiglie, al lavoro e all’impresa, ora più che mai bisognose di sostegno da parte delle istituzioni locali”.

Per non essere un domani schiacciati dall’assenza di risorse e dalla necessità di dover insistere pesantemente sulla fiscalità locale per mantenere in piedi i servizi e la stessa struttura amministrativa, per non essere sottodimensionati rispetto agli altri Comuni e interlocutori provinciali, e nel dare responsabilmente la possibilità ai cittadini di esprimersi democraticamente valorizzando così il rapporto con le istituzioni, chiediamo a tutti voi che siete i diretti rappresentanti di questa collettività di fare parte del processo di fusione con il Comune di Villorba e di Povegliano”.
Questo il passaggio fondamentale della lettera che la CGIL di Treviso ha voluto inviare al Sindaco e ai consiglieri di Ponzano Veneto per esortare l’apertura al dibattito politico e la definizione di una posizione chiara in merito al percorso istituzionale che entro le prossime settimane verrà formalizzato nei consigli comunali di Villorba e di Povegliano e che condurrà al referendum in merito alla fusione dei due Comuni limitrofi al territorio di Ponzano.

Quello che si andrà a formare non è allora solo un nuovo Municipio, nato dalla fusione di più Enti, ma è un’inedita geografia amministrativa che presto coinvolgerà tutti i Comuni della Marca. Uno snellimento burocratico è ormai indispensabile – aggiunge Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso – bisogna andare verso una maggiore omogeneità amministrativa e fiscale all’interno del nostro territorio provinciale, abbandonare posizioni strumentali e campanilistiche per cogliere le opportunità di una gestione più efficiente che permetta concretamente di dare risposte ai cittadini sotto il profilo della qualità dei servizi. Lo slogan è semplificare per rafforzare”.

“Una nuova dimensione comunale che, inoltre, dovrebbe permettere alle future Amministrazioni di gestire e governare meglio la relazione con gli Enti di livello superiore, il rapporto con le aziende dei servizi fondamentali, trasporto, igiene ambientale, con le multiutilities e con l’intero sistema sociale, economico e produttivo del territorio.
La sfida della fusione che abbiamo dinnanzi non è sicuramente semplice e di facile realizzazione, ma sarebbe un gesto forte anche per costruire un percorso di uscita dalla crisi, disegnando scenari, almeno localmente, nuovi – ha concluso Vendrame – e non c’è ragione per sottrarci a questo cambiamento”.

In allegato l’intera lettera inviata ai consiglieri di Ponzano.

Ufficio stampa
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LA SALUTE E IL TONNO IN SCATOLA  30_09_2013

Giacomo Vendrame

I problemi e le difficoltà in cui versa la sanità italiana sono ben note e sono legate, anche in Veneto, alla minore disponibilità di risorse per effetto dei tagli lineari messi in campo dai diversi governi nazionali e regionali che si sono succeduti in questi anni e all'uso sbagliato delle risorse presenti.
Tale situazione spinge fortemente alla necessità di mettere quanto prima mano a sprechi e inefficienze, all’esigenza di procedere – come sta scritto anche nel nuovo Piano socio sanitario regionale – alla revisione delle criticità nell'ottica del miglioramento del modello attuale.

Programmazione che passa in primo luogo dalla riorganizzazione della rete ospedaliera e dallo sviluppo e implementazione dei servizi territoriali, da un nuovo ruolo dei medici di base e dall’attivazione dei servizi sul modello H24. Tutti elementi che insieme ad una maggiore appropriatezza di ricoveri e prestazioni possono garantire la qualità dell’assistenza, sicurezza per i cittadini, rispetto rigoroso di norme di legge e contratti di lavoro, ma sulle quali oggi non vediamo coerenza nei primi atti di applicazione del Piano.

La notizia apparsa in questi giorni sui quotidiani relativamente alla cosiddetta “sanità low cost” ci obbliga inoltre a riflettere sugli spontanei mutamenti in atto e sulla preoccupazione dei cittadini di fronte ad un quadro di incertezze, legate in particolare ai tempi delle liste d’attesa e alla compartecipazione alla spesa sanitaria, ovvero al ticket.
Come Cgil è massima l’attenzione che poniamo affinché le prestazioni sanitarie non diventino vera e propria mercanzia da svendere in una logica di “sanità commerciale” e riteniamo indispensabile, proprio perché la salute è un diritto costituzionale, che il pubblico debba essere rigoroso sul controllo della qualità e del grado di sicurezza dei servizi offerti, tanto dai soggetti pubblici che privati, cooperazione sociale e convenzionati.

In gioco c’è la salute delle persone. Dunque in questo momento di trasformazione della Sanità veneta il rischio che si corre, tanto più se quanto annunciato nel Piano regionale non viene realizzato, è che operazioni come quella fatta su Groupon, ovvero vendere 10 ecografie a 69 euro, diventino una pericolosa deriva.
E lo sanno bene i cittadini lombardi che quello che da noi giustamente fa discutere, da loro è diventato sistema.

Non possiamo, infatti, mettere sullo stesso piano la salute e il tonno in scatola, a prescindere da qualsiasi ragionamento di appropriatezza, prima ancora che di qualità. Per non parlare della qualità stessa del lavoro e dell'applicazione delle regole contrattuali che tali tariffe rischiano di non garantire.
Il problema non è offrire a basso prezzo dieci ecografie, il problema è se quelle prestazioni sono davvero necessarie e rispondenti al bisogno di salute, se dietro ad una prescrizione medica c’è – e ci deve sempre essere – l’avvio di un percorso di presa in carico del paziente al fine di rispondere ai bisogni di salute del cittadino attraverso cura e riabilitazione. Non si tratta, infatti, di demonizzare la Sanità privata, ma riportarla dentro ad un quadro di programmazione e all’interno di un sistema di regole di accreditamento di qualità che devono valere per tutti.

Il consumismo sanitario, al pari di quello farmaceutico, non solo genera sprechi ma spesso è anche dannoso: intercetta l’idea che il livello di salute e di benessere di una collettività nasca dalle condizioni socio economiche dei singoli e si misuri nella quantità di analisi o di medicinali anziché muovere dalla prevenzione, dall’educazione a corretti stili di vita e dalla tempestività dell’intervento assistenziale.
Da anni il Sindacato si sta battendo per un Servizio sanitario nazionale e regionale universalmente aperto a baricentro pubblico, per un sistema di equità fiscale che consenta di eliminare i ticket, per una programmazione socio sanitaria che rimetta al centro le esigenze della persona, per un modello assistenziale che vada nella direzione della qualità, dell’efficacia e della sicurezza, un modello che deve vedere come protagonisti tutti gli operatori della sanità, a cominciare dai medici di medicina generale.

Giacomo Vendrame
Segretario Generale CGIL TREVISO

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina