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Comunicati Stampa

OTTOBRE 2014

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO STAMPA  01_10_2014

Spi - Sunia

Proprietari delle ex case popolari e inquilini Ater in allarme, il Sindacato li convoca.
SPI-SUNIA, assemblea con i residenti di via Ronchese
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I segretari generali, Barbiero-Gava: “Chi ha già pagato va tutelato. Proponiamo un’azione collettiva nell’intraprendere un percorso che porti a una soluzione risolutiva. In particolare coinvolti i pensionati”.
Già in agosto avevamo inviato una raccomandata all’Ater chiedendo chiarimenti in merito alla condotta non proprio limpida dell’amministratore degli appartamenti di via Ronchese - racconta Alessandra Gava Segretario del Sunia di Treviso – mi stupisce, dunque, sentire dal vicepresidente Fanton che erano completamente ignari delle preoccupazioni dei condòmini e soprattutto della storia di Artuso, il quale, ricordiamo, è stato sollevato dall’incarico tre anni fa dai condòmini del civico 2 di via Don Milani. Alla luce di questi fatti mi chiedo perché l’Ater non abbia a suo tempo revocato tutti i mandati all’amministratore”.

Alcuni condòmini hanno richiesto il nostro intervento e noi abbiamo contattato l’Ater che ha risposto in maniera evasiva e assolutamente non soddisfacente. L’Ater – sottolinea Gava – ha il dovere di tutelarsi soprattutto da vicende di questo tipo per non appesantire la portata dei propri debiti e per cercare di rispondere alle esigenze dei cittadini, evitando loro tali problemi. In questo periodo di difficoltà - continua Gava - sentirsi chiedere di pagare nuovamente le spese condominiali diventa infatti un dramma. Siamo assolutamente contrari al fatto che chi ha già pagato debba pagare nuovamente”.

Vista la grande presenza di pensionati interessati alla vicenda anche lo Spi-Cgilaggiunge Paolino Barbiero, segretario generale - si sta impegnando in prima fila nel dare voce ai bisogni dei pensionati e degli inquilini coinvolti in casi come questo nel capoluogo e in altre parti della provincia. Proprio per discutere di tale questione è necessaria un’azione collettiva che abbatta le spese legale in capo ai residenti coinvolti, individuando, innanzitutto con gli iscritti Spi e Sunia, un percorso risolutivo a tutela dei cittadini e dell’Ater stessa, perché a pagare non siano sempre i più deboli. A tal fine, entro la prossima settimana, Sunia e Spi convocheranno un’assemblea con gli inquilini e i proprietari di via Ronchese toccati dalla triste vicenda”.

“Lavoriamo – hanno concluso i segretari - affinchè tutti i cittadini diventino sempre più attivi e collaborino perché il controllo sui singoli e sugli Enti diventi puntuale e costante”.

Ufficio stampa

LA SCUOLA NON HA ETA'  01_10_2014

Maestro Alberto Manzi

Il progetto “La scuola non ha età” elaborato insieme dalla SCUOLA SPI CGIL e dal CPIA di Treviso intende sostenere “l’invecchiamento attivo”, proponendo ai pensionati corsi mirati all’apprendimento di competenze digitali (non solo computer) e delle lingue straniere. Il CPIA di Treviso ha nove sedi principali in Provincia, le informazioni di contatto sono nell'allegato scaricabile. Si consiglia di contattare direttamente le segreterie scolastiche delle nove sedi.
La fascia oraria dei Corsi per adulti è compresa tra le 17:00 e le 21:00.

link Per leggere il testo completo seguire questo link.
link Per scaricare l'elenco delle sedi principali del CPIA seguire questo link.

NOTA STAMPA  01_10_2014

Spi

Seminario Donne Spi Cgil
Abitare: il corpo, la casa, l’ambiente.

Mercoledì 1 ottobre 2014, Dalle ore 9:00 alle ore 17:30, Fresco d’estate, via Vegri 2 - Treviso

100 donne dello Spi CGIL di Treviso si sono date appuntamento domani, mercoledì 1 ottobre, per affrontare le tematiche relative alle pensionate. Il seminario intitolato “Abitare: il corpo, la casa, l’ambiente”, in programma dalle ore 9:00 alle ore 17:30, presso il “Fresco d’estate” di via Vegri, sarà condotto da psicologhe e professioniste del Centro Antiviolenza Telefono Rosa Onlus.

“L’appuntamento – spiega Paolino Barbiero, segretario generale dello Spi Cgil di Treviso e unica presenza maschile della giornata - è stato fissato dopo aver raccolto le istanze delle nostre iscritte. Tratterà del distacco dall’esperienza lavorativa, un passaggio delicato verso una nuova fase di vita, il pensionamento. Il seminario metterà in luce le diverse difficoltà che le donne incontrano in ordine alla fisicità, alle relazioni familiari, alla vita in casa e all’interno della comunità”.

Lo Spi Cgil non si ferma all’attività strettamente sindacale – ha precisato Paolino Barbiero – ma da sempre porta avanti un dialogo a 360° con i propri iscritti, affrontando diverse tematiche e interpretando i bisogni delle persone, quali cittadini, componenti della nostra società e individualità”.

Ufficio stampa

VIDEO MESSAGGIO  03_10_2014

Video messaggio di Giacomo Vendrame a Matteo Renzi.
“Per un positivo cambiamento del mercato del lavoro”.
Il segretario generale della CGIL di Treviso indirizza al presidente del Consiglio dei Ministri un videomessaggio su precariato, mondo del lavoro, art.18, sindacato e manifestazione del 25 ottobre 2014 a Roma.
I dati occupazionali della provincia di Treviso, la contraddizione tra interventi in materia di politiche del lavoro e l’abolizione dell’art.18, l’azione del Sindacato sul territorio della Marca.
Sinteticamente Giacomo Vendrame scatta la fotografia del mondo del lavoro ed esprime la posizione del Sindacato invitando il premier a tornare nel capoluogo e promuove la manifestazione del 25 ottobre a Roma.

COMUNICATO STAMPA SPI  04_10_2014

Tasi

Il segretario SPI CGIL: “Si proceda con un'unica soluzione di pagamento a dicembre”.
Tasi, Barbiero: “Nessuna sanzione per i ritardatari”
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Paolino Barbiero: “I Comuni della Marca che non riescono a offrire un servizio puntuale per il pagamento stipulino delle convenzioni con i Caf così da evitare ulteriori disagi ai cittadini”.

Lo ha detto Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso, intervenendo relativamente al pagamento della seconda rata Tasi.
“Nessuno – ha continuato il segretario generale - ha il coraggio di chiamarla così ma la Tasi è una vera e propria patrimoniale sulla casa, mal fatta e mal gestita. Prima l’Isi, l’imposta straordinaria sugli immobili, sostituita quasi subito dall’Ici e poi dall’Imu, alla quale si aggiunge da quest’anno, appunto, la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili erogati dai comuni. Ha cambiato quattro o cinque nomi dal 1992 ma ha sempre portato un gran gettito alle casse degli enti locali e dello Stato. Il balletto dell’anno scorso sull’Imu per la prima casa o quello di quest’anno sulla Tasi ha lasciato i cittadini nell’incertezza più totale. Alla complessità dell’imposta, così come il Governo l’ha concepita, si è aggiunta quella determinata dei sindaci che nel modularne l’applicazione hanno amplificato a dismisura le aliquote, le eccezioni, i casi particolari. Aumentando ulteriormente le disparità tra i contribuenti e tra i comuni e creando una vera e propria giungla normativa, per giunta al rialzo. Sintetizzando l’ultima nata della famiglia delle imposte patrimoniali è per il contribuente troppo onerosa e non è equamente distribuita. Forse addirittura una scelta sbagliata per risanare i conti pubblici, in particolare quelli degli enti locali, ai quali resta ben poco ormai da gestire”.

Se per quest’anno i giochi sono fatti – ha aggiunto Paolino Barbiero - l’appello che il Sindacato rivolge ai Comuni della Marca è quello di incassare tutta l’imposta nel termine di dicembre senza applicare sanzioni. Se i nostri Comuni non sono in grado di inviare a casa dei contribuenti i moduli precompilati per il pagamento, quanto prima stipulino con i Caf delle convenzioni al fine di evitare altri problemi, altri costi e altre incertezze ai contribuenti trevigiani”.
“Poi dall’anno prossimo – ha concluso Barbiero - si deve cambiare registro: si semplifichino le regole e le procedure e le aliquote siano stabilite in modo che i contribuenti sappiano quanto debbano spendere e lo sappiano in anticipo”.

Ufficio stampa

INVITO CONFERENZA STAMPA  04_10_2014

Sanità

Presentazione indagine Sanità.
Aggregazione Funzionale Territoriale di Villorba-Paese
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Venerdì 10 ottobre 2014, alle ore 12:00
Villa Giovannina – Carità di Villorba
La preoccupazione percepita da molti utenti è che le difficoltà, i ritardi, le resistenze nel processo riorganizzativo previsto dal nuovo Piano Socio Sanitario Regionale comportino un progressivo impoverimento dei servizi.

Rispetto all’emanazione del PSSR, che ridisegna il futuro della sanità veneta, le OOSS sono impegnate ad aprire un confronto con i soggetti a vario titolo coinvolti relativamente alla presa in carico globale delle esigenze h24, al potenziamento dei servizi nel territorio, al ruolo dei medici di medicina generale e quindi della medicina di gruppo integrata.
In altri termini il Sindacato Pensionati e la CGIL ritengono che la divaricazione che si intravede tra i principi stabiliti dal piano e la percezione dell’utenza meriti di essere meglio indagata onde individuare le criticità e proporre i necessari miglioramenti.
Per questo, in previsione anche di altri futuri momenti di confronto, l’Organizzazione Sindacale ha predisposto un questionario che distribuirà agli utenti dell’Aggregazione Funzionale Territoriale di Villorba-Paese.

Per presentare l’indagine si terrà venerdì 10 ottobre 2014 alle ore 12:00 presso la sala di rappresentanza del comune di Villorba in “Villa Giovannina” una conferenza stampa.
Data l’importanza dell’oggetto, la presenza della Vostra Testata sarà particolarmente gradita.

Ufficio stampa

COMUNICATO STAMPA  06_10_2014

Giacomo Vendrame

Appello del Sindacato per un progetto di sviluppo sostenibile dell’area: “Si miri al bene collettivo”.
Vendrame su Canova: “Subito un tavolo operativo di confronto”
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Il segretario generale: “Non è il tempo delle minacce ma quello di un impegno unanime per progettare il futuro urbanistico e viario dell’area e ancor più quello economico e turistico della Marca”.

Ognuno giochi il proprio ruolo ma prima di tutto si miri al bene collettivo. In ballo ci sono lo sviluppo economico della Marca, il riassetto urbanistico e la mobilità del capoluogo. Elementi che vanno a intrecciarsi con la tutela del territorio, dell’ambiente e della salute delle persone. Tanti, insomma, i nodi da affrontare e risolvere, ma nessuno di questi può essere oggetto di strumentalizzazioni o di ricatto da una o l’altra parte”. Così Giacomo Vendrame, Segretario Generale della CGIL di Treviso, interviene in merito alla diatriba aperta tra il presidente di SAVE, Enrico Marchi, e il Sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, relativamente al progetto di sviluppo dell’Aeroporto Canova.

Già a suo tempo le Parti Sociali chiesero a tutti i soggetti coinvolti di sedersi attorno a un tavolo e concertare il futuro del Canova. Credo che, anche alla luce della terza bocciatura arrivata dalla Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente al master plan di SAVE, sia proprio necessario, anche per non radicalizzare il confronto, ripartire da quella proposta, al fine di riformulare, sulla base delle diverse istanze dell’azienda e del territorio, un nuovo piano di sviluppo dell’aeroporto. L’obiettivo oggi più che mai deve essere quello di superare le contrapposizioni – sottolinea il segretario generale della CGIL di Treviso - bisogna, nel rispetto delle norme e delle leggi vigenti, individuare soluzioni condivise che tengano insieme le necessità di crescita economica della provincia e la sostenibilità ambientale e urbanistica dell’area. Solo così sarà possibile trasformare, a beneficio di tutti, un momento di criticità in una pianificazione strategica e responsabile dell’intero sistema aeroportuale di Treviso e, come promesso da Marchi, poter ampliare i livelli occupazionali che tale sistema offre alla nostra economia”.

In altri termini, creare l’occasione per ripensare il futuro dell’economia e del turismo locale e avviare una seria e responsabile, probabilmente anche coraggiosa, riqualificazione di quell’area della periferia di Treviso che finora ha sofferto l’indifferenza degli amministratori locali. Non è questo – precisa Giacomo Vendrame - il momento delle minacce, ma è quello dell’impegno. Al di là della composizione di questa o quella commissione, della storia personale di questo o quell’assessore, delle diverse posizioni politiche, serve un progetto che riveda l’intero quadrante per definire lo sviluppo, sostenibile, del Canova. Allo stesso tempo l’Amministrazione Comunale si faccia guida e promotore di questo percorso al fine di mettere in sicurezza l’aeroporto e tutto il territorio dov’è insediata l’aerostazione, con attenzione a chi ci abita. Inoltre, tale infrastruttura dovrà incidere positivamente, viste le caratteristiche di interscambio con altri sistemi viari, sia sulle diverse modalità di trasporto a carattere collettivo e individuale, sia sulle relazioni con il sistema turistico trevigiano per evitare che rimanga un mero scalo di servizio di Venezia, nonché sulle possibilità di attrarre nuovi investimenti privati, non solo di carattere turistico, nel nostro territorio”.

Per questa ragione – conclude Vendrame - invito i rappresentanti delle istituzioni, della politica, delle associazioni di categoria e dell’economia locale, affinché si adoperino direttamente e attivamente per ridurre quanto prima le negative conseguenze del perdurare di questa situazione di contraddittorio e di ritardo. Ulteriori lungaggini o addirittura la perdita di questa occasione non rappresenterebbe solo inerzia e incapacità di fare sistema ma anche un danno innegabile sotto più punti di vista. Nessuno escluso, anche chi, come SAVE, è portatore di interessi privati, ha il dovere di dare certezze ai cittadini, ai lavoratori e al mondo dell’impresa, su tempi e scelte”.

Ufficio stampa

PROGRAMMAZIONE INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE “VERSO L’8 NOVEMBRE” 08_10_2014

Funzione Pubblica

Attivo delle RSU e dei Delegati CGIL CISL UIL.
Le categorie del lavoro pubblico di CGIL CISL UIL hanno indetto una manifestazione nazionale che si terrà sabato 8 novembre a Roma, non solo per protestare contro i provvedimenti del Governo che ancora una volta scaricano sul lavoro pubblico, sulle retribuzioni e sull’occupazione gli effetti di una crisi che meriterebbe risposte e ricette in discontinuità con il passato, ma per sollecitare l’apertura di un confronto che consideri le nostre proposte di riforma e riqualificazione dei servizi e del lavoro pubblico.

link Per leggere il testo completo della lettera seguire questo link.

TFR IN BUSTA PAGA? Risponde GIACOMO VENDRAME Segretario generale CGIL Provinciale di Treviso  13_10_2014

link Per leggere il testo completo della risposta seguire questo link.

NOTA STAMPA FP  17_10_2014

Funzione Pubblica

Il Sindacato critica la proposta di privatizzare il centro riabilitativo dell’Ulss 9.
Ospedale di Motta, Bernini
: “Bene che la struttura resti un’eccellenza in mano al pubblico”.
Ivan Bernini: “Ulss e Comuni del territorio acquisiscano le quote private. Si vada verso un potenziamento dell’offerta sanitaria garantendo l’occupazione e riassorbendo in toto il personale privato”. “Inammissibile per la Sanità veneta consegnare ai privati un centro specializzato di riabilitazione”.

Secca la posizione di Ivan Bernini, segretario generale della FP CGIL di Treviso, che, in relazione alle affermazioni di alcuni esponenti politici rispetto alla scelta da parte della Regione Veneto di riacquisire le quote private, interviene favorevolmente rispetto all’ipostesi di interrompere la fase di sperimentazione gestionale dell’ospedale di Motta di Livenza e rendere la struttura pubblica a tutti gli effetti

Considerando che una delle maggiori criticità che si evidenziano nel panorama sanitario Veneto sta nella scarsa offerta e quindi nella forte mobilità passiva del settore riabilitativo – spiega il segretario generale della FP CGIL di Treviso – riteniamo importante potenziare l’offerta pubblica e investire su una struttura già oggi considerata d’eccellenza. Meglio ancora se il centro riabilitativo potesse vedere la partecipazione pubblica di più soggetti, come l’Azienda Sanitaria del Veneto Orientale, oltre che degli enti locali interessati, proprio per la valenza interterritoriale che assume anche nell’ambito della programmazione regionale. In tal modo, inoltre, l’acquisizione delle quote private non graverebbe esclusivamente sull’Ulss 9 che già oggi detiene il 70% del capitale”.

Scambiare poi le risorse incamerabili dall’eventuale completa privatizzazione della struttura, come alcuni esponenti della politica regionale oggi suggeriscono dopo aver avvallato oltre dieci anni fa il project financing, a supporto del progetto di rifacimento dell’ospedale Cà Foncello ci appare paradossale e allo stesso tempo contraddittorio, soprattutto quando si avrebbe dovuto esercitare allora un ruolo di pressione verso la Regione e verso il Ministero al fine di ottenere maggiori finanziamenti e non appesantire i bilanci dell’Ulss di Treviso.

Non c’è nessun motivoha tuonato Ivan Bernini - perché laddove il pubblico è proprietario di “gioiellini” che funzionano e che vengono considerati eccellenze dovrebbe disfarsene a favore del privato”.
“Come Organizzazione Sindacale – conclude Bernini - ci impegneremo perché venga presto elaborato un serio piano industriale della struttura potenziando e migliorando la qualità delle prestazioni e dell’offerta, salvaguardando al contempo l’occupazione, riassorbendo in toto il personale che oggi è dipendente del privato e omogeneizzando le condizioni contrattuali e normative”.

Ufficio stampa

MANIFESTAZIONE NAZIONALE  

Manifestazione nazionale

PARTENZA ALLE 23.30 del 24 Ottobre DALLE SEDI CGIL della provincia di TREVISO.

Per dettagli telefonare a: TREVISO 0422/4091; CASTELFRANCO VENETO 0423/494809; CONEGLIANO 0438/666411; MONTEBELLUNA 0423/23896; ODERZO 0422/718220 cell. 3485279601; VITTORIO VENETO 0438/53147.

VERSO LA MANIFESTAZIONE UNITARIA FUNZIONE PUBBLICA CGIL CISL UIL 8 NOVEMBRE 2014 ROMA

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COMUNICATO STAMPA  17_10_2014

Giacomo Vendrame

La proposta del Sindacato: “Temporaneamente gli esuberi vengano gestiti con ammortizzatori sociali straordinari”.
Appello alla politica, locale e nazionale, e alle associazioni di categoria perché spingano verso il Governo centrale.
Cigs, Vendrame: “Allargarla ai laboratori”.
Il segretario generale: “Dressing è un caso che deve segnare la strada per affrontare il problema della perdita dei livelli occupazionali nell’indotto a causa della crisi delle imprese committenti”.

Allargare la platea dei beneficiari dell’intervento della Cigs anche alle imprese con meno di 15 dipendenti per un numero di dipendenti uguale a quelli in esubero per causa della riduzione di fatturato conseguente alla crisi dell’impresa committente. Questa, come già ha sottolineato la FILCTEM CGIL di Treviso, si configurerebbe una prima risposta per l’indotto Dressing, e diverrebbe, inoltre, strumento essenziale per affrontare le tante altre crisi che impattano sulle piccole aziende di diversi settori”. Così Giacomo Vendrame, segretario generale CGIL di Treviso, interviene relativamente alla perdita dei posti di lavoro derivante dalla crisi della Dressing.

Uno dei principali problemi sottovalutati nella gestione delle crisi aziendali industriali è l’impatto che queste hanno sull’indotto – ha spiegato il segretario generale della CGIL di Treviso - la questione si amplifica in alcuni settori in cui il contoterzismo è particolarmente sviluppato: il tessile-moda, è uno di questi. Come è stato per Benetton, Dressing, infatti, è organizzata quale presidio dell'intera filiera produttiva, dallo stile sino alla distribuzione”. “Il numero di aziende, nella fattispecie di laboratori sotto i 15 dipendenti, che in questo momento godono unicamente la copertura della cassa in integrazione in deroga, con i relativi problemi di lentezza dell’erogazione dell’indennità e incertezza sul fronte del finanziamento, sono circa 150 in Italia con un’occupazione stimata attorno al migliaio di persone.
All’interno di questi numeri – ha rilevato Giacomo Vendrame - il dato veneto è pari a 109 aziende, 30 solo nella provincia di Treviso, per circa 750 dipendenti, circa 200 nella Marca. Per questi lavoratori e per sostenere il reddito delle loro famiglie, è indispensabile attivare degli ammortizzatori sociali straordinari che permettano di guadagnare tempo al fine di studiare la migliore soluzione definire per loro all’interno di quella che dovrebbe essere una seria politica industriale nazionale e territoriale, leggi regionale.

Perché – ha continuato Vendrame – come già successo per l’indotto Benetton e lì fu occasione persa, di fronte alla crisi occupazionale non possono esistere lavoratori di serie A e di serie B. Per questo riteniamo importante coinvolgere la politica locale, i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria, al fine di avviare un dialogo diretto e fattivo con il Ministro del Lavoro Poletti”.

L’uso differente degli ammortizzatori sociali, soprattutto di carattere universale, è propedeutico alle necessarie politiche industriali che fanno superare strutturalmente la debolezza e dipendenza che le imprese dell’indotto hanno rispetto l’impresa committente, investendo in tutta la filiera e nel concetto di imprese a rete. Per minimizzare i costi sociali, avere i presupposti per accompagnare le realtà dell’indotto verso una fase più matura di imprenditorialità, “guadagnare tempo” in attesa dell’assestamento della crisi dell’impresa committente (riduzione di mercato, ingresso nuovi soggetti – newco, affitti di ramo d’azienda, ecc.) – ha ribadito e concluso Vendrame - c’è la necessità di poter gestire l’ammortizzatore (Cigs) in un concetto allargato all’interno indotto oltre la definizione di legge, considerando e gestendo il tutto come parte di un unico sistema di filiera di settore”.

Ufficio stampa

LAVORO DIGNITA' UGUAGLIANZA 25 OTTOBRE 2014 A ROMA PER CAMBIARE L'ITALIA

INVITO STAMPA SPI CGIL TREVISO  29_10_2014

I ragazzi di Via Bison

Presentazione del libro
I ragazzi di via Bison
Gli anni ’60 a Treviso

nelle fotografie di Mario Albanese

Venerdì 31 ottobre 2014 ore 17:00
Sala “Rosso Coletti”
Museo Civico di Santa Caterina
Piazzetta Botter - Treviso

Non possiamo dimenticare chi siamo e chi eravamo. Osservando le fotografie di Mario Albanese scattate tra gli anni ’50 e ’70 ci risalgono alla mente tanti ricordi, se non direttamente i nostri quelli tramandati dai nostri genitori, dai nonni. Una memoria collettiva immortalata in quelle immagini in bianco e nero che non potevano e non dovevano andar perdute e che oggi vengono conservate e valorizzate in un Fondo di oltre 2.500 fotografie più altre 100 presenti al FAST (Foto Archivio Storico Trevigiano) all’interno di quella straordinaria banca dati che è l’ArchiSpi.
Come Spi di Treviso – ha detto il segretario generale Paolino Barbiero - continuiamo a raccogliere e promuovere, anche attraverso pubblicazioni come questa in collaborazione con l’ISTRESCO, non solo materiale fotografico direttamente collegato all’attività sindacale ma anche alle vicende politiche del nostro territorio, alla società e alla cultura del nostro recente passato”.

Non solo un racconto per immagini e uno spaccato della nostra città che parte dalla proletaria via Bison a Fiera, il volume curato da Paola Gobbetto e presentato venerdì 31 ottobre alle ore 17:00, in Sala Rosso Coletti a Santa Caterina, è un percorso di vita dove, attraverso le pose, gli abiti, da lavoro e della festa, i giochi, i luoghi, le case e le piazze del capoluogo, i mezzi di trasporto, dai motocicli ai mezzi pubblici di allora, emergono la socialità del tempo, le tensioni politiche e le lotte dei lavoratori trevigiani, come quelle condotte dai dipendenti dell’allora fabbrica di porcellane Tognana-Sebring. Una riscoperta dei luoghi, gli angoli della Treviso del secondo dopoguerra e quelli “incontaminati” della periferia, della loro funzione sociale e del loro valore simbolico che attraverso gli anni hanno acquisito. Albanese ci consegna tutto un mondo, fatto di slogan, delle insegne pubblicitarie, dei marchi di allora.
Quelli che segnarono anche nel nostro territorio l’avanzare della società del progresso, della massificazione, del benessere, delle prime grandi manifestazioni sportive come il Giro d’Italia.

link Per scaricare la locandina seguire questo link.

Ufficio stampa

LETTERA del Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL 29_10_2014

Funzione Pubblica

Il rispetto delle regole sulla sicurezza sul lavoro non è burocrazia.
Grazie agli SPISAL per quello che fanno
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Che strano Paese il nostro.
Si piangono, spesso ipocritamente, i morti e gli infortuni sul lavoro e poi si da risalto mediatico incondizionato a quegli imprenditori, piccoli o grandi che siano, che inosservanti del rispetto delle regole sulla sicurezza, attaccano coloro che fanno del controllo della sicurezza il proprio lavoro come “burocrati” o, indecente per un Paese che si definirebbe civile, come “nazisti”.

Intollerabile che le Associazioni di categoria, a fronte di affermazioni espresse in questi giorni da un loro associato, siano rimaste in silenzio non difendendo tutti quegli imprenditori che sul tema della sicurezza impegnano tempo, risorse ed investimenti nel rispetto delle regole e nell’attenzione che pongono quotidianamente per poter, essi stessi, lavorare in sicurezza.
Intollerabile che Politici locali, che indegnamente hanno presentato interrogazioni parlamentari, siano corsi in soccorso di persone che hanno palesemente violato le regole che essi stessi, in quanto legislatori, hanno stilato e votato. Una ricerca del consenso facile che ora viene indirizzata alle famiglie dei morti o degli infortunati sul lavoro, ora viene indirizzata a coloro che si disimpegnano della sicurezza ritenuta vessatoria, troppo costosa, burocratica.
Intollerabile che proprio coloro che attraverso il proprio lavoro contribuiscono a diffondere informazione, orientamento e cultura abbiamo preferito rincorrere la notizia del momento, cercando l’audience, ergendo il protagonista a martire di “uno Stato persecutorio e burocrate”.

Nessuno che a fronte di insulti rivolti ai lavoratori dei servizi di prevenzione degli infortuni sul lavoro, definiti “nazisti”, si sia sentito in dovere di far osservare che è proprio grazie al loro lavoro che molti lavoratori partono dalle proprie case per portare a casa la pagnotta e per fortuna vi fanno rientro con le loro gambe e non dentro una cassa di legno.

La Funzione Pubblica CGIL esprime piena solidarietà a tutti i lavoratori degli SPISAL per quello che ogni giorno fanno e non smetterà mai di ringraziarli abbastanza per impegno, rigore e dedizione che quotidianamente mettono nel loro operato.

Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL, Ivan Bernini

COMUNICATO STAMPA FIOM   30_10_2014

fiom

FIOM CGIL TREVISO: “Segnale di preoccupazione diffusa”.
Sul 90% l’adesione allo sciopero FIOM nella grande industria
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Il segretario generale, Elio Boldo: “Dalle assemblee sul territorio rileviamo un grande disorientamento della forza lavoro relativamente alle manovre del Governo. la politica, anche quella locale, deve ascoltare le proposte del Sindacato sempre in prima fila per tutelare i lavoratori e trovare soluzioni ai tanti problemi del Paese”.

Sono migliaia i dipendenti di alcune grandi realtà industriali trevigiane che hanno aderito al pacchetto di ore di sciopero indetto dalla FIOM in preparazione e a sostegno della manifestazione nazionale della CGIL in programma per domani, sabato 25 ottobre, a Roma.

Lo rileva la FIOM CGIL di Treviso che trasmette le relative percentuali di adesione allo sciopero di 8 ore: alla Berco di Castelfranco Veneto il 93% degli operai e all’Electrolux il 90% dove, le RSU hanno, inoltre, organizzato nelle prime ore della mattinata, un presidio di fronte all’azienda di Susegana. 4 ore di sciopero a fine turno anche per la Sole di Oderzo, con un’adesione pari all’80%. Alla De Longhi, invece, la mobilitazione di 8 ore è in programma per la giornata di domani.

“Significative queste alte percentuali di adesione allo sciopero anche nelle grandi industrie della Marca – ha commentato Elio Boldo, segretario generale della FIOM CGIL di Treviso – danno il senso di un disorientamento e una preoccupazione diffusa tra i lavoratori trevigiani relativamente alle manovre di politica economica e sul mercato del lavoro promosse dal Governo centrale. La protesta è anche frutto delle tante assemblee fatte nelle fabbriche in questo periodo dove come Sindacato abbiamo raccolto le istanze dei lavoratori e presentato le proposte della Piattaforma elaborata dalla CGIL nazionale. Proposte – ha continuato il segretario FIOM provinciale - che anche territorialmente trovano una rilevante declinazione e che la politica non può più ignorare”.
“Domani saremo tutti a Roma – ha concluso Elio Boldo - a manifestare e a portare all’attenzione del Governo le nostre idee e la voce dei lavoratori trevigiani dell’industria”.

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA UNITARIO FIM CISL – FIOM CGIL – UILM UIL TREVISO  30_10_2014

fiom

Le sigle di categoria esprimono solidarietà a lavoratori e sindacalisti coinvolti nei gravi fatti di ieri a Roma.
Metalmeccanici, domani sciopero provinciale di un’ora
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Fim – Fiom – Uilm di Treviso: “Atti di violenza da condannare, rappresentano un attacco diretto ai diritti costituzionali. Si fermi il crescendo di questo clima di tensione”.

Solidarietà ai lavoratori della AST di Terni anche da parte dei Sindacati dei metalmeccanici della Marca trevigiana che per la giornata di domani, venerdì 31 ottobre, hanno indetto unitariamente un’ora di sciopero a fine turno su tutto il territorio provinciale.

Le segreterie Fim Cisl - Fiom Cgil - Uilm Uil di Treviso nel condannare i gravissimi fatti successi ieri a Roma esprimono vicinanza ai sindacalisti e lavoratori coinvolti, unica loro colpa quella di manifestare pacificamente in difesa del posto di lavoro. “Un inaudito atto di repressione che non colpisce solo per la violenza indirizzata nei confronti dei lavoratori della AST di Terni ma per il configurarsi quale attacco diretto ai diritti costituzionali”. Hanno tuonato i rappresentanti di categoria.

“Dopo aver organizzato manifestazioni in tante piazze d’Italia e aver visto la forza pacifica espressa anche nelle scorse settimane – hanno commentato i segretari delle OOSS – questo riflusso di violenza non ha giustificazione alcuna e va condannato per quello che è, un attacco diretto ai diritti. Non possiamo far finta di nulla, chi ne ha la responsabilità ponga fine a questo crescendo di tensione. La crisi economica e occupazionale contribuisce già a creare un clima di disagio – concludono i Sindacati - si faccia in modo di risolvere i problemi dei lavoratori e non di crearne ulteriori spaccando la coesione sociale”.

Segreterie Provinciali di TREVISO FIM CISL – FIOM CGIL – UILM UIL

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina