![]() |
Questo menu' consente la consultazione dell'archivio dei comunicati stampa.
Alcuni documenti possono essere allegati in formato Acrobat Reader.
Se non si dispone del plug in cliccare qui:
Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
In gioco il futuro del nostro sistema territoriale, si riparta dalla cultura del Lavoro.
Viviamo per lavorare o lavoriamo per vivere?
Si potrebbe dire che a questa domanda la società veneta ha da sempre proteso per rispondere che il Lavoro, sul quale si fonda la nostra storia e la nostra cultura, viene prima di tutto.
Dalle grandi emigrazioni di inizio ‘900 agli anni del miracolo economico del ricco nordest, su questo territorio abbiamo fatto del lavoro e della capacità d’impresa il nostro scopo e il nostro stile di vita.
La crisi economica e occupazionale ha posto e pone oggi più che mai, con le difficoltà e lo stato di bisogno che porta con, nuovi e fondamentali interrogativi, ai quali anche in termini di mercato del lavoro serve dare una risposta collettiva.
Non possiamo ignorare, inoltre, che il lavoro ha una funzione e una dimensione sociale imprescindibile e che i lavoratori, di tutte le tipologie e livelli, sono prima di tutto dei cittadini. Cittadini di una Repubblica che, come riporta il primo articolo del dettato costituzionale, si fonda proprio sul lavoro, come base per la crescita sociale del Paese.
Non possiamo accettare passivamente che passo dopo passo quei valori che hanno fatto l’Italia vengano cancellati, sacrificati in nome di non si sa bene quale politica dell’improvvisazione. Non si stanno risolvendo i problemi attuali, tantomeno si stanno gettando le basi per un futuro migliore. Anzi, stiamo imboccando la strada del precariato a vita, dell’assenza di tutele, dell’eterno ricatto del licenziamento, delle pensioni da fame.
Le scelte che il Governo, la nostra classe dirigente e politica stanno portando avanti vanno ripensate. Non siamo immuni e non lo saranno i nostri figli da tali decisioni. Per questo il Sindacato, che oggi forse appare lontano nella sua dialettica nazionale, ma che nel territorio è sempre vicino a tutti i lavoratori, ha elaborato delle proposte adeguate e per portarle all’attenzione del presidente del consiglio e del Parlamento ha bisogno di tutti i lavoratori, di tutti i pensionati, di tutti i veneti e trevigiani che ancora credono nel lavoro.
Il 25 ottobre a Roma, tutti insieme, riempiamo piazza San Giovanni delle nostre proposte per una nuova politica economica, perché si semplifichi il mercato del lavoro nel segno delle garanzie, perché si sconfigga la piaga del precariato e della disoccupazione nel segno dell’equità e della crescita.
Giacomo Vendrame CGIL Treviso
Il 12 novembre l’incontro tra Aato Veneto Orientale e le OOSS, Barbiero: “Chiarezza sull’entità del fondo a disposizione”.
Sconti sulle bollette dell’acqua, SPI: “Proroga a fine anno”.
Il segretario generale del Sindacato Pensionati della CGIL: “L’insufficiente e non tempestiva informazione è un blocco all’accesso al diritto.
Comuni e Società gestore proroghino il termine per la consegna delle domande e si attivino per comunicare l’opportunità offerta ai cittadini in modo mirato e capillare”.
“Le utenze deboli che hanno presentato domanda tra il 2011 e il 2013 sono state 11.850, di queste 11.278 hanno ottenuto esito positivo con un’erogazione di sconto pari a complessivi 342.314 euro, e solo nel 2013 le domande pervenute sono state 6.546, rispetto alle 1.879 del 2011, per quasi 192mila euro di agevolazioni – ha riportato il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso – cresce dunque la richiesta di sostegno da parte delle famiglie trevigiane, sempre più in difficoltà e costrette a far fronte non solo al crescente costo della vita ma anche all’innalzamento della pressione fiscale, soprattutto quella locale, e delle tariffe legate ai servizi pubblici”.
“Per contenere tali aumenti e ridistribuire il carico con equità – ha continuato Paolino Barbiero – chiediamo che i Sindaci intervengano direttamente e che, collegialmente quali organi di indirizzo delle società gestore dei diversi servizi, anche in sintonia con gli accordi sindacali già presi, perseverino in politiche di carattere sociale.Paolino Barbiero
Il Sindacato Pensionati della CGIL chiedere un intervento diretto dei Comuni.
Sconti sulle bollette dell’acqua, Barbiero scrive ai Sindaci
Il segretario generale: “Negli ultimi tre anni abbiamo registrato un incremento delle domande di bonus,
passate da 1.879 nel 2011 alle 6.546 lo scorso anno. Se non verrà prorogato il termine per la consegna delle domande si rischia di non intercettare la totalità della platea dei possibili beneficiari”
“Le utenze deboli che hanno presentato domanda tra il 2011 e il 2013 sono state 11.850, di queste 11.278 hanno ottenuto esito positivo con un’erogazione di sconto pari a complessivi 342.314 euro, e solo nel 2013 le domande pervenute sono state 6.546, rispetto alle 1.879 del 2011, per quasi 192mila euro di agevolazioni – ha riportato il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso – cresce dunque la richiesta di sostegno da parte delle famiglie trevigiane, sempre più in difficoltà e costrette a far fronte non solo al crescente costo della vita ma anche all’innalzamento della pressione fiscale, soprattutto quella locale, e delle tariffe legate ai servizi pubblici”.
“Per contenere tali aumenti e ridistribuire il carico con equità – ha continuato Paolino Barbiero – chiediamo che i Sindaci intervengano direttamente e che, collegialmente quali organi di indirizzo delle società gestore dei diversi servizi, anche in sintonia con gli accordi sindacali già presi, perseverino in politiche di carattere sociale. In questo caso – sottolinea Barbiero – crediamo che il loro intervento debba essere tempestivo perché non venga persa l’opportunità data agli utenti dell’Aato di accedere agli sconti in bolletta. Inoltre, operativamente i Comuni possono agire singolarmente, o in modo aggregati, per informare tutta la cittadinanza e miratamente coloro che avevano già ottenuto il bonus”.In allegato la lettera indirizzata ai Sindaci.
Ufficio Stampa
QUALE “BUONA SCUOLA”? Opinioni a confronto
GIOVEDI’ 13 NOVEMBRE 2014 ORE 9.00-13.00
AULA MAGNA ISTITUTO TECNICO TURISTICO “G. MAZZOTTI“ VIA TRONCONI, 1 -TREVISO
Per scaricare la locandina seguire questo link.
Lo studio del Dipartimento Contrattazione Sociale del Sindacato Pensionati rileva grandi disparità di peso contributivo tra i residenti dei 95 Comuni della Marca, anche di 5 volte tanto per la stessa classe di reddito.
Fisco locale, lo SPI fa i conti del carico medio dei trevigiani.
Paolino Barbiero: “Sistema caotico, frammentato e impari che s’abbatte sul contribuente, sia in termine di incremento del carico sia di incertezza nell’operazione di pagamento, e che aumenta a dismisura le disuguaglianze
sociali all’interno tra i cittadini della Marca.
Nel 2014 a parità di situazione reddituale e abitativa c’è chi paga zero e chi 250 euro, c’è chi versa complessivamente 145 e chi 765 euro. Chiediamo ai Comuni che s’impegnino per chiudere questa forbice”.
Per leggere il testo completo seguire questo link.
Assemblea di aggiornamento formativo per RLS-CGIL della provincia di Treviso 2014.
La Cgil di Treviso, in accordo con le categorie ed i dipartimenti Salute e Sicurezza sul lavoro provinciale e regionale,
ha predisposto anche quest’anno un percorso formativo per gli Rls, di approfondimento ed aggiornamento, in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro,
per fornire strumenti operativi e precisi per agevolare i nostri Rls nello svolgimento del loro importantissimo ruolo.
Il corso avrà luogo MERCOLEDI’ 19 NOVEMBRE a Treviso presso l’auditorium della Cgil in via dandolo 8 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
Le giornate formative saranno tenute dal compagno Giovanni Simioni del Dipartimento salute e Sicurezza della Cgil regionale.
Il Sindacato Pensionati della CGIL di Treviso richiama al senso di responsabilità dei Sindaci della Marca: “Sottoscrivete i Patti Antievasione con la GdF e impegnatevi nella lotta per la legalità”.
Lotta all’evasione, SPI: “8 Comuni della Marca recuperano risorse per 74.619 euro, a Monastier 6,63 euro per cittadino”
Il Segretario Generale, Paolino Barbiero: “Le somme recuperate vengano destinate a contenere la fiscalità locale a carico delle famiglie in difficoltà economiche”.
Dai dati rielaborati dallo SPI CGIL di Treviso emerge una realtà preoccupante. Sul totale degli 8.090 Comuni italiani solo 514 figurano in questo elenco ed è, purtroppo, la misura del disinteresse delle amministrazioni comunali per questo tipo di attività. A livello nazionale, in rapporto a questi numeri, si distinguono solamente l’Emilia Romagna con 114 Comuni su 348 (il 32,76%) e la Toscana con 48 Comuni su 287 (16.72%). Poco sopra la media nazionale, pari a 6 ogni 100 Comuni, si collocano le regioni del Nord: Liguria con 25 Comuni su 235 (il 10,64%) e Lombardia con 136 Comuni su 1.544 (l’8,81%) e anche il Veneto, con 50 Comuni su 581 (l’8,64%). Nel territorio regionale lo sforzo congiunto di Amministrazioni Comunali e GdF ha permesso di recuperare somme per 588.472 euro. Tra le province venete i risultati migliori gli ha ottenuti Vicenza, dove sono 22 su 121 i Comuni che hanno svolto questa attività (18,18%), per un ammontare complessivo di 76.904 euro di somme recuperate, e Venezia con 4 Comuni su 44 (9,09%), con 26.730 euro recuperati. Seguono Treviso con 8 Comuni su 95 (8,42%) e 74.619 euro, Verona con 8 su 97 (8,16%) e 126.789 euro, Padova con 6 Comuni su 104 (5,77%) e ben 282.441 euro, Rovigo e Belluno, fanalini di coda, con un solo Comune per ciascuna provincia e neppure mille euro recuperati in totale.
A completamento del quadro figurano Marche (unica regione del centro sud) col 9,62% di Comuni, Umbria 6,52%, Friuli Venezia Giulia 5,96%, Sardegna 3,98% e Piemonte 3,23%. Le restanti regioni si collocano sotto il 3%, ultimo il Lazio con lo 0,79%. Non figurano in questo elenco le regioni del Trentino Alto Adige (333 Comuni) e della Valle d’Aosta (74 Comuni). Sono 8 i Comuni della Marca che hanno riscosso entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale per un totale complessivo pari a 74.619 euro. L’Amministrazione che ha ottenuto più risorse dalla lotta all’evasione è stata quella di Monastier che ha raccolto da questa attività 27.849 euro (per un pro capite pari a 6,63 euro per abitante). Segue Conegliano con 27.260 euro, dove però il pro capite si abbassa ad appena 0,77 euro per abitante. Si staccano di molto gli altri Comuni trevigiani quali Ponzano Veneto (8.438 euro, per un pro capite di 0,68 euro), Paese (7.586 euro, per un pro capite di 0, 34 euro), Carbonera (2.465 euro, per un pro capite di 0,22 euro), e soprattutto Preganziol (692 euro, con un pro capite di 0,04 euro), Susegana (230 euro, con un pro capite di 0,02 euro), infine Montebelluna con appena 100 euro. Complessivamente in provincia di Treviso il risultato della lotta all’evasione fiscale nato dal supporto delle Amministrazioni Comunali si ferma ad appena 0,09 euro pro capite.“Lì dove le Amministrazioni intervengono fattivamente e congiuntamente con le forze dell’ordine, applicando gli accordi sottoscritti tra Comune e Guardia di Finanza, i risultati esistono – ha affermato Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso –. Risorse recuperate dall’evasione che, seppur limitate, per gli Enti Locali si configurano comunque necessarie per reggere la macchina amministrativa, palesemente in difficoltà. Somme – ha continuato il segretario generale SPI CGIL di Treviso - che restano ancora estremamente marginali, segno di uno scarso quando non totalmente assente impegno su questo versante da parte delle Amministrazioni. Troppi pochi, infatti, sono i Comuni che hanno sottoscritto i Patti Antievasione, solo XX nella Marca e XX in tutto il Veneto”.
“Soffermandosi alla realtà trevigiana – ha aggiunto Paolino Barbiero – salta subito agli occhi la differenza tra i 27.260 euro recuperati a Monastier, Comune che conta poco più di 4.200 abitanti, e i cento euro di Montebelluna, dove i residenti sono quasi 30.900. Nel 2012 l’Uif (Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia) ha pubblicato un documento relativamente alla distribuzione territoriale dell’evasione fiscale che rilevava per la regione Veneto che per ogni 100 euro versati ben 24,26 venivano evasi, con una media nazionale attestata a 38,19 euro. Se questa fotografia evidenziava il mancato gettito è facile capire quanto quei 6,63 euro pro capite del Comune di Monastier, che a occhio inesperto sembrano pochi, siano invece un importante risultato nella lotta all’evasione che – ha sottolineato Barbiero – è anche politica di giustizia sociale, tanto più se tali fondi vengono destinati a sostegno del reddito delle fasce deboli proprio attraverso esenzioni e agevolazioni rispetto alla fiscalità locale”.“Chiediamo – ha concluso Barbiero – che i Comuni veneti e in particolare gli amministratori trevigiani agiscano responsabilmente e sottoscrivano i Patti Antievasione e si adoperino nella lotta all’evasione, per la legalità e ripristinare anche a livello territoriale un sistema di equità contributiva e nel ritrovare le risorse utili ad aiutare i propri cittadini in difficoltà”.
Ufficio Stampa
Le Organizzazioni Sindacali invitano i primi cittadini a sostenere la petizione e le iniziative.
Tagli ai Patronati, i Sindacati scrivono ai Comuni.
I Segretari Generali CGIL CISL e UIL: “I tagli ai Patronati s’abbatteranno su associazioni e istituzioni locali distruggendo quella
preziosa rete di welfare gratuito a sostegno delle fasce deboli della popolazione. Rappresentano, inoltre, un prelievo a carico dei lavoratori”.
“Il taglio di 150milioni di euro al Fondo dei Patronati e la riduzione del 35% dell'aliquota previdenziale destinata ad alimentarlo e derivante dai contributi versati dai lavoratori, così come previsti nella Legge di stabilità in discussione in queste ore al Parlamento, nei fatti si abbatterebbero sulle fasce più deboli della popolazione – hanno sottolineato i segretari generali Giacomo Vendrame, Franco Lorenzon e Carlo Viel –. Questa norma oltre a penalizzare istituzioni, organismi e associazioni che svolgono necessarie funzioni di tutela e informazione, con gravi conseguenze sulla tutela ed esigibilità dei diritti costituzionalmente garantiti, si configurerebbe inoltre come un ulteriore prelievo a carico dei cittadini”. “Se confermati, questi tagli metteranno in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati che operano sul nostro territorio e che rimangono l'unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all’estero – ribadiscono le OOSS -. L’interesse e il coinvolgimento dei Comuni, come è già stato per il capoluogo, rappresenta per noi un segnale importante non solo di riconoscimento del ruolo dei Patronati e di sostegno alle nostre iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica ma anche dell’impegno da parte delle Amministrazioni Comunali, che conoscono bene le relazioni consolidate tra le nostre realtà associative e di servizi e le attività nel sociale che mettono quotidianamente in campo, e quale patrimonio prezioso rappresentino per la collettività le nostre strutture di Patronato”.
“Per queste ragioni – concludono i segretari generali – ai nostri amministratori locali e alla politica chiediamo di sostenere la nostra campagna informativa e di sottoscrivere come Istituzioni e singoli rappresentanti la petizioni indirizzata a Governo e Parlamento, così da evitare il ridimensionamento dei servizi e le gravi implicazioni che ne conseguirebbero”
Per leggere la lettera inviata ai Sindaci seguire questo link.
Ufficio Stampa
L’unica epidemia di Ebola che è arrivata in Italia,
è quella che si è diffusa nella propaganda elettorale.
La mancata riconferma del dottor Giovanni Gallo alla direzione di prevenzione della Usl 9 è stato interpretata da tutti,
soggetti politici e non, come una punizione per aver osato smentire il presidente del Veneto Luca Zaia in merito all’allarme-emergenza Ebola lanciato sul territorio e collegato alla presenza di profughi.
È un meccanismo oliato e sempre efficace quello di amplificare le paure, la diffidenza, quando non l’odio, per poi proporsi come solo possibilità di difesa, l’unico reale vaccino.
Quando si assumono incarichi istituzionali come quello di governatore del Veneto bisognerebbe piuttosto dismettere i panni dell’eterno candidato, la propaganda dovrebbe diventare responsabile spirito di buon governo.
Chi svela questi giochetti elettorali, come nel caso del dottor Gallo, viene sanzionato. Non vorremmo dover pensare che tale punizione fosse un monito contro il dissenso, verso una sorta di istituzionalizzazione del culto della persona, dell’infallibilità di Zaia. Non lo si può smentire, non lo si può contraddire.
Nicola Atalmi
Giovanni Blasovich eletto con 47 voti su 109, il miglior risultato.
Corrà – ex Fonderie del Montello, FIOM torna in azienda con un RSU.
Dopo tre anni di assenza dalla rappresentanza sindacale alle Fonderie Corrà ex Fonderie del Montello, la FIOM CGIL di Treviso conta un nuovo rappresentante dei lavoratori. Nella giornata di ieri, lunedì 24 novembre,
si è svolta l’elezione delle RSU dell’azienda: con 47 voti su 109 la FIOM è il Sindacato che ha ottenuto più consenso.
Giovanni Blasovich, quarantenne, rappresenterà per la FIOM i 140 dipendenti della società di Montebelluna e dovrà affrontare le problematiche inerenti a una congiuntura particolarmente difficile per il settore.
Il primo obiettivo della FIOM è salvaguardare il reddito dei lavoratori e i posti di lavoro.
Scardellato, firmata la procedura di cassa integrazione straordinaria.
Franco Baggioli: “Stiamo analizzando le ricadute dell’embargo russo sul territorio provinciale, sia in termini di grande industria sia di indotto. Ci domandiamo quali saranno le misure del Governo”.
“Scardellato è un esempio concreto di ciò che avviene in un momento in cui la diplomazia e i conflitti utilizzano la finanza come arma. A volte – afferma Franco Baggioli della FIOM CGIL di Treviso – ci sembrano questioni lontane e invece anche sul nostro territorio si sentono le ricadute di quello che accade nel mondo. L’azienda, che aveva già negli ultimi anni perso le commesse dei Paesi del Nord Africa, come Libia ed Egitto, oggi a causa dell’embargo russo ha visto affossare ogni speranza di continuare l’attività della storica gestione familiare. Sebbene la spa abbia investito in ricerca e professionalità non è bastato a fronteggiare le tempeste dei mercati globali e il confronto con realtà internazionali più solide”.
“Il nostro territorio rischia di perdere non solo un’azienda ma un vero patrimonio fatto di macchinari, siti produttivi e know how – ha continuato il segretario FIOM – inoltre, le ripercussioni si sentiranno anche sull’indotto. È questo il momento di pensare al destino dei lavoratori. Primo obiettivo, infatti, con l’apertura della procedura di cassa integrazione straordinaria, è quello di mettere in sicurezza il reddito di tante famiglie, che incassati gli stipendi di ottobre risentiranno di un significativo abbassamento del reddito di oltre 500 euro al mese”.“Finora ci eravamo mossi, attraverso la cassa integrazione ordinaria a rotazione, allo scopo di non perdere nessun posto di lavoro e, aprendo alla possibilità di utilizzare anche lavoro interinale, nell’aiutare l’azienda a far fronte alle intermittenti commesse. I prossimi mesi, invece, saranno quelli cruciali – aggiunge Franco Baggioli – porremo, infatti, massima attenzione alle possibilità che si andranno a configurare (fitto d’azienda, vendita in toto, liquidazione) al fine di salvaguardare i livelli occupazionali”.
“Se da canto nostro stiamo tentando di analizzare le ricadute dell’embargo sull’intero sistema produttivo della provincia di Treviso – conclude Baggioli – ci domandiamo, anche a livello Veneto e nazionale, quali misure Regione e Governo centrale intendano mettere in campo, sia sul piano della salvaguardia dei posti di lavoro e del reddito sia delle strategie industriali da attivare per non perdere i nostri siti produttivi”.Ufficio Stampa
CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 | Risali la pagina |