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Comunicati Stampa

NOVEMBRE 2014

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

INTERVENTO DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL DI TREVISO  05_11_2014

Giacomo Vendrame

In gioco il futuro del nostro sistema territoriale, si riparta dalla cultura del Lavoro. Viviamo per lavorare o lavoriamo per vivere?
Si potrebbe dire che a questa domanda la società veneta ha da sempre proteso per rispondere che il Lavoro, sul quale si fonda la nostra storia e la nostra cultura, viene prima di tutto.
Dalle grandi emigrazioni di inizio ‘900 agli anni del miracolo economico del ricco nordest, su questo territorio abbiamo fatto del lavoro e della capacità d’impresa il nostro scopo e il nostro stile di vita. La crisi economica e occupazionale ha posto e pone oggi più che mai, con le difficoltà e lo stato di bisogno che porta con, nuovi e fondamentali interrogativi, ai quali anche in termini di mercato del lavoro serve dare una risposta collettiva.

Se come singoli lavoratori siamo forse ancora una volta disposti ad accettare qualsiasi condizione pur di ricoprire un impiego, sottopagato o precario che esso sia, come collettività siamo disposti a considerare il lavoro, quel lavoro che ci ha resi forti sui mercati internazionali e ha distribuito tanta ricchezza, un elemento addirittura meno rilevante degli altri fattori di produzione? Se non vogliamo ritrovarci a essere considerati alla pari delle macchine, non possiamo fermarci a pensare solamente a noi stessi, alle nostre particolari vicende personali. La crisi, che ha messo in discussione la tenuta del nostro sistema produttivo e previdenziale, ci impone di aprire una riflessione generale sia sul presente sia sul futuro della nostra economia e del nostro stile di vita.
Le politiche e le riforme del lavoro a livello nazionale non sembrano andare nel verso giusto, anzi nel momento di maggior bisogno, quando servono livelli di garanzie che salvaguardino i redditi e i diritti dei lavoratori, si apre, invece, al restringimento delle tutele e delle regole. Ma quale azienda senza commesse assume solo perché i contratti sono più flessibili o perché si può licenziare più facilmente? Oggi, non è il lavoro ma è la sua assenza il problema vero.

Non possiamo ignorare, inoltre, che il lavoro ha una funzione e una dimensione sociale imprescindibile e che i lavoratori, di tutte le tipologie e livelli, sono prima di tutto dei cittadini. Cittadini di una Repubblica che, come riporta il primo articolo del dettato costituzionale, si fonda proprio sul lavoro, come base per la crescita sociale del Paese.
Non possiamo accettare passivamente che passo dopo passo quei valori che hanno fatto l’Italia vengano cancellati, sacrificati in nome di non si sa bene quale politica dell’improvvisazione. Non si stanno risolvendo i problemi attuali, tantomeno si stanno gettando le basi per un futuro migliore. Anzi, stiamo imboccando la strada del precariato a vita, dell’assenza di tutele, dell’eterno ricatto del licenziamento, delle pensioni da fame. Le scelte che il Governo, la nostra classe dirigente e politica stanno portando avanti vanno ripensate. Non siamo immuni e non lo saranno i nostri figli da tali decisioni. Per questo il Sindacato, che oggi forse appare lontano nella sua dialettica nazionale, ma che nel territorio è sempre vicino a tutti i lavoratori, ha elaborato delle proposte adeguate e per portarle all’attenzione del presidente del consiglio e del Parlamento ha bisogno di tutti i lavoratori, di tutti i pensionati, di tutti i veneti e trevigiani che ancora credono nel lavoro.
Il 25 ottobre a Roma, tutti insieme, riempiamo piazza San Giovanni delle nostre proposte per una nuova politica economica, perché si semplifichi il mercato del lavoro nel segno delle garanzie, perché si sconfigga la piaga del precariato e della disoccupazione nel segno dell’equità e della crescita.

Giacomo Vendrame CGIL Treviso

COMUNICATO STAMPA SPI CGIL TREVISO  05_11_2014

Paolino Barbiero

Il 12 novembre l’incontro tra Aato Veneto Orientale e le OOSS, Barbiero: “Chiarezza sull’entità del fondo a disposizione”.
Sconti sulle bollette dell’acqua, SPI: “Proroga a fine anno”.
Il segretario generale del Sindacato Pensionati della CGIL: “L’insufficiente e non tempestiva informazione è un blocco all’accesso al diritto. Comuni e Società gestore proroghino il termine per la consegna delle domande e si attivino per comunicare l’opportunità offerta ai cittadini in modo mirato e capillare”.

In linea con quanto richiesto attraverso gli organi di informazione e oggetto dell’incontro fissato per il 12 novembre tra Organizzazioni Sindacali e vertici Aato, il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, Paolino Barbiero, ha inviato in data odierna a tutti i Sindaci e amministratori locali degli 88 Comuni soci del Bacino una lettera, invitandoli a intervenire subito, quali titolari del ruolo di indirizzo, per prorogare il termini di raccolta delle domande di bonus sulle bollette dell’acqua al 31 dicembre 2014 e a farsi parte attiva nella comunicazione verso l’utenza.

Le utenze deboli che hanno presentato domanda tra il 2011 e il 2013 sono state 11.850, di queste 11.278 hanno ottenuto esito positivo con un’erogazione di sconto pari a complessivi 342.314 euro, e solo nel 2013 le domande pervenute sono state 6.546, rispetto alle 1.879 del 2011, per quasi 192mila euro di agevolazioni – ha riportato il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso – cresce dunque la richiesta di sostegno da parte delle famiglie trevigiane, sempre più in difficoltà e costrette a far fronte non solo al crescente costo della vita ma anche all’innalzamento della pressione fiscale, soprattutto quella locale, e delle tariffe legate ai servizi pubblici”.

Per contenere tali aumenti e ridistribuire il carico con equitàha continuato Paolino Barbierochiediamo che i Sindaci intervengano direttamente e che, collegialmente quali organi di indirizzo delle società gestore dei diversi servizi, anche in sintonia con gli accordi sindacali già presi, perseverino in politiche di carattere sociale.
In questo caso – sottolinea Barbiero – crediamo che il loro intervento debba essere tempestivo perché non venga persa l’opportunità data agli utenti dell’Aato di accedere agli sconti in bolletta. Inoltre, operativamente i Comuni possono agire singolarmente, o in modo aggregati, per informare tutta la cittadinanza e miratamente coloro che avevano già ottenuto il bonus”.

Paolino Barbiero

COMUNICATO STAMPA SPI CGIL TREVISO  05_11_2014

Paolino Barbiero

Il Sindacato Pensionati della CGIL chiedere un intervento diretto dei Comuni.
Sconti sulle bollette dell’acqua, Barbiero scrive ai Sindaci

Il segretario generale: “Negli ultimi tre anni abbiamo registrato un incremento delle domande di bonus, passate da 1.879 nel 2011 alle 6.546 lo scorso anno. Se non verrà prorogato il termine per la consegna delle domande si rischia di non intercettare la totalità della platea dei possibili beneficiari”

In linea con quanto richiesto attraverso gli organi di informazione e oggetto dell’incontro fissato per il 12 novembre tra Organizzazioni Sindacali e vertici Aato, il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, Paolino Barbiero, ha inviato in data odierna a tutti i Sindaci e amministratori locali degli 88 Comuni soci del Bacino una lettera, invitandoli a intervenire subito, quali titolari del ruolo di indirizzo, per prorogare il termini di raccolta delle domande di bonus sulle bollette dell’acqua al 31 dicembre 2014 e a farsi parte attiva nella comunicazione verso l’utenza.

Le utenze deboli che hanno presentato domanda tra il 2011 e il 2013 sono state 11.850, di queste 11.278 hanno ottenuto esito positivo con un’erogazione di sconto pari a complessivi 342.314 euro, e solo nel 2013 le domande pervenute sono state 6.546, rispetto alle 1.879 del 2011, per quasi 192mila euro di agevolazioni – ha riportato il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso – cresce dunque la richiesta di sostegno da parte delle famiglie trevigiane, sempre più in difficoltà e costrette a far fronte non solo al crescente costo della vita ma anche all’innalzamento della pressione fiscale, soprattutto quella locale, e delle tariffe legate ai servizi pubblici”.

“Per contenere tali aumenti e ridistribuire il carico con equità – ha continuato Paolino Barbiero – chiediamo che i Sindaci intervengano direttamente e che, collegialmente quali organi di indirizzo delle società gestore dei diversi servizi, anche in sintonia con gli accordi sindacali già presi, perseverino in politiche di carattere sociale. In questo caso – sottolinea Barbiero – crediamo che il loro intervento debba essere tempestivo perché non venga persa l’opportunità data agli utenti dell’Aato di accedere agli sconti in bolletta. Inoltre, operativamente i Comuni possono agire singolarmente, o in modo aggregati, per informare tutta la cittadinanza e miratamente coloro che avevano già ottenuto il bonus”.

In allegato la lettera indirizzata ai Sindaci.

Ufficio Stampa

COMUNICATO FLC  05_11_2014

FLC

QUALE “BUONA SCUOLA”? Opinioni a confronto
GIOVEDI’ 13 NOVEMBRE 2014 ORE 9.00-13.00
AULA MAGNA ISTITUTO TECNICO TURISTICO “G. MAZZOTTI“ VIA TRONCONI, 1 -TREVISO

INTERVENGONO:
A.C.Cabino-Assessore Comune di Treviso
M.Viotto-Segretaria FLC-Treviso
A.Giacobbi-Presidente Proteo Veneto
M.Ambel- Direttore “Insegnare”- C.I.D.I.
F. Callegari- Responsabile Area Studi e Sviluppo- Camera di commercio - Treviso
Dirigenti, docenti, studenti di scuole di ogni ordine e grado
Coordina: M.Giuseppina Vincitorio
Gli insegnanti che volessero partecipare possono usufruire dei permessi retribuiti per la formazione. I recapiti sono evidenziati sulla locandina.

link Per scaricare la locandina seguire questo link.

COMUNICATO STAMPA SPI CGIL TREVISO  10_11_2014

SPI Cgil

Lo studio del Dipartimento Contrattazione Sociale del Sindacato Pensionati rileva grandi disparità di peso contributivo tra i residenti dei 95 Comuni della Marca, anche di 5 volte tanto per la stessa classe di reddito.
Fisco locale, lo SPI fa i conti del carico medio dei trevigiani.
Paolino Barbiero: “Sistema caotico, frammentato e impari che s’abbatte sul contribuente, sia in termine di incremento del carico sia di incertezza nell’operazione di pagamento, e che aumenta a dismisura le disuguaglianze sociali all’interno tra i cittadini della Marca. Nel 2014 a parità di situazione reddituale e abitativa c’è chi paga zero e chi 250 euro, c’è chi versa complessivamente 145 e chi 765 euro. Chiediamo ai Comuni che s’impegnino per chiudere questa forbice”.

link Per leggere il testo completo seguire questo link.

COMUNICATO  13_11_2014

RLS

Assemblea di aggiornamento formativo per RLS-CGIL della provincia di Treviso 2014.
La Cgil di Treviso, in accordo con le categorie ed i dipartimenti Salute e Sicurezza sul lavoro provinciale e regionale, ha predisposto anche quest’anno un percorso formativo per gli Rls, di approfondimento ed aggiornamento, in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, per fornire strumenti operativi e precisi per agevolare i nostri Rls nello svolgimento del loro importantissimo ruolo.
Il corso avrà luogo MERCOLEDI’ 19 NOVEMBRE a Treviso presso l’auditorium della Cgil in via dandolo 8 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
Le giornate formative saranno tenute dal compagno Giovanni Simioni del Dipartimento salute e Sicurezza della Cgil regionale.

COMUNICATO STAMPA SPI CGIL TREVISO  13_11_2014

SPI Cgil

Il Sindacato Pensionati della CGIL di Treviso richiama al senso di responsabilità dei Sindaci della Marca: “Sottoscrivete i Patti Antievasione con la GdF e impegnatevi nella lotta per la legalità”.
Lotta all’evasione, SPI: “8 Comuni della Marca recuperano risorse per 74.619 euro, a Monastier 6,63 euro per cittadino”
Il Segretario Generale, Paolino Barbiero: “Le somme recuperate vengano destinate a contenere la fiscalità locale a carico delle famiglie in difficoltà economiche”.

Il sito del Ministero dell’interno ha pubblicato in questi giorni l’elenco dei comuni che nel 2013 hanno partecipato, attraverso gli accordi sottoscritti con la Guardia di Finanza, al contrasto all’evasione fiscale e contributiva e le relative somme recuperate.
Tali maggiori entrate erariali riscosse a seguito della collaborazione dei Comuni nell’attività di accertamento sono relative all’evasione delle imposte sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), sul reddito delle società (IRES), sul valore aggiunto (IVA), dell’imposta di registro, ipotecaria, catastale e dei tributi speciali catastali, comprensivi di interessi e sanzioni, nonché alle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi previdenziali e assistenziali.

Dai dati rielaborati dallo SPI CGIL di Treviso emerge una realtà preoccupante. Sul totale degli 8.090 Comuni italiani solo 514 figurano in questo elenco ed è, purtroppo, la misura del disinteresse delle amministrazioni comunali per questo tipo di attività. A livello nazionale, in rapporto a questi numeri, si distinguono solamente l’Emilia Romagna con 114 Comuni su 348 (il 32,76%) e la Toscana con 48 Comuni su 287 (16.72%). Poco sopra la media nazionale, pari a 6 ogni 100 Comuni, si collocano le regioni del Nord: Liguria con 25 Comuni su 235 (il 10,64%) e Lombardia con 136 Comuni su 1.544 (l’8,81%) e anche il Veneto, con 50 Comuni su 581 (l’8,64%). Nel territorio regionale lo sforzo congiunto di Amministrazioni Comunali e GdF ha permesso di recuperare somme per 588.472 euro. Tra le province venete i risultati migliori gli ha ottenuti Vicenza, dove sono 22 su 121 i Comuni che hanno svolto questa attività (18,18%), per un ammontare complessivo di 76.904 euro di somme recuperate, e Venezia con 4 Comuni su 44 (9,09%), con 26.730 euro recuperati. Seguono Treviso con 8 Comuni su 95 (8,42%) e 74.619 euro, Verona con 8 su 97 (8,16%) e 126.789 euro, Padova con 6 Comuni su 104 (5,77%) e ben 282.441 euro, Rovigo e Belluno, fanalini di coda, con un solo Comune per ciascuna provincia e neppure mille euro recuperati in totale.

A completamento del quadro figurano Marche (unica regione del centro sud) col 9,62% di Comuni, Umbria 6,52%, Friuli Venezia Giulia 5,96%, Sardegna 3,98% e Piemonte 3,23%. Le restanti regioni si collocano sotto il 3%, ultimo il Lazio con lo 0,79%. Non figurano in questo elenco le regioni del Trentino Alto Adige (333 Comuni) e della Valle d’Aosta (74 Comuni). Sono 8 i Comuni della Marca che hanno riscosso entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale per un totale complessivo pari a 74.619 euro. L’Amministrazione che ha ottenuto più risorse dalla lotta all’evasione è stata quella di Monastier che ha raccolto da questa attività 27.849 euro (per un pro capite pari a 6,63 euro per abitante). Segue Conegliano con 27.260 euro, dove però il pro capite si abbassa ad appena 0,77 euro per abitante. Si staccano di molto gli altri Comuni trevigiani quali Ponzano Veneto (8.438 euro, per un pro capite di 0,68 euro), Paese (7.586 euro, per un pro capite di 0, 34 euro), Carbonera (2.465 euro, per un pro capite di 0,22 euro), e soprattutto Preganziol (692 euro, con un pro capite di 0,04 euro), Susegana (230 euro, con un pro capite di 0,02 euro), infine Montebelluna con appena 100 euro. Complessivamente in provincia di Treviso il risultato della lotta all’evasione fiscale nato dal supporto delle Amministrazioni Comunali si ferma ad appena 0,09 euro pro capite.

Lì dove le Amministrazioni intervengono fattivamente e congiuntamente con le forze dell’ordine, applicando gli accordi sottoscritti tra Comune e Guardia di Finanza, i risultati esistonoha affermato Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso –. Risorse recuperate dall’evasione che, seppur limitate, per gli Enti Locali si configurano comunque necessarie per reggere la macchina amministrativa, palesemente in difficoltà. Somme – ha continuato il segretario generale SPI CGIL di Treviso - che restano ancora estremamente marginali, segno di uno scarso quando non totalmente assente impegno su questo versante da parte delle Amministrazioni. Troppi pochi, infatti, sono i Comuni che hanno sottoscritto i Patti Antievasione, solo XX nella Marca e XX in tutto il Veneto”.

Soffermandosi alla realtà trevigiana – ha aggiunto Paolino Barbiero – salta subito agli occhi la differenza tra i 27.260 euro recuperati a Monastier, Comune che conta poco più di 4.200 abitanti, e i cento euro di Montebelluna, dove i residenti sono quasi 30.900. Nel 2012 l’Uif (Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia) ha pubblicato un documento relativamente alla distribuzione territoriale dell’evasione fiscale che rilevava per la regione Veneto che per ogni 100 euro versati ben 24,26 venivano evasi, con una media nazionale attestata a 38,19 euro. Se questa fotografia evidenziava il mancato gettito è facile capire quanto quei 6,63 euro pro capite del Comune di Monastier, che a occhio inesperto sembrano pochi, siano invece un importante risultato nella lotta all’evasione che – ha sottolineato Barbiero – è anche politica di giustizia sociale, tanto più se tali fondi vengono destinati a sostegno del reddito delle fasce deboli proprio attraverso esenzioni e agevolazioni rispetto alla fiscalità locale”.

Chiediamo – ha concluso Barbiero – che i Comuni veneti e in particolare gli amministratori trevigiani agiscano responsabilmente e sottoscrivano i Patti Antievasione e si adoperino nella lotta all’evasione, per la legalità e ripristinare anche a livello territoriale un sistema di equità contributiva e nel ritrovare le risorse utili ad aiutare i propri cittadini in difficoltà”.

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA UNITARIO  14_11_2014

Unitario Sindacale

Le Organizzazioni Sindacali invitano i primi cittadini a sostenere la petizione e le iniziative.
Tagli ai Patronati, i Sindacati scrivono ai Comuni.

I Segretari Generali CGIL CISL e UIL: “I tagli ai Patronati s’abbatteranno su associazioni e istituzioni locali distruggendo quella preziosa rete di welfare gratuito a sostegno delle fasce deboli della popolazione. Rappresentano, inoltre, un prelievo a carico dei lavoratori”.

Una vera politica di efficientamento dovrebbe tagliare gli sprechi, non ridurre i diritti, in particolare di chi può meno, perché coloro che si rivolgono ai Patronati sono i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati, i disoccupati, i cittadini stranieri, gli italiani all’estero e le nostre famiglie”. Lo scrivono in una lettera rivolta ai primi cittadini e consiglieri comunali della Marca i segretari generali di CGIL, CISL e UIL di Treviso che, successivamente all’incontro tenutosi in Prefettura lo scorso giovedì con i direttori dei Patronati INCA, INAS, ITAL e ACLI, chiedono un intervento unanime delle Istituzioni locali, in particolare di quelle più vicine ai cittadini, i Comuni.

Il taglio di 150milioni di euro al Fondo dei Patronati e la riduzione del 35% dell'aliquota previdenziale destinata ad alimentarlo e derivante dai contributi versati dai lavoratori, così come previsti nella Legge di stabilità in discussione in queste ore al Parlamento, nei fatti si abbatterebbero sulle fasce più deboli della popolazione – hanno sottolineato i segretari generali Giacomo Vendrame, Franco Lorenzon e Carlo Viel –. Questa norma oltre a penalizzare istituzioni, organismi e associazioni che svolgono necessarie funzioni di tutela e informazione, con gravi conseguenze sulla tutela ed esigibilità dei diritti costituzionalmente garantiti, si configurerebbe inoltre come un ulteriore prelievo a carico dei cittadini”. “Se confermati, questi tagli metteranno in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati che operano sul nostro territorio e che rimangono l'unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all’estero – ribadiscono le OOSS -. L’interesse e il coinvolgimento dei Comuni, come è già stato per il capoluogo, rappresenta per noi un segnale importante non solo di riconoscimento del ruolo dei Patronati e di sostegno alle nostre iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica ma anche dell’impegno da parte delle Amministrazioni Comunali, che conoscono bene le relazioni consolidate tra le nostre realtà associative e di servizi e le attività nel sociale che mettono quotidianamente in campo, e quale patrimonio prezioso rappresentino per la collettività le nostre strutture di Patronato”.

Per queste ragioni – concludono i segretari generali – ai nostri amministratori locali e alla politica chiediamo di sostenere la nostra campagna informativa e di sottoscrivere come Istituzioni e singoli rappresentanti la petizioni indirizzata a Governo e Parlamento, così da evitare il ridimensionamento dei servizi e le gravi implicazioni che ne conseguirebbero

link Per leggere la lettera inviata ai Sindaci seguire questo link.

Ufficio Stampa

SCIOPERO GENERALE NAZIONALE  

Sciopero Generale

INTERVENTO DI NICOLA ATALMI
Coordinatore Dipartimento Immigrazione della Segreteria Provinciale CGIL di Treviso  22_11_2014

Nicola Atalmi

L’unica epidemia di Ebola che è arrivata in Italia,
è quella che si è diffusa nella propaganda elettorale.

La mancata riconferma del dottor Giovanni Gallo alla direzione di prevenzione della Usl 9 è stato interpretata da tutti, soggetti politici e non, come una punizione per aver osato smentire il presidente del Veneto Luca Zaia in merito all’allarme-emergenza Ebola lanciato sul territorio e collegato alla presenza di profughi.

Questa vicenda è la dimostrazione inequivocabile di un vecchio vizio della politica targata lega, quello di sollecitare, e ancor peggio di instillare, la paura e porsi contro le diffidenze culturali, etniche e di razza.
In altri termini, facendo leva sulle preoccupazioni e a volte sulla mancata conoscenza dei fenomeni sociali, parlare direttamente alla pancia della gente per poi incassare facili consensi elettorali. Ciclicamente assistiamo allora a tali campagne mediatiche e guarda caso sempre a ridosso delle consultazioni elettorali. Le regionali, infatti, sono proprio dietro l’angolo.

È un meccanismo oliato e sempre efficace quello di amplificare le paure, la diffidenza, quando non l’odio, per poi proporsi come solo possibilità di difesa, l’unico reale vaccino.
Quando si assumono incarichi istituzionali come quello di governatore del Veneto bisognerebbe piuttosto dismettere i panni dell’eterno candidato, la propaganda dovrebbe diventare responsabile spirito di buon governo.
Chi svela questi giochetti elettorali, come nel caso del dottor Gallo, viene sanzionato. Non vorremmo dover pensare che tale punizione fosse un monito contro il dissenso, verso una sorta di istituzionalizzazione del culto della persona, dell’infallibilità di Zaia. Non lo si può smentire, non lo si può contraddire.

Il compito dei medici, delle strutture sanitarie è quello di prevenire le malattie vere, quelle che non hanno a che fare con i voti ma con la vita delle persone.
L’unica epidemia di Ebola che è arrivata in Italia, a mio parere, è stata proprio quella che si è diffusa nella propaganda leghista, e che di danni ovviamente ne ha già fatti.
Per questo il Luca Zaia che agita le parole d’ordine della campagna elettorale non dovrebbe avere nulla a che fare con i comportamenti e le decisioni del Luca Zaia Governatore, dirigente del dottor Gallo.
Un professionista, quest’ultimo, che su questa vicenda, come i numerosissimi attestati di stima e solidarietà testimoniano, si è mosso in modo appropriato e rigoroso, sottraendosi dall’agitazione mediatica di allarmismo.
Siamo certi che il Luca Zaia Governatore avrà occasione di tornare in sé e mettere da parte per un attimo la campagna elettorale, riconoscendo un errore che rischia perfino di ritorcersi contro il Luca Zaia candidato.

Nicola Atalmi

NOTA STAMPA FIOM CGIL  26_11_2014

Fiom

Giovanni Blasovich eletto con 47 voti su 109, il miglior risultato.
Corrà – ex Fonderie del Montello, FIOM torna in azienda con un RSU
.
Dopo tre anni di assenza dalla rappresentanza sindacale alle Fonderie Corrà ex Fonderie del Montello, la FIOM CGIL di Treviso conta un nuovo rappresentante dei lavoratori. Nella giornata di ieri, lunedì 24 novembre, si è svolta l’elezione delle RSU dell’azienda: con 47 voti su 109 la FIOM è il Sindacato che ha ottenuto più consenso. Giovanni Blasovich, quarantenne, rappresenterà per la FIOM i 140 dipendenti della società di Montebelluna e dovrà affrontare le problematiche inerenti a una congiuntura particolarmente difficile per il settore.

COMUNICATO STAMPA FIOM CGIL  26_11_2014

Fiom

Il primo obiettivo della FIOM è salvaguardare il reddito dei lavoratori e i posti di lavoro.
Scardellato, firmata la procedura di cassa integrazione straordinaria
.
Franco Baggioli: “Stiamo analizzando le ricadute dell’embargo russo sul territorio provinciale, sia in termini di grande industria sia di indotto. Ci domandiamo quali saranno le misure del Governo”.

Dopo l’aver depositato la richiesta di concordato preventivo nella sezione fallimentare del Tribunale oggi è consumato il secondo atto della vicenda Scardellato. Nelle prime ore del pomeriggio di oggi, martedì 25 novembre, vertici aziendali, Istituzioni e Parti Sociali hanno siglato l’avvio delle procedure di cassa integrazione straordinaria per 71 dipendenti della ditta di Casale sul Sile.

Scardellato è un esempio concreto di ciò che avviene in un momento in cui la diplomazia e i conflitti utilizzano la finanza come arma. A volte – afferma Franco Baggioli della FIOM CGIL di Treviso – ci sembrano questioni lontane e invece anche sul nostro territorio si sentono le ricadute di quello che accade nel mondo. L’azienda, che aveva già negli ultimi anni perso le commesse dei Paesi del Nord Africa, come Libia ed Egitto, oggi a causa dell’embargo russo ha visto affossare ogni speranza di continuare l’attività della storica gestione familiare. Sebbene la spa abbia investito in ricerca e professionalità non è bastato a fronteggiare le tempeste dei mercati globali e il confronto con realtà internazionali più solide”.

Il nostro territorio rischia di perdere non solo un’azienda ma un vero patrimonio fatto di macchinari, siti produttivi e know how – ha continuato il segretario FIOM – inoltre, le ripercussioni si sentiranno anche sull’indotto. È questo il momento di pensare al destino dei lavoratori. Primo obiettivo, infatti, con l’apertura della procedura di cassa integrazione straordinaria, è quello di mettere in sicurezza il reddito di tante famiglie, che incassati gli stipendi di ottobre risentiranno di un significativo abbassamento del reddito di oltre 500 euro al mese”.

Finora ci eravamo mossi, attraverso la cassa integrazione ordinaria a rotazione, allo scopo di non perdere nessun posto di lavoro e, aprendo alla possibilità di utilizzare anche lavoro interinale, nell’aiutare l’azienda a far fronte alle intermittenti commesse. I prossimi mesi, invece, saranno quelli cruciali – aggiunge Franco Baggioli – porremo, infatti, massima attenzione alle possibilità che si andranno a configurare (fitto d’azienda, vendita in toto, liquidazione) al fine di salvaguardare i livelli occupazionali”.

“Se da canto nostro stiamo tentando di analizzare le ricadute dell’embargo sull’intero sistema produttivo della provincia di Treviso – conclude Baggioli – ci domandiamo, anche a livello Veneto e nazionale, quali misure Regione e Governo centrale intendano mettere in campo, sia sul piano della salvaguardia dei posti di lavoro e del reddito sia delle strategie industriali da attivare per non perdere i nostri siti produttivi”.

Ufficio Stampa

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina