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Comunicati Stampa

MAGGIO 2014

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO STAMPA FIOM  05_05_2014

FIOM Cgil

Claudia Gava: “La trattativa lunedì entrerà nel vivo della discussione poi saranno i lavoratori a decidere”.
Electrolux, Gava: “Lavoriamo per l’unitarietà e per un’adeguata risoluzione”.
La Rsu Electrolux smentisce: “Parole mai dette, evitiamo confusioni delle quali i lavoratori non hanno alcun bisogno”.

Nessuna spaccatura: la trattativa solo lunedì entrerà nel vivo della discussione e da quelle che potranno essere le diverse posizioni si dovrà fare sintesi e arrivare all’unitarietà tra tutti gli stabilimenti Electrolux e delle Organizzazioni Sindacali. Ricordo che la decisione finale spetterà di diritto ai lavoratori, evitiamo allora inutili polemiche e azioni di disturbo che potrebbero minare il buon esito della vertenza”. Con queste parole Claudia Gava, Rsu Electrolux della Fiom Cgil, getta acqua sul fuoco e seccamente smentisce di aver mai preso posizioni di favore relativamente ad una rapida conclusione della vertenza.

Mai dalla mia bocca sono uscite parole che definissero l’aumento della velocità delle catene di montaggio e i ritmi di lavoro, il taglio delle pause, le limitazioni all’uso delle ferie, quali equo e possibile prezzo da pagare – ha sottolineato Claudia Gava che ribadisce – non c’è un dissenso perché dopo un primo incontro tra parti sociali e dirigenza solo lunedì entreremo nel vivo della trattativa”.

I lavoratori non hanno bisogno di confusioneha aggiunto la Gavain un momento come questo, quando dobbiamo trovare la necessaria serenità nell’avviare un’adeguata e seria discussione sindacale e procedere unitariamente alla trattativa, trovo perfettamente inutili polemiche che non hanno base di fondamento. Io continuerò a lavorare senza sosta proprio perché unitariamente si giunga alla migliore delle risoluzioni per i lavoratori di Electrolux – ha concluso la Gava – a loro poi verrà lasciata l’ultima parola”.

NOTA FLC  07_05_2014

FLC

Si comunica che il termine ultimo per l’aggiornamento/permanenza/trasferimento delle Graduatorie ad esaurimento è stato prorogato alle ore 14.00 del 17 maggio 2014.
QUESTA NUOVA DATA VALE SOLO PER LA SCADENZA DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA MA NON ESTENDE IL TERMINE ULTIMO PER L’ACQUISIZIONE E LA DICHIARAZIONE DEI TITOLI E DEI SERVIZI CHE RIMANE COMUNQUE FERMO AL 10 MAGGIO.

NOTA FLC  12_05_2014

FLC

In occasione della prossima apertura delle graduatorie d'istituto si ritiene utile fornire alcune indicazioni di massima utili a comprendere i meccanismi di reclutamento e formazione del personale docente della scuola pubblica.

link Per leggere il testo completo seguire questo link.

NOTA STAMPA  19_05_2014

Appeso alla facciata delle Sede di via Dandolo lo striscione realizzato dalla Rete degli Studenti.
Sequestro delle studentesse nigeriane
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Atalmi: “L’emancipazione femminile fa paura”.
La Cgil di Treviso aderisce alla campagna internazionale #bringbackourgirls.

Anche la Cgil di Treviso aderisce alla campagna internazionale #bring back our girls per chiedere la liberazione delle 230 studentesse nigeriane rapite il 14 aprile scorso dai fondamentalisti islamici di Boko Haram.
E lo fa esponendo alla facciata della sede di via Dandolo uno striscione realizzato dai ragazzi della Rete degli Studenti.

L’emancipazione e l’istruzione femminile sono la più grande speranza e risorsa del continente africano ed evidentemente questo fa paura a fondamentalisti terroristi”.
Nicola Atalmi, membro della segreteria provinciale e a capo del Dipartimento Immigrazione della CGIL di Treviso. “Vogliamo tutte le ragazze libere di scegliere il loro futuro, di frequentare le scuole, di contribuire alla rinascita africana”. Ribadisce Atalmi riportando la posizione delle donne della Cgil e del Sindacato tutto.

In allegato la foto dello striscione appeso alla facciata della sede Cgil di Treviso.

Camera del lavoro di Treviso

COMUNICATO STAMPA SPI  22_05_2014

Paolino Barbiero

Paolino Barbiero: “Bene quei Comuni che mantengono l’aliquota base e uniforme per prima e seconda casa.
Vanno modulate con attenzione le detrazioni per non generare disparità tra i contribuenti”
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Tasi, lo SPI chiede un incontro con l’Associazione dei Comuni.
Il Segretario generale: “I cittadini rischiano di pagare di più di quanto pagavano per l’Imu. Questa fiscalità impazzita e le lentezze dei Comuni si scaricheranno inevitabilmente sui Caaf”.

Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il tema vero però non è il rinvio, prevederlo era il minimo, bensì è l'entità della Tasi”. Ha detto Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, relativamente al pagamento della Tassa sui servizi indivisibili, il cui termine è stato spostato dal Governo da giugno al 16 ottobre, ma solo per quei Comuni che entro il 23 maggio non abbiano deliberato l’aliquota da applicare; per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno.

Nel caos della fiscalità locale, ogni Municipio può decidere le aliquote che vuole e declinare le svariate detrazioni a seconda di come intende calmierare l'imposizione tenendo conto dei diversi profili dei contribuenti. Se il Governo con la proroga ha deciso di andare incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali – ha sottolineato Paolino Barbiero – ci aspettiamo che gli amministratori locali percorrano la strada dell’omogeneità e dell’equità sull’intero territorio della Marca, e che garantiscano ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali”.
“Infatti – ha spiegato Barbiero – solo mantenendo l’aliquota tra l’1 e l’1,5 per mille sia sulla prima casa che sulle altre abitazioni i trevigiani non pagheranno in più rispetto alla vecchia Imu. Sono diversi gli amministratori che su questa impostazione, relativamente all’applicazione della Tasi, hanno raccolto le istanze del Sindacato, che chiede oltre all’uniformità, massima attenzione sul fronte delle detrazioni. Detrazioni che, attraverso la presentazione del modello ISEE, dovranno essere modulate per reddito e tenendo conto dei figli a carico. L’utilizzo dell’indicatore permetterà di verificare puntualmente anche i casi di ingenti patrimoni e redditi bassi, funzionando da deterrente per furbizie e forme di evasione fiscale”.

Analizzando i Comuni che fino ad oggi hanno già deliberato sull’applicazione del contributo – continua Barbiero – ci siamo accorti che sono proprio quei Municipi che avevano già alzato al massimo l’imposizione sulle seconde abitazioni che hanno oggi deciso di oltrepassare la soglia di salvaguardia dell’1,5 per mille sulla prima casa, gravando così sui bilanci delle famiglie trevigiane”.
Secondo lo studio SPI, data la complessità di un’imposta che può cambiare da Comune a Comune, i Consigli comunali dei municipi trevigiani potrebbero partorire una giungla di circa 900 combinazioni diverse di applicazione dell'imposta. E il rischio è che alla fine il conto della Tasi sulla prima casa, per alcuni Comuni risulti più salato dell'Imu nonostante le promesse di alleggerimento. A chi verrà applicato un’aliquota oltre l’1,5 per mille e possiede una casa con una rendita catastale bassa, in assenza delle detrazioni del 2012, pagherà più della vecchia Imu. Paradossalmente coloro che possiedono un immobile con una rendita catastale superiore ai 7-800 euro pagherà proporzionalmente di meno con un trattamento che di fatto rende i contribuenti diseguali.

Stando a questa situazione di totale caos trovotuona Barbieroche non ci sono le condizioni adeguate che mettono il contribuente nella possibilità di pagare correttamente il dovuto entro i termini. Inoltre, la maggioranza dei contribuenti, in particolare i proprietari di seconde case, vive nell'incertezza a causa delle lentezze dei Comuni, dovute alle elezioni comunali, che nella nostra provincia riguardano 57 Municipi. Ad oggi è materialmente impossibile che i Comuni riescano a mutare per tempo quest’ordine di cose. Questo ingorgo – ha aggiunto Barbiero – si scaricherà sui Caaf già impazziti nel solo tentativo di impostare il lavoro e andare incontro alle esigenze degli utenti. Cittadini che, oltretutto, dovranno inevitabilmente sborsare anche per un servizio contabile che consenta loro di pagare correttamente e nei tempi stabiliti la tassa”.

Alla luce di tutto questo e delle tante contraddizioni che fanno capo alla Tasi, per certi versi foriera di incostituzionalità – ha concluso Barbiero – chiediamo urgentemente un incontro con l’Associazione dei Comuni della Marca, perché, come farà il Sindacato in sede di contrattazione sociale, inviti Sindaci e Amministratori a non oltrepassare l’1,5 per mille di aliquota, a prestare attenzione alla modulazione delle detrazioni e a considerare il rischio evasione. Inoltre, chiediamo che ai cittadini che dovranno pagare la Tasi entro il 16 giugno, i Comuni interessati non applichino sanzioni per ritardi che stiano comunque entro la scadenza del 16 settembre. L’incontro servirà poi a gettare le basi di eventuali convenzioni tra i Comuni e i Caaf per il 2015 o quantomeno prevedere che i Municipi abbiano la capacità di strutturare le loro anagrafiche così da evitare che i contribuenti paghino oltre il tributo un ulteriore somma derivante dal servizio di calcolo”.

Ufficio stampa

COMUNICATO STAMPA SPI  26_05_2014

Euro

Uno studio Spi Cgil rileva che nel 2012 sono stati pagati dai trevigiani quasi 20milioni di addizionale Irpef in più rispetto al 2007. La cifra già cresciuta nel 2013 è destinata ad ulteriori incrementi nel 2014.
Irpef comunale 2014, Barbiero: “Salasso da 70milioni di euro”.
Il segretario generale: “Di questo passo stiamo registrando un trend pari a circa il 10% annuo di carico contributivo sui redditi. Chiediamo ai vecchi e nuovi amministratori di contenere quanto possibile l’imposizione e avviare un processo di omogeneizzazione del fisco locale”.

Continua l’approfondimento sulla fiscalità locale condotto dal Centro Studi della Cgil per il Dipartimento Contrattazione Sociale dello Spi Cgil di Treviso. La lente d’ingrandimento è puntata soprattutto all’analisi dei bilanci dei Comuni della Marca. Dalla presa in carico dei dati il Centro Studi ha rilevato che, similmente all’imposta sugli immobili (Tasi e Imu), anche per quanto riguarda la pressione fiscale sui redditi (Addizionale Comunale Irpef) in cinque anni si è registrato un incremento del prelievo pari al 47,3%. Mediamente, infatti, i contribuenti trevigiani rispetto agli 82 euro del 2007 hanno pagato nel 2012 122 euro, per una differenza pari a 39 euro pro capite. Situazione che, stima il Dipartimento Contrattazione Sociale in questi mesi impegnato ad incontrare i Sindaci e gli amministratori locali, si è aggravata nel 2013, registrando un più 8,5% di media provinciale rispetto all’ultimo dato contabile (2012) e che drammaticamente è destinata a peggiorare nel 2014, raggiungendo anche il 10% di carico fiscale sulle famiglie trevigiane.

IL DATO STORICO - Nel lasso di tempo preso in esame (2007-2012) sono 17 i Comuni della Marca che hanno maggiorato di oltre il 100% il gettito proveniente dall’addizionale Irpef comunale. Superano addirittura il 200% di incremento i Comuni di Caerano di San Marco (+203,53%), Colle Umberto (+252,15%), per arrivare fino a Mareno di Piave (+436,66%). Rispetto a un impercettibile incremento di contribuenti (+0,39% sui 494.964 del 2007) in media l’imposizione fiscale comunale sul reddito è passata dopo cinque anni da 82 a 122 euro annui pro capite. 19.633.863 sono gli euro in più entrati nelle casse comunali (41.008.064 euro nel 2007 e 60.641.927 euro nel 2012).

LA STIMA – Di questo passo, secondo il Dipartimento Contrattazione Sociale dello Spi trevigiano, alla luce del confronto in corso con le Amministrazioni locali rispetto ai bilanci consuntivi 2013 e preventivi 2014, i residenti nel territorio provinciale avranno pagato circa 65.800.000 euro per lo scorso anno. Una cifra questa destinata drammaticamente a crescere fino a raggiungere per il 2014 la soglia complessiva di circa 70milioni di euro, il 70,7% di incremento rispetto al 2007 e pari ad un aggravio del 15,4% rispetto al 2012. Percentuale che rappresenta una spesa annua media pari a circa 150 euro pro capite.

L’EVASIONE IRPEF - In questi anni, inoltre, è cresciuto il margine di insolvenza da parte dei sostituti di imposta. Ovvero le ditte e realtà economiche che a causa dell’inasprirsi della crisi hanno chiuso i battenti lasciando passività tra le quali i debiti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, come i Comuni, che faticano a rientrare di queste partite finanziarie.
L’appello del Sindacato è rivolto ai Sindaci in carica e a coloro che saranno i nuovi eletti: “E' necessario ricercare insieme soluzioni organizzative che contengano le spese di gestione, evitando di pesare ulteriormente, e soprattutto alla luce dell’aggravio dovuto alla Tasi, sui bilanci delle famiglie trevigiane – conclude Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso -. Per questa ragione è massima l’attenzione che poniamo ai bilanci comunali, al fine di comprendere i margini entro i quali poter contenere il peso del fisco locale e andare verso l’omogeneizzazione e progressività dell’imposizione sull’intero territorio provinciale. Con gli amministratori locali – aggiunge Barbiero – stiamo, infatti, tracciando un percorso di dialogo e di consulenza che prenda in esame anche l’aspetto delle esenzioni e agevolazioni, a tutela della fascia più debole della nostra società”.

Ufficio stampa

COMUNICATO STAMPA FIOM  28_05_2014

Euro

Giacomo Vendrame, CGIL: “Dopo la fase difensiva si apra quella strategica sul settore e sul futuro dell’area”.
Susegana - Electrolux, con l’80% di voti favorevoli passa l’accordo
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Elio Boldo, FIOM CGIL: “I lavoratori hanno riconosciuto la bontà dell’intesa sul fronte occupazionale e del reddito. Altre restano le criticità che si andranno ad affrontare. Portiamo a casa un accordo da una partita che sembrava persa in partenza”.

Sorprese non ci sono state, i lavoratori hanno riconosciuto il lavoro fatto in sede di trattativa e apprezzato il risultato portato a casa in particolare in merito a salari, sviluppo dei volumi, piano industriale e investimenti, e soprattutto alla luce di quello che si era presentato lo scorso gennaio come il punto di partenza: la progressiva chiusura degli stabilimenti, in primis quello di Porcia”.
Con queste parole Elio Boldo, segretario generale della FIOM CGIL di Treviso, esprime, a conclusione delle operazioni di scrutinio, la propria soddisfazione relativamente all’esito del referendum sull’accordo tra Parti Sindacali e azienda.

A Susegana, dei 1.163 lavoratori Electrolux aventi diritto, 707 hanno partecipato al referendum, di questi 133 hanno detto no all’intesa e 561, ovvero l’80%, hanno espresso voto favorevole. 7 poi sono state le schede bianche e 6 le nulle – ha riportato il segretario generale FIOM CGIL di Treviso -. Democraticamente i lavoratori hanno positivamente apprezzato il risultato generale e in particolare quanto ha riguardato la partita sui salari, sullo sviluppo dei volumi e sul piano industriale e degli investimenti per i prossimi tre anni. Perplessità e criticità ci sono ancora sul versante della velocità delle linee, sulla flessibilità delle ferie per il 2015, sul taglio delle pause e dei permessi sindacali.
Questioni – ha sottolineato Elio Boldo – che avremo modo di affrontare ma partendo oggi da una base buona: il salario non è stato toccato, licenziamenti non ce ne sono, gli esuberi scattano dal 2017 e verranno gestiti attraverso incentivazioni e facilitazioni alla risoluzione volontario del rapporto di lavoro e, in caso, nella prospettiva di un miglior utilizzo degli ammortizzatori sociali”.

Positivo anche il giudizio di Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, in questi giorni, insieme ad altri 29 delegati tra i quali Susanna Camusso, a Berlino in rappresentanza dell’Italia al congresso mondiale dei Sindacati International Trade Union Confederation
“Dopo mesi difficili e di grande preoccupazione siamo giunti oggi ad un accordo più che buono e questo è stato merito del lavoro svolto dai rappresentanti dei lavoratori. I lavoratori si sono pronunciati nella consapevolezza che di più non si poteva ottenere – aggiunge Vendrame – partiamo da qui senza cedere un metro ma consolidando il risultato e migliorando l’accordo nella sua applicazione”.

“Se si conclude oggi la fase di difesa dell’occupazione e del reddito, ma per certi versi resta in piedi quella sulle condizioni di lavoro, si avvii subito un’azione strategica complessiva del settore dell’elettrodomestico e di rilancio dell’area industriale del coneglianese.
Ragioniamo sul futuro del nostro territorio – ha concluso Vendrame – in alternativa ci ritroveremo quanto prima a dover riaffrontare se non le stesse ancor più drammatiche problematiche”.

Ufficio stampa

COMUNICATO STAMPA SPI  28_05_2014

SPI CGIL

Il Sindaco Rampin: “Se noi amministratori dobbiamo diventare referenti nei processi di aggregazione dei servizi e di localizzazione delle strutture intermedie, anche sanitarie e assistenziali, al Sindacato compete alimentare un dialogo tra le parti sul merito delle scelte e sulla definizione delle alternative possibili”. Firmato l’accordo Comune-Sindacati su Fisco e sociale.
Il segretario generale Spi Cgil: “Con 30 Amministrazioni abbiamo già avviato un percorso di dialogo e consulenza che toccherà entro fine anno tutti i Comuni della Marca. Prendiamo in esame i bilanci per orientare gli interventi dei Sindaci rispetto alla fiscalità locale, ai servizi e alla spesa sociale”.

Firmato oggi l’accordo tra Comune di Crespano del Grappa e Parti Sociali (SPI CGIL e FNP CISL di Treviso) relativamente alla piattaforma confederale inviata a febbraio e all’incontro avuto tra il Sindaco Annalisa Rampin e i rappresentanti sindacali lo scorso 15 maggio.

È il primo dei verbali che confidiamo di sottoscrivere da qui a fine settembre tra Comuni e Sindacati – spiega Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil di Treviso – sono accordi che nascono dal primo giro di incontri fatti da gennaio ad oggi in 30 Municipi della provincia. Un’attività di contrattazione che, alla luce dell’imminente scadenza del 31 luglio, termine entro il quale i Comuni devono approvare i bilanci preventivi 2014, andrà in questi mesi ad intensificarsi”.
“Oggi più che mai è necessario ricercare insieme soluzioni organizzative che contengano le spese di gestione, evitando di pesare ulteriormente sulle famiglie trevigiane – continua Paolino Barbiero -. Per questa ragione è massima l’attenzione che poniamo ai bilanci comunali, al fine di comprendere i margini entro i quali poter contenere il peso del fisco locale, adottare una maggiore progressività e andare verso l’omogeneizzazione dei servizi sull’intero territorio provinciale. Con gli amministratori locali – aggiunge Barbiero – stiamo, infatti, tracciando un percorso di dialogo e di consulenza che prenda in esame anche l’aspetto delle esenzioni e agevolazioni, a tutela della fascia più debole della nostra società. Ci auguriamo che diventi una prassi collaborativa vincente per costruire percorsi e soluzioni territoriali comuni”.

Punto di partenza dell’accordo tra Comune e OO.SS. il bilancio di previsione 2014. Il Comune ha condiviso e sottoscritto la necessità di agire sui costi standard per la definizione più uniforme sui trasferimenti e per una maggiore omogeneità nell'erogazione dei servizi sul territorio. Infatti, Crespano è uno di quei Comuni che pur senza l’obbligatorietà della gestione associata di funzioni e servizi comunali ha già avviato con gli altri Municipi del territorio buone pratiche associative. A tal fine il Sindaco ha reso noto che sono già stati associati i servizi di catasto, protezione civile e rifiuti con i Comuni di Borso del Grappa, Paderno del Grappa, Possagno, Cavaso del Tomba, Castelcucco e Monfumo; i servizi di assistenza sociale e funzioni fondamentali con i Comuni di Borso del Grappa, Paderno del Grappa e Castelcucco. La funzione di Polizia locale è stata associata con i Comuni di Asolo, Castelcucco, Cavaso, Maser, Monfumo e Possagno.

Le delegazioni sindacali guidate da Paolino Barbiero e Luciano Capovilla, segretario Lega Spi Cgil Montebelluna, e da Mario De Nardi, responsabile Fnp Cisl di zona, ribadiscono la necessità di rendere più omogenee, oltre all'insieme delle prestazioni comunali, anche le imposte applicate dai Comuni del comprensorio, con l'obbiettivo principale di contenere e ridurre la pressione fiscale a livello locale e di semplificare il pagamento dei tributi con particolare riferimento alle modalità di applicazione della addizionale comunale IRPEF, della IUC (IMU-TASI-TARI), e all’adozione dell’ISEE per le agevolazioni ed esenzioni relative all’erogazione dei servizi comunali, anche a quelli in convenzione con soggetti privati. In particolare, per quanto riguarda l’addizionale comunale IRPEF, che nel Comune di Crespano per il 2014 rimane quella già prevista, nella misura pari allo 0,25% senza previsione di scaglioni di reddito o fasce esenti, le OO.SS. ribadiscono la proposta di esentare dall'addizionale i redditi fino a 15mila euro e di modulare la progressività per tutte le altre fasce. Rispetto all’IMU l’Amministrazione comunale ha deliberato, anche in ragione della contrattazione portata avanti dai Sindacati, per le prime case in fascia A1-A8-A9 aliquota del 0,4% con detrazione fissa di 200 euro, per gli altri fabbricati lo 0,85%; per le aree edificabili 0,85% e aliquota zero per i terreni agricoli e per i fabbricati strumentali all’agricoltura. Le OO.SS. ritengono e suggeriscono all’Amministrazione di Crespano che per le seconde case date in comodato gratuito ai familiari di primo grado sia applicata un’aliquota pari a quella della prima casa e per le persone con la residenza in casa di riposo non venga chiesta l'IMU sulla prima casa non abitata. Anche sulla partita della TASI l’Amministrazione comunale ha accolto e fatto propria l’istanza delle Parti Sociali di contenere il carico fiscale. La Giunta ha fissato l’aliquota per le abitazioni principali l’aliquota del 0,15% (di cui a carico eventuale affittuario 30%); per gli altri fabbricati esclusi quelli produttivi classificati nella categoria catastale D 0,1%; per le aree edificabili 0,1%; per i fabbricati rurali strumentali all’agricoltura e per i fabbricati produttivi classificati nella categoria catastale D 0,0%. Inoltre, l’Amministrazione comunale ha previsto per le abitazioni principali e quelle equiparate con un unico occupante, di età pari o superiore ai 65 anni, la detrazione nella misura massima di 50 euro o fino a concorrenza dell’importo dovuto; per ogni figlio di età inferiore a 26 anni che dimora abitualmente e risiede anagraficamente nell’abitazione, detrazione di 50 euro, fino ad un massimo di 400 euro. Per il pagamento dell’imposta, fissando un appuntamento i cittadini di Crespano potranno essere assistiti dal Comune senza un aggravio di spesa. Inoltre, per contenuti e motivati ritardi nel pagamento l’Amministrazione non applicherà sanzioni sui contribuenti.

Amministrazione e Sindacati hanno convenuto e sottoscritto che i risultati in termini di recupero di risorse una tantum e strutturali vanno destinate ai servizi sociali e alla riduzione dell'addizionale IRPEF a carico dei cittadini. Così come il recupero di nuove entrate derivanti dalla lotta alla evasione fiscale, attraverso accordi con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza e l'estensione dell'applicazione del nuovo ISEE, previo confronto con le OO.SS. sarà finalizzato a garantire l'accesso ai servizi sociali. L’Amministrazione comunale informa che nel bilancio di previsione per il 2014 gli stanziamenti della funzione sociale sono previsti complessivamente per 453.619 euro circa, pari al 21,42% delle spese correnti e che verranno destinati in particolare all’integrazione delle rette per i non autosufficienti in casa di riposo (euro 68.000).

La programmazione regionale avviata con il nuovo PSSR 2012-2016 contiene una forte scommessa sulla cosiddetta sanità territoriale – afferma Annalisa Rampin - portare il diritto alla salute dei cittadini fuori dall'ospedale è una strategia condivisibile solo a condizione che tutti i processi di attivazione delle risorse territoriali siano programmati nell'ambito di un coinvolgimento di tutti i portatori di interessi a partire dai Sindaci. Il rischio di una interpretazione ospedalocentrica nel delicato processo di cambiamento va esorcizzato e contrastato mettendo in campo il ruolo insostituibile di responsabile della salute pubblica del Sindaco. Se noi amministratori dobbiamo diventare referenti nei processi di aggregazione dei medici di medicina generale, di localizzazione delle strutture intermedie (ospedale di comunità, unità riabilitative e hospice) – aggiunge la Rampin - al Sindacato compete alimentare un dialogo tra le parti sul merito delle scelte e sulla definizione delle alternative possibili”.

Visto l’alto numero di persone anziane presenti nell’area, relativamente al campo socio-sanitario e assistenziale, le OO.SS. richiedono, e l'Amministrazione concorda nell’impegnarsi per la qualificazione delle attività ambulatoriali specialistiche e la costituzione delle attività di medicina di base associata/integrata H12 o H24, mantenendo comunque il presidio medico nelle frazioni, e di verificare costantemente le condizioni di vita delle persone anziane. A tale scopo va costruito il necessario rapporto con ULSS e le Case di riposo (Centro Servizi) presenti nel territorio, per garantire gli interventi a garanzia della domiciliarità, tra l’altro, con l’attivazione dei pasti caldi, dei trasporti, dell’assistenza infermieristica e il sostegno per il disbrigo delle pratiche burocratiche e amministrative. Per i servizi domiciliari assistenziali vengono destinati 53.800 euro e per i servizi all’infanzia, compresi asili nido e scuole materne 38mila euro.

Ufficio stampa

NOTA STAMPA SUNIA CGIL  29_05_2014

SUNIA CGIL

L’AEEP di Castelfranco Veneto chiede a 200 inquilini arretrati fino a 8mila euro.
Inquilini AEEP morosi per colpa di un calcolo sbagliato, Gava (SUNIA): “Situazione da risolvere al meglio”.
SPI Cgil e SUNIA di Treviso convocheranno a breve un’assemblea pubblica di tutte le parti interessate.
“Per quasi la metà degli inquilini AEEP arretrati fino a 8mila euro per colpa di un calcolo sbagliato”.

A renderlo noto è Alessandra Gava, segretario generale del SUNIA CGIL di Treviso, che a poco più di due mesi dalla sua nomina si trova ad affrontare un bel grattacapo.
Abbiamo già condotto un primo incontro con la direzione AEEP, l’azienda di edilizia e popolare di Castelfranco, che ad oggi si è dimostrata disponibile, almeno a parole, nel trovare la migliore soluzione possibile. Per noi, come Sindacato Inquilini – spiega Alessandra Gava – è massima l’attenzione perché questa preoccupante situazione si risolva. Dopo l’incontro pubblico con i 200 inquilini interessati, durante il quale AEEP ha ammesso che tutto nasce da un errore di calcolo commesso fin dal 2002, stanno iniziando ad arrivare le lettere con le prime richieste di pagamento degli arretrati. Somme che toccano anche gli 8mila euro. Per alcuni così il canone mensile viene aumentato di molto per altri addirittura raddoppiato”.

Questi inquilini, mai morosi – ha continuato Gava – sono per la maggior parte anziani pensionati e persone con problemi fisici, titolari di redditi bassi che si aggirano intorno ai 10mila euro l’anno. È impensabile per questi soggetti, che per anni hanno pagato puntualmente quanto richiesto loro da AEEP, sostenere aumenti vertiginosi per la loro fascia di reddito. Ad oggi oltre ad aver interessato il nostro Ufficio legale nazionale – aggiunge Gava – stiamo verificando se i nuovi canoni mensili sono corretti secondo la normativa che regola gli affitti in edilizia popolare. La Legge regionale 10/96 stabilisce, infatti, i parametri di calcolo che in tutti questi anni il software di AEEP non ha considerato correttamente”.

Perché quello che ora è un incubo per queste persone, già da proteggere a causa di altri fattori, non si trasformi in un ulteriore dramma – conclude Gava - chiediamo ad AEEP, innanzitutto di operare le dovute verifiche sui canoni degli alloggi in assegnazione e di trovare un giusto compromesso sia sull’entità delle eventuali cifre da recuperare, sulle quali non dovranno essere applicati interessi legali, sia sui termini di rateizzazione dell’intero ammontare”.

Anche lo SPI CGIL di Treviso, direttamente nella persona del segretario generale, Paolino Barbiero, si sta interessando alla vicenda e a breve verrà convocata da SUNIA e SPI un’assemblea degli inquilini e di tutti i soggetti interessati.

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA SPI  29_05_2014

SPI CGIL

Allarme SPI: oltre 4mila trevigiani fuori dalle liste, potrebbero perdere il diritto all’esenzione al ticket solo per non aver presentato la dichiarazione dei redditi, anche se non dovuta.
Solo pochi giorni per autocertificarsi
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Ticket, Barbiero: “Burocrazia nemica, esenzione a rischio”.
Il Segretario SPI CGIL di Treviso: “Operazione strumentale, inammissibile cancellare d’ufficio un diritto concesso permanentemente quanto pretendere che nel giro di pochi giorni la platea degli interessati, la maggior parte anziani, proceda all’autocertificazione”.

In seguito all’incrocio dei dati tra l’Agenzia delle Entrate e le liste di coloro che in provincia di Treviso hanno diritto all’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, ovvero al pagamento dei ticket per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, stimiamo che ad oltre 4mila i trevigiani, dei 16mila interessati in tutto il Veneto, le tre ULSS della provincia revocheranno il certificato di esenzione per condizione economica”.
Lo ha detto Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso, che esprimendo forte preoccupazione nei confronti di queste persone, per la maggior parte anziani, parla di “operazione strumentale allo scopo di contenere la spesa a scapito dei diritti e delle persone più deboli”.

Tra questi 4mila ai quali le ULSS stanno già inviando le prime lettere di revoca – spiega il segretario generale SPI CGIL – è indubbio che si nascondano i furbetti da stanare, ma la stralarga maggioranza sono ultrasessantacinquenni il cui reddito lordo del nucleo familiare non superi i 36.151,98 euro annui. Stiamo riscontrando diversi casi per i quali la perdita del diritto, dato in maniera permanente, sia meramente motivata dal fatto che l’esentato non ha presentato la dichiarazione dei redditi, dunque non sia stato accertata la ragione economica alla base dell’esenzione. Molto spesso accade che la mancata presentazione sia proprio dovuta al fatto che nella fattispecie il pensionato è titolare unicamente del reddito da pensione. Tale fatto è un’anomalia e si configura come un’operazione strumentale allo scopo di contenere la spesa sanitaria – continua Barbiero – soprattutto alla luce del fatto che le lettere delle ULSS stanno arrivando solamente in questi giorni e per ripristinare il diritto sospeso dal 1°giugno i soggetti interessati avrebbero solo un paio di giorni per richiedere un nuovo certificato, comunque non più permanente ma valido solo fino al 31 marzo 2015”.

Si configura così l’ennesimo caso di burocrazia nemica – tuona Barbiero – cancellare un diritto d’ufficio non è sicuramente il modo giusto per portare avanti una seria battaglia contro gli evasori e i furbetti.
Il diritto all’esenzione sanitaria per gli anziani, per i disoccupati, invece, va garantito e tutelato, non è tollerabile che per pochi debbano pagare tutti”.
“Come Sindacato Pensionati – ha aggiunto Barbiero – verificheremo ogni singolo caso del quale entreremo a conoscenza. Per questo invitiamo tutti coloro che ritengono di dover mantenere e preservare il diritto all’esenzione di inviare alla propria ULSS l’autocertificazione dei redditi, così come indicato nella lettera stessa.
Chiediamo, inoltre – ha concluso Barbiero - che i soggetti deputati a controllare non utilizzino tali stratagemmi che pesano e s’abbattono sulla fascia debole della nostra società ma piuttosto trovino il modo di condurre verifiche puntuali allo scopo di scovare i furbetti della sanità”.

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA  29_05_2014

Giacomo Vendrame

Il segretario generale della Cgil di Treviso scrive ai neoeletti Sindaci della Marca.
Vendrame: “Nuove soluzioni ai problemi dei cittadini”.
“Analizzando i bisogni della gente e le istanze del territorio nel suo complesso, bisogna uscire da una dimensione puramente amministrativa per avviare inediti percorsi sperimentali di governance locale.
Mi auguro che si ritrovi il sano spirito della sperimentazione. La nostra provincia e il Nord Est tutto non sarebbero così come li conosciamo se gli amministratori si fossero chiusi in una dimensione puramente burocratica, imbrigliati dalle norme, e non avessero guardato invece prioritariamente ai bisogni della gente, andando oltre le direttive nazionali e costruendo soluzioni innovative. Per questo bisogna presto ritrovare quella dimensione strategica unitaria che rimetta in moto non solo la macchina amministrativa ma riposizioni al centro le esigenze del territorio, dei cittadini, dello sviluppo locale”.

È il passaggio chiave della lettera del segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, Giacomo Vendrame, ai sindaci trevigiani che sono stati appena eletti alla guida dei comuni della Marca.
Una lettera di congratulazioni e al tempo stesso un invito a riflettere sul compito che sono chiamati a svolgere.
“Il ruolo di sindaco - scrive Vendrame - è di centrale importanza per la vita delle persone e delle famiglie, per il lavoro delle imprese, per il governo dei territori. In questo momento storico, per interpretare al meglio il ruolo di sindaco, ovvero l’istituzione più vicina ai cittadini, ci vuole coraggio e visione. Allora, se agli amministratori non è più solo chiesto di guidare il loro Municipio ma di diventare i primi referenti nei processi di aggregazione dei servizi e di accorpamento delle funzioni, al Sindacato compete alimentare un dialogo tra le parti sul merito delle scelte e sulla definizione delle alternative possibili trovando quotidianamente un contatto vero con le problematiche e le aspettative della gente”.

C’è una discriminante storica sul modo di concepire il ruolo degli enti locali – continua Vendrame – muovendo dall’idea riformista credo fortemente che l’amministrazione comunale non sia sostanzialmente un soggetto decentrato imbrigliato dalla volontà nazionale, ma che il primo compito dell’ente territoriale sia quello di rappresentare i bisogni e gli interessi dei cittadini e, specialmente in questa parte del Paese, trasformare tali istanze in reali processi di cambiamento. Noi abbiamo bisogno che le autonomie locali riprendano questo gusto di inventarsi le soluzioni, di andare a cercare le risposte più efficaci per i loro territori, di superare la legge, non contro la legge, ma cogliendone gli aspetti migliori, allargandone i confini, e non c’è tema che così non possa essere sviluppato in positivo”.

Ricordiamoci che i comuni con meno di 5mila abitanti (3mila in area montana), e non sono pochi nel trevigiano, entro il 30 giugno 2014 hanno l'obbligo di dare in via alla gestione associata di funzioni e servizi intercomunali. Da qui – conclude Vendrame - si parta per affrontare questa importante partita e per avviare, anche in seno alla contrattazione sociale sviluppata unitariamente con gli altri Sindacati sul territorio, un dialogo intenso e condiviso che affronti le troppe disparità e differenze anche relative alla fiscalità locale, che oggi più che mai costituisce un pesante carico sui bilanci delle nostre famiglie”. link Per leggere la lettera ai Sindaci Neoeletti seguire questo link.

Ufficio Stampa

NOTA STAMPA  31_05_2014

Nicola Atalmi

La CGIL di Treviso ospita il 1° giugno in Auditorium i funzionari del Consolato Marocchino.
Atalmi: “Attesi oltre 600 lavoratori marocchini dal Triveneto”
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Nicola Atalmi, Dipartimento Immigrazione Cgil Treviso: “La legge sull’immigrazione va cambiata, burocrazia farraginosa che comporta perdite di tempo e costi alti per lavoratori e imprese”.

Domenica 1° giugno, a partire dalle 9:00 del mattino e per tutta la giornata, venti operatori del Consolato del Marocco riceveranno, all’interno dell’Auditorium della CGIL di Treviso, i cittadini marocchini residenti nel Triveneto che necessitano di documenti, visti, rinnovi e permessi.
L’iniziativa, per la quale si attende un’affluenza di oltre 600 persone – spiega Nicola Atalmi, a capo del Dipartimento Immigrazione della CGIL di Treviso - è organizzata dalla Associazioni marocchine del Triveneto in collaborazione con il Consolato e la Camera del Lavoro di Treviso, ed è volta a favorire i lavoratori del Marocco residenti in Veneto e nelle regioni del nord est.
Nel corso della giornata gli immigrati marocchini avranno l’opportunità di sbrigare le necessarie pratiche burocratiche senza doversi prendere giorni di ferie per recarsi presso il Consolato di Verona o di Roma”.

Tra le tante riforme urgenti per il nostro Paese c’è anche quella di rivedere la legge sull’immigrazione che ha moltiplicato costi e burocrazia per i lavoratori immigrati regolari e aumentato la clandestinità. Anche le imprese – continua Nicola Atalmi - assieme ai lavoratori, pagano un costo insopportabile in giornate di lavoro perse per ottemperare a macchinose e spesso inutili pratiche burocratiche. Ci auguriamo che il Governo Renzi, forte del grande consenso recentemente ottenuto, abbia il coraggio di affrontare in modo complessivo il tema dell’immigrazione, superando le impostazioni ideologiche degli ultimi vent’anni, favorendo percorsi di integrazione e portando a livello europeo la questione sempre più urgente di un’armonizzazione delle legislazioni nazionali sull’immigrazione e sul diritto di asilo.”

Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA  31_05_2014

Segreteria provinciale

Con 65 voti favorevoli e 5 contrari, eletta la nuova segreteria generale della Camera del Lavoro di Treviso.
Il segretario generale Giacomo Vendrame: “Segreteria confederale la più giovane della storia del sindacato trevigiano. Segno di fiducia di una classi dirigente pronta al rinnovamento e capace di affrontare le sfide del presente”.
Dal nuovo Direttivo, eletto dal Congresso provinciale della Cgil di Treviso e riunitosi oggi pomeriggio per la prima volta, è uscita la nuova segreteria targata Vendrame.

Giacomo Vendrame, riconfermato proprio al Congresso concluso a marzo, ha proposto per l’organo di vertice del Sindacato Confederale una rosa di quattro nomi sulla quale è confluita una schiacciante maggioranza, pari al 93% dei votanti, segno chiaro del sostegno dell’Organizzazione alla linea dettata dal trentaquattrenne segretario generale.
Riconfermato Nicola Atalmi, 46 anni, laureato in sociologia del lavoro, in segreteria confederale dal 2013, per la Cgil si é già occupato di formazione professionale, immigrazione e sicurezza sul lavoro.
Al suo fianco tre le novità.
Sara Pasqualin, 35 anni, la pasionaria delegata della vertenza Gatorade, iscritta dal 2000 al Sindacato, dal 2010 funzionaria e successivamente in segreteria FLAI.
Ivan Bernini, 44 anni, infermiere, iscritto in Cgil dal 1990, dal 2003 al 2006 in FP e nel 2012 eletto segretario generale della categoria dei lavoratori pubblici.
Infine, Wilma Campaner, anno 1966, delegata unitessile dal 1993, da allora si è occupata di tessili in Filtea (ora FILCTEM) arrivando nel 2010 in segreteria di categoria.

Con una media di età di 41 anni questa è la segreteria più giovane mai eletta in provincia di Treviso – dice Giacomo Vendrame – un segnale di fiducia e di incoraggiamento da parte del Direttivo che ha optato per il rinnovamento e per una forte appartenenza femminile all’interno dell’organo di guida dell’Organizzazione.
Grande è la responsabilità e duro l’impegno che ci si prospetta – aggiunge Vendrame – nella consapevolezza che alle nostre spalle c’è un apparato efficiente e un Direttivo forte di esperienza e capacità”.

Ufficio Stampa

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina