Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.
COMUNICATO STAMPA SPI 23_01_2015Indagine dello SPI CGIL di Treviso sui residui attivi e passivi dei Comuni della Marca. Un adempimento imprescindibile, in quanto tale severamente sanzionato, per la concreta applicazione del principio generale della competenza finanziaria. L'obbligo decorrente dall'1 gennaio 2015 impone, infatti, alle istituzioni territoriali di fare emergere la verità contabile per partire con il piede giusto, comportante il sostanziale adeguamento dei residui attivi (i crediti) e passivi (i debiti). Dunque, con il nuovo anno deve iniziare un'attenta attività di ricognizione dei residui mantenuti in bilancio. Un aspetto molto importante della gestione dei residui è la valutazione della loro attendibilità: è infatti importante che l'ente cancelli dall'importo dei residui iscritti a bilancio per l'anno successivo quelle voci di entrata che prevede di non incassare o che prevede di incassare solo in parte. Si tratta di arretrati di tasse, multe non ancora pagate, tariffe dei servizi, trasferimenti dal governo non ancora versati o di fondi dell'Unione europea non utilizzati. I residui passivi vengono calcolati alla fine dell'anno nel bilancio consuntivo e sono dati dalla differenza tra gli impegni (ovvero le spese che l’ente prevedeva di dover sostenere nel corso dell'anno) e i pagamenti (ovvero le spese effettivamente sostenute e a fronte delle quali è stata registrata un'uscita di cassa). Rappresentano quindi in genere debiti dell'ente pubblico nei confronti di soggetti terzi, pubblici o privati, che vengono riportati di anno in anno nei bilanci fino al loro effettivo pagamento (o alla cancellazione per altre ragioni). Diamo ora uno sguardo alla situazione contabile dei 95 Comuni della Marca nel 2012 (ultimo dato disponibile). RESIDUI ATTIVIIl totale complessivo dei residui attivi (riporto dalle gestioni precedenti più quella di competenza) ammonta a 244.834.526 euro, il 38,51% delle entrate generali, pari a 635.819.801 euro, mentre il totale dei residui della gestione di competenza ammonta a 120.145.966 euro, pari al 18,90% delle entrate. La parte corrente dei residui attivi presenta 109.944.300 euro, pari al 22,08% del totale delle entrate correnti e al 16,25% dei residui di competenza sul totale entrate correnti. Da questa media i Comuni trevigiani registrano notevoli scostamenti verso l’alto e verso il basso. Per la parte corrente la gestione di competenza 16 Comuni superano il 20% con punte del 29,18% a Vittorio Veneto, del 27,70% a Montebelluna e del 25,30% a Fregona. Dall’altra parte della classifica si trovano 14 Comuni sotto l’8%, con Moriago della Battaglia (2,29%), Castelcucco (3,66%) e Gaiarine (3,89%) tra i più virtuosi. I residui attivi in conto capitale ammontano in totale a 134.890.326 euro, pari al 97,84% delle entrate in conto capitale; i residui della gestione di competenza sono pari 39.213.489 euro, il 28,44% del totale entrate in conto capitale. Da quest’ultimo valore medio si scostano verso l’alto 11 Comuni, che superano il 50%. Si piazzano in cima alla classifica Crocetta del Montello (85,98%), Revine Lago (79,33%) e Maser (67,21%). Sull’altro versante della scala dei valori percentuali si trovano 14 Comuni sotto il 3% e 3 che hanno praticamente azzerato i residui: Resana 0,28%, Castello di Godego 0,49% e san Zenone degli Ezzelini con lo 0,53%. L’indice medio di affidabilità dei Comuni trevigiani per i residui attivi di parte corrente è stato per il 2012 di 74,58 a fronte della media nazionale del 40,61. Sono 12 i Comuni più affidabili, che superano l’indice 90, e ai primi posti nella riscossione si trovano Resana (indice 144,79), Zero Branco (106,70) e Casale sul Sile con Indice 105,79. I Comuni più in difficoltà, con indice inferiore a 55 sono 13, con Moriago della Battaglia a quota 34,69, Castelfranco Veneto a 42,28 e Farra di Soligo a quota 43,74. RESIDUI PASSIVI “La corrispondenza degli impegni contabili con le obbligazioni perfezionate e l'attualità dei crediti, sotto il profilo della esigibilità, solleveranno anche nel nostro territorio problemi enormi sul piano della cancellazione definitiva dei residui – ha detto Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso - allo stesso modo, richiederanno particolare attenzione i percorsi di reimputazione dei residui espunti non definitivamente, nei confronti dei quali la cura dovrà essere primaria. Ciò al fine di definire sia l'accertamento ordinario utile alla corretta compilazione del rendiconto 2014 sia quello straordinario preteso dalle norme per l'esordio, nel 2015, del nuovo genere di contabilità potenziata. Metodo, quest’ultimo, che attraverso il parametro dei fabbisogni standard degli enti, si ridefiniranno, inoltre, i trasferimenti dal Fondo di Solidarietà previsti dallo Stato”. “A fronte di un tale impegno, sono diverse le resistenze, alcune palesi altre meno – ha aggiunto il segretario generale - arrivano da chi ha curato poco e male gli obblighi annuali di attestazione delle ragioni di mantenimento dei residui in bilancio,?da chi ha esagerato strumentalmente con l’annullamento dei residui passivi, utile a creare ad arte avanzi tecnici, salvo poi ricorrere al reimpegno delle somme per determinarne l'attualità contabile,?da chi è convinto che le cose non cambieranno e che, quindi, l'attuale confusione perdurerà. Ufficio Stampa |
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