Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Treviso a cura dello SPI Cgil Treviso.
COMUNICATO STAMPA 18_07_2015 CGIL critica nei confronti delle Istituzioni locali e regionali. “Pur condannando qualsiasi forma di violenza, intolleranza e strumentalizzazione, hanno ragione i cittadini – dice Vendrame – non possiamo fare finta di nulla e improvvisare soluzioni inefficienti dal punto di vista dell’accoglienza e della dignità. Questo scontento diffuso fa emergere da un lato l’incapacità che le nostre Istituzioni locali: dei Sindaci, con qualche eccezione per la maggior parte ripiegati dentro le logiche dell’orticello, della Provincia, praticamente e politicamente inesistente, della Regione, ingessata nella stanca retorica del prima i veneti e delle colpe del Governo centrale, per finire alla Prefettura, inefficace nel costruire percorsi di condivisione; dall’altro lato – aggiunge Vendrame - è ormai palese come l’inasprirsi della situazione stia mettendo in moto la macchina dell’odio, minando le basi della coesione sociale e avvicinando pericolosamente il cerino a quella bomba che da un momento all’altro può esplodere. Ed è quello che la protesta, unilaterale, di questi giorni ha dimostrato chiaramente”. “Se ormai la soluzione dell’utilizzo delle caserme pare l’unica – continua Vendrame – non ha torto la Caritas nell’affermare che vanno evitati gli assemblamenti in grandi gruppi, sia per ragioni di ordine pubblico sia di recettività della comunità, che per ragioni di dignità delle persone. E se la voce di protesta nei confronti del Governo deve salire che salga dal territorio ma in modo unanime, cosciente e responsabile. Pari responsabilità la si deve mettere in atto nella gestione di questi flussi. È il momento di smetterla – conclude Vendrame – con operazioni precarie, come l’abbandono dei profughi in stazione, o puerili e strumentali, come quella di trasportarli da un comune all’altro per sbarazzarsene”.Ufficio Stampa |
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