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Comunicati Stampa

MARZO 2011

Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.

COMUNICATO STAMPA  01_03_2011

Gino Dal Prà

ELEZIONE UNANIME DEL NUOVO SEGRETARIO GENERALE DELLA FLAI PROVINCIALE
Flai Cgil, al vertice Gino Dal Prà
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Barbiero - Dal Prà: Il nuovo gruppo dirigente ha gli ingredienti per costruire il futuro del settore agroalimentare affrontando, anche con gli strumenti dell'accordo tra sindacati e Confindustria Treviso, le sfide del presente, soprattutto quelle dettate dai conflitti del mondo del lavoro e dalle tensioni internazionali.
Quando i rappresentanti delle categorie danno risposte di tutela individuale i lavoratori si avvicinano al Sindacato. È questo che è stato fatto in questi anni dalla Flai e dal suo segretario Ugo Costantini nel trevigiano. E da qui in poi affrontando le sfide del presente, secondo le linee guida del Congresso ed esprimendo al meglio il valore della categoria, il nuovo direttivo s'impegnerà a preparare il futuro e ad aumentare ancor più la rappresentanza collettiva.

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario provinciale della Cgil di Treviso, annunciando elezione ad unanimità dei 19 delegati presenti a segretario generale della Flai provinciale Gino Dal Prà. Al direttivo provinciale ha preso parte anche la segretaria generale della Flai nazionale Stefania Crogi e il segretario regionale Renzo Pellizzon.

Questo nuovo gruppo dirigente, ha spiegato Dal Prà, possiede tutti i buoni ingredienti per far crescere questa importante categoria, che oggi in provincia di Treviso conta 1.700 iscritti, seconda in Veneto dopo Verona. Crescita che parte dal consolidamento continuo col territorio, dalla formazione dei delegati e dalla collaborazione, all?interno del dibattito sindacale, con l'organizzazione confederale.
Quella dell'agricoltura e dell'agroindustria - ha continuato Dal Prà - è una realtà variegata e capillare nel nostro territorio. Coinvolge, infatti, diversi settori merceologici: dalla produzione casearia e lattiera, ai vini, pastifici, allevamenti di bestiame ma anche consorzi di bonifica. Sebbene il settore agroalimentare non sia stato inghiottito dalla crisi, le tensioni internazionali, in particolare la situazione del Nord Africa, avranno delle gravi ripercussioni. Dall'approvvigionamento al prezzo delle materie prime, all'aumento dei costi del packaging la produzione di beni di consumo alimentare vivrà forti tensioni.

La Flai, ha continuato Barbiero - sarà tra le prime categorie ad avvicinarsi e a sperimentare l'accordo provinciale stretto tra le sigle sindacali e Confindustria Treviso, anche per affrontare insieme a tutte le parti economiche questi condizionamenti derivanti dall?estero. Per combattere la precarietà, diffusa anche in questo comparto, e attivare delle serie politiche d'inserimento e di formazione anche gli enti locali, la Provincia innanzitutto, deve giocare la propria parte e intervenire positivamente nella contrattazione di secondo livello, a tutela del mondo del lavoro. Gruppo di lavoro Flai

Nel corso del direttivo è stata eletta all?unanimità alla segreteria provinciale della Flai Sara Pasqualin, la passionaria delegata della PepsiCo Gaterade. Ugo Costantini resta al vertice dell?Ebat (Ente Bilaterale Agricoltura Trevigiana) e entra a far parte del coordinamento confederale per la zona dell?opitergino.

Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791

LETTERA AL DIRETTORE  10_03_2011

Paolino Barbiero

Gentile direttore,
è curioso trovare oggi dalla parte dei lavoratori dell'Electrolux, e da quella della critica alla "brutale logica del profitto" anche chi si è fatto sostenitore della riforma dell'art 41 della nostra Costituzione, quello, per dirla in soldoni, che richiama alla responsabilità sociale dell'impresa, cioè quello che, secondo i falsi profeti del riformismo tanto in voga di questi tempi, il bavaglio alla libertà di intraprendere, alla sacra libertà economica.
E allora perché oggi ritroviamo gli esponenti della Lega, dal presidente della Provincia Muraro al governatore del veneto Zaia, a richiamare il gruppo Electrolux proprio alle sue "responsabilità" nei confronti del territorio? Dove sta la coerenza?

La chiave per interpretare questo strabismo, a Roma iperliberisti, pesudo-laburisti in periferia, è probabilmente il fatto che si avvicinano le elezioni. Anche i lavoratori dell'Electrolux sono infatti elettori: vanno rassicurati, vanno blanditi, vanno fatte promesse. Come quella di Zaia: questa vertenza è la madre di tutte le battaglie.

Dove starebbe, caro Zaia, nell'ambito della madre di tutte le battaglie, la libertà di impresa, che è anche la libertà di decidere dove spostare i propri stabilimenti? O forse quello di cui il governatore del Veneto parla è proprio la "zavorra" della responsabilità sociale?
Personalmente non nutro illusioni sul risultato della trattativa che intende intavolare il ministro del Welfare. E non per scarsa fiducia nell'impegno di Maurizio Sacconi, quanto perché la condizione dell'Electrolux è la cartina di tornasole di una crisi profonda difficilmente risolvibile, che vede volare le produzioni dei paesi emergenti e ristagnare quelle europee. E non tanto per la competitività data dal basso costo del lavoro, quanto perché una serie di condizioni mettono il "bianco" del vecchio continente fuori mercato: prodotti non adatti alle nuove esigenze, una domanda che ristagna a causa della crisi che ha fatto sprofondare il concetto stesso di consumatore.

E' giusto contrattare ora, nei confronti dell'azienda, una condizione che non veda l'impresa lasciare il territorio che con il lavoro ha contribuito al suo successo senza una adeguata partita di scambio economica. Il punto è: cosa fare di queste risorse che chiediamo alla Electrolux? Dalle istituzioni e dalla politica non ci aspettiamo solo le dichiarazioni di sostegno ai lavoratori, ma i fatti: non disperdere le professionalità e il know how territoriale, tutelare i lavoratori e le lavoratrici più deboli, ad esempio con basse qualifiche e con una età non più giovanissima. Fare tutto questo con risorse pubbliche, incentivando investimenti privati, utilizzando anche la "contropartita" economica di Electrolux di cui si tratta ai tavoli romani.

La vicenda dell'Electrolux non è solo la "vertenza madre di tutte battaglie ", come ha declamato il Presidente Zaia. Per le istituzioni è la madre di quella politica industriale e di sviluppo che ad oggi sembra essere invece l'ultimo dei pensieri. E' la madre di tutti i ragionamenti che, parlando di crescita e ripresa, guardino al mercato e alla produzione, e non solo al costo del lavoro da ridurre con la destrutturazione del contratto nazionale e del lavoro dipendente o, peggio ancora, con i nuovi inutili attacchi all'art 18 dello Statuto dei Lavoratori.

E' la madre dei progetti per l'intero tessuto produttivo collegato al sistema Electrolux, di cui poco se ne parla e meno ancora viene rappresentano dalle istanze di oggi. Quello delle molte imprese, dei servizi, della logistica, delle subforniture, delle manutenzioni, che inevitabilmente saranno trascinate del baratro se non intervengono idee forti che vincolino l'Electrolux, le realtà economiche, imprenditoriali e anche istituzionali del territorio a un investimento tale da riassorbire la caduta verticale dei livelli occupazionali, in particolare sui profili delle produzioni altamente qualificate.

Non deve essere l'ennesima madre di tutte le promesse, ma l'ultimo segnale di gravissimo allarme, che chi governa ha il dovere di cogliere, interpretare e risolvere, assumendosi la responsabilità di prendere i voti non su promesse ma su progetti condivisi e costruiti con tutte le espressioni del territorio. Insomma, non per il risultato elettorale di oggi, ma per quello che vogliamo sia la nostra società domani.

Paolino Barbiero, segretario generale Cgil provinciale Treviso

COMUNICATO STAMPA  16_03_2011

Pressione sui Cda e sui Sindaci per estendere il contributo al maggior numero di cittadini.
Sconti sulle bollette: i Sindacati, escluse duemila famiglie.
Barbiero-Lorenzon-Confortin: "È stato tradito l?accordo con i Sindacati: abbassando la soglia Isee a 7500 euro si riduce di un terzo la platea di beneficiari. Si riapra subito il tavolo di trattativa tra Aato, società di gestione e parti sociali per individuare la soluzione economica che consenta la copertura dello sconto sulle tariffe fino a 12 mila euro".

Aato, Ats e Piave Servizi hanno tradito l?accordo siglato con i Sindacati trevigiani per il 2011. Per perseguire il principio che l?acqua è un bene di tutti è indispensabile che la scontistica sulle tariffe raggiunga la più vasta platea di utenti. Lo hanno scritto oggi in una nota i segretari generali di Cgil Cisl e Uil di Treviso, Paolino Barbiero, Franco Lorenzon e Antonio Confortin, denunciando le variazioni apportate dai Cda delle società di gestione per il 2011.

Grazie a impercettibili aumenti nel corso del 2011 di pochi centesimi sulle tariffe il fondo di 50mila euro previsto per il 2010 a titolo di scontistica sulle tariffe sui redditi bassi, ovvero con un Isee fino a 12mila euro, è stato incrementato raggiungendo nel 2011 i 200mila euro, dei quali 100mila provenienti dall?Aato e 50mila da entrambe le società di gestione.

Dopo la prima positiva fase di erogazione del contributo dello scorso anno, l?incremento di disponibilità, secondo i Sindacati, dovrebbe permettere nel 2011, mantenendo il tetto dei 12mila euro, di raggiungere, con uno sconto che si aggira tra i 25 e i 30 euro sulla tariffa, circa 6mila utenti, allargando la platea dei beneficiari. Contrariamente a questa linea Aato, insieme a Ats e Piave Servizi, hanno drasticamente abbassato la soglia Isee per accedere allo sconto a 7500 euro. Una decisione che, sebbene innalzi la quota scontata a circa 40 euro restringe la platea di beneficiari, escludendo dall?agevolazione ben 2000 famiglie.

I Sindacati sottolineano la loro contrarietà verso questa pessima politica di esclusione e al mancato coinvolgimento delle parti sociali al processo decisionale che di fatto straccia l?accordo sottoscritto. Per questa ragione Cgil Cisl e Uil chiedono ai Cda dell?Aato e delle società di gestione, Ats e Piave Servizi, di riaprire quel tavolo di trattativa che varò l?accordo per individuare la soluzione economica che consenta la copertura dello sconto sulle tariffe fino a 12 mila euro.

In questi giorni Cgil Cisl e Uil hanno raccolto un gran numero di proteste da parte di pensionati, di lavoratori cassaintegrati, di disoccupati e di nuclei famigliari con redditi bassi e in difficoltà economiche. Per questa ragione hanno concluso i tre segretari generali in caso non si riapra il confronto per riportare da subito il tetto Isee a 12mila euro verranno intraprese iniziative forti di mobilitazione e di pressione nei confronti dei Sindaci e dei consigli comunali che sono gli azionisti delle società di gestione perché pensino innanzitutto agli interessi e al benessere dei propri cittadini.

Ufficio stampa

COMUNICATO STAMPA  22_03_2011

Giacomo Vendrame - Nidil Cgil

ATTENZIONE AI FALSI STAGE E ALLO SFRUTTAMENTO DEGLI STAGISTI.
Stage: Nidil Cgil, non sia un buco nero del lavoro.
Vendrame: "Bene il progetto della Provincia per l'inserimento e l?orientamento nel mondo del lavoro. Indispensabili però controlli a monte che impediscano alle aziende di assumere come stagisti i lavoratori già formati, senza tutele e senza garanzie d?assunzione.
Ci vogliono maggiori controlli e maggiore informazione perché lo strumento degli stage non diventi un buco nero del precariato e dello sfruttamento dei giovani lavoratori".

Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario provinciale del Nidil, la categoria dei lavoratori atipici della Cgil di Treviso, preoccupato per la mancanza di serie verifiche per i 5mila stage previsti nel 2011 dal Centro per l?Impiego della Provincia di Treviso.

Proprio in questi giorni ? ha spiegato Vendrame - la Cgil di Treviso e il movimento ?Giovani non più disposti a tutto? si stanno attivando in una campagna di sensibilizzazione per informare sul progetto stage, finanziato dalla Provincia, che come ente promotore si farà carico della polizza assicurativa Inail. Grazie al coordinamento dei Centri per l?Impiego, il progetto, siglato da Cgil, Cisl e Uil, prevede di attivare 5mila stage, di durata dai 3 ai 6 mesi, nel territorio.
Inoltre, nel limite delle risorse stanziate, è previsto un incentivo sia al datore di lavoro sia allo stagista nel caso in cui lo stage si trasformi in un rapporto di lavoro subordinato. Per il lavoratore l?incentivo è di 360 euro se il contratto è a tempo indeterminato e di 100 se il contratto è a tempo determinato, per una durata non inferiore agli 8 mesi.

Non avendo lo stagista diritto a retribuzione (a volte si ottiene solo un rimborso spese forfettario) e ai contributi previdenziali e non essendo previsto nessun preavviso in caso di licenziamento, lo stage spesso si rivela un rapporto di lavoro dipendente a basso costo per l?azienda. Gli stagisti sono di fatto costretti a subire le direttive dell?azienda, vincolandosi ad essa come per un comune rapporto di lavoro subordinato, ma senza le tutele garantite dal contratto. In altre parole: una vera forma di sfruttamento dello stagista/lavoratore.

Con controlli praticamente nulli - ha aggiunto Vendrame - da parte dell?ente formatore, in questo caso la Provincia, e con scarsi limiti d?accesso, troppe volte accade che le aziende assumano giovani lavoratori con esperienza già acquisita nel settore ma al momento disoccupati. Nidil e la Cgil, in qualità di firmatari dell?accordo con la Provincia, invitano tutti i lavoratori coinvolti nel progetto a rivolgersi al sindacato per segnalare applicazioni non corrette di quanto previsto, riservandosi la possibilità di intervenire istituzionalmente.

Questo progetto, finalizzato a realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e a agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, non deve diventare l?ennesimo buco nero: uno strumento per sfruttare il precariato e quei lavoratori, che sebbene già abilitati alle mansioni da svolgere, siano a causa della crisi, usciti dal mercato del lavoro. Per questa ragione ? ha concluso Vendrame - è indispensabile attivare forme d?informazione nei confronti dei giovani lavoratori e controllare a monte i contratti di stage, impedendo che possano accedervi lavoratori che hanno già acquisito esperienza nel settore. Per costoro, d?altro canto, ci si deve impegnare nel tracciare nuove vie per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791
link Per scaricare il volantino della campagna "Giovani non più disposti a tutti" cliccare qui.

LETTERA AL GOVERNATORE ZAIA  22_03_2011

Paolino Barbiero

Caro Governatore Zaia,
ho letto con interesse il tuo intervento, pubblicato da "Il Gazzettino" domenica 20 marzo 2011, di cui apprezzo la tensione riformista, la presa d'atto che questo Paese, l'Italia repubblicana, ha bisogno di una stagione di riforme vere che diano attuazione piena alla Costituzione, i cui principi fondamentali sono ancora modernissimi e avanzati, contrariamente a quello che pensano il tuo alleato Presidente del Consiglio e molti del tuo stesso partito.
E' inoltre significativo che tu ti ponga nell'alveo dell'ordine costituito, appunto come un riformista, e non in quello dell'eversione, come il tuo compagno di partito Borghezio o, per restare dalle parti di casa nostra, il presidente della Provincia di Treviso Muraro, che ha definito l'unità d'Italia "una sciagura" e la data del 17 marzo 2011 "Una giornata in cui non c'è nulla da festeggiare".

Per essere veramente riformisti bisogna amare il Paese, avere il senso della Nazione, il gusto del rispetto delle regole condivise. Solo così si può attingere allo spirito dei padri costituenti e a quella visione delle autonomie (non parlerei proprio di federalismo) che è nello spirito della Carta, non come affermazione di distinzione etnica e culturale, ma come metodo di governo, secondo quel principio che sostiene la maggiore efficienza dell'esercizio del potere quanto più questo è vicino ai cittadini governati.

Detto che lo spirito e la tensione unitaria sono stati una fenomenologia di popolo, e non di elite, al di là di come si è arrivati allo Stato unitario, nel condividere il tuo ragionamento mi permetto di far osservare l'assoluta maleducazione istituzionale con cui la Lega Nord si è approcciata ai festeggiamenti del 17 marzo: la mancanza dei parlamentari alla Camera per il discorso del Presidente della Repubblica, l'atteggiamento scioccamente provocatorio di alcuni sindaci - come quello di Castelfranco - o la cocciutaggine del Presidente della Provincia di Treviso e il fatto che l'ente da lui presieduto non abbia mosso un dito per organizzare delle celebrazioni degne di questo nome.

Constatare che la Carta costituzionale - non solo il principio delle autonomie - sia ad oggi solo parzialmente applicata è uno stimolo ad una stagione di innovazione della politica e dell'amministrazione pubblica. Il punto è con quale spirito lo si vuole fare: se festeggiando l'unità e i valori che essa rappresenta, per lottare con forza per una Italia che sia resa migliore non solo dal federalismo; oppure proseguire sulla vecchia retorica secessionista e anti-italiana, con la scusa che questo è un Paese con molte magagne, sempre per colpa di qualcun altro (Roma, i meridionali, gli immigrati) mai nostra.

Le riforme, caro Zaia, si fanno sulla base di una idea politica, di idealità.
Noi le vogliamo fare partendo dall'Unità e dalla Carta Costituzionale. E siamo pronti a collaborare con chiunque sia disponibile a condividere questi valori.

Paolino Barbiero, segretario generale Cgil provinciale Treviso

CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 Risali la pagina