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Archivio dei comunicati stampa della Segreteria e della Categorie.
ELEZIONE UNANIME DEL NUOVO SEGRETARIO GENERALE DELLA FLAI PROVINCIALE
Flai Cgil, al vertice Gino Dal Prà.
Barbiero - Dal Prà: Il nuovo gruppo dirigente ha gli ingredienti per costruire il futuro del settore agroalimentare affrontando, anche con gli strumenti dell'accordo tra sindacati e Confindustria Treviso, le sfide del presente, soprattutto quelle dettate dai conflitti del mondo del lavoro e dalle tensioni internazionali.
Quando i rappresentanti delle categorie danno risposte di tutela individuale i lavoratori si avvicinano al Sindacato. È questo che è stato fatto in questi anni dalla Flai e dal suo segretario Ugo Costantini nel trevigiano. E da qui in poi affrontando le sfide del presente, secondo le linee guida del Congresso ed esprimendo al meglio il valore della categoria, il nuovo direttivo s'impegnerà a preparare il futuro e ad aumentare ancor più la rappresentanza collettiva.
Questo nuovo gruppo dirigente, ha spiegato Dal Prà, possiede tutti i buoni ingredienti per far crescere questa importante categoria, che oggi in provincia di Treviso conta 1.700 iscritti, seconda in Veneto dopo Verona. Crescita che parte dal consolidamento continuo col territorio, dalla formazione dei delegati e dalla collaborazione, all?interno del dibattito sindacale, con l'organizzazione confederale.
Quella dell'agricoltura e dell'agroindustria - ha continuato Dal Prà - è una realtà variegata e capillare nel nostro territorio. Coinvolge, infatti, diversi settori merceologici: dalla produzione casearia e lattiera, ai vini, pastifici, allevamenti di bestiame ma anche consorzi di bonifica. Sebbene il settore agroalimentare non sia stato inghiottito dalla crisi, le tensioni internazionali, in particolare la situazione del Nord Africa, avranno delle gravi ripercussioni. Dall'approvvigionamento al prezzo delle materie prime, all'aumento dei costi del packaging la produzione di beni di consumo alimentare vivrà forti tensioni.
Nel corso del direttivo è stata eletta all?unanimità alla segreteria provinciale della Flai Sara Pasqualin, la passionaria delegata della PepsiCo Gaterade. Ugo Costantini resta al vertice dell?Ebat (Ente Bilaterale Agricoltura Trevigiana) e entra a far parte del coordinamento confederale per la zona dell?opitergino.
Ufficio stampa
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791
Gentile direttore,
è curioso trovare oggi dalla parte dei lavoratori
dell'Electrolux, e da quella della critica alla "brutale
logica del profitto" anche chi si è fatto sostenitore
della riforma dell'art 41 della nostra Costituzione, quello,
per dirla in soldoni, che richiama alla responsabilità
sociale dell'impresa, cioè quello che, secondo i falsi
profeti del riformismo tanto in voga di questi tempi, il
bavaglio alla libertà di intraprendere, alla sacra
libertà economica.
E allora perché oggi ritroviamo gli esponenti della Lega,
dal presidente della Provincia Muraro al governatore del
veneto Zaia, a richiamare il gruppo Electrolux proprio alle
sue "responsabilità" nei confronti del territorio? Dove
sta la coerenza?
Dove starebbe, caro Zaia, nell'ambito della madre di tutte
le battaglie, la libertà di impresa, che è anche la
libertà di decidere dove spostare i propri stabilimenti? O
forse quello di cui il governatore del Veneto parla è
proprio la "zavorra" della responsabilità sociale?
Personalmente non nutro illusioni sul risultato della
trattativa che intende intavolare il ministro del Welfare. E
non per scarsa fiducia nell'impegno di Maurizio Sacconi,
quanto perché la condizione dell'Electrolux è la cartina
di tornasole di una crisi profonda difficilmente
risolvibile, che vede volare le produzioni dei paesi
emergenti e ristagnare quelle europee. E non tanto per la
competitività data dal basso costo del lavoro, quanto
perché una serie di condizioni mettono il "bianco" del
vecchio continente fuori mercato: prodotti non adatti alle
nuove esigenze, una domanda che ristagna a causa della crisi
che ha fatto sprofondare il concetto stesso di consumatore.
La vicenda dell'Electrolux non è solo la "vertenza madre di tutte battaglie ", come ha declamato il Presidente Zaia. Per le istituzioni è la madre di quella politica industriale e di sviluppo che ad oggi sembra essere invece l'ultimo dei pensieri. E' la madre di tutti i ragionamenti che, parlando di crescita e ripresa, guardino al mercato e alla produzione, e non solo al costo del lavoro da ridurre con la destrutturazione del contratto nazionale e del lavoro dipendente o, peggio ancora, con i nuovi inutili attacchi all'art 18 dello Statuto dei Lavoratori.
E' la madre dei progetti per l'intero tessuto produttivo collegato al sistema Electrolux, di cui poco se ne parla e meno ancora viene rappresentano dalle istanze di oggi. Quello delle molte imprese, dei servizi, della logistica, delle subforniture, delle manutenzioni, che inevitabilmente saranno trascinate del baratro se non intervengono idee forti che vincolino l'Electrolux, le realtà economiche, imprenditoriali e anche istituzionali del territorio a un investimento tale da riassorbire la caduta verticale dei livelli occupazionali, in particolare sui profili delle produzioni altamente qualificate.Non deve essere l'ennesima madre di tutte le promesse, ma l'ultimo segnale di gravissimo allarme, che chi governa ha il dovere di cogliere, interpretare e risolvere, assumendosi la responsabilità di prendere i voti non su promesse ma su progetti condivisi e costruiti con tutte le espressioni del territorio. Insomma, non per il risultato elettorale di oggi, ma per quello che vogliamo sia la nostra società domani.
Paolino Barbiero, segretario generale Cgil provinciale Treviso
Pressione sui Cda e sui Sindaci per estendere il contributo al maggior numero di cittadini.
Sconti sulle bollette: i Sindacati, escluse duemila famiglie.
Barbiero-Lorenzon-Confortin: "È stato tradito l?accordo con i Sindacati: abbassando la soglia Isee a 7500 euro si riduce di un terzo la platea di beneficiari. Si riapra subito il tavolo di trattativa tra Aato, società di gestione e parti sociali per individuare la soluzione economica che consenta la copertura dello sconto sulle tariffe fino a 12 mila euro".
Grazie a impercettibili aumenti nel corso del 2011 di pochi centesimi sulle tariffe il fondo di 50mila euro previsto per il 2010 a titolo di scontistica sulle tariffe sui redditi bassi, ovvero con un Isee fino a 12mila euro, è stato incrementato raggiungendo nel 2011 i 200mila euro, dei quali 100mila provenienti dall?Aato e 50mila da entrambe le società di gestione.
Dopo la prima positiva fase di erogazione del contributo dello scorso anno, l?incremento di disponibilità, secondo i Sindacati, dovrebbe permettere nel 2011, mantenendo il tetto dei 12mila euro, di raggiungere, con uno sconto che si aggira tra i 25 e i 30 euro sulla tariffa, circa 6mila utenti, allargando la platea dei beneficiari. Contrariamente a questa linea Aato, insieme a Ats e Piave Servizi, hanno drasticamente abbassato la soglia Isee per accedere allo sconto a 7500 euro. Una decisione che, sebbene innalzi la quota scontata a circa 40 euro restringe la platea di beneficiari, escludendo dall?agevolazione ben 2000 famiglie.I Sindacati sottolineano la loro contrarietà verso questa pessima politica di esclusione e al mancato coinvolgimento delle parti sociali al processo decisionale che di fatto straccia l?accordo sottoscritto. Per questa ragione Cgil Cisl e Uil chiedono ai Cda dell?Aato e delle società di gestione, Ats e Piave Servizi, di riaprire quel tavolo di trattativa che varò l?accordo per individuare la soluzione economica che consenta la copertura dello sconto sulle tariffe fino a 12 mila euro.
In questi giorni Cgil Cisl e Uil hanno raccolto un gran numero di proteste da parte di pensionati, di lavoratori cassaintegrati, di disoccupati e di nuclei famigliari con redditi bassi e in difficoltà economiche. Per questa ragione hanno concluso i tre segretari generali in caso non si riapra il confronto per riportare da subito il tetto Isee a 12mila euro verranno intraprese iniziative forti di mobilitazione e di pressione nei confronti dei Sindaci e dei consigli comunali che sono gli azionisti delle società di gestione perché pensino innanzitutto agli interessi e al benessere dei propri cittadini.Ufficio stampa
ATTENZIONE AI FALSI STAGE E ALLO SFRUTTAMENTO DEGLI STAGISTI.
Stage: Nidil Cgil, non sia un buco nero del lavoro.
Vendrame: "Bene il progetto della Provincia per l'inserimento e l?orientamento nel mondo del lavoro. Indispensabili però controlli a monte che impediscano alle aziende di assumere come stagisti i lavoratori già formati, senza tutele e senza garanzie d?assunzione.
Ci vogliono maggiori controlli e maggiore informazione perché lo strumento degli stage non diventi un buco nero del precariato e dello sfruttamento dei giovani lavoratori".
Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario provinciale del Nidil, la categoria dei lavoratori atipici della Cgil di Treviso, preoccupato per la mancanza di serie verifiche per i 5mila stage previsti nel 2011 dal Centro per l?Impiego della Provincia di Treviso.
Non avendo lo stagista diritto a retribuzione (a volte si ottiene solo un rimborso spese forfettario) e ai contributi previdenziali e non essendo previsto nessun preavviso in caso di licenziamento, lo stage spesso si rivela un rapporto di lavoro dipendente a basso costo per l?azienda. Gli stagisti sono di fatto costretti a subire le direttive dell?azienda, vincolandosi ad essa come per un comune rapporto di lavoro subordinato, ma senza le tutele garantite dal contratto. In altre parole: una vera forma di sfruttamento dello stagista/lavoratore.
Con controlli praticamente nulli - ha aggiunto Vendrame - da parte dell?ente formatore, in questo caso la Provincia, e con scarsi limiti d?accesso, troppe volte accade che le aziende assumano giovani lavoratori con esperienza già acquisita nel settore ma al momento disoccupati. Nidil e la Cgil, in qualità di firmatari dell?accordo con la Provincia, invitano tutti i lavoratori coinvolti nel progetto a rivolgersi al sindacato per segnalare applicazioni non corrette di quanto previsto, riservandosi la possibilità di intervenire istituzionalmente.Questo progetto, finalizzato a realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e a agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, non deve diventare l?ennesimo buco nero: uno strumento per sfruttare il precariato e quei lavoratori, che sebbene già abilitati alle mansioni da svolgere, siano a causa della crisi, usciti dal mercato del lavoro. Per questa ragione ? ha concluso Vendrame - è indispensabile attivare forme d?informazione nei confronti dei giovani lavoratori e controllare a monte i contratti di stage, impedendo che possano accedervi lavoratori che hanno già acquisito esperienza nel settore. Per costoro, d?altro canto, ci si deve impegnare nel tracciare nuove vie per il reinserimento nel mondo del lavoro.
Per ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791
Per scaricare il volantino della campagna "Giovani non più disposti a tutti" cliccare qui.
Caro Governatore Zaia,
ho letto con interesse il tuo intervento, pubblicato da "Il Gazzettino" domenica 20 marzo 2011, di cui apprezzo la tensione riformista, la presa d'atto che questo Paese, l'Italia repubblicana, ha bisogno di una stagione di riforme vere che diano attuazione piena alla Costituzione, i cui principi fondamentali sono ancora modernissimi e avanzati, contrariamente a quello che pensano il tuo alleato Presidente del Consiglio e molti del tuo stesso partito.
E' inoltre significativo che tu ti ponga nell'alveo dell'ordine costituito, appunto come un riformista, e non in quello dell'eversione, come il tuo compagno di partito Borghezio o, per restare dalle parti di casa nostra, il presidente della Provincia di Treviso Muraro, che ha definito l'unità d'Italia "una sciagura" e la data del 17 marzo 2011 "Una giornata in cui non c'è nulla da festeggiare".
Detto che lo spirito e la tensione unitaria sono stati una fenomenologia di popolo, e non di elite, al di là di come si è arrivati allo Stato unitario, nel condividere il tuo ragionamento mi permetto di far osservare l'assoluta maleducazione istituzionale con cui la Lega Nord si è approcciata ai festeggiamenti del 17 marzo: la mancanza dei parlamentari alla Camera per il discorso del Presidente della Repubblica, l'atteggiamento scioccamente provocatorio di alcuni sindaci - come quello di Castelfranco - o la cocciutaggine del Presidente della Provincia di Treviso e il fatto che l'ente da lui presieduto non abbia mosso un dito per organizzare delle celebrazioni degne di questo nome.
Constatare che la Carta costituzionale - non solo il principio delle autonomie - sia ad oggi solo parzialmente applicata è uno stimolo ad una stagione di innovazione della politica e dell'amministrazione pubblica. Il punto è con quale spirito lo si vuole fare: se festeggiando l'unità e i valori che essa rappresenta, per lottare con forza per una Italia che sia resa migliore non solo dal federalismo; oppure proseguire sulla vecchia retorica secessionista e anti-italiana, con la scusa che questo è un Paese con molte magagne, sempre per colpa di qualcun altro (Roma, i meridionali, gli immigrati) mai nostra.Le riforme, caro Zaia, si fanno sulla base di una idea politica, di idealità.
Noi le vogliamo fare partendo dall'Unità e dalla Carta Costituzionale. E siamo pronti a collaborare con chiunque sia disponibile a condividere questi valori.
Paolino Barbiero, segretario generale Cgil provinciale Treviso
CAMERA DEL LAVORO DI TREVISO, Via Dandolo 4 - tel. 0422 4091 fax 0422 403731 | Risali la pagina |